14 gennaio. Una bella notizia. La maggioranza degli iscritti al Movimento 5 Stelle si sono dichiarati favorevoli ad abolire il reato di "immigrazione clandestina. Ce lo fa sapare il blogo di Beppe Grillo che con linguaggio alquanto notarile e glaciale comunica i risultati: «Dalle 10 alle 17 di oggi gli iscritti certificati hanno espresso il parere vincolante sul voto che il gruppo parlamentare del Senato dovrà esprimere domani 14 gennaio sul “reato di clandestinità”. 15.839 hanno votato per la sua abrogazione, 9.093 per il mantenimento. I votanti sono stati 24.932. Gli aventi diritto erano gli iscritti certificati al 30 giugno 2013, pari a 80.383. Con l’abrogazione si mantiene comunque il procedimento amministrativo di espulsione che sanziona coloro che violano le norme sull’ingresso e il soggiorno nello Stato».
Un risultato per niente scontato dopo che Grillo in persona aveva di fatto tirato le orecchie ai sentarori M5S che nei mesi scorsi avevano presentato un emendamento che chiedeva l'abolizione del reato di immigrazione clandestina. Grillo, appellandosi al fatto che questa abolizione non era nel programma elettorale (c'è di mezzo la questione del vincolo di mandato, su cui varrà la pena tornare) chiese ai senatori di fare marcia indietro, in attesa, appunto, del referendum interno appena svoltosi.
Inutile nascondersi che, indicendo il referendum interno, i massimi dirigenti speravano di ottenere una larga maggioranza per conservare il reato, quindi per smentire e delegittimare i senatori. Grillo ha fatto evidentemente male i suoi conti.
Questo risultato ci dice in modo lampante una prima cosa: che la grande maggioranza degli attivisti di M5S è animata da quello che potremmo chiamare uno spirito democratico e solidaristico. Ce ne dice quindi anche una seconda: che sono destituite di fondamento tutte le accuse (lanciate non solo dai media di regime ma da gran parte della sinistra decotta) secondo cui M5S sarebbe un "movimento populista con pulsioni reazionarie" se non proprio fascistoidi. Ce ne dice una terza: che gran parte degli iscritti mal sopportano il regime interno "staliniano" con cui Grillo e Casaleggio hanno sin qui guidato il Movimento.
Sorgono tre domande: (1) sarà possibile tenere unite queste due anime? (2) e se non lo sarà, per quanto tempo reggerà M5S come movimento compatto dietro ai suoi due leaders? (3) quale direzione prenderanno le due anime nel caso si dividessero?
Se, come noi pensiamo, lo scontro sociale e politico si acuirà, se il Paese sarà posto davanti a decisioni radicali come l'uscita dall'eurozona e la nascita di una nuova Repubblica, non solo M5S, ma l'intero arco politico sarà terremotato. Ogni partito sarà attraversato da lotte e subirà fratturazioni, M5S incluso. Noi pensiamo che la questione della sovranità nazionale, democratica e monetaria sarà la pietra angolare della polarizzazione.
Sarebbe tuttavia un errore pensare che tutte le altre dirimenti questioni (tra cui quelle dei diritti sociali e civili, del collocamento geopolitio dell'Italia, ecc) saranno seppellite dalla questione euro-sì-euro-no. Di contro al blocco eurista difficilmente si contrapporrà un blocco unico anti-euro. I blocchi, come abbiamo avuto modo di sostenere, saranno almeno tre, visto che avremo anche forze della destra reazionaria che vorranno loro salire al potere. M5S deve decidere, e deve farlo presto, se vuole invece fare parte del blocco sovranisra-democratico.
Di sicuro non potrà continuare a lungo sulla linea che chiameremo dell'autismo politico, ovvero del rifiuto a priori di ogni alleanza. Una linea settaria che se ha aiutato M5S a serrare i ranghi e farsi largo in questa fase, rischia di condurre il Movimento in in vicolo cieco.
Le prossime europee saranno il primo banco di prova.
Ps.
Sappiamo bene che la maggioranza che ha votato ieri non è tutta per l'uscita dall'euro. Le linee divisorie attuali sono solo provvisorie. Nulla per adesso è destinato a cristallizzarsi e ad essere definitivo.
Un risultato per niente scontato dopo che Grillo in persona aveva di fatto tirato le orecchie ai sentarori M5S che nei mesi scorsi avevano presentato un emendamento che chiedeva l'abolizione del reato di immigrazione clandestina. Grillo, appellandosi al fatto che questa abolizione non era nel programma elettorale (c'è di mezzo la questione del vincolo di mandato, su cui varrà la pena tornare) chiese ai senatori di fare marcia indietro, in attesa, appunto, del referendum interno appena svoltosi.
