Le cause della crisi
le analisi e le proposte del Mpl
le analisi e le proposte del Mpl
di Nello De Bellis e Maurizio del Grippo
Martedì 18 dicembre 2012, alle ore 17, presso il centro La Tenda in via Fieravecchia, 20 a Salerno, si terrà la presentazione ufficiale del MPL (Movimento Popolare di Liberazione). Interviene Moreno Pasquinelli, membro della Segreteria nazionale. Introducono Nello De Bellis e Maurizio del Grippo.
«La ragione che ha portato nel marzo scorso a dar vita nell'assemblea nazionale di Chianciano Terme ad un nuovo progetto politico che raccogliesse in una sintesi unitaria diversi percorsi ed esperienze di studiosi, militanti e semplici cittadini, è il tentativo di trovare
una risposta davvero adeguata all'altezza della crisi sistemica che stiamo vivendo" —ha dichiarato Moreno Pasquinelli, tra i leaders del MPL. Indichiamo nel ripudio del debito, nell'uscita pilotata dall'euro e dall'Unione Europea le tappe ineludibili e progressive di un processo di riappropriazione della sovranità nazionale, quale premessa indispensabile di una rinnovata sovranità popolare e democratica. Non intendiamo rivendicare astratti primati, ma non ci sarebbe venuto in mente di dar luogo all'ennesimo raggruppamento politico a Sinistra, se essa non fosse ancora inibita (per la maggior parte) dai dogmi della moneta unica e di un malinteso europeismo. Soltanto l'MPL -ha proseguito Pasquinelli- in particolar modo dal convegno di Chianciano dell'ottobre 2011, grazie al contributo di illustri studiosi quali Arturo Bagnai, ha posto su basi serie, scientifiche, oltreché politiche, il tema dell'uscita dall'euro e dall'UE ed ha articolato col suo Appello al Popolo lavoratore una piattaforma credibile e rigorosa. Altre formazioni o gruppi, pur riconoscendo la gravità della crisi, sono preda di dubbi e incertezze che non permettono loro di risalire dalla denuncia degli effetti alla critica delle cause reali».
"Concordiamo pienamente con le analisi e la proposta politica del MPL poiché vi scorgiamo la traccia di un reale processo di pensiero e non una risposta dettata soltanto dalla rabbia e dall'indignazione -hanno dichiarato gli organizzatori- Al di là delle apparenze enfatizzate dai media e dei continui cambiamenti di vertice, ciò che getta nello sconforto le persone è il fatto che l'Italia è uno dei Paesi politicamente più stabili, anzi immobili del mondo: per quanti Governi si succedano la loro politica economica è sempre ispirata alle linee di una sostanziale continuità e di una subalternità sempre più piena ai poteri forti euro-atlantici ed alle oligarchie finanziarie transnazionali che da anni impongono i loro voleri. Scopo precipuo del ceto politico, di destra come di sinistra, è di far accettare alle persone il progressivo peggioramento delle loro condizioni di lavoro e di vita "come un destino ineluttabile della Modernità" (Massimo Bontempelli). Al precipitare della nostra condizione sociale ed economica l'euro ha vibrato un colpo decisivo. Chi non riconosce che i dubbi e il disagio di dieci anni fa sono oggi diventati l'urlo lacerante e silenzioso di Munch? In questo contesto va collocata la critica all'Europa reale, al di là della mitologia che per vent'anni ha occultato una realtà che fin dall'inizio nasceva unicamente come un meccanismo normativo, finanziario ed antidemocratico. L'unica Europa reale -hanno proseguito gli organizzatori- una volta abbandonata la sovranità nazionale, è l'Europa della moneta unica e delle banche. Essa si rivela sempre più, appunto, come un apparato rigidamente tecnocratico, teso a promuovere il completo dominio dell'economia dei mercati finanziari globalizzati sulla società "al fine di promuovere una circolazione puramente autoreferenziale di capitali e merci" (M.Bontempelli). "Per vent'anni, chiunque avesse osato anche solo adombrare qualche dubbio su questo meccanismo che sta stritolando perversamente le nostre vite era inesorabilmente tacciato di ritardo culturale e mentale...Ora basta!
