27 febbraio. L'espulsione dal Movimento 5 Stelle dei senatori Bocchino, Campanella, Battista e Orellana, solleva questioni di sostanza e di forma. Partiamo dall'aspetto formale.
Di cosa sono stati accusati i quattro senatori? Di aver pubblicamente criticato la maniera con cui Beppe Grillo ha gestito l'incontro con Matteo Renzi. Se ne deve dedurre che la regola d'oro di M5S sarebbe quella del "centralismo democratico" di matrice leninista, per cui ferma restando la libertà di critica interna, all'esterno può essere veicolata solo la posizione della maggioranza. Non che questa regola d'ora sia sbagliata di per sé, anzi! —sarà ora di farla finita con l'idea postmoderna dei partiti liquidi, gassosi, in cui ognuno fa quel che gli pare— ma se le cose stanno così allora ciò andrebbe non solo detto, ma descritto in uno Statuto degno di questo nome.
E' nota la querelle sullo Statuto-non-Statuto dei pentastellati, ovvero l'assenza di un documento costitutivo in cui fossero scolpite le regole sulla vita interna. L'Huffington Post nell'aprile dell'anno scorso ci informava che in realtà uno Statuto associativo di M5S c'era, e come —potete leggerlo QUI.
Anche prendendo per buono quest'ultimo Atto, depositato nel dicembre 2012, è facile rilevare come esso non contenga alcun capitolo su eventuali sanzioni per chi trasgredisca le regole della vita associativa, tantomeno la più grave e definitiva tra esse, l'espulsione.
Quando la vita di un'Associazione politica non è normata da chiare regole è facile che essa sia esposta a procedure arbitrarie se non addirittura assolutistiche. Questo ci pare il caso. Un movimento politico può certo riservarsi di cacciare dalle sue file chi contravvenga in modo grave alle sue regole associative. Ma ciò implica non solo che chiarezza sulle regole, ma altrettanto chiare procedure, tra cui quella di concedere, a chi sia accusato di violazione delle regole e dunque sottoposto a sanzione, garanzie certe di autodifesa. Ciò implica a sua volta la chiara distinzione tra l'organismo che deve condurre l'istruttoria tesa a verificare la veridicità delle accuse, e quello esecutivo che commina la sanzione.
Non v'è traccia di tutto ciò nello Statuto di M5S. Una mancanza non grave, gravissima.
I cinque senatori espulsi |
La vicenda dei quattro senatori Bocchino, Campanella, Battista e Orellana, è consistita in due distinte ma fulminee tappe: prima essi sono stati espulsi dal gruppo senatoriale con voto a maggioranza da parte dell'assemblea dei parlamentari. Successivamente sono stati espulsi dal Movimento attraverso un voto on line con (una maggioranza schiacciante 29.883 per l'espulsione 13.485 contro).
Ciò che a noi pare davvero fuori dal mondo —ammesso e non concesso che il consesso dei parlamentari possa arrogarsi il diritto di cacciare dal gruppo istituzionale, in quattro e quattr'otto, questo o quello— è il plebiscito on line che ha espulso i quattro dal Movimento. Anche volendo sorvolare su chi e come gestisce la piattaforma informatica, resta che ai quattro non è stata concesso alcun diritto alla difesa davanti agli iscritti votanti, i quali quindi sono stati chiamati a deliberare senza possedere tutti gli elementi necessari per una decisione ponderata.
Non è ammissibile che sia comminata una sanzione grave e definitiva come l'espulsione senza un'istruttoria degna di questo nome e quindi un dibattimento in cui sia concesso gli accusati di fornire le loro eventuali ragioni. In poche parole quello on line è stato un processo sommario, che chiama in causa nuovamente il regime interno di M5S, centralista e nient'affatto democratico.
Fermo restando che in molti casi le questioni formali sono decisive, non ci sfugge che dietro alle questioni formali c'è la sostanza. Ammettiamo che sia vero che i quattro pendono verso il Pd e che avrebbero voluto, tanto per dire, dare la fiducia al governo di Renzi. Questa fiducia non l'hanno data, così quello che abbiamo davanti appare come un brutto processo alle intenzioni.
