Monti non tira le cuoia (per adesso) ma l'euro resta in bilico
di Moreno Pasquinelli
Scriviamo a caldo, mentre i lavori del vertice europeo si sono appena conclusi. Le edizioni web dei principali quotidiani italiani gridano al "grande successo" visto che "l'accordo è stato raggiunto". Ma quale accordo è stato raggiunto? E riusciranno le misure adottate a sventare il rischio di un crack combinato di banche e debiti sovrani?
Contrariamente ai media italiani, spagnoli e francesi, Financial times e Wall street journal sono molto più prudenti e i loro giudizi sono improntati al pessimismo. A ragione.
Cosa infatti contempla l'Accordo della notte scorsa? Oltre alla scontata conferma dell'aiuto di 100 Mld alla Spagna, esso contempla l'istituzione di un meccanismo di vigilanza, gestito dalla Bce, sulla banche dell'eurozona. Una volta istituito, e solo dopo, il MES potrà utilizzare i suoi fondi per ricapitalizzare e soccorrere le banche in difficoltà —in difficoltà, non dimentichiamolo per avere in pancia un' enorme quantità di titoli pubblici ormai prossimi ad essere "titoli spazzatura" (acquistati con la liquidità offerta loro dalla Bce (Ltro), e per avere in bilancio una massa di crediti considerati inesigibili.
Molto fumo, poco arrosto.
Primo: sono in molti a ritenere che le risorse effettivamente erogabili (circa 500 Mld a disposizione del MES, 200 Mld teoricamente disponibili del fondo Efsf), sono del tutto insufficienti in caso di nuova tempesta finanziaria.
Secondo: come si sa, questi fondi vengono elargiti dagli stessi stati membri, tra cui gli stessi che dovranno ricorrere agli aiuti. Un meccanismo quantomeno singolare per cui, Spagna e Italia, potranno sì attingere alle risorse del MES e del Efsf, ma solo dopo che avranno sborsato le loro quote (solo l'Italia ha un onere di 139 miliardi). In altre parole per calmierare lo spread questi paesi dovranno indebitarsi ulteriormente, col che non solo crescita del debito ma addio al pareggio di bilancio.
Terzo: come la Merkel e lo stesso Draghi hanno precisato questa mattina, chi attingerà a questi fondi di salvataggio dovrà subire la supervisione della troika Bce-Ue-Fmi quindi rispettare condizioni rigorose. In buona sostanza la medesima procedura a cui è sottoposta la Grecia, le stesse cure da cavallo come contropartita.
Hanno una bella faccia tosta, i giornali italiani, a definire questa operazione un "solido scudo" contro il rischio di fallimenti bancari e di default dei debiti sovrani. Si tratta di uno scudo di cartapesta. In sintesi questo Accordo è ben più modesto di quanto noi stessi ritenevamo possibile [Verso il vertice del 28 giugno]. Ben lontano, com'è evidente, dal risultato che si attendevano i mercati finanziari. E' doveroso ricordare quali erano le misure considerate salvifiche e inderogabili: (1) Eurobond, (2) permettere alla Bce di acquistare i titoli pubblici e (3) spingere la Bce ad avviare una politica monetaria di Quantitative easing come la Fed americana.
In estrema sintesi e al di la delle chiacchiere, la "linea dura" della Merkel ha avuto la meglio. E ciò si vedrà nelle prossime ore, con gli spread che saliranno. Si vedrà con la reazione delle borse sin dalle riaperture di lunedì prossimo.
Mario Monti spaccia il tutto per vittoria. Ha imparato da Berlusconi il mestiere di piazzista. Ottiene in effetti luce verde all'eventualità di salvataggio delle banche spagnole e italiane in caso di tempesta finanziaria, ma a condizioni ben peggiori di quelle che si aspettava. Per di più non è affatto scontato che, una volta salvate le banche sull'orlo della bancarotta, si riesca a fermare la speculazione ribassista sui titoli pubblici e il contagio sui debiti sovrani.
La grande stampa italiana, il Pd, Casini e quella parte del Pdl che vogliono tenerlo in sella per il tempo che serve loro a riprendere fiato, sono obbligati a tenergli il moccolo. Se in effetti Monti fosse tornato a casa con in mano il fallimento conclamato del vertice, egli molto probabilmente, avrebbe dovuto fare le valigie.