Inutile nascondersi che, indicendo il referendum interno, i massimi dirigenti speravano di ottenere una larga maggioranza per conservare il reato, quindi per smentire e delegittimare i senatori. Grillo ha fatto evidentemente male i suoi conti.
Questo risultato ci dice in modo lampante una prima cosa: che la grande maggioranza degli attivisti di M5S è animata da quello che potremmo chiamare uno spirito democratico e solidaristico. Ce ne dice quindi anche una seconda: che sono destituite di fondamento tutte le accuse (lanciate non solo dai media di regime ma da gran parte della sinistra decotta) secondo cui M5S sarebbe un "movimento populista con pulsioni reazionarie" se non proprio fascistoidi. Ce ne dice una terza: che gran parte degli iscritti mal sopportano il regime interno "staliniano" con cui Grillo e Casaleggio hanno sin qui guidato il Movimento.
Sorgono tre domande: (1) sarà possibile tenere unite queste due anime? (2) e se non lo sarà, per quanto tempo reggerà M5S come movimento compatto dietro ai suoi due leaders? (3) quale direzione prenderanno le due anime nel caso si dividessero?
Se, come noi pensiamo, lo scontro sociale e politico si acuirà, se il Paese sarà posto davanti a decisioni radicali come l'uscita dall'eurozona e la nascita di una nuova Repubblica, non solo M5S, ma l'intero arco politico sarà terremotato. Ogni partito sarà attraversato da lotte e subirà fratturazioni, M5S incluso. Noi pensiamo che la questione della sovranità nazionale, democratica e monetaria sarà la pietra angolare della polarizzazione.
Sarebbe tuttavia un errore pensare che tutte le altre dirimenti questioni (tra cui quelle dei diritti sociali e civili, del collocamento geopolitio dell'Italia, ecc) saranno seppellite dalla questione euro-sì-euro-no. Di contro al blocco eurista difficilmente si contrapporrà un blocco unico anti-euro. I blocchi, come abbiamo avuto modo di sostenere, saranno almeno tre, visto che avremo anche forze della destra reazionaria che vorranno loro salire al potere. M5S deve decidere, e deve farlo presto, se vuole invece fare parte del blocco sovranisra-democratico.
Di sicuro non potrà continuare a lungo sulla linea che chiameremo dell'autismo politico, ovvero del rifiuto a priori di ogni alleanza. Una linea settaria che se ha aiutato M5S a serrare i ranghi e farsi largo in questa fase, rischia di condurre il Movimento in in vicolo cieco.
Le prossime europee saranno il primo banco di prova.
Ps.
Sappiamo bene che la maggioranza che ha votato ieri non è tutta per l'uscita dall'euro. Le linee divisorie attuali sono solo provvisorie. Nulla per adesso è destinato a cristallizzarsi e ad essere definitivo.
9 commenti:
Sono contro il reato di clandestinità perché è fuffa ideologica.
Però un sondaggio online, fatto con quelle modalità, fa un pò acqua da tutte le parti, alla fine ha il sapore di fuffa come il reato di clandestinità.
Non si capisce se c'è un limite minimo di partecipanti per dare una validazione al voto, cioè supponiamo che partecipino a una votazione del genere 500 persone su 80000 iscritti, avrebbe un valore una roba del genere? Su una decisione su una legge della Repubblica, non sugli organi interni di un partito/movimento.
E sarebbe così la democrazia diretta? Si, certo, Casaleggio style.
C'è da dire che questa roba alla Casaleggio forse può dare una qualche indicazione di come la pensano i militanti, ma non gli elettori. M5S ha un elettorato variegato e non è detto che questo fatto non gli faccia perdere un bel pò di punti, non so se li faccia invece guadagnare da un'altra parte.
Teniamo conto che i partiti o movimenti in Europa che tendenzialmente avanzano sono quelli che sul tema dell'immigrazione hanno le solite idee securitarie e discriminatrici, e infatti Grillo disse che se loro dovessero andare avanti su questi temi in un certo modo "sinistrese" rischierebbero di scendere elettoralmente a livello di prefisso telefonico.
Comunque è vero che poi i nodi vengono al pettine, scelte nette le dovranno fare su diversi temi, pensiamo solo a tutto quello che riguarda il lavoro e gli interessi sociali contrapposti che ci sono. A meno che non vogliano diventare un movimento-sondaggio, che poi vorrebbe dire che non hanno delle idee ma vanno a rimorchio degli eventi. O a rimorchio dei quattro gatti che votano online.
Saluti,
Carlo.
