[ 2 ottobre ]
Il Forum si era concluso da poche ore che numerosi partecipanti ci hanno inviato messaggi di congratulazioni, sia per lo spessore e la qualità delle tavole rotonde, che per l’efficienza della macchina organizzativa.
Ciò ci consente di ringraziare anzitutto la pattuglia di militanti di P101 preposti all’organizzazione, che hanno compiuto uno sforzo davvero straordinario affinché tutto funzionasse nel migliore dei modi.
Ringraziamo tutti gli oratori, venuti da almeno dieci paesi i quali, oltre ad animare i dibattiti, hanno ognuno condiviso lo spirito unitario con cui il Coordinamento europeo ha promosso il Forum medesimo.
Ringraziamo infine tutti i cittadini, italiani e non, che hanno partecipato al Forum, senza la cui presenza certo non potremmo parlare di successo.
Il Forum non solo ha reso più visibile e forte il Coordinamento che lo ha promosso. E’ stato come un laboratorio politico, un’agorà, la prima del genere in Europa, che ha aperto una via nuova di dialogo e collaborazione con quanti nei diversi paesi europei, pur con diverse posizioni ideologiche di partenza e visioni su cosa ci sarà dopo l’Unione europea (questo era il tema del Forum), stanno dando battaglia per aiutare i popoli ad uscire dalla gabbia dell’eurozona e riconquistare sovranità, democrazia e giustizia sociale.
Erano infatti presenti a Chianciano Terme, o hanno inviato i loro saluti, prestigiosi ed autorevoli intellettuali ed esponenti politici che militano o rappresentano altre reti associative. Non era per niente scontato che si riuscisse, dall’Italia anzitutto e dagli altri paesi, a far confluire le tante diverse voci no euro, e che esse convergessero, dopo la tragedia greca e la Brexit, con un’idea centrale: nessun popolo, da solo, può pensare di vincere le potenti forze dominanti, ma ciascun popolo ha il diritto ed il dovere di svincolarsi dalla morsa eurocratica, aprendo una breccia nella muraglia nemica e quindi meritando il sostegno degli altri.
Non era scontato che al Forum si registrasse la condivisa coscienza che occorre costruire una rete europea delle forze democratiche e antiliberiste, un fronte ampio che contrasti l’egemonia sempre più traballante dei dominanti, che punti non solo a rappresentare l’indignazione popolare, ma a trasformarla in potenza politica.
Comune è stata la consapevolezza che le élite neoliberiste che comandano tenteranno con ogni mezzo di arrestare il processo di disgregazione dell’Unione europea centralizzando ulteriormente i meccanismi neoliberisti di governance, a cominciare dalle politiche monetarie e di bilancio, per poi consolidare i meccanismi predatori verso i paesi debitori.
A nessuno sfugge che ciò provocherà ulteriori squilibri economici e il definitivo divorzio tra i cittadini e le élite eurocratiche le quali, pur di non essere travolte, potrebbero tentare la scorciatoia di strette autoritarie. Infine che un’approfondimento della crisi sociale e del caos geopolitico, potrebbe dare ulteriore vigore a quelle forze reazionarie e xenofobe che in alcuni paesi scalpitano per salire al potere.
Il Forum è stato quindi come una sinfonia in cui, se non sono mancate “note stonate”, ovvero la manifestazione di differenze sulle strade da percorrere per venir fuori dal marasma (e vorremmo vedere data la complessità dei problemi sul tappeto!), tuttavia ognuno ha tentato di svolgere la sua parte armonizzandosi con tutti gli altri.
Mentre il Coordinamento europeo si è dato appuntamento per la sua prossima riunione, è stata unanime decisione quella di partecipare agli incontri che le altre reti hanno già annunciato. Non solo per continuare a dibattere ma per dare vita a campagne di mobilitazione comuni.
Il Forum si era concluso da poche ore che numerosi partecipanti ci hanno inviato messaggi di congratulazioni, sia per lo spessore e la qualità delle tavole rotonde, che per l’efficienza della macchina organizzativa.
