Altiero Spinelli è una delle sacre icone dell'europeismo, anzitutto delle élite sinistrate, che hanno visto in lui il vate dell'Europa progressista dei Popoli.
Certo, il Manifesto di Ventotene (agosto 1941), alludeva addirittura ad un'Europa unita di tipo liberal-socialista. Ma Spinelli non sparì dalla scena nel 1941 bensì nel 1986.
Coi tempi si cambia. In tempi di guerra fredda si poteva diventare anche giannizzero dei guerrafondai USA-NATO.
«Scrivo da cellulare, non so se lo leggete bene. Ma non preoccupatevi: va tutto bene, è solo una delle tante applicazioni della logica eurista: per fare l'Europa che ci assicura la pace abolendo le nazioni (polvere senza sostanza) bisogna fare la guerra alla Russia con gli americani.
Logico, no?
Il fatto che Spinelli fosse in contatto con i servizi statunitensi è del tutto indipendente (come una banca centrale) da questa sua limpida e autonoma elaborazione.
Non ci sono parole, e quindi non posso usarne. L'esercito europeo (cioè la NATO) va in Lettonia, e io vado a letto. Domani è un altro giorno...»
* Fonte: Goofynomics
42 commenti:
Il diavolo non fa i coperchi nemmeno per le pentole di Spinelli e dei "sinistrati" (ex "di sinistra")!
Ma che gran figlio di puttana guerrafondaio, però!
oltre alle retoriche plaudenti, poteva citarlo tutto il paragrafo (scritto dopo la morte di stalin), l' arrivista bagnai.
"La situazione europea si va appesantendo, a causa delle iniziative di distensione russe. I successori di Stalin gettano zavorra sia all’interno, con l’amnistia, con la riabilitazione dei medici, con l’arresto di qualche capro espiatorio; sia all’estero con proposte conciliative. Si sentono malsicuri, devono affrontare una grossa crisi di successione del sultano morto (o assassinato?), e non vorrebbero complicazioni internazionali. Ma a questo indebolimento sovietico corrisponde non un rinnovato vigore occidentale, ma un desiderio torbido e malsano di adattarsi, di arrestare gli armamenti e lo sviluppo dell’unità europea.
Stalin doveva, per l’Europa, vivere ancora un anno, fino alle elezioni europee. Prima che ci siano un parlamento ed un governo europeo, l’unità europea dipende essenzialmente dalla congiuntura della politica mondiale. Il giorno in cui queste due istituzioni esisteranno, esse saranno una forza motrice largamente indipendente dalla congiuntura della politica mondiale. Se Napoleone III avesse trovato un accordo con l’Austria dopo Plombières, Cavour e la sua politica italiana sarebbero stati perduti. Napoleone III ha fatto l’accordo con l’Austria dopo Villafranca; ma ormai c’erano forze italiane sufficienti per portare a termine il processo dell’unificazione anche senza l’appoggio dell’imperatore francese.
L’Europa si trova oggi in una situazione simile. Si riuscirà a superare il punto morto? Sarebbe doloroso veder la navicella europea affondare miseramente, quando ormai era già in vista del porto.
Per quanto non si possa dire pubblicamente, il fatto è che l’Europa per nascere ha bisogno di una forte tensione russo-americana, e non della distensione, così come per consolidarsi essa avrà bisogno di una guerra contro l’Unione Sovietica, da saper fare al momento buono in cui il regime poliziesco sarà marcio, ma pur sempre da fare per liberare i popoli assoggettati, e per dare ai popoli della comunità il senso della loro unità.” (A. Spinelli, Diario europeo (1948-1969), Il Mulino, Bologna, 1989, pag. 175).
E vediamo qualche paragrafo del Manifesto di Ventotene, cosi che ognuno possa giudicare da sè, se trattiamo di buoni principi, eventualmente traditi ed infiltrato, contro invece la visione tipica della destra che alimenta narrazioni complottiste, ed ogni speranza, ogni azione, risulta sempre e comunque una chimera elaborata da qualche cameriere dei poteri forti.
I questo ricordiamoci che siamo nel 41.
La sconfitta della Germania non porterebbe automaticamente al riordinamento dell'Europa secondo il nostro ideale di civiltà.
Nel breve intenso periodo di crisi generale, in cui gli stati nazionali giaceranno fracassati al suolo, in cui le masse popolari attenderanno ansiose la parola nuova e saranno materia fusa, ardente, suscettibile di essere colata in forme nuove, capace di accogliere la guida di uomini seriamente internazionalisti, i ceti che più erano privilegiati nei vecchi sistemi nazionali cercheranno subdolamente o con la violenza di smorzare l'ondata dei sentimenti e delle passioni internazionalistiche, e si daranno ostinatamente a ricostruire i vecchi organismi statali. Ed è probabile che i dirigenti inglesi, magari d'accordo con quelli americani, tentino di spingere le cose in questo senso, per riprendere la politica dell'equilibrio delle potenze nell'apparente immediato interesse del loro impero.
Le forze conservatrici, cioè i dirigenti delle istituzioni fondamentali degli stati nazionali: i quadri superiori delle forze armate, culminanti là, dove ancora esistono, nelle monarchie; quei gruppi del capitalismo monopolista che hanno legato le sorti dei loro profitti a quelle degli stati; i grandi proprietari fondiari e le alte gerarchie ecclesiastiche, che solo da una stabile società conservatrice possono vedere assicurate le loro entrate parassitarie; ed al loro seguito tutto l'innumerevole stuolo di coloro che da essi dipendono o che sono anche solo abbagliati dalla loro tradizionale potenza; tutte queste forze reazionarie, già fin da oggi, sentono che l'edificio scricchiola e cercano di salvarsi. Il crollo le priverebbe di colpo di tutte le garanzie che hanno avuto fin'ora e le esporrebbe all'assalto delle forze progressiste.
Ma essi hanno uomini e quadri abili ed adusati al comando, che si batteranno accanitamente per conservare la loro supremazia. Nel grave momento sapranno presentarsi ben camuffati. Si proclameranno amanti della pace, della libertà, del benessere generale delle classi più povere. Già nel passato abbiamo visto come si siano insinuati dentro i movimenti popolari, e li abbiano paralizzati, deviati convertiti nel preciso contrario. Senza dubbio saranno la forza più pericolosa con cui si dovrà fare i conti.
Il punto sul quale essi cercheranno di far leva sarà la restaurazione dello stato nazionale. Potranno così far presa sul sentimento popolare più diffuso, più offeso dai recenti movimenti, più facilmente adoperabile a scopi reazionari: il sentimento patriottico. In tal modo possono anche sperare di più facilmente confondere le idee degli avversari, dato che per le masse popolari l'unica esperienza politica finora acquisita è quella svolgentesi entro l'ambito nazionale, ed è perciò abbastanza facile convogliare, sia esse che i loro capi più miopi, sul terreno della ricostruzione degli stati abbattuti dalla bufera.
