Questa redazione si associa alla richiesta dei Cinque Stelle per le dimissioni della Presidentessa della Camera dei Deputati.
«Mentre Grillo si adopera per abbassare i livelli di adrenalina dei suoi deputati, Boldrini getta benzina sul fuoco. Quello del M5s, dice, “è un attacco eversivo contro le istituzioni che deve essere respinto da tutte le forze democratiche. Alla Camera c’è gente che lavora seriamente per cambiare le cose dal di dentro, e questo non può essere distrutto”. Il M5S, aggiunge la presidente della Camera, “non sa utilizzare gli strumenti democratici, messi a disposizione dell’opposizione dalla Costituzione. Devono imparare.”
Vediamo invece cosa ha da imparare la Boldrini.
1) “Gli strumenti democratici messi a disposizione dell’opposizione dalla Costituzione”: per la Costituzione, il decreto su Bankitalia non doveva nemmeno esistere, non essendo né necessario né urgente. E tantomeno poteva essere abbinato al decreto sull’Imu, trattandosi di materie totalmente eterogenee. L’ostruzionismo ha una antica e per certi versi gloriosa tradizione parlamentare, la “ghigliottina” no. Neanche esiste nel regolamento della Camera, quella della Boldrini è stata una decisione senza precedenti. La Boldrini, come presidente della Camera, dovrebbe protestare contro l’uso sistematico della decretazione d’urgenta da parte del governo, anziché fargli da sponda anche in situazioni indifendibili. Il M5S cosa dovrebbe studiare, la Costituzione e i regolamenti o le innovazioni del Boldrini-pensiero?
2) “Alla Camera c’è gente che lavora seriamente per cambiare le cose dal di dentro”: certo, c’è il M5S, che ha voluto e imposto la discussione su un decreto così importante e che si voleva far passare alla chetichella. Dall’altra, c’è un Parlamento su cui è calato un accordo Renzi-Berlusconi accompagnato da un minaccioso “prendere o lasciare”.
La Corte Costituzionale aveva bocciato il Porcellum per due motivi: l’impossibilità per i cittadini di scegliere i propri rappresentanti, e l’eccessivo peso dato al premio di maggioranza rispetto al principio rappresentativo. E cosa si ritrova il Parlamento ora? Una proposta che non prevede preferenze e che stravolge il principio rappresentativo ancor più pesantemente della legge precedente.
Di nuovo, la Boldrini si mostra supina di fronte alle richieste che le giungono “dall’alto”: ha avallato l’approvazione-lampo con cui la commissione Affari costituzionali ha mandato il provvedimento in aula, nonostante la Costituzione escluda il ricorso a procedure d’urgenza in materia elettorale; e sicuramente avallerà il sopruso della controriforma Renzi-Berlusconi ai danni del principio rappresentativo sancito dalla Costituzione.
3) “ un attacco eversivo contro le istituzioni”: che dire, su questa enormità? forse solo che la Boldrini ha un ego smisuratamente gonfiato, tanto da confondere la difesa della propria immagine con quella delle istituzioni. E’ chiaro che la sua storia è avvenuta fuori dalla politica, è una brava funzionaria, e vorrebbe ricevere solo complimenti per la solerzia con cui assolve ai compiti affidatigli “dall’alto”; non ha capito che come presidente della Camera deve tutelare innanzitutto le prerogative e la libertà di dibattito di tutti i deputati, anche e soprattutto contro il governo.
Insomma, è della stessa pasta di Napolitano. Sono, e si sentono, governatori della colonia-Italia. Per loro quella del M5S è solo una “rivolta di indigeni” da domare».
* Fonte: Boldrini alza il livello dello scontro
6 commenti:
Nel Corso di questi ultimi venti Anni abbiamo assistito alla visione di personaggi politici di bassissimo livello dove anche lo Squallore prende le distanze , eppure sono certo che nessun personaggio politico come la Boldrini sia tanto Schifata dai cittadini Italiani.
A proposito della votazione "siamese" dei decreti su Bankitalia e IMU, la senatrice on.le Rosy Bindi, che può vantare una esperienza parlamentare di tutto rispetto, ha definito i decreti in questione "disomogenei" e ha specificato che a Lei, durante tutta la sua lunga e onoratissima carriera alle Camere, "non glieli hanno mai votati i decreti disomogenei".
