28 aprile. Le elezioni europee si approssimano. Che sia una scadenza importante non c'è dubbio. In Italia doppiamente importante.
Da una parte c'è la dimensione europea del voto. Il blocco eurista dominante ha bisogno di una vittoria schiacciante, non solo sulle forze anti-euro ma pure su quelle cosiddette "euro-scettiche".
D'altra parte le elezioni del 25 maggio hanno un indiscutibile significato interno, tutto italiano. Anche in questo caso il blocco eurista ha bisogno di una vittoria schiacciante, quella di Renzi, del Pd e dei suoi alleati di governo.
In questo contesto, ne sia pienamente consapevole o meno, quella larga parte della popolazione che sta pagando a carissimo prezzo le politiche liberiste di macelleria sociale messe in atto per salvare il regime dell'euro, deve augurarsi una sonora sconfitta del blocco politico che sostiene il governo Renzi, a sua volta appoggiato dalle frazioni globaliste del capitalismo italiano e dai poteri oligarchici euro-tedeschi.
Il 25 maggio, con un fava, potremmo quindi prendere due piccioni.
Azzoppare Renzi, mostrando che le forze che lo tengono in piedi sono una minoranza nel Paese, e bastonare tutto il fronte borghese che sostiene il disegno eurista. Un simile risultato, siccome indebolirebbe i dominanti, darebbe coraggio ai dominati, dando quindi una spinta alla protesta sociale, avvicinando il momento della sollevazione popolare.
Sbaglia di grosso, tuttavia, chi ritiene che un voto valga l'altro, basta che vada ad una lista d'opposizione, comprese le liste della Lega Nord e di Fratelli d'Italia. I politicanti di queste formazioni hanno sostenuto, in quanto elementi integranti del centro-destra, pressoché tutti i passaggi che hanno permesso lo strangolamento del popolo lavoratore, la svendita della sovranità nazionale, lo stupro della Costituzione e della democrazia.
I politicanti leghisti e postfascisti, fosse solo per questo, vanno puniti, non premiati. Ma vanno puniti per una ragione ancora più seria: la loro tardiva opposizione all'euro non è solo opportunistica, avviene in nome di una concezione liberistica e antidemocratica —per non parlare dello specioso indipendentismo leghista, rivelatosi per fortuna una buffonata demagogica. Un'avanzata elettorale di questi rottami reazionari lungi dal dare ossigeno alla rivolta popolare, la castrerebbe sul nascere. Voti a queste forze fantoccio, infine, serviranno a tenere in vita il berlusconismo moribondo. Dio ce ne scampi!
E' proprio questa, invece, la posizione di certi anti-euristi allo sbando come la "Rete LIRA" (vedi sopra). Ecco dove conduce il mix tra un'analisi sballata delle ragioni più profonde della crisi sistemica (la questione monetaria considerata come l'alfa e l'omega); l'amore per il capitalismo; e la leggenda metropolitana della fine della "dicotomia tra destra e sinistra".
Votare per la lista L'altra Europa con Tsipras? Nemmeno per sogno! Perché e per come questa lista si consideri, ed in effetti sia, la quinta ruota del carro e/o la foglia di fico del fronte politico eurista dominante l'ha ben spiegato Leonardo Mazzei e senza timore di smentita giorni addietro.
Non resta, se le nostre analisi sono giuste, che votare per le liste del Movimento 5 Stelle, indicando la preferenza per quei candidati che, magari sfuggiti alle maglie strette del Casaleggio, si spingeranno più avanti della linea zoppa ufficiale, quelli che (e ci sono) eventualmente proporranno l'uscita dall'eurozona.
Un successo di M5S, se fosse robusto, azzopperebbe infatti Renzi e potrebbe far saltare i piani governisti dei dominanti che lo considerano la loro ultima risorsa. Per quanto sulla questione dell'euro la linea dei pentastellati sia confusa e contraddittoria (vedi il manifesto in sette punti qui accanto) non ci può essere il minimo dubbio una forte affermazione di M5S produrrebbe un un terremoto la cui onda d'urto giungerebbe fino ai santuari eurocratici di Bruxelles, Berlino e Francoforte.
