martedì 14 novembre 2017

MARCO MORI di Moreno Pasquinelli

Marco Mori
[ 15 novembre 2017 ]

Molti miei amici che "stanno" su Facebook mi chiedono perché mai non faccia altrettanto. Secondo loro, sulla falsa riga di Noam Chomsky, se uno non si fa vedere sui "social" semplicemente non esiste. Non so, rispondo, ci debbo pensar su. In effetti ci penso da qualche anno, ma siccome ci penso, per dirla con Cartesio, evidentemente sono, malgrado non stia  sui "social". Stare, infatti, ci dice poco del pensiero di chi sta, meno ancora ci indica davvero quale sia il suo proprio essere.
Facebook, Twitter, Instagram, ecc., sono potenziatori letali di quell'individualismo narcisista frutto dell'atomizzazione sociale, il precipitato del liberismo anti-sociale. Luoghi di maschere.
Io poi, mi rifiuto di diventare particella tecno-funzionale alla grande macchina del Grande Fratello; mi rifiuto di contribuire all'efficenza sbirresca di algoritmi preposti al dominio, ideati quindi non solo per spiare, ma per imprigionarci nella gabbia del virtuale.  
Mai il platonico Mito della caverna fu più adeguato per descrivere lo stato di cattività a cui siamo giunti.

Tutto questo pistolotto per dire che mi hanno inoltrato esterrefatti quanto scritto oggi dall'amico Marco Mori sulla sua pagina Facebook. Leggiamo:
«Alla fine il prossimo anno solo Casa Pound avrà un programma decente. Un programma così con un partito di estrema destra purtroppo è l'ennesima vittoria del regime. Faranno un buon risultato nel 2018 e cresceranno in futuro ma non potranno vincere. Forse li voterò. Chiunque purché fuori da euro ed UE e la destra sociale merita certamente più rispetto di quella liberale rappresentata dall'accozzaglia Lega, FdI, FI.Ma ovviamente quello che serviva era un nuovo partito che mettesse al centro la Costituzione del 48 in cui tutti i no euro dovevano confluire. Invece si sono venduti quasi tutti ai partiti storici che mai nulla cambieranno...
La storia si sta ripetendo?»
Io sono meno sorpreso dell'amico che mi ha fatto notare questo messaggio. 
So bene che Marco non è un fascista, ed anche per questo, abbiamo condotto assieme tante battaglie in nome del sovranismo costituzionale. Lo so, e per questo la sua dichiarazione di voto è grave, inaccettabile, addirittura illogica — Mori ammette che un'avanzata di Casa Pound sarebbe una "vittoria del regime" ma nonostante ciò gli darà il suo voto.
Sorvoliamo sulla logica. Qui abbiamo una dichiarazione di impotenza e di resa.
Il suo sconforto è metafora del fallimento del cosiddetto "sovranismo". 
Di più, è spia che un ciclo si è definitivamente chiuso.

Per sette otto anni singoli intellettuali, gruppi politici, associazioni si sono dedicate a spiegare che con l'Unione europea e l'euro l'Italia era oramai un Paese vassallo, privato, anche grazie alle élite italiote d'ogni colore, della sua sovranità politica e statuale. Certo, c'era di tutto dentro questo "campo sovranista", un frullato di ideologie e concezioni del mondo. Gente di sinistra e di destra, radicali e moderati, intellettuali di grande valore e tuttologi improvvisati, nostalgici della Prima Repubblica, se non addirittura di Craxi e Andreotti.

Ma questo passava il convento. Piccole minoranze sotto assedio che invece di trovare il modo di fare fronte, sono state spappolate dal divisionismo, dai narcisismi, dal settarismo.

Nonostante questo bordello c'è stato un momento nel quale il "campo sovranista" poteva lasciare un segno duraturo. Parlo dell'anno politico che ci lasciamo alle spalle, subito dopo la grande vittoria al referendum costituzionale del 4 dicembre. Le urne indicavano che c'è uno spazio grande, nel nostro Paese, per un soggetto sovranista democratico. C'è una domanda diffusa di rappresentanza, si doveva liberarla dando l'offerta. Tanto più perché le opposizioni di Sua maestà —M5S, Lega e FdI—, dopo il fracasso del Front National in Francia, hanno abbandonato per convenienza la loro maschera no-euro e sovranista.