Non è un segreto che noi apprezziamo la "linea dura" di M5S, ovvero il suo rifiuto di fare da stampella al regime ed ai suoi partiti. Il fatto è che certi metodi, per la gioia dei partiti di regime, danneggiano questa sacrosanta battaglia d'opposizione.
Ps. A proposito di coerente battaglia contro il regime. Siamo oramai alle porte delle elezioni europee. Quanto tempo ancora occorre a M5S per prendere una posizione netta contro l'euro(pa)?
26 commenti:
"Anche volendo sorvolare su chi e come gestisce la piattaforma informatica, resta che ai quattro non è stato concesso alcun diritto alla difesa davanti agli iscritti votanti, i quali quindi sono stati chiamati a deliberare senza possedere tutti gli elementi necessari per una decisione ponderata."
Questo purtroppo è vero.
In tutte, associazioni esiste e funziona il Collegio dei Probi Viri proprio per evitare la cosiddetta"giustizia sommaria".
Personalmente non mi fido molto delle consultazioni in Rete, specie se rischiano di portare il Movimento fuori strada o di indebolirlo. Era possibile mantenere una linea rigorosa senza consultare la Rete che, a dire il vero, può essere infestata di infiltrati di tutte le specie, anche assoldati dal "nemico" (!).
Un giorno si parla di Letta ,un giorno di Renzi ,ora di Grillo e dei suoi parlamentari , ma l'avete capito che siamo nella Merda ? Che i problemi degli italiani sono ben altri e che bisogna organizzarci per agire contro dei poteri enormi per far capire almeno a questi Maiali che qualcuno si sta organizzando per opporsi.
"La "linea dura" del M5S, ovvero il suo rifiuto di fare da stampella al regime ed ai suoi partiti" per ora ha causato nell'ordine :
1) la resurrezione di Berlusconi
2) la nascita del Governo Letta
3) l'affermazione di Renzi
Nel prossimo futuro causerà :
1) l'implosione del M5S
2) la rivincita del centro-destra
3) più miseria per i soliti noti
Anche voi a fare le anime pie della democrazia interna?
Ogni organismo si dota dei suoi meccanismi di selezione e di affidabilità; il M5s in questa fasevuole allegerirsi dei pesi morti per non affogare nella palude del PD. Non era Renzi che comunicava di 12 eletti del M5S ansimanti dalla voglia di essere liberati dal blog?
E poi non ha deciso il territorio, il gruppo parlamentare ed in fine la votazione on-line?
Quando ci si accoda e si fa eco ai partiti parlamentari e ad i suoi meinstreem è finita. Anche voi siete senza bussola
Analisi perfetta. La linea dura è giusta, e probabilmente anche le espulsioni (immagino che i 4 abbiano fatto molto di più di quello che si conosce).
Però il metodo è sbagliato, sia tatticamente che strategicamente.
"Di cosa sono stati accusati i quattro senatori? Di aver pubblicamente criticato la maniera con cui Beppe Grillo ha gestito l'incontro con Matteo Renzi." ... non credevo che Piemme fosse tanto ingenuo da credere davvero che la questione sia stata Luttazzi lì ... davvero non si é reso conto che invece la questione è stata nell'adoperarsi dei 4 a portare il loro secchiello personale di meda sui 5 Stelle associandosi a tutta la macchina mediatica mainstream ? ela questione delle "regole" ... suvvia, non prendiamoci per il culo per favore!!!!
Forse leggere il libro del Dott. Mantovani " Grillo Mannaro " potrà aiutare a capire di più .
Piemme si esibisce in un tanto rigoroso quanto importuno decalogo, ergendosi ad insindacabile depositario delle norme che regolano i principi della convivenza e del dissenso.
In realtà misura - con malcelato compiacimento - lo sfaldamento di una ipotesi alternativa al sistema, salendo in cattedra con pedanteria dottorale, per sentenziare in termini di procedura. Me ne viene un non so che di scriba e di fariseo insieme.