Ma il mezzo fallimento non è una mezza vittoria. E questo lo vedremo molto presto, nelle prossime settimane, forse nei prossimi giorni.
di Moreno Pasquinelli
Scriviamo a caldo, mentre i lavori del vertice europeo si sono appena conclusi. Le edizioni web dei principali quotidiani italiani gridano al "grande successo" visto che "l'accordo è stato raggiunto". Ma quale accordo è stato raggiunto? E riusciranno le misure adottate a sventare il rischio di un crack combinato di banche e debiti sovrani?
Contrariamente ai media italiani, spagnoli e francesi, Financial times e Wall street journal sono molto più prudenti e i loro giudizi sono improntati al pessimismo. A ragione.
Cosa infatti contempla l'Accordo della notte scorsa? Oltre alla scontata conferma dell'aiuto di 100 Mld alla Spagna, esso contempla l'istituzione di un meccanismo di vigilanza, gestito dalla Bce, sulla banche dell'eurozona. Una volta istituito, e solo dopo, il MES potrà utilizzare i suoi fondi per ricapitalizzare e soccorrere le banche in difficoltà —in difficoltà, non dimentichiamolo per avere in pancia un' enorme quantità di titoli pubblici ormai prossimi ad essere "titoli spazzatura" (acquistati con la liquidità offerta loro dalla Bce (Ltro), e per avere in bilancio una massa di crediti considerati inesigibili.
Molto fumo, poco arrosto.
Primo: sono in molti a ritenere che le risorse effettivamente erogabili (circa 500 Mld a disposizione del MES, 200 Mld teoricamente disponibili del fondo Efsf), sono del tutto insufficienti in caso di nuova tempesta finanziaria.
Secondo: come si sa, questi fondi vengono elargiti dagli stessi stati membri, tra cui gli stessi che dovranno ricorrere agli aiuti. Un meccanismo quantomeno singolare per cui, Spagna e Italia, potranno sì attingere alle risorse del MES e del Efsf, ma solo dopo che avranno sborsato le loro quote (solo l'Italia ha un onere di 139 miliardi). In altre parole per calmierare lo spread questi paesi dovranno indebitarsi ulteriormente, col che non solo crescita del debito ma addio al pareggio di bilancio.
Terzo: come la Merkel e lo stesso Draghi hanno precisato questa mattina, chi attingerà a questi fondi di salvataggio dovrà subire la supervisione della troika Bce-Ue-Fmi quindi rispettare condizioni rigorose. In buona sostanza la medesima procedura a cui è sottoposta la Grecia, le stesse cure da cavallo come contropartita.
Hanno una bella faccia tosta, i giornali italiani, a definire questa operazione un "solido scudo" contro il rischio di fallimenti bancari e di default dei debiti sovrani. Si tratta di uno scudo di cartapesta. In sintesi questo Accordo è ben più modesto di quanto noi stessi ritenevamo possibile [Verso il vertice del 28 giugno]. Ben lontano, com'è evidente, dal risultato che si attendevano i mercati finanziari. E' doveroso ricordare quali erano le misure considerate salvifiche e inderogabili: (1) Eurobond, (2) permettere alla Bce di acquistare i titoli pubblici e (3) spingere la Bce ad avviare una politica monetaria di Quantitative easing come la Fed americana.
In estrema sintesi e al di la delle chiacchiere, la "linea dura" della Merkel ha avuto la meglio. E ciò si vedrà nelle prossime ore, con gli spread che saliranno. Si vedrà con la reazione delle borse sin dalle riaperture di lunedì prossimo.
Mario Monti spaccia il tutto per vittoria. Ha imparato da Berlusconi il mestiere di piazzista. Ottiene in effetti luce verde all'eventualità di salvataggio delle banche spagnole e italiane in caso di tempesta finanziaria, ma a condizioni ben peggiori di quelle che si aspettava. Per di più non è affatto scontato che, una volta salvate le banche sull'orlo della bancarotta, si riesca a fermare la speculazione ribassista sui titoli pubblici e il contagio sui debiti sovrani.
La grande stampa italiana, il Pd, Casini e quella parte del Pdl che vogliono tenerlo in sella per il tempo che serve loro a riprendere fiato, sono obbligati a tenergli il moccolo. Se in effetti Monti fosse tornato a casa con in mano il fallimento conclamato del vertice, egli molto probabilmente, avrebbe dovuto fare le valigie.
Ma il mezzo fallimento non è una mezza vittoria. E questo lo vedremo molto presto, nelle prossime settimane, forse nei prossimi giorni.
17 commenti:
Ciao Moreno!
Ne ero sicuro che avresti commentato a caldo e con questi argomenti.
Ma cosa ne pensi in merito alla possibilità che un "ministro" del tesoro Europeo possa anche intervenire nelle finanziarie dei singoli paesi?
