19 febbraio. Riceviamo e volentieri pubblichiamo il resoconto dell'assemblea nazionale autoconvocata del Movimento 9 dicembre svoltasi a Firenze domenica scorsa.
Un'assemblea appassionata, nervosa, a tratti esplosiva. Tante e diverse le istanze, le idee, le proposte, a segnare la natura composita di un movimento che viene dalla viscere di una società spappolata dalla più grave crisi della storia recente.
Quando si parla dei partiti si dice sempre che all'interno di ognuno "ci sono diverse anime". Figurarsi quante anime può avere un Movimento spontaneo di base. L'assemblea nazionale di domenica è stato il punto di confluenza di chi non si limita a gridare "tutti a casa", di chi vuole innervare la sollevazione popolare (necessaria per cambiare da cima a fondo il Paese), di contenuti politici e sociali ispirati alla giustizia sociale, alla solidarietà coi deboli e i non-garantiti, e alla democrazia. QUI la video registrazione dell'assemblea.
«Si è svolta come previsto a Firenze, domenica 16 febbraio, l’Assemblea autoconvocata dei Presidi e dei Comitati del Movimento 9 dicembre.
Una settantina gli attivisti presenti tra coordinatori e alcuni a titolo personale, provenienti da almeno una trentina di città.
Per la precisione: Reggio Emilia, Cittadella, Monza, Alessandria, Biella, Firenze, Bari, Bergamo, Gorizia, Modena, Bologna, Soave, Vicenza, Monselice, Valle Del Serchio, Adria, Padova, Vercelli, Chieri, Como, Varese, Verbania, Voghera, Pavia, Verona, Forlì, Rimini, Prato, Roma, Avola, Perugia.
Numerosi i Presidi che hanno comunicato la loro adesione ma che non hanno potuto partecipare. Tra i presenti, Patrizia Badii, Mariano Ferro, Umberto Gobbi, membri del vecchio Coordinamento nazionale.
La Presidenza dell’Assemblea era composta dagli attivisti di Perugia: Daniela Di Marco, Erika Pala, Vincenzo Baldassarri e Moreno Pasquinelli.
Pasquinelli, che ha moderato i lavori, dopo una breve premessa, ha lasciato la parola a Daniela Di Marco la quale, dopo aver fatto l’appello dei comitati e dei presidi presenti, ha introdotto sul primo punto all’ordine del giorno: “Bilancio del Movimento del 9 dicembre. Quali sono stati gli errori, i limiti e i punti di forza”.
Si è quindi aperto un appassionato ma ordinato dibattito, durato fino alle ore 13:00.
Ben venti gli interventi.
Tutti hanno sottolineato i meriti del vecchio Coordinamento nazionale, che tuttavia, una volta iniziata la lotta, non si è dimostrato all’altezza, dimostrando di non avere un piano preciso e unitario per dare uno sbocco vincente al Movimento.
Altri hanno criticato i metodi verticistici e leaderistici. Altri si sono soffermati sull’analisi della crisi economica, la sue cause, la necessità di costruire un movimento per riconquistare la sovranità popolare e nazionale. Tutti hanno insistito che il Movimento può e deve rimettersi in cammino, ma ripartendo dal basso, avendo i piedi per terra, seguendo metodi democratici ed evitando leaderismi.
Numerose le proposte sulla forma organizzativa che il movimento dovrebbe darsi. Altrettante le proposte di nuove iniziative. Si tenga conto che alcuni Presidi assenti avevano inviato le loro idee e proposte scritte.
Alle ore 14:00 Vincenzo Baldassarri ha introdotto il secondo punto all’ordine del giorno:“Prospettive del Movimento: è possibile rilanciarlo? E in che modo?”.
Baldassarri ha esordito che siccome i tempi erano stretti, non si sarebbe potuto analizzare tutte le proposte, svolgere un dibattito serio e quindi prendere delle decisioni collettive ponderate.
Ha quindi proposto all’assemblea di eleggere un GRUPPO DI LAVORO COSTITUENTE a cui affidare il compito di dare al Movimento delle nuove linee guida.