Se raggiungessero questo scopo avrebbero vinto. Fossero pure questi stati in apparenza largamente democratici o socialisti, il ritorno del potere nelle mani dei reazionari sarebbe solo questione di tempo. Risorgerebbero le gelosie nazionali e ciascuno stato di nuovo riporrebbe la soddisfazione delle proprie esigenze solo nella forza delle armi. Loro compito precipuo tornerebbe ad essere, a più o meno breve scadenza, quello di convertire i loro popoli in eserciti. I generali tornerebbero a comandare, i monopolisti ad approfittare delle autarchie, i corpi burocratici a gonfiarsi, i preti a tener docili le masse. Tutte le conquiste del primo momento si raggrinzerebbero in un nulla di fronte alla necessità di prepararsi nuovamente alla guerra.
Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani. Il
crollo della maggior parte degli stati del continente sotto il rullo compressore tedesco ha già accomunato la sorte dei popoli europei, che o tutti insieme soggiaceranno al dominio hitleriano, o tutti insieme entreranno, con la caduta di questo in una crisi rivoluzionaria in cui non si troveranno irrigiditi e distinti in solide strutture statali.
Gli spiriti sono giù ora molto meglio disposti che in passato ad una riorganizzazione federale dell'Europa. La dura esperienza ha aperto gli occhi anche a chi non voleva vedere ed ha fatto maturare molte circostanze favorevoli al nostro ideale.
Tutti gli uomini ragionevoli riconoscono ormai che non si può mantenere un equilibrio di stati europei indipendenti con la convivenza della Germania militarista a parità di condizioni con gli altri paesi, né si può spezzettare la Germania e tenerle il piede sul collo una volta che sia vinta. Alla prova, è apparso evidente che nessun paese d'Europa può restarsene da parte mentre gli altri si battono, a nulla valendo le dichiarazioni di neutralità e di patti di non aggressione. E' ormai dimostrata la inutilità, anzi la dannosità di organismi, tipo della Società delle Nazioni, che pretendano di garantire un diritto internazionale senza una forza militare capace di imporre le sue decisioni e rispettando la sovranità assoluta degli stati partecipanti. Assurdo è risultato il principio del non intervento, secondo il quale ogni popolo dovrebbe essere lasciato libero di darsi il governo dispotico che meglio crede, quasi che la costituzione interna di ogni singolo stato non costituisse un interesse vitale per tutti gli altri paesi europei.
Insolubili sono diventati i molteplici problemi che avvelenano la vita internazionale del continente: tracciati dei confini a popolazione mista, difesa delle minoranze allogene, sbocco al mare dei paesi situati nell'interno, questione balcanica, questione irlandese, ecc., che troverebbero nella Federazione Europea la più semplice soluzione, come l'hanno trovata in passato i corrispondenti problemi degli staterelli entrati a far parte delle più vaste unità nazionali, quando hanno perso la loro acredine, trasformandosi in problemi di rapporti fra le diverse provincie.
E l'ultimo, molto importante:
A
non si possono più lasciare ai privati le imprese che, svolgendo un'attività necessariamente monopolistica, sono in condizioni di sfruttare la massa dei consumatori (ad esempio le industrie elettriche); le imprese che si vogliono mantenere in vita per ragioni di interesse collettivo, ma che per reggersi hanno bisogno di dazi protettivi, sussidi, ordinazioni di favore, ecc. (l'esempio più notevole di questo tipo di industrie sono in Italia ora le industrie
siderurgiche); e le imprese che per la grandezza dei capitali investiti e il numero degli operai occupati, o per l'importanza del settore che dominano, possono ricattare gli organi dello stato imponendo la politica per loro più vantaggiosa (es. industrie minerarie, grandi istituti bancari, industrie degli armamenti). E' questo il campo in cui si dovrà procedere senz'altro a nazionalizzazioni su scala vastissima, senza alcun riguardo per i diritti acquisiti;
B
le caratteristiche che hanno avuto in passato il diritto di proprietà e il diritto di successione hanno permesso di accumulare nelle mani di pochi privilegiati ricchezze che converrà distribuire, durante una crisi rivoluzionaria in senso egualitario, per eliminare i ceti parassitari e per dare ai lavoratori gl'istrumenti di produzione di cui abbisognano, onde migliorare le condizioni economiche e far loro raggiungere una maggiore indipendenza di vita. Pensiamo cioè ad una riforma agraria che, passando la terra a chi coltiva, aumenti enormemente il numero dei proprietari, e ad una riforma industriale che estenda la proprietà dei lavoratori, nei settori non statizzati, con le gestioni cooperative, l'azionariato operaio, ecc.;
C
i giovani vanno assistiti con le provvidenze necessarie per ridurre al minimo le distanze fra le posizioni di partenza nella lotta per la vita. In particolare la scuola pubblica dovrà dare la possibilità effettiva di perseguire gli studi fino ai gradi superiori ai più idonei, invece che ai più ricchi; e dovrà preparare, in ogni branca di studi per l'avviamento ai diversi mestieri e alla diverse attività liberali e scientifiche, un numero di individui corrispondente alla domanda del mercato, in modo che le rimunerazioni medie risultino poi pressappoco eguali, per tutte le categorie professionali, qualunque possano essere le divergenze tra le rimunerazioni nell'interno di ciascuna categoria, a seconda delle diverse capacità individuali;
D
la potenzialità quasi senza limiti della produzione in massa dei generi di prima necessità con la tecnica moderna, permette ormai di assicurare a tutti, con un costo sociale relativamente piccolo, il vitto, l'alloggio e il vestiario col minimo di conforto necessario per conservare la dignità umana. La solidarietà sociale verso coloro che riescono soccombenti nella lotta economica dovrà perciò manifestarsi non con le forme caritative, sempre avvilenti, e produttrici degli stessi mali alle cui conseguenze cercano di riparare, ma con una serie di provvidenze che garantiscano incondizionatamente a tutti, possano o non possano lavorare, un tenore di vita decente, senza ridurre lo stimolo al lavoro e al risparmio. Così nessuno sarà più costretto dalla miseria ad accettare contratti di lavoro iugulatori;
E
la liberazione delle classi lavoratrici può aver luogo solo realizzando le condizioni accennate nei punti precedenti: non lasciandole ricadere nella politica economica dei sindacati monopolistici, che trasportano semplicemente nel campo operaio i metodi sopraffattori caratteristici specialmente del grande capitale. I lavoratori debbono tornare a essere liberi di scegliere i fiduciari per trattare collettivamente le condizioni a cui intendono prestare la loro opera, e lo stato dovrà dare i mezzi giuridici per garantire l'osservanza dei patti conclusivi; ma tutte le tendenze monopolistiche potranno essere efficacemente combattute, una volta che saranno realizzate quelle trasformazioni sociali.
Utente George Jefferson
E quindi cosa cambia?
@ Georgejefferson
"oltre alle retoriche plaudenti, poteva citarlo tutto il paragrafo (scritto dopo la morte di stalin), l' arrivista bagnai."