E cosa ne pensi in merito al cosiddetto "Scudo anti-Spread" che entrerà in funzione già da lunedi?
Un abbraccio da Cosenza.
Ero sicuro che non sarebbe successo un bel nulla, anche se tu Moreno asserivi che questa data sarebbe stata cruciale.
Il solito giochetto per prendere tempo, e un'ulteriore
aggravarsi della situazione finanziara dei cittadini piu' in difficolta' con nuove tasse.
Lo spread tempo 10-15 gg riprendera' a salire, e a settembre
nuovo allarme.
Questo sistema andrebbe raso al suolo subito , peccato che avra' fine solo tra 2 anni.
A quel punto dovremo o dovrete o dovranno fare la conta delle
vittime.
Che cosa deve fare chi non puo' aspettare?
intanto le borsa italiana chiude con un bel 6,5% alla faccia di quanto qui scritto
Attenzione: io avevo detto che avrebbero comperato altro tempo, che avrebbero cioè escogitate modeste misure tampone, insomma, atte a scavallare l'estate. Una prima analisi mi dice appunto che l'accordo è talmente di basso profilo che la tempesta arriverà molto prima. Come detto: vediamo le borse lunedì prossimo e guardiamo agli spread a fine settimana, verso venerdì 6 luglio.
Quindi a Francesco: ma non c'è alcuno scudo anti-spread!!
Quello ci sarebbe stato se permettevano alla Bce di acquistare titoli di stato.
Attenti al trucco: chiamano "scudo anti-spread" la concessione alle banche di potersi aggrappare ai fondi MES e Efsf. Che è tutta un'altra cosa.
Certo, loro sperano che salvando le banche evitano che ci sia contagio nella sfera dei debiti sovrani. Che questo accada ne dubito: secondo i migliori analisti occorrerebbero almeno il doppio dei 500-700 Mld e poi il diavolo sta nei dettagli: non sono chiare né modalità di sostegno alle banche né i tempi.
Morale: state tranquilli che la tempesta è nell'aria.
Moreno Pasquinelli
Le scelte non sono molte:
1 nazionalizzazione delle banche, ed epurazione dei vertici ( altro che dividendi grazie al ltro )
2 ristrutturaziionde dei debiti sovrani
3 Uscita dall'euro e ritorno alle valute locali,con il recupero della sovranità nazionale ( alla faccia della cessione di sovranità a favore di chi? delle banche )e di competitività ( della quale abbiamo urgente bisogno)
4 La chimera delel chimera la nascita di una vera europa fondata sulle persone e non sulle banche, ad oggi pura utopia
Si ma sono anni che andante dicendo che l'euro crolla, che è "prossima la fine".
Ma qui sembra non succeda nulla!!!
Moreno ma mi spieghi che vantaggio c' è per i lavoratori se crolla l' euro?
anonimo sopra: devi essere uno nuovo di queste parti per porre questa domanda. Moreno o non Moreno (non c'è affatto bisogno di essere marxisti!!!!) il fior fiore degli economisti di scuola keynesiana (do atto a questo blog di essere aperto e di aver dato voce), tra cui, scusa se è poco, insigni premi nobel, ha spiegato i guasti della moneta unica per i cittadini comuni (tra cui spero iscriverai i lavoratori) e i vantaggi, da un punto di vista di equità sociale, di potere disporre di una sovranità monetaria. Se non hai ancora capito che grande fregatura che è stata l'euro (per i lavoratori) sei proprio un coglione inguaribile. Uno dei pochi rimasti.
MPl dice che la sovranità monetaria sarà un vantaggio solo se gestita da un "governo popolare". Io dico che sarà un vantaggio comunque.
Sì ma se crolla l' euro chi ci perderà, almeno i primissimi anni, saranno i salariati e questo andrebbe detto con chiarezza. Non lo dico io ma Brancaccio in un articolo riportato proprio qui (forse sei nuovo e non l' hai letto) e l' esperienza argentina in cui i salariati e i disoccupati si sono ridotti in miseria mentre i ricchi non hanno avuto problemi. Io lo chiedo a Moreno, spero che non debba essere presa per forza come una domanda provocatoria.
C'è un ulteriore motivo ostativo in aggiunta a quelli elencati da Pasquinelli: il presidente tedesco Gauck si rifiuta di sottoscrivere la legge votata oggi al Bundestag che istituisce l'ESM finché la corte costituzionale tedesca non si sarà pronunciata sui ricorsi di incostituzionalità presentati da alcuni parlamentari democristiani e liberali.
http://www.n-tv.de/politik/Gauck-verweigert-Unterschrift-article6554796.html
La Corte si è sempre espressa in senso restrittivo rispetto alla Europapolitik dell'attuale governo, ed in ogni caso il suo giudizio richiederà parecchi mesi: "dopo il veto del presidente non si può più parlare di successo per il governo. Esso non sarà in grado di rispettare la sua tabella di marcia".