L’Assemblea ha accettato la proposta di Baldassarri, ed è quindi passata a discutere di come comporre questo GRUPPO DI LAVORO COSTITUENTE e di quali debbano essere le sue prerogative.
Questa seconda parte dell’Assemblea è stata la più controversa e nervosa.
Ben 35 gli attivisti che hanno preso la parola. A chi aveva capito che si stava dando vita ad un nuovo Coordinamento nazionale, è stato spiegato a chiare lettere che l’Assemblea di Firenze non stava dando vita ad un'altra spaccatura o componente del Movimento, che quindi il GRUPPO DI LAVORO COSTITUENTE non era da intendersi come un nuovo Coordinamento al posto di quello defunto. Sarà la base, se lo riterrà necessario, ad eleggere democraticamente un nuovo coordinamento nazionale.
ll GRUPPO DI LAVORO COSTITUENTE dovrebbe vagliare le diverse proposte sul tavolo e quindi produrre nuove linee guida, che verranno sottoposte a tutti (tutti) i Presidi e i diversi Comitati, aprendo appunto, una nuova fase costituente del Movimento e, se necessario, passando per una seconda e più grande Assemblea nazionale.
Malgrado le asperità della discussione l’Assemblea, dando prova di grande maturità e di spirito costruttivo ha eletto, con 47 voti favorevoli, 6 contrari e 3 astenuti, il GRUPPO DI LAVORO COSTITUENTE.
Del Gruppo fanno parte 15 attivisti: Vincenzo Baldassarri (Perugia), Franco Musso (Chieri),Giuliano Croatto (Padova), Claudio Sessolo (Bologna), Riccardo Gambi (Biella), Davide De Benetti (Monselice), Umberto Gobbi (Brescia), Glenda Luise (Adria), Gianluigi Luchelli(Pavia), Franco Dell'Alba (Alessandria), Luciano Sturaro (Padova), Anna Maria Morelli(Gorizia), Silvio Cianciotta (Modena), Simone Pisu (Vercelli)*.
Sottolineiamo che altri coordinatori e attivisti presenti, tra cui Patrizia Badii, gli amici pugliesi e Cittadella, pur condividendo la formazione del GRUPPO DI LAVORO COSTITUENTE, si sono riservati di decidere se farne parte dopo aver consultato i loro Presidi e Comitati territoriali.
Il GRUPPO DI LAVORO COSTITUENTE si riunirà via skype giovedì 20 febbraio per consegnarci quindi un documento unitario che contenga
(1) nuovi e adeguati obbiettivi,
(2) idee per le prossime iniziative di lotta,
(3) una proposta di organizzazione democratica e capillare del Movimento.
Il GRUPPO DI LAVORO COSTITUENTE dovrà anche verificare la fattibilità della proposta fatta dal Comitato di Perugia, ovvero l’occupazione simbolica e simultanea in diverse città capoluogo di provincia, delle sedi del Pd, come protesta contro il regime della fame ma anche contro il metodo antidemocratico con cui sta nascendo il governo del neoliberista Matteo Renzi.
L’Assemblea si è conclusa approvando per acclamazione una mozione verbale di totale solidarietà con i nostri agricoltori veneti ed emiliani che il 21 e 22 febbraio prossimi occuperanno il porto di Ravenna contro l’importazione di alimenti Ogm.
Nb. Abbiamo tentato di riassumere per grandi linee i lavori e le risultanze dell’Assemblea autoconvocata. Ci scusiamo in anticipo nel caso avessimo dimenticato qualche cosa.
*PS: Precisiamo che i momenti della votazione sono stati molto concitati, e che alcuni di quelli che in un primo momento avevano votato in modo contrario, successivamente hanno fatto presente la loro piena disponibilità a far parte del Gruppo di lavoro, fra cui gli amici di Brescia».
* Fonte: Marcia della Dignità
Un'assemblea appassionata, nervosa, a tratti esplosiva. Tante e diverse le istanze, le idee, le proposte, a segnare la natura composita di un movimento che viene dalla viscere di una società spappolata dalla più grave crisi della storia recente.