Un successo di M5S darebbe di converso slancio a tutte quelle forze politiche e sociali che si battono per la riconquista della sovranità nazionale, lotta che passa non solo per l'uscita dall'euro, ma pure per per la difesa della Costituzione, contro a legge elettorale truffa Italicum, contro i provvedimenti liberisti a danno del proletariato come il Job Act. Battaglie, queste ultime, che i pentastellati stanno conducendo con coraggio e fermezza, seppure solo dentro il Palazzo.
Che M5S non sia in grado di strutturare un'opposizione sociale antagonista, che sia prigioniero di un disarmante cretinismo istituzionale ed elettorale, questo, lo abbiamo sempre detto. Questo non può essere un alibi per disinteressarsi all'esito della battaglia del 25 maggio, che si svolge infatti col voto. Nè ci passa per la testa di chiedere ai pentastellati di mettersi essi alla testa della sollevazione popolare. Questo è un compito che spetta semmai ai sovranisti rivoluzionari. In tempi difficili come questi a noi non avanza, ma certo basta, che le urne contribuiscano a indebolire i nemici e a dare ossigeno e coraggio agli italiani che han già capito che dal marasma se ne esce solo con una svolta radicale, con un governo popolare d'emergenza che accompagni la riconquista della sovranità politica e monetaria con una serie di misure audaci antiliberiste a difesa del popolo lavoratore.
Da una parte c'è la dimensione europea del voto. Il blocco eurista dominante ha bisogno di una vittoria schiacciante, non solo sulle forze anti-euro ma pure su quelle cosiddette "euro-scettiche".
D'altra parte le elezioni del 25 maggio hanno un indiscutibile significato interno, tutto italiano. Anche in questo caso il blocco eurista ha bisogno di una vittoria schiacciante, quella di Renzi, del Pd e dei suoi alleati di governo.
In questo contesto, ne sia pienamente consapevole o meno, quella larga parte della popolazione che sta pagando a carissimo prezzo le politiche liberiste di macelleria sociale messe in atto per salvare il regime dell'euro, deve augurarsi una sonora sconfitta del blocco politico che sostiene il governo Renzi, a sua volta appoggiato dalle frazioni globaliste del capitalismo italiano e dai poteri oligarchici euro-tedeschi.
Il 25 maggio, con un fava, potremmo quindi prendere due piccioni.
Azzoppare Renzi, mostrando che le forze che lo tengono in piedi sono una minoranza nel Paese, e bastonare tutto il fronte borghese che sostiene il disegno eurista. Un simile risultato, siccome indebolirebbe i dominanti, darebbe coraggio ai dominati, dando quindi una spinta alla protesta sociale, avvicinando il momento della sollevazione popolare.
La vergognosa posizione della "Rete LIRA" (clicca per ingrandire) |
Sbaglia di grosso, tuttavia, chi ritiene che un voto valga l'altro, basta che vada ad una lista d'opposizione, comprese le liste della Lega Nord e di Fratelli d'Italia. I politicanti di queste formazioni hanno sostenuto, in quanto elementi integranti del centro-destra, pressoché tutti i passaggi che hanno permesso lo strangolamento del popolo lavoratore, la svendita della sovranità nazionale, lo stupro della Costituzione e della democrazia.
I politicanti leghisti e postfascisti, fosse solo per questo, vanno puniti, non premiati. Ma vanno puniti per una ragione ancora più seria: la loro tardiva opposizione all'euro non è solo opportunistica, avviene in nome di una concezione liberistica e antidemocratica —per non parlare dello specioso indipendentismo leghista, rivelatosi per fortuna una buffonata demagogica. Un'avanzata elettorale di questi rottami reazionari lungi dal dare ossigeno alla rivolta popolare, la castrerebbe sul nascere. Voti a queste forze fantoccio, infine, serviranno a tenere in vita il berlusconismo moribondo. Dio ce ne scampi!