Concordo in Totò con Carlo ,uno che ha votato M5S
analisi che definirei eufemisticamente "sciocchina"
ma davvero si pensa che grillo&c non abbiano il polso della situazione nel movimento e facciano un salto nel buio senza calcolarne le conseguenze?
lo sapevo persino io come sarebbe andata a finire.
in realtà è stata una mossa politica molto astuta atta a zittire chiunque cianci ancora i eterodirezione da parte dei "guru", da ieri semplicemente non lo si può più fare senza cadere nel ridicolo.
ed ora sul piatto c'è la legge sulla depenalizzazione della cannabis che viene discussa ed emendata in rete.
state cercando di capire un paradigma nuovo con il libretto di istruzioni di quello vecchio, non-si-può-fare.
C'è sempre qualcuno che la sa lunga...
La lettura politica sostenuta da Piemme ci pare avvalorata da due cose:
(1) a luglio Grillo smentì pubblicamente con un ukaze la proposta dei senatori di M5S di abolire il reato di immigrazione clandestina --la qual cosa fece se ricordate, un grande rumore.
(2) la reazione dei senatori stessi, con tanto di dichiarazioni pubbliche di esultanza per cui il referendum interno avrebbe il significato di una delegittimazione dei metodi dei diarchi.
Infine anonimo permettici di dire: il tuo è un "complottismo" alla rovescia, speculare a quello di coloro che sostengono che Casaleggio e Grillo avrebbero chissà quali reconditi fini non dichiarati.
La redazione ha ragione.
"Referendum su reato clandestinità bell'esempio democrazia. Casaleggio ha commentato poi anche la consultazione sull'abrogazione del reato di immigrazione clandestina definendola «un bell'esempio di democrazia diretta». La consultazione però ha visto la sconfitta della linea Grillo-Casaleggio. Hanno vinto infatti il sì all'abrogazione del reato di immigrazione clandestina. I leader M5S lo scorso ottobre avevano sconfessato l'operato dei parlamentari M5s promotori di un emendamento per sopprimere il reato di immigrazione clandestina. «Se l'avessimo presentato alle elezioni prendevamo percentuali da prefisso telefonico» avevano infatti commentato."
Il sole 24 ore
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-01-15/legge-elettorale-casaleggio-boccia-proposte-renzi-sono-incostituzionali-155126.shtml?uuid=ABxgWwp
E’ un articolo che va bene per l’agitazione, meno per capire la situazione politica.
Tratta il M5S come un soggetto politico coerente dotato di capacità di manovra, mentre è un’armata Brancaleone tenuta assieme dalle doti mediatiche e manipolatorie di Grillo. Oggi il presupposto per inculcare degli ideali forti nelle teste del gregge è il controllo dei media. Non avendolo, l’unico elemento di coesione del movimento è costituito dalla nebulosa insofferenza verso i politici e dalla vaga paura dell’impoverimento, ma queste non sono sufficentemente cogenti per impedire una spaccatura verticale ogni qual volta Grillo sia costretto a prendere una decisione su un argomento di attualità, sul quale operino istinti aggregativi consolidati. Il “regime interno staliniano” di cui parlate con grottesca esagerazione è ciò che tiene assieme il M5S. Se adottasse metodi effettivamente democratici imploderebbe nell’arco di una settimana. E se scegliesse di essere un movimento sovranista di sinistra come lo vorreste voi, si ridurrebbe al 3-5% dei consensi. Da un punto di vista sistemico diverrebbe insignificante.
Molto meglio che Grillo continui nella sua acquosa cantilena sulle malefatte dei politici, eviti prese di posizione chiare, e continui ad ammannire ai poveri di spirito la sua cantilena della democrazia diretta augurandosi di non doverla mai mettere in pratica. In questo modo assorbe masse di voti che mettono in difficoltà i partiti di regime ed approfondisce la crisi del sistema-Italia.
Va infine detto che l’elogio della democrazia cantilenato da Piemme procede da pura disonestà intellettuale. Quando Grillo faceva riferimento alle preferenze degli elettori per conservare la Bossi-Fini il principio democratico era svilito a “populismo” (termine mutuato pari pari dal lessico di regime) e “calcolo elettorale”. Adesso che promuove il vostro pregiudizio umanista, eccolo assurto a fonte di ogni legittimità. Come già ebbi a dirvi, al pari di tutti coloro che hanno forti convinzioni o forti interessi la vostra opzione democratica è estremamente pelosa.
Tante chiacchiere di come viene portato avanti questo esperimento del movimento 5 stelle intanto beccatevi i fatti e fino ado ora se uno seguisse ci sarebbe solo da ringraziare
https://www.youtube.com/watch?v=WTdmdn6N4G4#t=115
Dall'Umbria sentite che discorso...http://www.youtube.com/watch?v=o_e7xoY5xxU#t=103 io mi chiedo come si può dire che il M5S stia facendo del meglio per svegliare e migliorare questo paese
Il M5S ha dovuto incassare un sonoro uppercut. Non dico tanto per Grillo, ma perché ha dimostrato che anche molti iscritti M5S sono golosi di pillole alla stricnina.
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