Quando si parla dei partiti si dice sempre che all'interno di ognuno "ci sono diverse anime". Figurarsi quante anime può avere un Movimento spontaneo di base. L'assemblea nazionale di domenica è stato il punto di confluenza di chi non si limita a gridare "tutti a casa", di chi vuole innervare la sollevazione popolare (necessaria per cambiare da cima a fondo il Paese), di contenuti politici e sociali ispirati alla giustizia sociale, alla solidarietà coi deboli e i non-garantiti, e alla democrazia. QUI la video registrazione dell'assemblea.
«Si è svolta come previsto a Firenze, domenica 16 febbraio, l’Assemblea autoconvocata dei Presidi e dei Comitati del Movimento 9 dicembre.
Una settantina gli attivisti presenti tra coordinatori e alcuni a titolo personale, provenienti da almeno una trentina di città.
Per la precisione: Reggio Emilia, Cittadella, Monza, Alessandria, Biella, Firenze, Bari, Bergamo, Gorizia, Modena, Bologna, Soave, Vicenza, Monselice, Valle Del Serchio, Adria, Padova, Vercelli, Chieri, Como, Varese, Verbania, Voghera, Pavia, Verona, Forlì, Rimini, Prato, Roma, Avola, Perugia.
Numerosi i Presidi che hanno comunicato la loro adesione ma che non hanno potuto partecipare. Tra i presenti, Patrizia Badii, Mariano Ferro, Umberto Gobbi, membri del vecchio Coordinamento nazionale.
La Presidenza dell’Assemblea era composta dagli attivisti di Perugia: Daniela Di Marco, Erika Pala, Vincenzo Baldassarri e Moreno Pasquinelli.
Pasquinelli, che ha moderato i lavori, dopo una breve premessa, ha lasciato la parola a Daniela Di Marco la quale, dopo aver fatto l’appello dei comitati e dei presidi presenti, ha introdotto sul primo punto all’ordine del giorno: “Bilancio del Movimento del 9 dicembre. Quali sono stati gli errori, i limiti e i punti di forza”.
Si è quindi aperto un appassionato ma ordinato dibattito, durato fino alle ore 13:00.
Ben venti gli interventi.
Tutti hanno sottolineato i meriti del vecchio Coordinamento nazionale, che tuttavia, una volta iniziata la lotta, non si è dimostrato all’altezza, dimostrando di non avere un piano preciso e unitario per dare uno sbocco vincente al Movimento.
Altri hanno criticato i metodi verticistici e leaderistici. Altri si sono soffermati sull’analisi della crisi economica, la sue cause, la necessità di costruire un movimento per riconquistare la sovranità popolare e nazionale. Tutti hanno insistito che il Movimento può e deve rimettersi in cammino, ma ripartendo dal basso, avendo i piedi per terra, seguendo metodi democratici ed evitando leaderismi.
Numerose le proposte sulla forma organizzativa che il movimento dovrebbe darsi. Altrettante le proposte di nuove iniziative. Si tenga conto che alcuni Presidi assenti avevano inviato le loro idee e proposte scritte.
Alle ore 14:00 Vincenzo Baldassarri ha introdotto il secondo punto all’ordine del giorno:“Prospettive del Movimento: è possibile rilanciarlo? E in che modo?”.
Un momento dell'Assemblea, Firenze, 16/02/14 |
Ha quindi proposto all’assemblea di eleggere un GRUPPO DI LAVORO COSTITUENTE a cui affidare il compito di dare al Movimento delle nuove linee guida.
L’Assemblea ha accettato la proposta di Baldassarri, ed è quindi passata a discutere di come comporre questo GRUPPO DI LAVORO COSTITUENTE e di quali debbano essere le sue prerogative.
Questa seconda parte dell’Assemblea è stata la più controversa e nervosa.