Il parere della Senatrice Bindi credo sia da tenere in gran conto perché conferma una prassi di legalità e giustizia democratica sempre rispettata ed osservata che è stata invece violata d 'imperio (a mio parere) fra le più che giustificate proteste dell'Opposizione nel recente episodio in Senato.
Quando c'è prevaricazione antidemocratica nell'espletamento dei lavori di legislazione, lamentarsi della reazione dell'opposizione non può essere applaudito , ma censurato ed additato alla critica di tutti i cittadini onesti ed offesi dalla violazione di una gestione della democrazia rispettosa dello spirito Della Costituzione.
Bravo Romanini, hai colto l'immagine che rappresenta perfettamente la situazione: la Boldrini e la sua razza padrona pensano di noi popolo che siamo degli indigeni da domare.
RIBELLIAMOCI INCAZZIAMOCI DENUNCIAMO IL CLASSISMO CHE IN REALTÀ NON È ALTRO CHE VERO RAZZISMO!!!
Geremia
L'articolo di Romanini descrive abbastanza realisticamente la situazione: il Decreto Bankitalia è stato messo a braccetto con il decreto IMU io penso anche e soprattutto per non accendere una miccia che altrimenti una discussione approfondita in aula avrebbe rischiato di dar fuoco alle polveri. La situazione dell'Istituto "di diritto pubblico (!?) "infatti è concatenata ad una trista storia che risale alla famigerata Circolare Andreatta che sanciva il divorzio nefasto fra il Tesoro dello Stato e l'Organo di emissione della moneta. L'argomento è scottante perché associato pure all'attuale impossibilità per lo Stato Italiano di adottare la tecnica del Q.E, a cui osta bensì l'eropeizzazione della gestione della base monetaria, ma anche il fatto che Bankitalia era ed è diventata sempre più una S.p.A.
La Senatrice Boldrini non poteva prendersi una responsabilità che avrebbe fatto tremare l'Olimpo.
Molti Pentastellati sanno parecchio su questa questione ed è logico che l'èscamotage dell'accoppiamento "siamese" abbia causato una reazione di sdegno.
Comprensibile, mi pare, visto che dalla situazione di Bankitalia, in caso di "via dall'Euro" discenderebbero conseguenze enormi.
La signora boldrini è nella posizione che occupa unicamente grazie al fatto che si è dimostrata serva obbedietnissima del potere di fatto col quale il Presidente della Repubblica ha esautorato di fatto il Parlamento divenendo a sua volta partigiano dei partiti che tutti conosciamo.
Per quello che ha fatto la signora Boldrini con la "ghigliottina" il commento più adaguato mi pare sia quello lanciato a suo tempo da Pertini in caso analogo contro l'allora presidente della Camera.
Il post è sottoscrivibile al 100 % con una modifica di dettaglio: la legge elettorale non è Renzi-Berlusconi ma "Berlusconi-Renzi", non vi è stata con ogni evidenza una trattativa ma unicamente un'accettazione supina e servile da parte della "stella nascente" o supernova del PD del diktat berlusconiano. Questo va chiarito con energia a tutti gli ancora sostenitori ed elettori del PD che forse in buona fede credono che la legge truffa sia un triste ma necessario compromesso fra PD e Berlusconi: no, nel modo più assoluto, quella del "notaio fiorentino" è semplicemente una compilazione per ordine del mandante Berlusconi.
"Di nuovo, la Boldrini si mostra supina di fronte alle richieste che le giungono “dall’alto”"
Sono rare le donne impegnate in politica che non subiscono suggestioni per complessi d'inferiorità, o meglio, di ammirazione, rispetto a politici maschi per i quali nutrono stima e simpatia.
Forse una donna di potere che sapeva superare questo complesso fu Caterina la Grande di Russia ed anche l'imperatrice Maria Teresa d'Austria.
Per contro, ci furono comunque molti uomini politici che soggiacquero ai suggerimenti e all'influenza di donne che li affascinavano.
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