Guarda che nel post dell' "arrivista" Bagnai, il paragrafo che tu citi c'è eccome all'interno dei commenti (postato il 14/10 alle 23:27), e Bagnai vi ha pure replicato: http://goofynomics.blogspot.com/2016/10/va-tutto-bene.html?showComment=1476480428859#c1805810183657222347
Per inciso, la citazione completa PEGGIORA, se possibile, la già pessima situazione di Spinelli.
A parte l'arrivista bagnai , come ritieni tu Anakyn il M. ventotene, riguardo ai valori espressi? Se non lo hai letto, prendendo spunto dagli estratti sopra, volendo.
Molto sinteticamente: ritengo Spinelli un globalista ante litteram, e dunque, dal mio punto di vista, un avversario ideologico.
Il fatto che l'attuale mondo della politica e dell'informazione (intrisa di propaganda) lo prenda a modello, inoltre, non fa che rafforzare la mia ostilità verso il personaggio in questione.
Definire Spinelli "antropologicamente fascista", come fa lo sgarbino dell'economia nel post in questione, è cosa da neurodeliri. O forse si tratta semplicemente della solita cagatina che il Pavone offre ai lettori mentre fa la ruota allo specchio. Fidatevi del soggetto e del sodale Borghi e farete molta strada. Per adesso: in bocca al lupo.
Ma non e' una risposta Anakyn, in quale senso globalista, nel senso di unità umana repubblicana da costruire, con l'esempio europeo per un minimo di diritto/dovere per tutti, oppure nel senso imperiale di dominio geografico di un "centro" ed una "periferia (semplificando), perchè se piu o meno e' la seconda, dal testo di Ventotene ne risulta abbastanza il contrario, ma il messaggio che passa alla truppa non e' questo. Eppure ragionevolmente ci sarebbero critiche valide in quel testo, e mi chiedevo se ti andava di dibatterne, anche solo prendendo un paragrafo di quelli sopra. Eppure vedo che, piccato nell'orgoglio, ti sei concentrato solo sulle congetture al personaggio.
Generalmente sono spesso abbastanza allergico alle fomentazioni alla guerra, e quello stralcio di Spinelli non ne sarebbe esente, ma e' molto disonesto usare quell'estratto decontestualizzandolo al periodo e contesto corretto, nonostante ti sei premunito di contestualizzare per apparire difensivo agli occhi di papà, ma comunque avvalorando l'operazione spregevole.
L'hai letto Massy Biagio nel suo commento no ? Eppure, per tre parolette di protesta, dal piccolo arrivista profano si e' preso...in ordine:
Che e' ferito perche presunti non ben specificati lo hanno preso in giro
Disonesto che reagisce in modo scomposto contro chi "lo ha smascherato"
Argomentatore ridicolo e controproducente. Ennesima risposta fantoccio che estremizza la posizione espressa ecc..
Poi associa spinelli (che ripeto, e' ben criticabile sotto certi aspetti) con Hayek, Friedman e Pinochet.
Associazione al presunto razzismo di Scalfari..
Illogico e debole nel ragionamento.
Ecco tutto questo per poi tagliare eventuale diritto di replica.
Ma lasciamo stare il piccolino e le sue smanie di successo al Tg com 24, e parliamo del manifesto, ti va ?
Prendiamo questo estratto e vediamo se troviamo analogie con gli Hayek, Friedman o Pinochet...(continua)
Insolubili sono diventati i molteplici problemi che avvelenano la vita internazionale del continente: tracciati dei confini a popolazione mista, difesa delle minoranze allogene, sbocco al mare dei paesi situati nell'interno, questione balcanica, questione irlandese, ecc., che troverebbero nella Federazione Europea la più semplice soluzione, come l'hanno trovata in passato i corrispondenti problemi degli staterelli entrati a far parte delle più vaste unità nazionali, quando hanno perso la loro acredine, trasformandosi in problemi di rapporti fra le diverse provincie.
D'altra parte la fine del senso di sicurezza nella inattaccabilità della Gran Bretagna, che consigliava agli inglesi la "splendid isolation", la dissoluzione dell'esercito e della stessa repubblica francese, al primo serio urto delle forze tedesche - risultato che è da sperare abbia di molto smorzata la presunzione sciovinista della superiorità gallica - e specialmente la coscienza della gravità del pericolo corso di generale asservimento, sono tutte circostanze che favoriranno la costituzione di un regime federale che ponga fine all'attuale anarchia. Ed il fatto che l'Inghilterra abbia accettato il principio dell'indipendenza indiana, e la Francia abbia potenzialmente perduto col riconoscimento della sconfitta, tutto il suo impero, rendono più agevole trovare anche una base di accordo per una sistemazione europea dei problemi coloniali.
A tutto ciò va infine aggiunta la scomparsa di alcune delle principali dinastie e la fragilità delle basi di quelle che sostengono le dinastie superstiti. Va tenuto conto, infatti, che le dinastie, considerando i diversi paesi come tradizionale appannaggio proprio, rappresentavano, con i poderosi interessi di cui erano l'appoggio, un serio ostacolo alla organizzazione razionale degli Stati Uniti d'Europa, il quale non possono poggiare che sulla costituzioni repubblicane di tutti i paesi federati.
E quando, superando l'orizzonte del vecchio continente, si abbracci in una visione di insieme tutti i popoli che costituiscono l'umanità, bisogna pur riconoscere che la federazione europea è l'unica garanzia concepibile che i rapporti con i popoli asiatici e americani possano svolgersi su una base di pacifica cooperazione, in attesa di un più lontano avvenire, in cui diventi possibile l'unità politica dell'intero globo.
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Uno a caso sai, ti sembra analogo agli Hayek, Friedman o Pinochet ?
No perche un conto e' capire che i buoni propositi sono stati infiltrati, traditi ed occupati dalle destre, insieme a tantissimi voltagabbana opportunisti.. auspicando una reazione, un' altro agire nel modo piu becero e propagandistico come stanno facendo i nuovi debuttanti ai posti di cortigianeria, nostrani e non.
TI do una notizia, sa a cosa serve spingere l'immaginario verso la tesi che ogni tentativo di "costruire" in buona fede, non sia altro che mascheramento di intenti nazionalistici di predominio e sopraffazione (l'europa nazione, in questo caso)...serve ad imprimere nelle coscienze il dogma di destra che "non e' possibile altrimenti"..e' l'unica possibilità di unione del popolo e' solo quella, condizionando il senso del possibile solo in quella direzione.
"Realista" la chiamano Anakyn, appunto per fissarne il dogma.
"Ma non e' una risposta Anakyn"
Per me lo è, eccome se lo è.
"Globalista" come opposto a "sovranista", e tanto mi basta per considerare il personaggio un avversario ideologico.
Che non vuol dire per forza "fascista".
"Eppure vedo che, piccato nell'orgoglio, ti sei concentrato solo sulle congetture al personaggio."
[...]
"nonostante ti sei premunito di contestualizzare per apparire difensivo agli occhi di papà, ma comunque avvalorando l'operazione spregevole."
Se avevo il sospetto che discutere con la tua utenza fosse poco produttivo, dopo questo paio di affermazioni il sospetto è diventato certezza.