Attendo una risposta da Piemme o dalla redazione
Un forcone simpatizzante del M5s
Inviterei Piemme a guardare più i travi che stanno nel proprio occhio che le pagliuzze negli occhi altrui. Troppo facile fare i formalisti, dal proprio salotto. Quando c'é una situazione di emergenza non si può attendere le procedure formali per espellere dei disertori che menano il can per l'aia. Oggi che il M5s é sotto il fuoco incrociato dei media e dei partiti di regime bisogna serrare i ranghi, compattare le fila e agire come un sol uomo. Chi diserta é fuori!! Chi é concilianti con i partiti del regime meglio che cambi casacca.
Grillo forever
Ogni organizzazione o partito o movimento possono darsi le regole e norme interne che più gli aggrada. Gli iscritti/ aderenti possono adeguarsi o no. Sono fatti al loro interno. Le contraddizioni e le diatribe anche. Quindi se il metodo e gli strumenti che i grillini si sono dati sono tutti all'interno alla loro logica. A noi, chi non ha aderito al movimento, spetta fare un confronto con quel che professano e quel che praticano. E non c'entra nulla il confronto posto a giustificazione, con quel che fanno gli altri partiti. I grillini chiamano la loro vita interna "democratica" Ad ognuno le debite conclusioni e ognuno faccia i conti con le "simpatie" le strizzate d'occhio che con questo movimento si sono fatti. Ora i nodi cominciano a venire al pettine. E non è ancora finita. Se ne vedranno ancora delle belle. Mandare tutti a casa? Si , ma chi è che ci andrà?
Il nostro Troll preferito!Era ora che facessi sentire la tua "spartana"voce;ci mancavano le tue sublimi pillole di saggezza!Come mai ci degni ancora del tuo aulico sapere,Bagnai non è più disposto ad ospitare un "opinionista"così "imparziale",soprattutto verso i sovranisti contrari al lager eurista?
Dimenticavo:il mio post era dedicato all'irriducibile Peter,che non smette "spartanamente" di imperversare.
A me l'articolo di Piemme pare sensato, almeno nella sostanza. Cacciare i membri di un'organizzazione politica può essere anche giustissimo, ma il modo con cui lo si fa non è secondario. Tutta la storia dei movimenti politici lo insegna, dai giacobini al partito bolscevico.
Vedo invece tanti commenti a questo articolo che non colgono la sostanza e ragionano un po' da tifosi. Mi dispiace, se facciamo così non andremo molto avanti...
Non credo che sia strategicamente sbagliato epurarsi da chi si distacca dalla strategia del movimento (in particolar modo in questo dato periodo).secondo il mio personale e modestissimo parere ci si sta facendo ammaliare lievemente dalla percezione prodotta dalla spettacolarizzazione/strumentalizzazione della notizia (es apice é il credere davvero che tutto questo si sia innescato solo per una differenza di opinione sulle consultazioni con renzi).
In conclusione é vero che i metodi debbano essere rivisti ma in se questa epurazione non la trovo cosi scandalosa ma anzi necessaria per compattare un gruppo intorno ad una strategia condivisa.
Non confondiamo "espulsioni"a norma di regolamento interno con le epurazioni dei vecchi partiti comunisti che avvenivano con tribunali interni mandati dalle segreterie o dagli uffici politici; sempre al chiuso e bastava poco per essere fuori. L'espulsione del No TAV dal PD You remember?
Qui ci sono le alleanze e sappiamo quanto abbiano lavorato gli scherpa del PD. Civati esulta: "ora possiamo fare una nuova maggioranza"
O forse ci sono ancora dubbi sugli interessi di classe avversa che difende il PD?
Mi meraviglia quanto si faccia lunga la polemica su quanto avvenuto nel M5S, tanto che mi vien da dire:"facciamoci i cavoli nostri, che il movimento si fa i suoi". Perché non si ammette chiaramente che il M5S sia l'unica possibilità di cambiamento oggi in campo? Pur facendo considerazioni di sorta in base agli accadimenti, questo suo ruolo non cambia e non cambia proprio perchè non pone tempo in mezzo per mantenerlo tale. Dare tempo alle mele marce o anche solo ammaccate di avere effetti sulle altre sarebbe un errore "fatale" e per chi si vanta di conoscere il M5S dovrebbe risultare chiaro. Quindi, bando alle chiacchiere e diamogli sostegno, all'opposizione ci si penserà a tempo debito.
In atto politico si giudica:
(1) dalle sue finalità e (2) dai mezzi utilizzati (3) dai suoi risultati.