E' proprio questa, invece, la posizione di certi anti-euristi allo sbando come la "Rete LIRA" (vedi sopra). Ecco dove conduce il mix tra un'analisi sballata delle ragioni più profonde della crisi sistemica (la questione monetaria considerata come l'alfa e l'omega); l'amore per il capitalismo; e la leggenda metropolitana della fine della "dicotomia tra destra e sinistra".
Votare per la lista L'altra Europa con Tsipras? Nemmeno per sogno! Perché e per come questa lista si consideri, ed in effetti sia, la quinta ruota del carro e/o la foglia di fico del fronte politico eurista dominante l'ha ben spiegato Leonardo Mazzei e senza timore di smentita giorni addietro.
Non resta, se le nostre analisi sono giuste, che votare per le liste del Movimento 5 Stelle, indicando la preferenza per quei candidati che, magari sfuggiti alle maglie strette del Casaleggio, si spingeranno più avanti della linea zoppa ufficiale, quelli che (e ci sono) eventualmente proporranno l'uscita dall'eurozona.
Un successo di M5S, se fosse robusto, azzopperebbe infatti Renzi e potrebbe far saltare i piani governisti dei dominanti che lo considerano la loro ultima risorsa. Per quanto sulla questione dell'euro la linea dei pentastellati sia confusa e contraddittoria (vedi il manifesto in sette punti qui accanto) non ci può essere il minimo dubbio una forte affermazione di M5S produrrebbe un un terremoto la cui onda d'urto giungerebbe fino ai santuari eurocratici di Bruxelles, Berlino e Francoforte.
Un successo di M5S darebbe di converso slancio a tutte quelle forze politiche e sociali che si battono per la riconquista della sovranità nazionale, lotta che passa non solo per l'uscita dall'euro, ma pure per per la difesa della Costituzione, contro a legge elettorale truffa Italicum, contro i provvedimenti liberisti a danno del proletariato come il Job Act. Battaglie, queste ultime, che i pentastellati stanno conducendo con coraggio e fermezza, seppure solo dentro il Palazzo.
Che M5S non sia in grado di strutturare un'opposizione sociale antagonista, che sia prigioniero di un disarmante cretinismo istituzionale ed elettorale, questo, lo abbiamo sempre detto. Questo non può essere un alibi per disinteressarsi all'esito della battaglia del 25 maggio, che si svolge infatti col voto. Nè ci passa per la testa di chiedere ai pentastellati di mettersi essi alla testa della sollevazione popolare. Questo è un compito che spetta semmai ai sovranisti rivoluzionari. In tempi difficili come questi a noi non avanza, ma certo basta, che le urne contribuiscano a indebolire i nemici e a dare ossigeno e coraggio agli italiani che han già capito che dal marasma se ne esce solo con una svolta radicale, con un governo popolare d'emergenza che accompagni la riconquista della sovranità politica e monetaria con una serie di misure audaci antiliberiste a difesa del popolo lavoratore.
43 commenti:
Brava Redazione.
Ragazzi se Grillo fa un grande risultato "loro" saranno costretti a rifugiarsi per l'ennesima volta nelle grandi intese dato che con l'Italicum, a un eventuale ballottaggio alle politiche (che in caso di vittoria a 5 Stelle probabilmente sarebbero anticipate a fine anno) Grillo rischierebbe davvero di fare rubamazzo.
Si dovranno rifugiare in qualche riedizione di legge elettorale ridicola per fare la solita inciucio ma questa volta sarebbe l'ultima perché gli italiani dopo lo sperabile ribaltone alle europee saranno assetati di cambiamento.
Insomma la situazione diventerebbe fluida anzi estremamente fluida e si aprirebbero diverse finestre di opportunità politica per tornare alla vera democrazia.
Lo dico da mesi e mesi da tutte le parti, spesso trovandomi costretto a litigare col fesso di turno che se ne esce con la storia di Grillo gatekeeper (e anche se fosse? Sveglia, non ce ne frega niente a noi); mi fa quindi molto piacere di vedere che almeno la gente competente come Redazione condivide questo punto di vista.
E tenete d'occhio la Francia che storicamente il tappo salta sempre lí.