Ben 35 gli attivisti che hanno preso la parola. A chi aveva capito che si stava dando vita ad un nuovo Coordinamento nazionale, è stato spiegato a chiare lettere che l’Assemblea di Firenze non stava dando vita ad un'altra spaccatura o componente del Movimento, che quindi il GRUPPO DI LAVORO COSTITUENTE non era da intendersi come un nuovo Coordinamento al posto di quello defunto. Sarà la base, se lo riterrà necessario, ad eleggere democraticamente un nuovo coordinamento nazionale.
ll GRUPPO DI LAVORO COSTITUENTE dovrebbe vagliare le diverse proposte sul tavolo e quindi produrre nuove linee guida, che verranno sottoposte a tutti (tutti) i Presidi e i diversi Comitati, aprendo appunto, una nuova fase costituente del Movimento e, se necessario, passando per una seconda e più grande Assemblea nazionale.
Malgrado le asperità della discussione l’Assemblea, dando prova di grande maturità e di spirito costruttivo ha eletto, con 47 voti favorevoli, 6 contrari e 3 astenuti, il GRUPPO DI LAVORO COSTITUENTE.
Del Gruppo fanno parte 15 attivisti: Vincenzo Baldassarri (Perugia), Franco Musso (Chieri),Giuliano Croatto (Padova), Claudio Sessolo (Bologna), Riccardo Gambi (Biella), Davide De Benetti (Monselice), Umberto Gobbi (Brescia), Glenda Luise (Adria), Gianluigi Luchelli(Pavia), Franco Dell'Alba (Alessandria), Luciano Sturaro (Padova), Anna Maria Morelli(Gorizia), Silvio Cianciotta (Modena), Simone Pisu (Vercelli)*.
Sottolineiamo che altri coordinatori e attivisti presenti, tra cui Patrizia Badii, gli amici pugliesi e Cittadella, pur condividendo la formazione del GRUPPO DI LAVORO COSTITUENTE, si sono riservati di decidere se farne parte dopo aver consultato i loro Presidi e Comitati territoriali.
Il GRUPPO DI LAVORO COSTITUENTE si riunirà via skype giovedì 20 febbraio per consegnarci quindi un documento unitario che contenga
(1) nuovi e adeguati obbiettivi,
(2) idee per le prossime iniziative di lotta,
(3) una proposta di organizzazione democratica e capillare del Movimento.
Il GRUPPO DI LAVORO COSTITUENTE dovrà anche verificare la fattibilità della proposta fatta dal Comitato di Perugia, ovvero l’occupazione simbolica e simultanea in diverse città capoluogo di provincia, delle sedi del Pd, come protesta contro il regime della fame ma anche contro il metodo antidemocratico con cui sta nascendo il governo del neoliberista Matteo Renzi.
L’Assemblea si è conclusa approvando per acclamazione una mozione verbale di totale solidarietà con i nostri agricoltori veneti ed emiliani che il 21 e 22 febbraio prossimi occuperanno il porto di Ravenna contro l’importazione di alimenti Ogm.
(Firmato: Vincenzo Baldassarri e Daniela Di Marco)
Nb. Abbiamo tentato di riassumere per grandi linee i lavori e le risultanze dell’Assemblea autoconvocata. Ci scusiamo in anticipo nel caso avessimo dimenticato qualche cosa.
*PS: Precisiamo che i momenti della votazione sono stati molto concitati, e che alcuni di quelli che in un primo momento avevano votato in modo contrario, successivamente hanno fatto presente la loro piena disponibilità a far parte del Gruppo di lavoro, fra cui gli amici di Brescia».
* Fonte: Marcia della Dignità
1 commento:
DEmetrio
Un sentito compiacimento mi sento di esprimere al Movimento dei Forconi che, a quanto mi è parso di capire dal resoconto del convegno, è ben sostanziato di democrazia partecipativa (senza che nessuno se la prenda direi che si adegua nella prassi alla filosofia predicata del Vate Grillo). L'importante per adesso è che la spinta iniziale, direi favolosa, non si esaurisca per le solite beghe sterili e perniciose di destra e sinistra.
Mi auguro che da questi fermenti vitali nascano personalità e idee da portare all'azione politica anche, eventualmente, con un programma .
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