Con tutto ciò non si deve sottostimare il fatto che le classi dirigenti europee (l'alta finanza e i suoi galoppini parlamentari) hanno puntato tutto sull'euro e sull'unione europea, e lotteranno colle unghie e coi denti per difenderlo. Io prevedo tempi mediolunghi, segnati da un progressivo immiserimento (e conseguente imbarbarimento) dei rapporti civili e sociali. E il tracollo finale sarà segnato da miseria, dittatura e guerra.
Un altro articolo che va nella direzione di Pasquinelli, e che indica la soluzione a cui la dittatura ricorrerà pur di evitare un tracollo dell'euro: a un certo punto si metteranno in tasca l'Idenkleid monetarista e cominceranno a stampare moneta a volontà e distribuirla alle banche, lasciando che sia l'inflazione a spolpare quel poco di ricchezza che rimane ai lavoratori ridistribuendola al Moloch finanziario:
http://www.moneycontrol.com/news/fii-view/euro-debt-crisis-to-get-murkier-play-safe-says-hennecke_724308.html
Pasquinelli ha ragione da vendere e le sue argomentazioni sono analoghe a quelle di molti economisti non certamente di sinistra ma che pensano almeno con la loro testa.
http://www.rischiocalcolato.it/2012/06/he-got-the-power-cosa-e-realmente-successo-al-consiglio-europeo-e-cosa-implica-per-noi.html
premesso che su tutto il resto sono d'accordo, faccio un appunto su due punti che mi ha lasciato perplesso
1) "Financial times e Wall street journal sono molto più prudenti e i loro giudizi sono improntati al pessimismo."
il FT e il WSJ sono organi di propaganda atlantica antieuropeista, e quindi sono ostili a qualsiasi cosa accomuni i paesi europei per principio e per convincere gli investitori (quelli piccoli, quelli grossi i titoli di giornale non li leggono, li dettano ai direttori) a tenersi distanti dai mercati europei. Non si possono trattare come fonti serie solo perchè ti danno ragione. Si può avere torto anche dicendo cose formalmente corrette, se il fine è malvagio. Crederò a quello che scrive la stampa angloamericana quando titolerà "il vertice europeo è stato un fallimento, ma rispetto al Regno Unito che ha il più grande debito del mondo (http://www.bbc.co.uk/news/business-15820601) l'eurozona è sicura come un caveau svizzero". Ecco, allora potrei fidarmi. Ma chi è onesto sui fallimenti europei e tace della truffa della tripla A a un paese fallito non è onesto al 50%, è un pallonaro che fa propaganda al 100%.
2) se alla fine la Merkel ha ottenuto quello che voleva, ovvero il controllo della troika su tutto il Mediterraneo, perchè la stampa tedesca e il parlamento non la celebrano come padrona d'Europa: http://www.linkiesta.it/merkel-bundestag ?
Capisco che la stampa italiana è talmente senza vergogna che avrebbe scritto che Monti ha trionfato anche se fosse andato a Bruxelles a dichiarare la bancarotta dello stato italiano, ma anche i giornali tedeschi fanno pubblicità a Monti?
