[ 1 marzo 2019 ]
L'Inquisizione era lo strumento con cui la Chiesa cattolica, mediante un apposito tribunale, indagava per scovare e quindi sottoporre a giudizio chi fosse colpevole di seguire teorie eretiche, cioè considerate nemiche dell'ortodossia, cattolica appunto. Tre le pene il supplizio per ottenere l’abiura, in caso contrario la condanna a morte.
Mercoledì la Commissione europea di Moscovici e Dombrovskis ha lanciato un “severo ammonimento” al governo giallo-verde perché la sua politica economica non è “ortodossa”, leggi: perché non è in sintonia con i dettami liberisti.
Siamo in recessione, anche la “locomotiva tedesca” è in affanno, avverte la Commissione, quindi gli italiani devono stringere ancor più la cinghia… altrimenti debito pubblico e deficit andranno fuori controllo.
Tecnicamente Bruxelles chiede una politica pro ciclica: c’è recessione? Si adottino ulteriore “riforme”, ovvero misure recessive. Politicamente il tribunale di Bruxelles chiede al governo giallo-verde l’abiura. Altrimenti… Altrimenti saranno guai.
Il “monito” in questione, subito spalleggiato dal Quirinale e dalla sua corte dei miracoli (anzitutto Pd e berluscones), è un avviso: ove Roma non invertisse la rotta, l’eurocrazia scatenerà, in combutta coi “mercati” l’offensiva frontale. Quando? Dopo le elezioni europee, quando il governo già dovrà mettere mano al Def e poi alla legge di bilancio 2020. Ogni riferimento all’offensiva dell’estate 2011 (lettera della Bce del 5 agosto) che si concluse con la caduta del governo Berlusconi, non è per niente casuale.
Se “Anche la locomotiva tedesca è in affanno”, per l’Italia saranno dolori, dicono gli inquisitori. Oltre all’abiura cosa in verità chiedono lorsignori? Chiedono di andare avanti con l’austerità, con nuove misure deflattive e un’economia export oriented. Sulla loro scia i servi italiani della Santa e Liberista Inquisizione sbraitano che se siamo in recessione la colpa è del governo. Sanno bene che è ridicolo, che la recessione aha cause globali, ma essi, non avendo argomenti, si attengono alla massima di Goebbels: “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”. Detto fuori metafora, essi insistono che si segua la terapia tedesca.
Agli inquisitori ed ai loro sicofanti italiani ha risposto ieri in modo impeccabile Alberto Bagnai:
Nb
Come sanno i nostri lettori non abbiamo cambiato e non cambiamo la nostra posizione di “sostegno critico” a questo governo. A ben leggere il “monito” di Bruxelles esso indica che la “tregua” sancita col compromesso della Legge di bilancio era solo un modo per prendere tempo e rimandare lo scontro. E questo ci sarà nei prossimi mesi. Chi ha sale in zucca si augura che il governo giallo-verde non capitoli, né cada adesso per questioni secondarie o per liti interne. Ma non tutte le liti sono inerenti all’agenda del governo sono tuttavia quisquilie: non lo è ad esempio il “regionalismo differenziato”, che è infatti gradito non poco all’eurocrazia. Qui Matteo Salvini si gioca molto della sua credibilità politica: prima il Nord o prima l’Italia?
L'Inquisizione era lo strumento con cui la Chiesa cattolica, mediante un apposito tribunale, indagava per scovare e quindi sottoporre a giudizio chi fosse colpevole di seguire teorie eretiche, cioè considerate nemiche dell'ortodossia, cattolica appunto. Tre le pene il supplizio per ottenere l’abiura, in caso contrario la condanna a morte.
Mercoledì la Commissione europea di Moscovici e Dombrovskis ha lanciato un “severo ammonimento” al governo giallo-verde perché la sua politica economica non è “ortodossa”, leggi: perché non è in sintonia con i dettami liberisti.
Siamo in recessione, anche la “locomotiva tedesca” è in affanno, avverte la Commissione, quindi gli italiani devono stringere ancor più la cinghia… altrimenti debito pubblico e deficit andranno fuori controllo.