Occorreva unire le forze in vista delle elezioni politiche che si sapeva bene si sarebbero svolte nel 2018. Cos'è accaduto? Ha prevalso il settarismo, lo spirito di parrocchia, l'insipienza politica. In questo panorama desolante, solo la Confederazione per la Liberazione Nazionale seppe suonare la campana, facendo appello a prepararsi alle prova elettorale. Appello caduto nel vuoto. 

Mori scrive: "... ovviamente quello che serviva era un nuovo partito che mettesse al centro la Costituzione del 48 in cui tutti i no euro dovevano confluire". 
Serviva meno che il "partito", serviva una solida alleanza elettorale in vista delle elezioni. E se l'appello della C.L.N. è caduto nel vuoto è anche per responsabilità di Marco Mori. 

E non è un'alibi aver fatto spallucce col miraggio del grande "partito" costituzionale. Chi non è in grado di fare fronte in un momento d'emergenza figurarsi se può ambire a fondare un "partito". E' sfracellata, è sfracellata l'idea —figlia della narrazione mainstream della fine delle ideologie— che sarebbe bastata la Costituzione del 1948 come base politica di un "partito". La Carta del 1948 non è bastata nemmeno per unire le forze in vista della sfida elettorale. Voglio essere brutale e parafrasare quanto scrisse nel 1774 Samuel Johnson: con la patria anche la Costituzione è diventata l'estremo rifugio delle canaglie. Canaglie sono quelli che dicono di amare la Costituzione ma rifiutano la sua anima antifascista; canaglie gli europeisti che si spacciano come paladini della Carta; canaglie certi leghisti coi loro cespugli che in cuor loro sognano di smembrare la Nazione.

Dopo il 4 dicembre occorreva scendere in campo, unire le forze, fare fronte, quindi proporre un'alternativa di società.

Aver fallito la prova elettorale ci dice che un ciclo si è chiuso, che il "campo sovranista" chiuderà i battenti. Staremo a vedere cosa esso avrà davvero concimato.







14 commenti:

Anonimo ha detto...

Così l'incontro di Roma non ha funzionato.
Mi dispiace, Moreno, mi unisco allo sconforto, e non solo da sovranista.

A me l'idea di un incontro da spendere in ulteriori discussioni con sigle che non avevano aderito alla CLN non ha appassionato, infatti non ho partecipato, nonostante ti leggo e ascolto sempre volentieri.
Sotto sotto speravo di sbagliarmi, attribuendo il rigetto per ulteriori considerazioni sul "che fare?" alla mia pigrizia e limitata capacità-esperienza in fatto di analisi e strategia politica, e di essere alla fine contraddetto dalla riuscita dell'incontro: unanime adesione alla CLN.

Però non credo che mi sentirei sconfitto se nel 2018 non potrò votare, non volendo votare PUDE. Bagnai dice che è una guerra lunga, di logoramento, se è così allora è giusto che ogni tanto ci si fermi a meditare, non solo sul fiume. E magari poi ripartire con più entusiasmo.
Il campo sovranistà è stato seminato, anche dal tuo lavoro, e con le tue idee, quindi permetti che quelle idee continuino e vivere in chi le condivide, non esserne identificato.

Se dopo il comprensibile sconforto, Moreno, volessi parlare dei divisionisti, narcisisti e settari ti sarei grato, mi servirebbe per orientarmi tra le tante sigle sovraniste che andranno a riposizionarsi.

Tu scrivi:
"E' sfracellata, è sfracellata l'idea —figlia della narrazione mainstream della fine delle ideologie— che sarebbe bastata la Costituzione del 1948 come base politica di un "partito"."

Questo si può interpretare in due modi: che la soglia di inclusività è stata ritenuta troppo bassa o troppo alta.
Ma, da quello che aggiungi dopo, forse nemmeno sulla linea tracciata dalla Costituzione c'è stato accordo, discutendo sul fallo laterale quando la linea non è abbastanza dritta.