M5s ,confusi e contraddittori ,a Me non sembra ,Credo sia una loro strategia per Non cambiare Nulla ,di Pifferai ne abbiamo già avuto uno Purtroppo e per lungo tempo Non andare a Votare significa favorire il PD e tutti quei milioni ,oltre 9 di corrotti e complici che lo votano.Personalmente darò la mia fiducia al Prof Borghi che poi si appoggia alla Lega Nord (che detesto), per me diventa un aspetto marginale ,anche in Francia molti Voteranno Le Pen pur non essendo di Destra .La Cosa che conta per il momento e' chi può farci uscire dall'euro con il minor danno possibile.
1) non sono elezioni politiche
2) il parlamento europeo non ha potere legislativo
3) non va premiato chi come Grillo usa l'euro in maniera strumentale
4) la Lega ha un sincero interesse che le industrie del nord prendano fiato.
Onde per cui voto Lega.
Anche se alle politiche non li voterei mai e poi mai.
E faccio pure il tifo per la Le Pen
Io credo che l'unica alternativa sia il 5s, votare lega neanche da morto piuttosto risorgo e mi ammazzo di nuovo. Adesso c'è chi parla di complottismo a 5s una serie di pazzi si inerpica per discorsi assurdi che a questo punto meglio credere agli gnomi dei boschi, alieni ecc... Ragazzi lasciate perdere le scie chimiche le uniche vere sono quelle che si sniffano i parlamentari di pd/pdl. Siamo concreti per ora non ci resta che votare m5s in attesa che una vera sinistra risorga.
Caro Anonimo che a te non freghi niente che Grillo sia uno che "vuole cambiare tutto per non cambiare niente" è un problema tuo. Non per questo hai diritto di dare del fesso a chi pensa che Grillo sia solo un gatekeeper. Per quel che mi riguarda posso dire che per me il M5S pur avendo dentro tanti personaggi sicuramente "in buona fede" e convinti delle lotte che portano avanti hanno addosso un gravissimo peccato originale e cioè di adeguarsi passivamente alle direttive di Grillo il quale, almeno a mio parere, ha un preciso interesse a far si che le cose qui in Italia cambino il meno possibile. E come si sa, uno dei migliori modi per star fermi è "urlare che bisogna muoversi" badando bene però a non fare alcun passo avanti. Così è Grillo. Io credo che la redazione di sollevazione faccia male a consigliare di votare il M5S solo perché "è il male minore". Anche perché comunque vadano le votazioni europee, non scalfiranno neanche minimamente i piani già decisi presso la BCE e il FMI. Anzi partecipando al voto, in qualche modo legittimeremo il sistema europeo, dando agli italiani che vogliono veramente cambiare le cose un segnale di ambiguità del nostro Movimento, altro che sagnale positivo. Certe volte bisogna avere anche il coraggio di fare un passo indietro e semplicemente dire: QUESTO PARLAMENTO-FARSA NON MERITA IL MIO VOTO NE QUELLO DI QUALSIASI ALTRO ITALIANO, PERTANTO PASSO. Questo è uno di quei casi.
Ho partecipato l'altra sera ad una tappa del "#VinciamoNoiTour" della Lombardia, dove parlano "portavoce" locali, regionali, nazionali.
Durissimi contro fiscal compact, ERF, pareggio di bilancio e casta connivente. Non una parola sul TTIP. Il programma è quello di riformare subito le regole europee, e se la risposta è picche (come è ovvio che sia) indire il referendum unilaterale sull'euro.
Ma tutto questo non rende l'idea portante del movimento, che è veramente naif, molto simile ad una "rivolta popolare istituzionale" degli onesti calpestati e tartassati dalla dirigenza corrotta al potere.
C'è molta rabbia per la realtà ereditata ed entusiasmo per la realtà possibile. Questo passa il convento, ma è molto sentito e partecipato. Non c'è ancora molto spazio per le "avanguardie", ma una crescente consapevolezza di crescere in fretta. Dalle macerie accumulate nell'ultimo trentennio forse non si può pretendere di più, e già questo per me è un miracolo, decisamente migliore di quello francese. Non vedo altre speranze più fondate e più sane.