Tecnicamente Bruxelles chiede una politica pro ciclica: c’è recessione? Si adottino ulteriore “riforme”, ovvero misure recessive. Politicamente il tribunale di Bruxelles chiede al governo giallo-verde l’abiura. Altrimenti… Altrimenti saranno guai.
Il “monito” in questione, subito spalleggiato dal Quirinale e dalla sua corte dei miracoli (anzitutto Pd e berluscones), è un avviso: ove Roma non invertisse la rotta, l’eurocrazia scatenerà, in combutta coi “mercati” l’offensiva frontale. Quando? Dopo le elezioni europee, quando il governo già dovrà mettere mano al Def e poi alla legge di bilancio 2020. Ogni riferimento all’offensiva dell’estate 2011 (lettera della Bce del 5 agosto) che si concluse con la caduta del governo Berlusconi, non è per niente casuale.
Se “Anche la locomotiva tedesca è in affanno”, per l’Italia saranno dolori, dicono gli inquisitori. Oltre all’abiura cosa in verità chiedono lorsignori? Chiedono di andare avanti con l’austerità, con nuove misure deflattive e un’economia export oriented. Sulla loro scia i servi italiani della Santa e Liberista Inquisizione sbraitano che se siamo in recessione la colpa è del governo. Sanno bene che è ridicolo, che la recessione aha cause globali, ma essi, non avendo argomenti, si attengono alla massima di Goebbels: “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”. Detto fuori metafora, essi insistono che si segua la terapia tedesca.
Agli inquisitori ed ai loro sicofanti italiani ha risposto ieri in modo impeccabile Alberto Bagnai:
«Ora ci sarebbe da chiedersi perché la Germania stia rallentando, e la risposta la sapete e l'avevamo prevista: perché c'è un rallentamento dell'economia mondiale, e perché l'esposizione dell'economia tedesca a quella mondiale non è fisiologica: è patologica. Il più grande surplus commerciale al mondo fa della Germania un paese pericoloso a se stesso e ai propri vicini. Quella che loro, con una spettacolare invidia penis collettiva, continuano a leggere come loro potenza (l'impennata del surplus commerciale), in realtà è la loro fragilità (l'accresciuta dipendenza della loro crescita dalle vicende altrui). Ma questo non c'è verso di farglielo intendere, ai nostri cari fratelli tedeschi, e ce ne dispiace per loro, perché, purtroppo (e preciso che sinceramente mi addoloro per questo dato di fatto) quello che non si capisce con le buone, alla fine, lo si capisce con le cattive. Agli Stati Uniti questo atteggiamento dà fastidio, e quando avranno regolato la situazione con la Cina sicuramente si volgeranno verso di noi».Ci manca e non poco il Bagnai che fu, tanto più nell’imminenza della tempesta che si abbatterà sull’Italia e sul governo giallo-verde.
Nb
Come sanno i nostri lettori non abbiamo cambiato e non cambiamo la nostra posizione di “sostegno critico” a questo governo. A ben leggere il “monito” di Bruxelles esso indica che la “tregua” sancita col compromesso della Legge di bilancio era solo un modo per prendere tempo e rimandare lo scontro. E questo ci sarà nei prossimi mesi. Chi ha sale in zucca si augura che il governo giallo-verde non capitoli, né cada adesso per questioni secondarie o per liti interne. Ma non tutte le liti sono inerenti all’agenda del governo sono tuttavia quisquilie: non lo è ad esempio il “regionalismo differenziato”, che è infatti gradito non poco all’eurocrazia. Qui Matteo Salvini si gioca molto della sua credibilità politica: prima il Nord o prima l’Italia?