Se questa è stata la ragione della rottura, cioè il pretesto di chi vuole avere ragione perché troppo innamorato di se stesso, anche attraverso le idee delle quali forse rivendica l'originalità, non può essersi sfracellato il sentimento/desiderio che sostiene l'idea/visione/sogno sovranista.

Il Progetto (CLN) potrebbe perdere di valore se sono state mosse delle critiche che lo minano alle fondamenta, in mancanza di queste è ancora valido. Con onestà e umiltà credo che le incomprensioni si possono sempre superare, ho molta fiducia che procedendo con l'Attuazione il buon umore tornerà, aiutati anche dalla Celebrazione, che ci fa vincere anche quando le cose non vanno secondo le nostre aspettative (John Croft).francesco

P.S.
Quando ricevo un due di picche mi aiuta cantare questa canzone, ma con tutto il rispetto per Mori non mi sembra questo il caso
https://www.youtube.com/watch?v=jKV6MY5H-Jg

Bazaar ha detto...

Pochissimi giovani.

Tantissimi mutanti del vasto mondo della contaminazione complottologica auritiana, memmettara, antivaccinista, e stramboidi di vario genere.

Se non direttamente "brunoleonina".

Tutta gente che afferma di essersi - testuali parole - « fatta il culo », ma che non ha la minima idea di cosa significhi studiare.

La Costituzione del '48 non la capiscono fino in fondo neanche i costituzionalisti stessi: che unità ci può essere intorno ad una coscienza che non c'è?

Esiste un problema di ordine ideologico, educativo e morale allarmante.

Gli stramboidi che compongono gran parte del ridicolo antagonismo che si propone antisistema, sono ovviamente la componente più insidiosa del sistema stesso: la natura anticognitiva e divisiva di questi inquietanti settarismi sono il principale problema da affrontare.

La tradizione politica tipica della lotta delle classi lavoratrice ed il poderoso armamentario analitico-cognitivo che vantava, è completamente perso, ormai, da generazioni.

La gente infarcita di cazzate da Mosler - a livello educativo, ossia nel senso di atteggiamento verso la scienza, prima ancora che "tecnico" - che va in giro per l'Italia a delirare come Testimoni della Moneta, sono un cancro. E lo sono perché, per ovvi motivi marxiani, l'euro è - stando con Engels - l'agente primo dell'oppressione in Italia.

La Costituzione non è un totem, un simbolo fine a se stesso da piddinismo alla Beningni: è in primis una sintesi etico-scientifica strumentale a riplasmare la struttura sociale (in termini propriamente marxiani).

Concetti come sovranità, unità nazionale, lavoro o diritti sociali, sono scientificamente e organicamente rapportati tramite concrete dottrine economiche, giuridiche e sociologiche orientate da una comune Weltanschauung etico-democratica.

Essere "sovranisti" non significa nulla nel momento in cui non vengono acquisiti questi principi fondamentali e non si è minimamente formati sulle scienze sociali come educazione civica vorrebbe. È nostro compito non avere "cittadini grillescamente informati", ma fare in modo di lottare politicamente con "persone coscienti".

Come organizzare e, soprattutto, "finanziare" il momento formativo?

È necessario realizzare una "scuola di partito" in un contesto in cui non esistono più né scuola né partito.

Anonimo ha detto...

Sono dispiaciuto per l'insuccesso, ma un po' anche sollevato dalla lucidità di un'analisi di chi dice: ci abbiamo provato, quell'ipotesi è fallita. dico sollevato perchè quando ho visto il manifesto dell'incontro di firenze, ho notato, in tutti quei simboli, tanto colore azzurro e niente rosso. va bene fare un fronte, ma la sensezione è che le mie idee in quel fronte si stavano un po' annacquando. idem l'appello dei siciliani, dove le firme era di bancari, professori, professionisti. un po' mi preoccupava, temevo che alla fin fine pur di provarci si sarebbe finiti con questi qua (il che non è un problema in sè ma di chi esprime l'egemonia del fronte, ma pareva che quell'egemonia stesse finendo in mano ai tecnici).
per le prossime elezioni rimangono aperte due ipotesi: si parla di una lista rifondazione-eurostop-Rizzo. oppure di una lista classista e internazionalista pcl-sinistra anticapitalista-falce e martello.
credo che dovremo scegliere tra una di queste due

Anonimo ha detto...