Il resto non lo leggo: ho poco tempo da perdere ed il mio interesse verso le masturbazioni intellettuali di chi (ad esempio) definisce Bagnai un "arrivista" rasentano lo zero assoluto.
Mi scuserai.
Altrimenti, sticazzi.
Quanta pena che fanno i seguaci di Bagnai.
"Quanta pena che fanno i seguaci di Bagnai."
La potenza delle tue doti argomentative mi disorienta.
E' certamente un mio limite, di cui sommessamente chiedo perdono.
Umile barcaiolo di periferia, mi riesce arduo tenere la rotta nello sterminato oceano di simili elegantissime correnti logiche; ti prego dunque di venire incontro alla mia limitatezza, ovvia conseguenza dell'essere "seguace di Bagnai" (qualsiasi cosa ciò significhi).
Con vergogna, ti saluto.
Anakyn, puoi anche considerarla una risposta soddisfacente, non c'e' problema, ma "Globalista" Vs "Sovranista" non vuol dire nulla, entrambe possono avere connotazioni positive o negative, allora dipende dal punto di vista.
Quale e' il tuo punto di vista?
Globalista puo indicare una prassi di accentramento del potere con lo scopo di sottomettere l'umanità in sovrani autonominati, cortigiani a cui lanciare l'osso, e schiavitu per il resto. Ma anche il "sovranismo" puo avvalorare quel tipo di prassi, e mettersi in lista per l'ossicino piu succulento chiudendo gli occhi al resto, oppure ingenuamente pensare che sia libero, facendo il "neutrale" commerciando col resto del mondo senza pagarne un pizzo adeguandosi alla consuetudine di corruzione a livello multinazionale.
Oppure Globalista puo essere accusata una persona che persegue lo scopo di unificare il genere umano, con una legislazione mondiale NON che si infili in ogni dove e decisione dei paesi, ma persegua si lo scopo di libertà culturale e di tradizioni innoque, ma che possa anche garantire a tutti un minimo di diritto di base, nella salute, sostentamento, cultura e dignita.
E latenti queste leggi esistono gia.
Allora il "sovranismo" diventa nobile dove, perseguendo chiaramente questi principi di scopo "insieme" possa dare (nel limite suo possibile"..esempio e incoraggiamento agli altri, perche da soli, non si va da nessuna parte.
Quale Globalista, quale Sovranista ?
Solo alle marionette basta lo slogan, sei bianco quindi sei mio avversario, suvvia...quale bianco ?
Le persone non sono "utenza", dibattere non significa "produrre"..produrre cosa? Si tratta di cercare "condivisione" possibilmente, oppure rispetto nelle diverse vedute.
Avrai pure certezze su di me ma nel merito non si tratta di me.
Argomenta l'opinione, il giudizio sui temi trattati, cosi che si puo capire come la pensi, hai ragione se ti sei arrabbiato per le due frasette mie sarcastiche, ma non hai precisato quasi nulla nel merito, a parte le offese sulle masturbazioni intellettuali solo perchè ho tirato per il culo il piccolo arrivista.
Povero Anakyn, si sforza di imitare il suo padrone.
Vedi Anakyn, questo thread è vecchio e non si può continuare la conversazione qui ma purtroppo per te di argomenti ne ho moltissimi.
L'ho seguito con attenzione Bagnai, hoguardato quasi tutte le sue conferenze su youtube e in tv, ho letto il suo primo libro.
In un altro thread approfondisco.
Se vuoi riprendi tu come OT in un altro post ma non qui.
Mi dispiace per te che hai così tato bisogno del guru ma credo sia una questione genetica quindi non te ne faccio una colpa.
Con molto affetto
Anonimo, perchè invece non approfondire quella "questione genetica" ?
Non perchè non e' molto chiaro, e' solo un modo per denigrare?
Caro ANONIMO, ricambio l'affetto: chiunque non abbia nemmeno quel briciolo di autostima per mettere uno straccio di firma in un blog, ne ha certamente disperato bisogno.
Ti vorrei comunque far notare, en passant, che i primi autentici ossessionati dalla figura di Bagnai sono coloro che ne vedono i presunti "seguaci" scorrazzare in ogni angolo del web, senza nemmeno chiedersi quali sarebbero i tratti distintivi che il loro infallibile olfatto è in grado di fiutare.
Forse finiscono per fiutare se stessi.
@ GEORGEJEFFERSON
"Anakyn, puoi anche considerarla una risposta soddisfacente, non c'e' problema, ma "Globalista" Vs "Sovranista" non vuol dire nulla, entrambe possono avere connotazioni positive o negative, allora dipende dal punto di vista."
Ribadisco: NO, dal mio punto di vista nel confronto "globalista vs sovranista", anche al netto delle accezioni più o meno estreme o moderate di entrambe le visioni, c'è SEMPRE un vincitore ed uno sconfitto, ed il vincitore è il sovranista.
Anche la forma peggiore di sovranismo è preferibile alla forma migliore di globalismo.
Tale mia convinzione ha le sue radici nella stessa accezione di essere umano e delle sue caratteristiche fondanti, e non cambierà almeno per qualche millennio a venire.
Sovranista non significa nazionalista. Il sovranismo si richiama all'idea di patriottismo, e cioè il ritenere che:
- lo spazio di lotta per la conquista ed il mantenimento dei diritti sia prioritariamente quello nazionale
- la qualità del tessuto sociale e culturale della propria nazione non sia inferiore a quello di nessun'altra, nè possa essere svenduto nemmeno in minima parte ad istanze sovranazionali --> della sovranità nazionale non si cedono nemmeno le briciole
Dalla mia ottica, chiunque si ponga oggi l'obiettivo di "unificare il genere umano" o erigere una "legislazione mondiale" senza capire che qualsiasi (ripeto: QUALSIASI) tentativo del genere farà il gioco del più forte (direi che la storia, anche recente, offre abbondanti ed inconfutabili esempi), è nel migliore dei casi un pericoloso sognatore, e nel peggiore un pericoloso reazionario. In ogni caso: PERICOLOSO.
L'essere umano ha dei limiti. Fondanti. Precisi.
Il superamento di tali limiti è lentissimo e discontinuo.
L' "unificazione" del genere umano sotto principi universalmente riconosciuti come comuni, in una forma sufficientemente ampia e condivisa da avere una pur minima rilevanza politica, è qualcosa che oggi non è nemmeno concepibile, e non lo sarà per moltissimo tempo.
Non sono nemmeno sicuro che sia auspicabile. In questo, mi ritengo "sovranista" ed avverso al "globalismo" non solo in termini pratico/politici, ma anche filosofici. La fondamentale grandezza del genere umano è la sua diversità. Anche radicale. Non nutro alcuna ansia di appiattire tali diversità, perchè non le ritengo pericolose in quanto tali.
Se ne riparla fra qualche millennio, se ancora ci saremo (visti i tempi, ne dubito).