Riguardo a (1) ora sappiamo che M5S non tollera al suo interno alcun dissenso politico e non consente a eventuali minoranze di organizzarsi per sfidare la maggioranza e/o il gruppo dirigente o il suo capo carismatico.
Riguardo a (2) le chiacchiere stanno a zero: la procedura di espulsione seguita fa acqua da tutte le parti, è arbitraria. Certo che una comunità politica può espellere da sé corpi estranei, ma non con processi sommari che non offrono a chi è sotto accusa il diritto a difendersi davanti ad una commissione interna imparziale.
Riguardo a (3), ovvero ai risultati, l'autogol è sotto gli occhi di tutti: si è dato ai servi di regime un'arma per sputtanare la sola forza d'opposizione degna di questo nome.
Piemme
Non vi viene in mente che Grillo e Casaloggia lo facciano apposta'?non sono forse dei gatekeeper?se le cose si guardano da questo punto di vista tutto quadra la strategia dei 2guru' e' perfetta dimostrarsi duri e puri ma non avendo i numeri dire di essere impossibilitati a scalfire il poter, incanalare il popolo in un recinto da dove puo' gridare quanto vuole ma non puo' nuocere minimamente ai burrattinai che tirano i fili,incanalare il dissenso ma mai cosi' tanto da dover governare,probabilmente i sondaggi davano il PD in caduta libera e il m5s in crescita e quindi Beppe ha provveduto a rimediare non sia mai che gli capiti la sventura di vincere davvero le elezioni,altrimenti ditemi voi questo autolesionismo a a cosa puo' servire.
emiliano
Si dice dissenso quando c'è condivisione strategica, ma qui condivisione è con il PD. Di quale commissione imparziale andate cianciando non è sufficiente il territorio, il gruppo parlamentare, e i 30.000 iscritti.
In quale organismo avete visto regolare i dissensi alla luce del sole? in CGIL, nel PD, in Rifognazione?
Ma fatemi il piacere.
Dal primo giorno dopo le elezioni sono al lavoro per delegittimare e rosicchiare voti al M5S sia il PD che il PDL, diversamente sarebbero andati al voto e da mho
E voi fate da sponda? Siete scivolati nell'opinionismo piccolo-borghese
Un astensionista convinto
Geremia
I "servi di regime" non aspettavano altro. Ora però che l'"esecuzione" è avvenuta, continuare a "dare addosso" al M.5.S. mi sembra fare un ottimo servizio appunto ai servi di regime. Il che, in un momento come questo, si colora un po' di "tradimento" o, quanto meno, di un certo sadismo politico che favorisce lo schieramento avversario.
Può essere stato uno sbaglio di "etichetta", ma conoscendo Beppe Grillo, sono convinto che i motivi c'erano e forse anche abbastanza gravi.
Quell'uomo conosce i retroscena meglio di altri e l'ha dimostrato in più di un'occasione.
E ARS si sta spaccando sulla questione delle elezioni europee.
Poveretti, glielo avevo detto che l'astensione era un grosso errore; ma sono una associazione composta da ciociari e viterbesi (dicono che sia piena di laziali...), che altro potevano fare?
Vedo e prevedo: il prossimo che se ne va sarà Pietro Valerio poi Fraioli.
Caro Anonimo,
non sappiamo se Ars si stia spaccando, come dici.
Certo la loro posizione di astensione alle europee —presa prima ancora che la campagna elettorale abbia inizio, quindi senza nemmeno tener conto della decisiva variabile M5S—è un errore.
Ma che c'entra aggettivarli con "viterbesi e ciociari" come se ciò fosse disonorevole.
Manteniamoci sul piano politico per cortesia.
Lasciare che i traditori ... si tradiscano da soli.
Sono un sostenitore ideale del M5S (come straniero non ho diritto di voto in Italia) ma considero il Movimento come l'unica forza esistente attualmente in Italia in grado per il proporio programma e per la forza di adesioni che raccoglie, di contestare il cammino verso la tragedia economica e sociale alla quale i partiti attualmente al governo stanno conducendo l'Italia.