Nello De Bellis
Maurizio Del Grippo
una risposta davvero adeguata all'altezza della crisi sistemica che stiamo vivendo" —ha dichiarato Moreno Pasquinelli, tra i leaders del MPL. Indichiamo nel ripudio del debito, nell'uscita pilotata dall'euro e dall'Unione Europea le tappe ineludibili e progressive di un processo di riappropriazione della sovranità nazionale, quale premessa indispensabile di una rinnovata sovranità popolare e democratica. Non intendiamo rivendicare astratti primati, ma non ci sarebbe venuto in mente di dar luogo all'ennesimo raggruppamento politico a Sinistra, se essa non fosse ancora inibita (per la maggior parte) dai dogmi della moneta unica e di un malinteso europeismo. Soltanto l'MPL -ha proseguito Pasquinelli- in particolar modo dal convegno di Chianciano dell'ottobre 2011, grazie al contributo di illustri studiosi quali Arturo Bagnai, ha posto su basi serie, scientifiche, oltreché politiche, il tema dell'uscita dall'euro e dall'UE ed ha articolato col suo Appello al Popolo lavoratore una piattaforma credibile e rigorosa. Altre formazioni o gruppi, pur riconoscendo la gravità della crisi, sono preda di dubbi e incertezze che non permettono loro di risalire dalla denuncia degli effetti alla critica delle cause reali».
"Concordiamo pienamente con le analisi e la proposta politica del MPL poiché vi scorgiamo la traccia di un reale processo di pensiero e non una risposta dettata soltanto dalla rabbia e dall'indignazione -hanno dichiarato gli organizzatori- Al di là delle apparenze enfatizzate dai media e dei continui cambiamenti di vertice, ciò che getta nello sconforto le persone è il fatto che l'Italia è uno dei Paesi politicamente più stabili, anzi immobili del mondo: per quanti Governi si succedano la loro politica economica è sempre ispirata alle linee di una sostanziale continuità e di una subalternità sempre più piena ai poteri forti euro-atlantici ed alle oligarchie finanziarie transnazionali che da anni impongono i loro voleri. Scopo precipuo del ceto politico, di destra come di sinistra, è di far accettare alle persone il progressivo peggioramento delle loro condizioni di lavoro e di vita "come un destino ineluttabile della Modernità" (Massimo Bontempelli). Al precipitare della nostra condizione sociale ed economica l'euro ha vibrato un colpo decisivo. Chi non riconosce che i dubbi e il disagio di dieci anni fa sono oggi diventati l'urlo lacerante e silenzioso di Munch? In questo contesto va collocata la critica all'Europa reale, al di là della mitologia che per vent'anni ha occultato una realtà che fin dall'inizio nasceva unicamente come un meccanismo normativo, finanziario ed antidemocratico. L'unica Europa reale -hanno proseguito gli organizzatori- una volta abbandonata la sovranità nazionale, è l'Europa della moneta unica e delle banche. Essa si rivela sempre più, appunto, come un apparato rigidamente tecnocratico, teso a promuovere il completo dominio dell'economia dei mercati finanziari globalizzati sulla società "al fine di promuovere una circolazione puramente autoreferenziale di capitali e merci" (M.Bontempelli). "Per vent'anni, chiunque avesse osato anche solo adombrare qualche dubbio su questo meccanismo che sta stritolando perversamente le nostre vite era inesorabilmente tacciato di ritardo culturale e mentale...Ora basta!