Bene, almeno hai provato ad argomentare un minimo, e' gia qualcosa, ma ci sarebbero molte cose da dire, stasera decostruisco il tutto e proviamo a ragionarci.
Tieni conto che mi sto sforzando di rispettare i punti di vista, solo che non li hai tanto espressi, se non vaghe allusioni. Stasera te lo mostro e magari li chiarirai meglio, sempre se non ribatti arrabbiato con le "masturbazioni" presunte degli altri.
Anakin.
Anakyn, rilassati amico mio.
Il tuo padrone non ti obbliga a stare sempre sul chi vive. :)
Per farti capire il deplorevole stato confusionale in cui ti trovi cito una tua frase
"chiunque si ponga oggi l'obiettivo di "unificare il genere umano" o erigere una "legislazione mondiale" senza capire che qualsiasi (ripeto: QUALSIASI) tentativo del genere farà il gioco del più forte"
Lo sai chi dice queste cose precise precise, amico mio tanto incazzoso?
Von Hayek.
Lo hai letto?
E non lo hai letto, ho capito... :D
GeorgeJefferson
Non ce l'ho con te. Qual è il problema?
Cito GeorgeJefferson
"ma "Globalista" Vs "Sovranista" non vuol dire nulla, entrambe possono avere connotazioni positive o negative"
Esatto.
Ora faglielo capire a Anakyn :D
P.S.: Come sono scemenze quelle di Bagnai che definisce Spinelli un "fascista antropologico" (cito: "Spinelli era ed è antropologicamente fascista"), la clamorosa assurdità di ritenere Von Hayek un tecnocrate (è esattamente il contrario), o l'idiozia di pensare che Grillo sia un gatekeeper.
Ma non possono capire, poveretti.
Anakyn se rileggi (o ricordi) non ho parlato di differenze quantitative come le tue accezzioni estreme o moderate tra globalismo e sovranismo, ho parlato del senso che le accomuna entrambe, nella sostanza, in negativo o positivo, se permetti e' un'altra cosa, non travisare il senso delle mie parole che e' chiarissimo.
Globalista in quale senso?
Sovranista in quale senso?
Ovviamente la connotazione positiva o negativa riguarda il punto di vista che condivido, che puo non essere il tuo, ma il tuo non e' mica molto chiaro sai, vediamo cosa scrivi se riusciamo a capirlo meglio.
Cero che c'e' un conflitto, ma e' piu evidente che esso riguarda le due connotazioni che ho giudicato positivo e negativo...poco sopra, che riscrivo, in sintesi (e mi scuso per la semplificazione):
Negativo:
Prassi di accentramento del potere con lo scopo di sottomettere e dividere l'umanità tra sovrani autonominati, cortigiani a cui lanciare l'osso (capò nei vari staterelli, metaforicamente parlando), e schiavitu per il resto...schiavitù non solo economica ma anche di soggezione autoritara. Lo staterello candidato a competere per un "posticino al sole" puo essere anche pieno di utili idioti che si credono liberi e orgogliosi del proprio ruolo di subordinazione chiudendo gli occhi al resto del mondo in miseria e soggezione (condizione necessaria al privilegio), e pensare che sia libero di fare il "neutrale" ma ipocritamente commerciando col resto del mondo pagandone il pizzo adeguandosi alla consuetudine di corruzione a livello multinazionale.
Positivo:
Perseguire lo scopo tutti insieme di unificare il genere umano, ma non nel senso totalizzante, ma con una legislazione mondiale concordata che possa garantire a tutti un minimo di diritto di base, nella salute, nell' autosostentamento, maggiore e diffusa cultura (sia generale che locale innoqua) e conseguente dignità. Non che si infili in ogni dove e decisione dei paesi e stravolga le sane tradizioni che caratterizzano la storia locale. Lo scopo, da costruire nel tempo, diventa nobile dove, perseguendo chiaramente questi principi umanisti "insieme", possa dare (nel limite suo possibile)..esempio e incoraggiamento agli altri paesi, perche da soli, non si va da nessuna parte se non verso la cortigianeria e subordinazione funzionale allo stato di cose presente.
Esiste il tempo, e la realtà e' tendenzialmente dinamica, quindi non e' per niente detto che "esiste un vincitore ed un perdente" cosi, riducendo lo spazio riflessivo solo all' oggi. Al piu metaforicamente si puo parlare di battaglia vinta o persa. A meno che ragionare in termini temporali ristretti come il piccolo arco delle nostre vite, ed ognuno e' liberissimo di farlo (specie se si trova in condizioni precarie e di pericolo vitale), ma i rappresentanti del potere conservatore non ragionano nel breve termine, serve a loro che ci ragioniamo tutti noi del popolo.
..."Anche la forma peggiore di sovranismo è preferibile alla forma migliore di globalismo"
Ma quale delle due accezioni sopra? Come ho dimostrato le parole possono interscambiarsi tranquillamente sia al positivo che al negativo, vediamo se le argomenti meglio.
..."Tale mia convinzione ha le sue radici nella stessa accezione di essere umano e delle sue caratteristiche fondanti, e non cambierà almeno per qualche millennio a venire"
O ecco, qua si comincia ad intravedere qualche barlume di ragionamento e sentimento. Idealizzi l'essere umano con delle caratteristiche fondanti, ma non si e' capito bene quali caratteristiche (cioè non lo scrivi proprio).
Continua...
Per quanto mi riguarda non so bene se esista un fondamento naturale Astorico, e se fosse non saprei bene definirlo.
Intendi una natura verso il prossimo malvagia? O benevola? (Ps. da agnostico, ricordo al professorino arrivista che "il prossimo" significa tutti, l' "altro da sè", ma capisco che per toccare corde emotive delle truppe, si possa sparare la stupidaggine del prossimo come solo vicino di casa, almeno in termini di tradizione cristiana).
Ma anche fosse quanto malvagia o benevola?
Una piccola parte (la malvagia derivante dalla paura, la benevola dall'affettività ricevuta in braccio alla mamma ecc..) che poi si sviluppa nel tempo e cambia, ampliandosi o diminuendosi a seconda dei condizionamenti sia ambientali, che di convincimento agente il libero arbitrio.
Oppure fondamentale, di larga parte, a cui l'ambiente e libero arbitrio non hanno tanta influenza?
Puoi anche prendermi in giro con l'accusa di "masturbazioni" ma i concetti sono chiari e tu hai lanciato il sasso, se vuoi, puoi spiegare meglio la tua posizione..io sono molto propenso alla prima (quella della piccola parte di partenza ecc..)
Quale la tua?
Non ho mica parlato di "qualche millennio a venire", e perche non 300 anni, o 500 ? E come possiamo saperlo? Non e' che citare i millenni serve a legittimare il ragionamento.
Il punto e': condividi le accezioni positive che ho dato a "globalista/sovranista"?
Poi hai scritto "Non sono nemmeno sicuro che sia auspicabile" e quindi mi dai qualche indizio, ma ci arriviamo dopo.
Andiamo avanti...