Che poi stringi stringi cosa propongono? "Mutuo Sociale, da erogare alle coppie non proprietarie e ai genitori separati" e reddito nazionale di natalità.

Il resto è rinviato all'utopia dello stato del domani domani "dove tutti hanno una casa di proprietà, un lavoro sicuro e ben pagato". Mi ricorda certi dogmatici comunisti che rinviano tutto al comunismo che verrà.

Io ho 46 anni, sono disoccupato da più anni, non sono sposato, non ho figli, sopravvivo grazie alla pensione di genitori ultraottantenni, quindi sono fuori dalle loro misure. Cosa mi danno? Un pacco di pasta? Non lo vorrei neppure se venisse da rifondazione comunista o da eurostop. Che dite, trattengo il fiato finché non si materializza lo stato che prefigura Di Stefano?

L'utopia serve a camminare e non ad essere raggiunta, quello che avrai è solo quello che riescono eventualmente a realizzare delle proposte concrete che avanzano oggi, ed oggi Casa Pound per me non ha nulla, quindi tanti saluti anche a loro.

Unknown ha detto...

Perdonate il pessimismo ma non abbiamo la piu' piccola infinetisimale e minima speranza di scalfire il sistema,basta essere realistici e leggere la realta'dei fatti per come è ,nel momento in cui il popolo si stava "svegliando" et voila' ecco che creano il M5S,in Fancia la Le Pen impensierisce il sistema? et voila' ecco che creano Macron,creano ad arte i movimenti che servono ad incanalare il popolo dentro il recinto da dove non puo' nuocere,per cui non riusciremmo mai a creare un movimento numericamente sufficente per poter incidere perché lo spazio politico da cui dovrebbe nascere lo occupano loro con i loro movimenti.,non conosco Marco Mori ma la sua dichiarazione di voto a Casapaund credo che possa essere interpretatata come quello che calcisticamente viene definito " fallo di frustrazione" ,conosco molto bene la " rabbia" interiore che si prova quando si prende coscienza che la nostra fame e sete di giustizia non verra' mai saziata,credo che se non avessi "trovato" la Fede sarei gia' crepato per i travasi di bile patiti dalla caduta del muro di Berlino in avanti,ma sapere che ognuno di noi un giorno ricevera' la giusta ed esatta retribuzione ai suoi comportamenti, e sapere che un giorno la zizzannia sara'separata dal buon grano e che nei nuovi cieli e nuova terra ci sara' posto solo per il buon grano mi permette di ridurre al minimo la rabbia interiore,come dico spesso ad un amico rimasto profondamente ateo con cui sovente ho delle discussioni come quelle avute con Mauro il quale mi rimprovera di essermi " bevuto il cervello" anche se fosse tutto falso crederci fa vivere meglio.Emiliano

Anonimo ha detto...

https://youtu.be/pLSbH6MYo7w

Per Piemme. Da vedere. Eccezionale.
Giorgio

Fiorenzo Fraioli ha detto...

Prendo atto che per Moreno Pasquinell il sovranismo è un calesse.

SOLLEVAZIONE ha detto...

Ringrazio per i commenti, ognuno a suo modo pregnante.
Solo due cose, velocemente, riservandomi di tornare sull'argomento.

(1) Bazaar,
e certo che ci vuole quel che chiami "Partito", e che per dargli vita occorre un nucleo fondatore di altissimo livello politico. Questo partito non c'è, e se non c'è è anche perché questo "nucleo" stenta a prendere forma. Tuttavia qui la questione è un'altra. Era ed è se, malgrado questa "assenza", se fosse stato e se sia necessario fare argine all'offensiva del nemico, e dunque usare il terreno elettorale per costruire questo argine. Noi abbiamo pensato e pensiamo che sì, si doveva e si deve tentare di offrire ai tanti cittadini, come dire, "sovranisti incoscienti", di trovare sulla scheda elettorale uno stemma, un simbolo, appunto, sovranista e anti-eurista. Per farlo occorreva e occorre unire le forze, occorreva e occorre costruire un'ALLEANZA ELETTORALE antagonista alle élite e ai suoi ammennicoli di sinistra e di destra. Converrai che ove si riuscisse a costruire questo argine sarebbe più agevole anche il lavoro per il "Partito" di cui parli.