Ciò ci consente di ringraziare anzitutto la pattuglia di militanti di P101 preposti all’organizzazione, che hanno compiuto uno sforzo davvero straordinario affinché tutto funzionasse nel migliore dei modi.
Ringraziamo tutti gli oratori, venuti da almeno dieci paesi i quali, oltre ad animare i dibattiti, hanno ognuno condiviso lo spirito unitario con cui il Coordinamento europeo ha promosso il Forum medesimo.
Ringraziamo infine tutti i cittadini, italiani e non, che hanno partecipato al Forum, senza la cui presenza certo non potremmo parlare di successo.
Il Forum non solo ha reso più visibile e forte il Coordinamento che lo ha promosso. E’ stato come un laboratorio politico, un’agorà, la prima del genere in Europa, che ha aperto una via nuova di dialogo e collaborazione con quanti nei diversi paesi europei, pur con diverse posizioni ideologiche di partenza e visioni su cosa ci sarà dopo l’Unione europea (questo era il tema del Forum), stanno dando battaglia per aiutare i popoli ad uscire dalla gabbia dell’eurozona e riconquistare sovranità, democrazia e giustizia sociale.
Erano infatti presenti a Chianciano Terme, o hanno inviato i loro saluti, prestigiosi ed autorevoli intellettuali ed esponenti politici che militano o rappresentano altre reti associative. Non era per niente scontato che si riuscisse, dall’Italia anzitutto e dagli altri paesi, a far confluire le tante diverse voci no euro, e che esse convergessero, dopo la tragedia greca e la Brexit, con un’idea centrale: nessun popolo, da solo, può pensare di vincere le potenti forze dominanti, ma ciascun popolo ha il diritto ed il dovere di svincolarsi dalla morsa eurocratica, aprendo una breccia nella muraglia nemica e quindi meritando il sostegno degli altri.
Non era scontato che al Forum si registrasse la condivisa coscienza che occorre costruire una rete europea delle forze democratiche e antiliberiste, un fronte ampio che contrasti l’egemonia sempre più traballante dei dominanti, che punti non solo a rappresentare l’indignazione popolare, ma a trasformarla in potenza politica.
Comune è stata la consapevolezza che le élite neoliberiste che comandano tenteranno con ogni mezzo di arrestare il processo di disgregazione dell’Unione europea centralizzando ulteriormente i meccanismi neoliberisti di governance, a cominciare dalle politiche monetarie e di bilancio, per poi consolidare i meccanismi predatori verso i paesi debitori.
A nessuno sfugge che ciò provocherà ulteriori squilibri economici e il definitivo divorzio tra i cittadini e le élite eurocratiche le quali, pur di non essere travolte, potrebbero tentare la scorciatoia di strette autoritarie. Infine che un’approfondimento della crisi sociale e del caos geopolitico, potrebbe dare ulteriore vigore a quelle forze reazionarie e xenofobe che in alcuni paesi scalpitano per salire al potere.
Il Forum è stato quindi come una sinfonia in cui, se non sono mancate “note stonate”, ovvero la manifestazione di differenze sulle strade da percorrere per venir fuori dal marasma (e vorremmo vedere data la complessità dei problemi sul tappeto!), tuttavia ognuno ha tentato di svolgere la sua parte armonizzandosi con tutti gli altri.
Mentre il Coordinamento europeo si è dato appuntamento per la sua prossima riunione, è stata unanime decisione quella di partecipare agli incontri che le altre reti hanno già annunciato. Non solo per continuare a dibattere ma per dare vita a campagne di mobilitazione comuni.
Il Consiglio nazionale di Programma 101
26 settembre 2016
3 commenti:
Sarebbe interessnte un sunto per i non partecipanti al forum sulle convergenze e le divergenze che si sono manifestate nel corso dei lavori.
Cercheremo di farlo.
Ci sono video dei lavori?
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