Dai un significato un po ambiguo al termine "patriottismo", ma sei libero di farlo, solo che non mi sembra che richiami i principi positivi da me espressi, quale lotta per i diritti nel solo spazio "nazionale"? Piu facile andare a prelevare il potere d'aquisto rubato da mille aziende multinazionali (anche con sede in Italia) nei paradisi fiscali? Da un rapporto Ue 1000 miliardi di euro circa solo in ambito europeo, ufficiale, chissà altro. L'ambito "nazionale" che va a chiedere indietro i soldi? O un condono lacrimevole per 2 spicci? O fai il corralito di capitali gia usciti ? O che altro ?
Questo ragionamento e' molto pragmatico, altro che i mille e mille anni...e non lo so se si riuscira a mettere a cuccia questi potentati economici nemmeno con la federazione mondiale (che puo benissimo venire infiltrata ovvio) ma nemmeno l'ambito nazionale sai. O il piccolino arrivista ti ha fatto credere di si? Pragmaticamente io ritengo che un passo possibile sia la mia accezione positiva delle cose, gradualmente con paesi e uomini coraggiosi che si rinforzano insieme agli altri dandosi coraggio a vicenda e sfruttando le falle (e i diplomatici) del sistema.
..."la qualità del tessuto sociale e culturale della propria nazione non sia inferiore a quello di nessun'altra, nè possa essere svenduto nemmeno in minima parte ad istanze sovranazionali --> della sovranità nazionale non si cedono nemmeno le briciole"
Il ragionare in termini di inferiorità/superiorità e' abbastanza il contrario della mia accezione positiva delle cose, e' abbastanza sintomo di condizionamento nella legge artificiale del piu forte, e totale accettazione del suo paradigma sai? Piu simile alla accezione negativa, che non condivido...e li, globalista o sovranista cambia poco.
la qualità del tessuto sociale e culturale non e' mai un monolite unico uguale ed omologante, e' pieno di diversità, ed e' anche bello cosi, eppure dicevi che ti fa prurito l'omologazione forzosa, e allora come distinguere l'omologazione forzosa dalla libera e autonoma scelta delle persone? Sei cosi sicuro che trattiamo di libere ed autonome scelte personali? O molte sono costruzioni artificiose (dispositivi) del potere locale al fine di controllo? Tantissime saranno anche belle e magari piacciono anche a me, ma il punto e' la libera scelta.
Dai libera scelta alle persone Anakin? Allora fai qualche esempio, perche una cosa non esclude l'altra, il tessuto sociale e culturale e' dinamico, e liberamente si puo mantenerlo se ritenuto buono ed innoquo, insieme ad altro, per esempio:
Una legislazione mondiale concordata che possa garantire a tutti un minimo di diritto di base, nella salute, nell' autosostentamento, maggiore e diffusa cultura (sia generale che locale innoqua) e conseguente dignità.
Perche pensi che questo appiattisca la tua cultura e socialità? Spiega il motivo.
Puo non piacerti, ma bisognerebbe anche sentire il parere di qualche miliardo di persone che vive di stenti, oppure hanno meno diritto? E perche hanno meno diritto eventualmente? Per la fortuna di essere nati in un posto al posto di un'altro? Sarebbe la "fortuna" il criterio del diritto? O la prepotenza del piu violento?
Le briciole di sovranità che non sei disposto a cedere (per ipotesi) riguarda proprio quello magari?:
Una legislazione mondiale concordata che possa garantire a tutti un minimo di diritto di base, nella salute, nell' autosostentamento, maggiore e diffusa cultura (sia generale che locale innoqua) e conseguente dignità.
Lo ripeto perche forse non lo hai capito, chi parla di annullare le diversità? A quali diversità ti riferisci? Quelle di vivere o morire? Quelle della libertà di cambiare auto ogni 3 anni? Quella di andare in chiesa? Argomenta quali che ne parliamo, fuor di slogan. Sai il livello di inquinamento che impesta mezzo mondo come sta?
Il gioco del piu forte lo combatti in primo luogo delegittimandolo nella sua logica violenta amico/nemico, dopo ovviamente non e' detto che nel futuro si riesca, certo la soluzione dello stato nazionale che si fa i cazzi suoi in pace mi lascia scettico, significa forse chiudere gli occhi alla realtà, ma capisco che le grandi narrazioni possano costruire molti immaginari.
La storia passata non dimostra tutto, nessun passo avanti si fara mai procedendo solo in base "alla storia", specie per il fatto che quello che sappiamo, di morte guerra e distruzione, e' si stato vero, ma la storia e' bene attento il potere a controllarla (che non significa che i nazisti bulletti col complesso di inferiorità fossero dei giusti), e l'affettività, la creatività e il senso buono del vivere non credo siano stati ben documentati nella "storiografia".
Non ho parlato dell'oggi, e nemmeno di sogni ingenui per domani.
Dovresti spiegare un po meglio pero quella storia del pericolo, pericolo per chi? Chi e' pericoloso in mezzo ai sicari dell'economia e soggezione in tutto il mondo oltre a loro.
L'essere umano ha dei limiti, ma e' una ovvietà Anakin, chi dice il contrario? Pero i limiti fondanti e precisi potresti anche definirli meglio, perche non lo fai? Non bisogna vergognarsi della propria visione mondo.
La lentezza del superamento mi trovi d'accordo, di sicuro la mentalita conservatrice e dogmatica partecipa al rallentamento, e ovviamente il dogma del "balzo in avanti" puo far danni uguale.
L' "unificazione" del genere umano sotto principi universalmente riconosciuti che "non e' concepibile", pero non hai detto se la condividi o meno..tu Anakin, non altri, perche che sia difficile lo sappiamo quasi tutti, ma definirla "inconcepibile" dogmaticamente ne rinforza la convinzione rassegata e nichilista.
Quindi "non sei sicuro" che sia auspicabile, ti ricordo quello che intendo:
Perseguire lo scopo tutti insieme di unificare il genere umano, ma non nel senso totalizzante, ma con una legislazione mondiale concordata che possa garantire a tutti un minimo di diritto di base, nella salute, nell' autosostentamento, maggiore e diffusa cultura (sia generale che locale innoqua) e conseguente dignità. Non che si infili in ogni dove e decisione dei paesi e stravolga le sane tradizioni che caratterizzano la storia locale. Lo scopo, da costruire nel tempo, diventa nobile dove, perseguendo chiaramente questi principi umanisti "insieme", possa dare (nel limite suo possibile)..esempio e incoraggiamento agli altri paesi, perche da soli, non si va da nessuna parte se non verso la cortigianeria e subordinazione funzionale allo stato di cose presente.
Davvero non sei sicuro di auspicarla?
E' una grandezza la diversità, se innocua, sono d'accordo, ma non so bene a quale diversità ti riferisci, radicale o meno.
Ma anche l'uguaglianza nel diritto, perche, come saprai, siamo uguali e diversi contemporaneamente, e' abbastanza ovvio questo.
L'uguaglianza nel diritto di base, non e' "appiattimento" della diversità, a meno che legittimare il privilegio a causa fortuita o di prepotenza.