(2)
a Fiorenzo,

non ho affatto affermato che il "sovranismo è un calesse". Ho scritto, mettiamola così, che i sovranisti realmente esistenti, si sono dimostrati fetecchie, ove lo spirito di parrocchia si è dimostrato inversamente proporzionale alla loro intelligenza politica. Nel VADEMECUM< sulle elezioni di P101 abbiamo precisato quali fossero le condizioni per correre alle elezioni. 348 candidati totali, un totale nazionale di firme compreso tra 57.750 e 66.000. Sarebbe stato possibile a condizione che si fossero messi in moto, a spanne, duemila attivisti. E per metterli in moto, una delle condizioni, secondo noi, era appunto che dal campo sovranista fosse giunto il segnale dell'unità. Forse sbaglio, ma continuo a pensare che se questo segnale fosse giunto, ciò avrebbe costituito un fattore grande di galvanizzazione per migliaia di sovranisti "cani sciolti" che stanno alla finestra, che non militano nei diversi gruppi. Attivarli, questo penso, era una condizione imprescindibile per costruire una lista che riuscisse a coprire tutto il territorio nazionale.
La C.L.N., sin da giugno, con la proposta di ITALIA RIBELLE E SOVRANA, questo ha tentato di fare.
Ed è stato giusto farlo.

Moreno Pasquinelli

Fiorenzo Fraioli ha detto...

Il sovranismo è amor patrio, non un calesse (e CPI non è sovranista)

brando ha detto...

forse ci si dimentica del "bipide umano": egoista, tornacontista e qualunquista. La storia insegna che sin dalle origini con gli "ominini", il comportamento di questa peggiore specie animale che esiste sul pianeta terra, e' stato sempre lo stesso e lo sara'sempre, fino alla totale estinzione. Il resto e' "crusca". C'e' chi vuole ancora cambiare il mondo: pura utopia! Forse sarebbe ora di sollecitare a cambiare l'essere umano, cominciando da ognuno di noi. E' molto difficile. Alla stragrande maggiorana piace avere due macchine, due telefonini ecc e non si pone il problema da dove vengono, quale potere fortificano, cosa costruiscono incessantemente con le proprie azioni insensate e si accontentano delle briciole. E, questa e'la massa che dovrebbe essere sovranista? La realizzazione del "sogno comunista" passa per il consenso della massa. Per governare o si hanno i numeri (in un sistema democratico) o si instaura una "dittatura proletaria". Nell'uno o nell' altro caso protagonista e' la massa. Quella massa che in occidente non si sogna neanche lontanamente di cambiare nulla, perche' per cambiare deve rinunciare a quelle tante piccole cose di cui gode. Piccole cose che nell'ínsieme costruiscono il "sistema occidentale". Questa e' la realta' caro Moreno e tu la conosci bene perche' e' da tempo che ci sbatti il muso e, giustamente - utopisticamente continui nel tuo percorso. La Fede non e'solo spirituale e' anche materiale. Mi dispiace ma sono "non credente".

Valerio ha detto...

Moreno Pasquinelli a nome della redazione di sollevazione scrive:

"le condizioni per correre alle elezioni. 348 candidati totali, un totale nazionale di firme compreso tra 57.750 e 66.000. Sarebbe stato possibile a condizione che si fossero messi in moto, a spanne, duemila attivisti."

Ma allora non si presenterà alle elezioni nazionali del 2018?
Perché, se è così, non rimane più nulla da sperare. Non solo per questa elezione, ma, probabilmente, sarà così anche per la successiva elezione.
Sicuramente non avrà giovato il non essersi potuto potuto presentare alle elezioni in Sicilia. Ma non bisogna dichiarare fallimento. Assolutamente NO!