Come ho detto voterò Grillo.
Volevo far presente che se proprio si vuole pensare che Grillo è il Pope Gapon, che fa inkazzare la gente senza spingerla alla sommossa, è anche vero che storicamente è tutto da dimostrare che il Pope abbia ritardato la Rivoluzione e forse, al contrario, l'ha resa inevitabile (chiedo conferma a Redazione).
Dopodiché ragazzi, se M5S si dichiarano favorevoli al TTIP, se non fanno niente contro il Fiscal Compact, se messi alle strette dal rifiuto dell'Europa non proporranno di uscire dall'euro non solo non li si vota più ma saranno abbandonati in maniera traumatica anche dalla loro base.
Se vince a mani basse il PD farà comunque peggio dei 5 Stelle e la Lega nel migliore dei casi si avvicinerà al 10, non di più.
Mi pare che ci sia poco da scegliere.
Ho scritto un post di commento a questo di Piemme.
Tempo e vuoto
Uscire dall'Euro ,creare una banca centrale nazionale che sola possa emettere moneta ,separare le banche delle operazioni finanziarie da quelle di credito alle imprese e cittadini .questi sono i provvedimenti fondamentali da affrontare subito il resto viene a seguire perché sono effetti dei problemi fondamentali .questo ci deve entrare nella testa altrimenti perdiamo tempo e restiamo dove siamo ,anzi peggio.Tutto ciò che Siamo diventati non lo siamo diventati in pochi giorni ,quindi?
Dire "con la lega mai" significa non aver capito un cazzo della fase politica che stiamo vivendo. Non esiste una quasi sinistra legata a valori piu' o meno demicratci a antifascisti (il PD). Eistono due destre, anzi tre. Una legata a quella parte di capitale che si è inserita nel circuito economico dominato dalla Germania e che non ha alcun interesse a mantenere un livello di vita decente per la popolazione italiana ( ancora il PD). Questo semplicemente perche è orientata al mercato estero e vuole concorrere sul basso costa del lavoro. Esiste una seconda destra iperliberista, altrettanto e forse pu'pericolosa della prima, probabilmente legata al carro degli USA ( M.5 stelle). Ed esiste una terza destra,in gran parte espressione politica del piccolo capitalismo che produce per il mercato interno e di conseguenza interessata al mentenimento di un ragionevole livello di vita della popolazione italiana, e cioè lega e Fratelli d'Italia.Questa destra è, questa fase, in scontro netto con le due destre iperliberiste e globaliste.Inoltre è politicamente irrilevante la sisnistra marxista.Ne deriva la necessita di utilizzare questa destra per bloccare la trasformazione dell'italia in una colonia tedesca, in primis uscendo dall'euro.In altri termini l'appoggio elettorale alle destre sovraniste, se ha successo, è il terreno piu' favorevole per un progetto politico ( da costrire)che unisca indipendenza nazionale e ripresa della lotta di classe. Cosi' hanno fatto i movimenti di liberazione nazionale degli anni 60 e 70..
Un comunista anonimo.
I 7 punti 7 di Grillo sono una pagliacciata.
1) Non è costituzionalmente fattibile a meno di non avere i 2/3 del Parlamento.
2) Il FC non è una causa della crisi
3) Gli eurbond si faranno con l'ERF o non si faranno ed in ogni caso non è il debito pubblico il problema
4) L'Unione Monetaria Latina c'è già stata ed ha fallito
Lasciamo perdere tutto il resto aggiungendo solo che la filiera corta non la fai con la valuta forte che è invece un sistema pensato proprio per non consumare beni interni ma importarli ed il Pareggio di Bilancio lo togli cambiando la nostra Costituzione o forse Grillo spera che sia la Merkel a togliercelo d'ufficio.
Il M5S sta quindi mentendo sia sulle cause che sulle soluzioni della crisi, e mentire in una crisi così grave che sta costando la vita a centinaia di persone e la deindustrializzazione di un intero paese equivale a mentire durante un'epidemia di peste dicendo che basta prendere un'aspirina. Il M5S si sta comportando esattamente come il PD.