x roberto:
su una fonte non certo ostile ai mercati come il Sole 24 ore hanno fatto notare che i maggiori dieci rialzi della borsa di Milano sono stati TUTTI successivi all'inizio della crisi nel 2008, come reazione del mercato agli annunci dei più svariati governi o enti economici di un accordo definitivo per uscire dalla crisi (tre o quattro seguono intese per salvare la Grecia, e guarda com'è salva...). Risultato finale di tutti questi boom? La borsa di Milano oggi vale UN TERZO di cinque anni fa. Valutare l'esito di una riunione da UNA giornata di borsa è come dire che un matrimonio durerà tutta la vita degli sposi perchè il giorno delle nozze erano felici....:D
x Lorenzo: la storiella che stampare moneta crea inflazione senza controllo è un mito diffuso dai tedeschi che hanno il terrore che sia la BCE a salvare gli stati senza passare dal parlamento tedesco ogni volta che si fa un accordo (anche irrilevante come l'ultimo) in sede europea. Basta pensare che già adesso con accordi farlocchissimi il presidente è pronto a bloccare tutto per aspettare mesi per i ricorsi alla corte suprema! I tedeschi vogliono il controllo assoluto su ogni centesimo che viene prestato, ed è ovvio che col potere di stampare euro conferito alla BCE questo potere lo perdono, per cui usciranno dall'euro piuttosto che permetterlo. Ma che stampare soldi causi inflazione è una menzogna colossale, che viene smentita ogni giorno dalla Federal Reserve USA che stampa dollari a manetta tutti i giorni, e l'inflazione è quasi ferma. Poi si può discutere del fatto che stampare moneta possa servire a qualcosa (imho finchè non si mette fuori legge la finanza speculativa non serve a niente, perchè le banche fanno incetta dei nuovi soldi per "giocarli" tutti sulla roulette dei derivati come drogati da gioco d'azzardo, e quindi nell'economia reale, quella che produce cose solide e non guadagni che esistono solo sullo schermo di un computer, non finisce un centesimo, perpetuando disoccupazione di massa e aggravamento del debito pubblico) ma dire che crea automaticamente inflazione primo è una menzogna, e secondo, anche fosse vero, se il governo tedesco è talmente imbecille da non capire che l'economia tedesca dalla crisi da iperinflazione del '23 uscì in pochi mesi, mentre fu dalla crisi del '29 che uscì distrutta (l'economia nazista era una finzione in cui il governo fingeva di avere un bilancio e gli industriali si compravano i BUnd sapendo che non valevano niente, ma avendo in cambio la promessa che l'esercito ricostruito avrebbe ridotto in schiavitù tutti gli slavi e con tanta manodopera gratuita gli industriali si sarebbero rifatti con gli interessi degli acquisti dei PaccoBund), deve essere un problema loro, nel mondo reale l'inflazione NON E' UN PROBLEMA, basti pensare all'Italia degli anni '80 che superò il Regno Unito pur avendo un'inflazione che arrivò quasi al 20%. LA verità è che la borghesia tedesca sa benissimo che l'inflazione non è un problema in assoluto, lo è solo per il modello criminale di "sviluppo" che hanno perseguito, ovvero basare la ripresa delle esportazioni sulla compressione dei salari (a voi sembra di aver perso potere d'acquisto negli ultimi 20 anni? Ecco, pensate che al dipendente tedesco medio è andata peggio!), per cui è ovvio che l'inflazione farebbe saltare il giochino tedesco, perchè con l'inflazione o alzi i salari, o i sindacati ti bloccano il paese, ma se si alzano i salari, le esportazioni tedesche crollano, e la Germania finisce kaputt. Ma se i "virtuosi" capitalisti tedeschi hanno impostato la ripresa sull'immiserimento del proletariato tedesco (e di quello del resto d'Europa grazie allo spread), direi che se vanno a morire ammazzati ne guadagniamo tutti, no?
x Libero: secondo te è un titolo di merito dire che anche economisti non di sinistra la pensano come Pasquinelli? Mao diceva che quando il nemico non ci attacca vuol dire che siamo noi a sbagliare, perchè non stiamo facendo niente per sconfiggerlo. In ogni caso, mi sai dire cosa c'entra il link postato con quello che dice Moreno, che non è proprio per niente che Monti ha il potere assoluto, ma al contrario che siamo ancora più di prima nelle mani della Germania?
Per "favorire" Monti ormai in Italia si censura lo stesso Monti .... nel giornalettismo italico ormai adottano tutti il modello Minzolini !
Alta fedeltà del giornalettismo dilettantesco italiano al premier monti (o meglio, a ciò che rappresenta): intervista del Washington Post a Monti
http://tinyurl.com/c3rhrfp
“If Italians become discouraged that their efforts aren’t helping, it could unleash “political forces which say ‘let European integration, let the euro, let this or that large country go to hell’, which would be a disaster for the whole of the European Union,” Monti said”
Se gli Italiani si scoraggiano vedendo i loro sforzi vani, cio’ potrebbe liberare “forze politiche che dicono ‘abbandoniamo l’integrazione Europea, abbandoniamo l’euro, che vadano tutti all’inferno(?)’, il che potrebbe essere un disastro per l’intera Unione Europea,” ha detto Monti.
Mi limito a rilevare che di quanto sopra in Italia non e’ arrivata ne’ notizia ne’ sentore.
Mi pare comunque che il FINANCIAL TIMES si esprima bene su Mario Monti:
http://db.tt/DHOBRdBv
http://www.ft.com/intl/cms/s/0/1f118ffc-c07c-11e1-982d-00144feabdc0.html#axzz1zNStl7YB
Bravo Keoma! Una chicca!!!!
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