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13 commenti:
Verso l’assemblea del 9 marzo a Roma, presentazione del Manifesto per la Sovranità Costituzionale
http://www.patriaecostituzione.it/wp-content/uploads/2019/02/Manifesto_OK_Consultazione.pdf
Per quel che possono valere sondaggi
https://www.huffingtonpost.it/2019/03/02/m5s-affonda_a_23682179/?utm_hp_ref=it-homepage
Magari è di parte e poco attendibile ma la tendenza mi sembra quella. In cinque stelle in caduta e la lega stralanciata, viste le sue pulsioni secessioniste è uno scenario da incubo.
Il frontismo anti-ue rischia di distruggere proprio il 5 stelle. Se considerate tap tav autorizzazioni a procedere contraddizioni secondarie, non capite perché i 5 stelle stanno perdendo il proprio popolo. E senza esercito nemmeno la guerra contro la contraddizione principale vinci
E' un errore pensare che la "secessione dei ricchi" sia opera di Salvini. E' un processo iniziato già qualche anno fa. Anche l'Emilia Romagna, che non è a trazione leghista ha chiesto più autonomia, tra l'altro senza referendum, alla faccia della democrazia.
Questa insofferenza delle regioni del nord è dovuta alla disgregazione territoriale, economica e sociale in atto, di cui l'Euro, come sappiamo, è il maggior artefice.
“Il frontismo anti-ue rischia di distruggere proprio il 5 stelle”?
Ti dico come la vedo io.
Il M5s è destinato comunque a dividersi. Una volta al governo come prima forza non può funzionare il discorso populista protestatario "anticasta" acchiapatutti e tutto. Da qui a dcretarne implosione a breve tuttavia ce ne corre.
L'emoraggia di consensi non è univoca: ci sono elettori comuni arrabbiati delusi dal moderatismo govenativo, ci sono quelli "per bene", leggi piddini che sono schifati da Salvini, infine ci sono i fondamentalisti della prima ora che la linea la prendono da Travaglio.
Questi qui, lo diciamo con cognizione di causa, è meglio perderseli che trovarli.
Questa diaspora dispersiva, che i media di regime amplificano, non è decisiva.
Nel prossimo periodo lo scontro arriverà al vertice, e vedremo. E' possibile che avremo, come in ogni crisi di un partito-movimento, un'ala radicale e una governista. Quando la spaccatura coinvolgerà il vertice si aprirà davvero il Vaso di Pandora.
E quale sarà la questione delle questioni quando suonerà la campana se non la sottomissione o la ribellione all'Unione europea e all'oligarchie?
Piemme
Il prossimo nodo importante è cosa accadrà con l'infinita telenovela della brexit. Qualsiasi cosa accada lo sapremo entro fine mese.
Inoltre la questione comincia a non essere più solo U€ sì o U€ no, ma cosa c'è nel grembo dell'inevitabile disgregazione dell'attuale ordine mondiale. Per grani grossi si potrebbe provvisoriamente dire che il campo occidentale sembra dividersi in angloamericani contro franco-tedeschi.
I cinque stelle purtroppo mancano di una proposta di società diversa che denunciando chiaramente le storture della globalizzazione liberista proponga una decisa inversione.
La narrazione basata sulla corruzione invece rafforza l'idea sbagliata che il modello fosse giusto ma i disonesti hanno rovinato tutto.
Dovevamo tenere la barra dritta nella costruzione della sinistra contro l'euro, quella per intenderci del vademecum delle 60 risposte. Oggi con questo paradodosso parossistico del sostegno tattico al governo lega 5 stelle (come se poi avessero bisogno del nostro sostegno.!?), ci siamo giocati un grimaldello tattico che soprattutto a livello territoriale avrebbe colpito a destra e a manca.
Caro compagno,
ma noi l'abbiamo tenuta dritta la barra. I soli. Soli, in quanto organizzazione, siamo a sostenere l'uscita unilaterale dall'euro come trampolino e simbolo per la sovranità nazionale. Gli altri, anche coloro che abbiamo avuto come compagni di strada sono oggi per la chimerica... "modifica dei trattati". Avrai visto il Manifesto di PeC, Senso Comune e Rinascita. hai visto che fine ha fatto Eurostop...