Parlane adesso, se ti va, non tra qualche millennio, io sono appassionato di questi temi.
Non ho tempo per correggere errori e bozze, scusate.
CVD: inutile parlare con chi si parla addosso.
Ho appena ascoltato un intervento su la 7 di massimo fini (minuscolo) l'autore autonominato "ribelle".
Dopo una brevissima analisi condivisibile svela nel finale la sua pasta (che ovviamente per le truppe, abbagliate dall' analisi, diventa irrilevante).
Mostrare agli americani che ce l'abbiamo duro (e' una metafora), ok perfetto, e quindi?
Intendeva imporre come esempio e modello alle multinazionali "nostrane" una legislazione di reinvestimento a fondo perduto di PARTE dei profitti per lo sviluppo umanista dell'Africa (nel limite del possibile, ma e' già un esempio per gli altri e fargli coraggio)...oppure proposta di tack force "insieme" contro le evasioni dei paradisi fiscali ecc..ed altro.
No no che non voli troppo in alto "il ribelle" (l' amico delle donne), ha detto testuale:
Non risolverà i problemi economici (per capirci reclamare che siamo "forti"), ma almeno restituisce un po di dignità.
Ha ha ha...poveretto, e allora che cazzo serve? per dimostrare a te stesso che ti ribelli al papa non toccando i suoi interessi ?
Ma poveretti i mille e mille abbagliati dalla propaganda, senza cuore (a cui viene distrutto) e che non pensano.
Ps. Piller si dimostra chiaramente per quello che e', un falsario liberista. Avendo accennato al fatto che il piano marshall per l'africa esiste da 40 anni...si 40 anni di "prestito con interesse", che crea la carota per l'asino e permettere poi, a liberisti in mala fede di reclamare artificialmente (il messaggio che passa) l' inferiorità dell' africa.(che non significa che siamo tutti uguali, quella e' la denuncia usata come pappetta in mano al popolino delle destre)
Probabilmente Piller sa abbastanza bene la realtà, nella sua inconcludenza (lo vedi quando sorride) Fini non ci arriva proprio
Bene, vuoi chiudere il dialogo, guarda che la passione che stimola la scrittura, non significa che devi replicare in egual modo, ti piace la sintesi? Va benissimo, ma vedo che non l'hai espressa, non hai spiegato lo scopo del tuo sovranismo, non hai spiegato almeno un minimo cosa intendi per "limiti" o "caratteristiche fondanti dell'uomo" ecc.. nulla di nulla, Anakin.
Se non piccole frasi, parole d'ordine. Dignità nazionale, per esempio, degno in che cosa? quali scopi?
Niente da fare. Non fa niente. Sarò pure stato lungo e pieno di errori (il tempo e' quello che e'..) ma ognuno ne trarrà il senso che vuole, dove nei contenuti, nel merito, sono stato chiarissimo, di facile lettura.
Anakin
"Bene, vuoi chiudere il dialogo"
Veramente non l'ho mai aperto.
Ero stato pure esplicito nel chiarire che non era di mio interesse approfondire la questione oltre i tratti essenziali e sintetici.
Siccome hai insistito, in termini educati e civili (contrariamente a quell'altro fenomeno incapace persino di firmarsi), ho ritenuto fosse buona educazione scrivere qualche parola in più, cosa che ho fatto.
"non hai spiegato lo scopo del tuo sovranismo, non hai spiegato almeno un minimo cosa intendi per "limiti" o "caratteristiche fondanti dell'uomo" ecc.. nulla di nulla, Anakin."
A me pare invece di averlo spiegato; forse invece sei tu che:
a) (ipotesi improbabile) non hai compreso
b) (ipotesi probabile) vorresti approfondire a tutti i costi una questione che, ripeto, non ho alcun interesse ad approfondire perchè al momento non la ritengo prioritaria. O, per meglio dire: ritengo ben poco prioritario, perchè assolutamente non attuale ed antistorico, una discussione su potenziali forme di "globalismo" che possano garantire i diritti dei più deboli. Siamo lontani millenni (o quantomeno secoli) dal solo concepirle in termini filosofici, figuriamoci politici. Ribadisco che una discussione di questo genere, affrontata in questo periodo storico, è a mio avviso masturbazione intellettuale.
Cortesemente lasciamene fuori, grazie.
P.S.: il termine "dignità nazionale" non penso di averlo nemmeno mai usato...
P.P.S. @Georgejefferson
Vorrei inoltre chiarire che la mia "chiusura" ha a che vedere con l'argomento di discussione e con gli scarsissimi stimoli ad approfondirlo (per i motivi spiegati), non con la tua utenza.
Anakin, se smetti di scrivere mica mi metto a piangere, se non vuoi esporti non c'e' nessun problema. Sono stato gentile ed hai proseguito, benissimo. Mica ti ho obbligato.
Io ti ho chiesto se volevi chiarire quei "tratti essenziali e sintetici", perchè non sono ne essenziali, e ne sintetici.
Non sono essenziali perchè non c'e' una posizione ,e nemmeno sintetici perchè (come esempio):
Globalista ante litteram
Quale globalismo?
"Globalista" come opposto a "sovranista", e tanto ti basta per considerare il personaggio un avversario ideologico.
Che non e' una risposta "essenziale" ma forse sintetica si, interpretando cosi:
Non mi piace questa cosa perchè no.
Pero mi chiedo, stai proseguendo, capiremo qualcosa del tuo punto di vista? Vediamo.
Dici che "limiti" o "caratteristiche fondanti dell'uomo" ecc.. lo hai spiegato.
Per cortesia, mi indichi dove lo hai scritto, o lasciato intendere?
A parte una senso del tipo: secondo me l'uomo ha dei limiti e caratteristiche fondanti punto, non trovo chiarimento, ne quali limiti, ne quali caratteristiche fondanti.
Dici che forse non lo ho compreso? Allora certo che posso cercare di intuire qualcosa, ma sono ipotesi e non e' onesto presumere risposte NON espresse.
Approfondire a tutti i costi no, a meno che scambi la mia passione per il buon dialogo e confronto costruttivo con una sfida personale, come vedi mi sforzo al rispetto, mica ti chiamo "utenza".
Puoi ritenere prioritario quello che vuoi, ci mancherebbe.
Ti do una notizia, il conflitto per un miglioramento delle condizioni umane e' la più pesante e valevole caratteristica che attraversa la storia,(purtroppo perchè e' ancora drammatico, e valevole in vista del suo superamento potenziale) quindi sempre attuale. Ma capisco che tu possa avere opinione diversa, e considerare e valorizzare lo scorrere del tempo delle faccende umane come un eterno conflitto guerrafondaio, allo stato selvaggio di artificiale legge del più forte. L'opposizione esistente e più nobile da tantissimo tempo , oggi come allora, e' proprio "contro" quel paradigma ,infantile e drammatico.
Il concepimento in termini filosofici o politici, come lo chiami tu, non e' "un oggetto", che non c'e', e' una scelta che parte dalla propria presa di posizione, che, fosse anche solo individuale, testimonia la sua esistenza. Ed e' attualissimo proprio in virtù del fatto che lo si "concepisce" già da diversi millenni, con tutte le differenze del caso.