Teresa
Cos'é l'euro se non uno strumento di soggiogazione dei popoli, attraverso il quale il capitale realizza il liberismo più assoluto? Non ti rendi conto che oggi combattere l'eurocrazia è esattamente nè più e nè meno una lotta per la liberazione? Quindi tanti coraggiosi partigiani avrebbero sacrificato le loro vite per liberarci dal nazi-fascismo, solo perché così poi potessimo lasciarci annientare dal medesimo male ma perseguito con armi diverse?
No caro Piemme, qui le cose sono due: o non hai capito, o sei in mala fede.
Io voterò convintamente Francesca Onorato, persona onesta e preparatissima che ha capito, oggi, qual'è il vero male da combattere. La voterò convintamente perchè la battaglia per l'uscita dall'euro è giusta, e poco importa se è candidata (comunque da indipendente) nella lista di questo o quel partito.
Votare m5s? Ma scherzi? Non abbiamo assolutamente bisogno di mandare in europa gente impreparata (per quanto volenterosa) che poi sarà inevitabilmente manipolata da Grillo e Casaleggio, secondo il capriccio del momento. Infatti penso che, in questo momento più che mai, votare il m5s per le europee potrebbe rivelarsi assai pericoloso.
Ho letto il post di Fraioli / Eco della rete.
Francamente l'idea che un successo del PUDE sia destinato a rimanere momentaneo e tanto più quella secondo cui un arretramento del M5S aprirebbe la strada alla crescita del sovranismo puro mi paiono scommesse ancora più arrischiate di quella di Sollevazione.
Tanto l'approccio di Sollevazione quanto quello di D'Andrea-ARS-Appello al popolo mi sembrano viziati nello stesso coefficente: non vogliono capire che i rivoluzionari devono anzitutto pensare ad abbattere il regime esistente e poi pensare a costruire qualcosa di nuovo (scannandosi fra di loro). E a questo scopo valgono due principi: anzitutto la schmittiana logica del politico, per cui ogni nemico del mio nemico è mio amico (Lenin che si accorda coi tedeschi per rientrare in Russia). Poi la massima del tantopeggio tantomeglio (Lenin che fa la rivoluzione grazie alla guerra che aveva scioccamente fatto di tutto per evitare). Tutto il resto è controproducente dottrinarismo.
Il problema della sinistra è che rimane sempre tre passi al di qua della linea del nichilismo. Cosa sacrosanta in rapporto alla propaganda che si rivolge al gregge, ma mortifera nel guidare l'operato del rivoluzionario in un'epoca (si spera) di rinnovate "tempeste d'acciaio" e "mobilitazioni totali" (E. Juenger).
Ti cito:
"Azzoppare Renzi, mostrando che le forze che lo tengono in piedi sono una minoranza nel Paese, e bastonare tutto il fronte borghese che sostiene il disegno eurista. Un simile risultato, siccome indebolirebbe i dominanti, darebbe coraggio ai dominati, dando quindi una spinta alla protesta sociale, avvicinando il momento della sollevazione popolare"
Questa cosa l'avevate detta anche 14 mesi fa e i fatti dimostrano vi siete sbagliati.
Quando un'ipotesi fallisce se ne formula un'altra. Sono i mosconi che continuano a sbattere contro il vetro. Tu non credevi che ci fosse una differenza ontologia fra l'ape e il comunista?
Concordo su molte cose dette da Fraioli , come non consentire il monopolio della vittoria al M5s ciò aprirebbe uno scenario nuovo di cui potremmo pentirci amaramente
.Al di la delle sigle dei partiti ,io intendo dare fiducia soprattutto all'uomo intellettualmente capace di poterci fare uscire da questo incubo .Basta con i soliti personaggi spettacolo il tempo per giocare e' finito, quindi Voterò Borghi ,che sia con la Lega o altro ,per me in questo momento ciò che conta sono le capacità concrete della persona .