Proprio perché teniamo la barra dritta sosteniamo criticamente questo governo poiché esso potrà sopravvivere e tenere fede alle sue promesse solo a patto che rompa con lUnione europea.
E questa asserzione ci divide da tutto il resto della sinistra oramai nulla più che euroscettica, ove tutti qui in Italia si prendono per il culo con l'auroscetticismo: da Pap a FdI.
Lascia stare il "parossismo"... [PAROSSISMO: "fase morbosa di una situazione o di una reazione affettiva, contrassegnata dall'abbandono del controllo.]
Noi siamo perfettamente lucidi e determinati nel continuare a non stare nel campo multicolore dell'opposizione al governo giallo-verde.
Le vie d'uscita dal marasma sono principalmente due: o questo governo rompe la gabbia o va a casa. Escludiamo che esso possa fare la fine di Tsipras. L'abbiamo detti un centinaio di volte. Se rompe tanto di guadagnato —en pasant ricordo che da sempre, anche l'allora sinistra contro l'euro, affermava: tra stare in gabbia e l'uscita da destra, meglio l'uscita da destra.
...Quando si dice tenere la barra dritta...
Per concludere: che cazzata è mai quella di dire (come se poi avessero bisogno di noi)?
Allora che facciamo? Non sosteniamo, che so, i Gilet gialli? La resistenza in Don Bass, quella palestinese o il Venezuela bolivariano perché "non hanno bisogno di noi?
Un'organizzazione non opportunista, che tiene la barra dritta, prende una posizione, dichiara da che parte sta e chi è il suo nemico. Si da cioè un'identità, una linea di condotta, una strategia e una tattica.
Questa è quella che si dice lotta politica: che prima di tutto si svolge sul piano ideologico.
Piemme
E ci sta anche un altra telenovela che si trascina senza fine:
"Obiezioni alla soluzione Delta- easyJet paiono esserci anche da parte del ministro dell’Economia Giovanni Tria, che sembra allineato con Matteo Salvini su una formual che invece coinvolga Lufthansa
[..]
il piano di Colonia prevede una riduzione del 30% della flotta, il rilancio dei voli a lungo raggio sulle rotte americane e un taglio di 2.500 dipendenti
[..]
Luigi Di Maio, invece, preferirebbe chiudere entro marzo tutta l’operazione senza retrocedere di un millimetro dal suo progetto di integrazione tra Alitalia, Delta e easyJet."
Quale sarà la verità? Boh.
Piemme forse non mi sono spiegato. Tu scrivi che il governo non deve badare a questioni secondarie. Io ti dico che se nell'ottica frontista anti-ue dobbiamo derubricare a questioni secondarie la tav, poi ti perdi (come successo in Puglia e Abruzzo per il tap) una parte costututiva del tuo popolo che poi significa meno forza proprio quando arriva l'ora dello scontro principale.
Te invece in tutti i tuoi scritti più o meno velatamente tendi sempre a sminuire tutte ste questioni. Il discorso di fondo è sostanzialmente menscevico: sopportare criticamente Kerensky perché è un cambio di rotta rispetto allo zar. Con la differenza che la politica di oggi è la farsa
Leggerò con interesse la risposta di Piemme, intanto, avendolo letto, dico a Rosso Nera che forse la sua critica parte da un malinteso.
Non mi sembra che Piemme voglia eliminare come problemi la questione Tav, o Tap o altro. Mi sembra che invece i suoi articoli (ospitati in questo blog che si occupa da sempre anche di Tav e Tap, Orte-Mestre, Xylellla etc..) si concentrino su chi è il vero nemico principale, e mi sembra che sia corretto farlo e che abbia ragione da vendere a farlo.
Che senso ha lottare unicamente per questioni secondarie lasciando indisturbato il nemico principale? Fa bene Piemme a ricordarci chi sia il nemico principale. Una lotta contro il nemico principale, che per forza di cose assorbe tutte le forze e le energie, se vinta, ci permetterebbe di eliminare una serie di problemi secondari.
Filippo ha detto in poche parole quel che io avrei voluto dire a rossonera.
Piemme
Grazie!
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