Nessuno ti obbliga a restartene dentro.
Il termine "dignità nazionale" era un esempio, perchè non avevo voglia di tornare su a copia incollare le parole senza descrizione di contenuto (fosse anche sintetica) che hai espresso. Ma il senso della domanda sul significato non cambia.
La tua chiusura ha a che vedere con l'argomento di discussione che non ti stimola di approfondire, lo avevo già capito.
Anakin
Errata corrige:
Dovevo scrivere :
... Ma capisco altri possano avere opinione diversa e cioe'..
Al posto di:
... Ma capisco che tu possa avere opinione diversa.
Non e' giusto andare sul personale alludendo un giudizio senza conferma dell'altro, e non era mia intenzione,era una ipotesi generica, non sul personale.
E niente, insiste... contento lui...
Cazzo c'entra l' "esporsi" con il ritenere inutile/antistorico/masturbazione intellettuale parlare dell'argomento, poi... se non voglio vedere i film horror perchè mi fanno sbadigliare significa che "non voglio espormi"?
La lingua italiana, questa sconosciuta...
A parte l'argumentum ab lettera, cioe' la lezioncina grammaticale (spesso si usa per cambiare argomento e non entrare nel merito). Riscrivo che non mi metto a piangere se "chiudi" l'argomento (basta non leggere, visto che non ti interessa)
L'esporsi c'entra perchè il ritenere inutile ed antistorico senza spiegare il perchè significa, o non sapere cosa dire, o saperlo ma vergognarsene, perchè quell' inutile, preclude uno scopo, che non e' espresso, banale logica.
E' vero che si possono attirare simpatie con le bambinate alla "masturbazione intellettuale", specie da parte dei bambini rancorosi in cerca di un volgare modello di esempio, per sfogare le proprie frustrazione, e quindi qualche applauso, rutto e schiamazzo si può ottenere.
Ricordo che non mi sono interessato alla tua persona in sè, ma ai temi ed argomenti che hai accennato a mo di frase fatta, senza spiegare nulla. Cosa intendi per:
Globalista (come?), sovranista (come?), limiti dell'uomo (quali/quanti?) caratteristiche fondanti dell'uomo (quali?) ecc..
Praticamente (in lingua italiana) non hai spiegato nulla e di quello io parlavo.
Quindi se sono masturbazioni intellettuali non lo so, le hai citate tu. Ma capisco che a tanti basta la paroletta d'ordine in italiano disciplinato per capire tutto, contenti loro, contenti tutti. Fortuna che non tutti sono automi e robottini telecomandati da parole d'ordine.
Anakin
"Riscrivo che non mi metto a piangere se "chiudi" l'argomento (basta non leggere, visto che non ti interessa)"
Amico bello, cortesemente non prendere per il culo, ti va?
Se il tuo interlocutore, civilmente ed argomentando, ti spiega e ti rispiega che non intende approfondire l'argomento che tu stai cercando di approfondire, e siccome in questo post siamo rimasti solo io e te, tu altrettanto civilmente dovresti prenderne atto, nel RISPETTO del tuo interlocutore, e scrivere qualcosa del genere: "ok, mi dispiace ma pazienza. Ciao."
Se invece insisti da un lato nel cercare di coinvolgermi nell'approfondire la questione (che non mi interessa approfondire), dall'altro nell'INSULTARMI (sì, insultarmi: vedi le "bambinate rancorose" ed i "volgari modelli di esempio") con frasette belle infiocchettate screditandomi come interlocutore stesso, allora significa che non intendi affatto prendere atto della mia legittima ed argomentata scelta dialettica, bensì vuoi provocarmi.
Un interlocutore come te evidentemente non merita che gli si porti un approccio civile. Del resto non tutti se lo meritano. Avrei dovuto insultarti, così come tu stai insultando me.
Impara a portare rispetto per il tuo prossimo. Rispetto VERO, sempre che tu sappia cosa significhi.
P.S.:
evita prese per il culo anche sul ritenere che la critica al termine "esporsi" (da te usato) abbia qualcosa a che vedere con la "grammatica": è il SIGNIFICATO del termine ad essere manipolatorio, altro che la grammatica!
La grammatica è quella roba che riguarda punteggiatura ed accenti, hai presente? Qui invece si parla del fatto che hai usato una parola A CAZZO in termini di SIGNIFICATO.
A proposito di "rispondere sul merito"... e ti senti pure in diritto di dare lezioni al prossimo!
Ribadisco: interlocutori (?!?) come te meritano solo insulti. Passo e chiudo.
Non sono tuo amichetto.
Essere in 2 a scrivere e' irrilevante, ma vedo che leggi tutto quello che scrivo e forse sei preoccupato per la "reputazione".
La civilta' di argomentare con flatulenze rancorose quali "masturbazioni intellettuali"...o le associazioni bambinesche ai "film horror" mi fanno anche ridere, fatto stai che hai letto tutte le mie argomentazioni, reclamando che "non ti interessa" ma rispondendo a mo di slogan:Globalista
Sovranista
Limiti dell'uomo
Caratteristiche fondanti
Ed altro che ora non sto li a tornar su a far la lista.
Di quello parlo, non mi metto a piangere se "non leggi" , pero leggi e nonostante le offese gratuite da subito quali "masturbazioni intellettuali" oppure allusioni al "pericolo" ho tirato dritto senza dar peso.
Ho sottolineato e chiesto gentilmente chiarimenti su l'esposizione di parole d'ordine semplicistiche senza spiegare nulla del significato, ma proprio nulla di nulla. Non sei tu quello che puo impedirmi o meno, di scrivere quello che voglio.
Le "bambinate rancorose" ed i "volgari modelli di esempio" sono atteggiamenti che cercano l'attenzione, fuorviando gli argomenti dopo averli introdotti,con le parolacce dei bimbi, che attirano un pubblico tipico da osteria ,rabbioso semplicista.
Non so quello che merito da altri, fatto sta che ho portato pazienza verso l'arroganza e insulto fin da subito, il piu possibile, ma se ti piace l'insulto a parolaccie come due scolaretti dell'asilo puo anche essere divertente, sono anche bravo, poi ci bannano e giusto cosi.
Le lezioni di rispetto posso anche impararle, dove sbaglio, non da miserevoli argomentazioni sulle "masturbazioni"..."film horror" oppure il chiamare le persone "utenza".
Per il resto ho argomentato alla grande il mio punto di vista, e ancora non si e' capito bene il tuo, riguardo a temi che hai citato tu ma senza spiegarli, se non parole d'ordine semplicistiche .
Sara' mica quel discorso sui diritti di base che valgono per tutti, senza dividere l'umanita per gerarchie decise a priori...che ti ha innervosito? Mi auguro di no,
Anakin
ari JEFFERSON E YANEZ,
diamoci un taglio!!
Scambiatevi i vostri indirizzi e continuate in privato la vostra discussione infinita.
Grazie
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