Massima solidarietà alla Redazione. Un anno fa scrivevo: "dovremmo prendere atto del fatto che la polemica anti-euro è ormai stabilmente egemonizzata dalle destre". La canea qui sopra sviluppatasi ne è una delle tante conferme.
Tra l'altro Grillo, nella sua apparente rozzezza, articola ragionamenti piuttosto consistenti. Uno degli ultimi: "uscire dall'euro non servirà a nulla se non ci liberiamo da questa classe politica". Questa singola frase vale mille volte più di qualsiasi slogan anti-euro, ed è incommensurabile rispetto alle scoregge leghiste.
Volevo aggiungere che se da parte mia voterò 5 Stelle ritengo valide anche le scelte su Lega e Fratelli d'Italia.
Sì, ho capito, Fratelli d'Italia sono fascistacci....
Infatti io non li voto ma se permettete fra un fascistaccio e un testa di minkia in mala fede che vota PD (o un ominide che eroicamente si astiene sperando che il suo microscopico gruppuscolo ne ricavi qualche vantaggio) scelgo senza dubbio il primo.
Comunque qualcosa mi dice che Grillo fa il botto davvero, alla faccia dei pirla.
MPL, come parte del COORDINAMENTO DELLA SINISTRA CONTRO L'EURO propone la nascita di un COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE, ovvero un'alleanza tattica la più ampia, con tutte le forze che siano per la riconquista piena della sovranità, quindi un'alleanza aperta anche a forze borghesi o di destra a patto che siano per la difesa della Costituzione repubblicana.
Un CLN se nascerà, vedrà la luce quando la battaglia sarà per la vita o per la morte.
Non siamo ancora in questa fase.
Adesso siamo nella fase precedente, quella in cui si vanno conformando i due fronti, i due eserciti.
Queste elezioni sono una tappa, importante, ma non sono il giudizio universale. Concorrono tuttavia a decidere quale sarà la fisionomia del futuro CLN.
La nostra scelta tattica di voto critico a M5S, oltre alle cose già dette sul vantaggio di un successo di M5S , ovvero che esso azzopperebbe (A) il regime eurocratico, e (B) l'operazione Renzi; si basa sull'assunto che una nuova avanzata di M5S darebbe forza all'ala democratica (di contro a quella reazionaria di Lega e Fratelli d'Italia) dell'auspicabile CLN.
Occorre impedire che le destre a vario titolo reazionarie e liberiste prendano il largo. Non vogliamo ritrovarci fra un paio d'anni con un lepenismo al 30%.
Redazione
Eppure io penso che sia importante anche il dialogo con il lepenismo, quando arriverà da noi (e da noi sarà in forma ovviamente più becera):
La Le Pen non è una folle invasata e rappresenta comunque una parte di popolo che ha deciso di muoversi politicamente.
A noi fa comodo qualsiasi movimento di popolo purché non arrivi a farsi etero dirigere (come è successo al fascismo ma volendo anche al PC); in quanto movimento di popolo anche noi è ovvio che il dialogo è possibile e anzi indispensabile.
A mio avviso dovremmo entrare nell'ottica seconda la quale si può dialogare anche con chi è lontanissimo, al limite dell'inaccettabile, purché si sia d'accordo sul punto chiave che qualsiasi divergenza deve essere pensabile all'interno di una dialettica democratica.
Il sistema attuale invece tende a eliminare e rendere ininfluente qualsiasi voce contraria al mainstream di potere. La nostra forza sarà proprio quella di proporre una visione in cui tutte le voci, anche le più discutibili, trovino spazio a patto che accettino la vera pluralità democratica.
P.S.: Se Grillo fa il botto il PD si scinde con tutto quello che ne consegue.
D'accordissimo con la redazione, voterò 5S. Le uniche alternative, ben peggiori, sarebbero il non voto o il voto a Tsipras.
Non mi capacito che ci siano sedicenti di sinistra che votano i fascisti, Lega inclusa. Davvero allucinante.
CZ
D'accordo con l'altro Claudio, che pena questo proliferare di destri vecchi e nuovi.