Ho criticato anch'io (v. mio blog) l'incontro Renzi-Grillo, ma l'ho anche considerato, nell'innegabile aspetto disgustoso che nessuno ha potuto negare, come conseguenza dell'imbarbarimento della vita politica italiana. Vent'anni di Berlusconismo e di inciuci non permettono più confronti civili se non fra falsi contendenti. dove c'è vera opposizione purtroppo servono i metodi forti anche se disgustosi.
Sulle espulsioni dal Movimento si potrà giustamente criticare tutto, certamente è stato un errore di metodo, se li si lasciava fare questi farabutti prima o poi si sarebbero staccati dal Movimento andando a leccare là dove erano e sono naturalmente attratti. Nel Movimento costoro sono entrati con ogni evidenza unicamente perché avevano giustamente individuato lí maggiori probabilità di essere eletti.Questa è gente che non si accontenterà di due legislature e poi di tornare a fare il mestiere di prima da liberi cittadini, dunque i loro partiti giusti sono altri, non il Movimento.
Ma detto questo è anche il momento di dire quello che tanti pensano ma nessuno ha il coraggio di proferire: il movimento deve emanciparsi da coloro che lo hanno lanciato. Il merito storico di Grillo resterà intoccabile, ma se invece di entrare nelle questioni di questo tipo lasciasse ai parlamentari ed ingenerale al Movimento di sbrigare daq soli le faccende certo spinose della leltà interna, della democrazia nelle decisioni ecc. ecc., e si limitasse ad esprimere le proprie opinioni che sono quasi sempre condivisibili in toto, approfondisse le denunce delle immonde attività dei partiti e delle istituzioni dello Stato corrotte fin nel midollo, raddoppierebbe i suoi meriti storici e darebbe un aiuto immenso alla crescita del Movimento. Il dissenso interno lo si combatte infatti molto meglio con il libero dibattito perché cosí vengono inevitabilmente a galla i moventi e le vere intenzioni dei traditori, termine che premesso tutto quanto sopra mi pare comunque inevitabile nei confronti dei personaggi in parola.
ARS è impegnata, in questa fase, nella costruzione dell'offerta politica sovranista, che ancora non esiste. Se tale offerta non esiste, è evidente che ipotizzare la possibilità di compromessi, accordi, desistenze o quant'altro, che in politica sono un fatto normale (checché ne dicano i puristi) è insensato, poiché un'azione di tal fatta resta subordinata al fatto di esistere. Ma l'offerta sovranista non esiste, è ancora in gestazione.
I militanti dell'ARS si sono dati il compito di costruire una frazione dell'offerta politica sovranista, dunque di contribuire a distillarne i contenuti politici e programmatici. Chi non se la sente di partecipare a questo sforzo per qualsiasi ragione, anche la più nobile e animata da buone intenzioni, come è il caso di qualche iscritto, può agire diversamente, ma non a nome dell'ARS.
Per quanto mi riguarda (non posso parlare per conto di altri) sono tra i più convinti sostenitori della linea del rifiuto delle elezioni europee. Questo non mi impedirà, durante la campagna elettorale, limitatamente e rigorosamente nel mio ruolo di video-maker, di contribuire ad un'informazione completa e puntuale degli avvenimenti: farò riprese, intervisterò alcuni dei protagonisti, ci saranno molti altri "siparietti" dei Calimeros (io e l'amico Claudio Martino), sempre ricordando, tuttavia, che le elezioni servono all'elezione del "collegio sindacale" di una "Società per Azioni", i cui azionisti sono i capitali nazionali dei paesi dell'UE, non i cittadini dei paesi europei.
Fiorenzo Fraioli
Viterbesi e Ciociari era come sfottò, non voleva essere un insulto.
Fraioli è sempre un gentleman (troppo, fossi in lui mi incazzerei di più) ma in ARS c'è un atteggiamento che non condivido.
Pare che qualcuno si sia già dimesso proprio per questo motivo.
Capite bene però che se per le europee i vari blog non si uniscono tutti compattamente per sostenere una proposta di voto antisistema precisa significa che la colpa è solo nostra. Saranno anche dei cattivacci i tecnocrati neonazisti ma mi sembra che ci sia una grossa collaborazione da parte del "popolo bue".
Non avevo fatto caso alla vignetta del "Movimento 5 espelle", carinissima.
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