Nello De Bellis
Maurizio Del Grippo
Moreno Pasquinelli |
Moreno Pasquinelli, lavoratore, studioso e militante politico nasce a Spoleto (PG) nel 1956. Inizia giovanissimo, nel 1970, la sua militanza politica nelle file del Movimento studentesco. Fa parte di Potere Operaio e poi della Quarta Internazionale, partecipando in seguito alla redazione del giornale Voce Operaia. In anni più recenti è stato redattore e direttore delle riviste teoriche "Praxis" ed "Eretica". Sempre attento studioso, non solo della teoria marxista, ma del pensiero politico e filosofico, è tra coloro che ritennero il crollo dell'URSS non solo chiudesse una fase storica ma rendesse necessario riformulare un nuovo paradigma teorico-politico anti-apitalistico. Negli anni Novanta è tra i fondatori del Campo Antimperialista, di cui diverrà portavoce. Oggi è tra i dirigenti nazionali del MPL ed è considerato uno dei più acuti e documentati analisti della crisi economico-finanziaria in atto, considerata dal Nostro una crisi sistemica dell'Occidente capitalistico, foriera di sconvolgimenti sociali e geopolitici che porranno in modo urgente e ultimativo l'antitesi tra barbarie post-moderna e un nuovo umanesimo sociale. È tra i principali redattori del blog Sollevazione. Ha scritto, oltre ad innumerevoli articoli, i seguenti testi: "Oltre l'Occidente.", 1999; "Politicamente scorretto", 2004. È coautore de: "Il cielo sopra Belgrado: la Serbia, i Balcani, l'Imperialismo", 1999.
Salerno, 16 dicembre 2012
Salerno, 16 dicembre 2012
4 commenti:
Quando una grande rivoluzione sociale si sarà impadronita delle conquiste dell'epoca borghese, dei mercati mondiali e dei moderni mezzi di produzione, e li avrà assoggettati al controllo collettivo dei popoli più progrediti, soltanto allora il progresso umano cesserà di assomigliare a quell'orrendo idolo pagano che voleva bere il nettare soltanto dai crani degli uccisi.
(K.Marx; i risultati futuri della dominazione britannica in India, in "New York Daily Tribune", 4 Agosto 1853)
Luigi, che saluta Pasquinelli.
Il brano riportatoche raggiunge toni da tragedia greca ed è di grande effetto, ma c'é quel "quando" che condiziona tutto non solo temporalmente ma anche come fattibilità .
Si tratta perciò di una previsione che é ben lungi dall'essere realistica e realizzabile.
Non contiene infatti la pur minima indicazione del "come" l'evento indicato quale "grande rivoluzione sociale" possa aver luogo.
Come tutti coloro che sanno incantare le masse, tutto il discorso é proiettato su orizzonti onirici fluttuanti in universi nebulosi e indefiniti.
Ma le masse che soffrono tormentate dalla fatica, dalle privazioni e dai soprusi, si guardano disperatamente attorno e in avanti per scorgere uno spiraglio di speranza e si aggrappano, per non cedere alla morte che le incalza, a qualsiasi bandiera possa illuderli un giorno ancora. Intanto i loro oppressori marciano verso un avvenire di supremazia universale.
L'articolo é convincente e realistico.
Putroppo non basta sapere che si soffre di una data malattia, sebbene sia già un buon punto di partenza per determinare la terapia giusta.
Se poi si considera che una infinità di italiani elettori non si sono ancora resi conto della metastasi esiziale del male tremendo che sta portando la Nazione alla malora, la prospettiva diviene infausta. Molti, troppi, si fidano di pseudo medici traditori che comunicano al malato diagnosi volutamente deviate e lo sottngono a cure le quali, anziché guarire, uccidono.
Bisognerebbe cambiare alla svelta i medici, ma ci si accorgeraà alle prossime elezioni che i "morituri" continueranno a fidarsi ancora di chi li condurrà ignari e magari sempre speranzosi all'estremo traguardo.
mi dispiace non poter intervenire all'assemblea.anche se lo avevo promesso a Nello De Bellis.putroppo...
Comunque avrei detto queste due sole cose la prima è che se non si presenta una lista alle prossime politiche che abbia come centrale la fuorisciuta dall'euro ecc ecc è inutile andare a votare.
il Fronte Popolare lo si costruisce discutendo anche con quei movimenti civili e identitari vedi Insorgenza Civile a napoli o i forconi in sicilia o i pastori sardi altrimenti si resta nello sterilismo politico.
dobbiamo avere la consapevolezza che vogliamo diventare maggioranza politica.
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