Propongo a MPL di invitare i lettori del blog a chiedere informazioni su chi è disposto a sostenere attivamente, nel proprio comune di residenza, la campagna elettorale, rendendo disponibile alle singole persone l'elenco di coloro che abitano nello stesso territorio per consentire loro di mettersi in contatto, in modo da creare piccoli nuclei organizzativi che possano, in qualche modo, rendersi utili. Ovviamente, il CNL e il blog stesso dovranno relazionarsi privatamente via e-mail con le persone disponibili per fare da cerniera e fornire informazioni, suggerimenti, materiale pubblicitario ecc.

Credo comunque che il tentativo, IN OGNI CASO, debba venir fatto. Anche solo per uscire allo scoperto e far conoscere i contenuti che il CNL propone.
Non fate l'errore di non presentarvi, perché allora sì che tutto, facilmente, andrà perduto.

Grazie.

SOLLEVAZIONE ha detto...

quanto scrivi lo condividiamo, nello spirito e nella lettera.
Stiamo ancora tentando. Seguici e sapremo....

Riguardo al tuo suggerimento (snidare chi è d'accordo e quindi si proponga come candidato).. beh... è quello che la CLN ha tentato di fare con ITALIA RIBELLE E SOVRANA diffuso in rete a partire da agosto.
Il risultato non è stato quel che ci aspettavamo...

Anonimo ha detto...

Secondo me, e lo dico con intento costruttivo e fraterno, avete sbagliato cari compagni di Sollevazione a voler inseguire le chimere di una presunta area sovranista.

1) I sovranisti esistono solo in piccole associazioni dove al più totale confusionarismo ideologico (dai no vax a destroidi vari, dai nostalgici della prima repubblica ai signoraggisti, e via delirando...) si unisce spesso un settarismo non minore di quello presente nella sinistra che avete spesso deriso e ferocemente criticato. Nel mondo reale i sovranisti non esistono. I sovranisti, girando per l'Italia, li ho visti solo nei loro convegni e su internet. Tanto per fare un esempio: voi dite (spesso a ragione) che la sinistra attuale è sinistrata, ebbene sabato scorso a Roma, a pochi metri di distanza, ci sono stati due cortei. Uno di Eurostop con 2500-3000 partecipanti e l'altro del Partito Comunista di Rizzo e del Fronte della Giovantù Comunista con 15000 manifestanti (all'80% under 30). Entrambi i cortei erano per l'uscita da Ue ed Euro. Io un corteo di qualche migliaia di sovranisti non l'ho mai visto. Questo vuol dire che se la sinistra è sinistrata i sovranisti sono disastrati (e politicamente inesistenti).

2) Fate un esperimento: uscite di casa e iniziate a chiedere a tutte le persone che incontrate se sanno cosa sono i sovranisti. Poi chiedete se sanno cosa sono i comunisti, i fascisti, i piddini, i leghisti, i forzaitalioti, i cinque stelle. Scommettiamo che NESSUNO vi saprà dire cosa sono i sovranisti , mentre sapranno cosa sono tutti gli altri? Anche questo dimostra che i sovranisti nella realtà non esistono e sono totalmente sconosciuti alle masse a cui voi vorreste rivolgervi.

3) Non vi siete mai chiesti come mai NESSUNA delle forze estere a cui guardate con interesse (e con cui avete rapporti) non si definisce sovranista? Nè France Insoumise, nè Podemos, nè il Labour di Corbyn si definiscono sovranisti. Eppure hanno consensi elettorali dal 20% in sù.

4)Avete partecipato a vari incontri di associazioni sovraniste. Non vi siete mai chiesti come mai il 95% dei partecipanti erano avvocati, piccoli imprenditori, commercianti, funzionari statali, manager, insegnanti, mentre erano quasi del tutto assenti operai, disoccupati, precari, proletari insomma?

Fiorenzo Fraioli ha detto...

Le rispondo io. Perché è nella classe media che si trovano persone che capiscono e apprezzano la Costituzione. Questo non avviene a sinistra perché lì la Costituzione è stata esaltata con lo scopo di disattivarla.
Cmq hai ragione su una cosa: il sovranismo è un'idea politica per e della classe media. Una cosa che per me non è un problema.

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