I quali, tra l'altro, ci devono spiegare come chi ha governato con gli euristi fino a ieri può essere più credibile, come forza antisistema, di chi di si sta coerentamente rifiutando di farci accordi. L'unico argomento può essere che Bagnai deve fare carriera e solo i fasci gli aprono le porte.
Le alleanze con la destra vanno fatte? Per me ci sono già, e sono all'interno del M5S, dove confluiscono sensibilità diverse e dove finirtà anche il mio voto.
Le uniche alternative, per quanto mi riguarda, sarebbero il voto a Tsipras o l'astensione. Di votare i fascisti, Lega compresa, non se ne parla neanche. Perché in ballo non c'è solo la questione valutaria e sugli altri temi i fascisti hanno, come sempre, posizioni aberranti.
SE il M5S otterrà un risultato forte sarà come se una bomba esplodesse nelle trincee dei "malpensanti". Intendo per tali gli avversari sommersi o manifesti della Democrazia, cioè tutti quelli ai quali la nostra Costituzione risulta "indigesta"..
I Geni di Movimento per la Liberazione, dopo aver tradito lo spirito e gli ideali dell'Alleanza sovranista Lira, attaccano pesantemente la coalizione definendo vergognosa l'indicazione di votare Lega e FDI, "rei" di aver compiuto una vera scelta no euro.
Loro preferiscono dare indicazione di voto sul partito di Casaleggio, quello per cui "l'euro non e' un problema, bisogna tagliare la spesa pubblica di 2/7."
Cari MPL, siete proprio sicuri di non essere voi a dovervi vergognare?
Qui si continua a parlare destra / sinistra ,quando partiti di destra si comportano da sinistra e partiti di sinistra si comportano da destra ,tutto il contrario di tutto.In questo Caos poi ci siamo lasciati affascinare da Pifferai per lungo tempo e continuiamo su questa strada a lasciarci illudere .Quando spunta invece una persona con caratteristiche di competenza a dare un concreto contributo ,lo attacchiamo come arrampicatore o fascistoide senza sapere chi sono i veri fascisti di oggi,ma tanto per parlare a vanvera.Così abbandoniamo sempre di più il problema di fondo del nostro male comune.
Non ho capito la recondita motivazione per la quale bisogna votare a tutti i costi per queste elezioni europee.. veramente! Come dice Barnard, giustamente, è come credere di influenzare il mercato americano comprando il pane dal fornaio sotto casa..
STUCCHEVOLE
Questa storia che non ci sarebbe più opposizione e differenza tra destra e sinistra è diventata davvero stucchevole.
E' di sinistra difendere gli ideali di eguaglianza sociale e di fratellanza, quindi gli interessi degli oppressi e degli sfruttati; il principio che ci si debba liberare dalla schiavitù del lavoro salariato.
E' di destra l'idea opposta, quella per cui la divisione capitalistica tra sfruttatori e sfruttati corrisponda ad un "ordine naturale", che il benessere sia prodotto dal capitale e non dal lavoro; che l'egoismo sociale e non l'altruismo solidale debba essere il paradigma su cui far poggiare le relazioni sociali.
Che poi la sinistra sia diventata di destra e la destra di sinistra, questo, non rimuove per nulla, ma proprio per nulla, che queste due concezioni del mondo sono antagoniste. Così è sempre stato. Così sempre sarà.
Lo voglia o meno chi strombazza che l'opposizione è finita sguazza nella palude melmosa del "pensiero unico". Che fu fascista e corporativo e oggi neoliberista e globalista.
La sinistra che fu è diventata di destra? Vero! ma è falso il contrario belli nostri, che la destra sia diventata di sinistra. Lega e postfascisti di sinistra? Sono cazzate da bar dello sport.
Come infine non segnalare la contraddizione logica? Se la sinistra è diventata destra e la destra sinistra, vuol dire solo che sarebbe avvenuta una inversione dei poli, non certo l'abolizione dei poli.
Un ripassino di storia del pensiero filosofico non farebbe male, a partire dal principio di non-contraddizione e della regola dell'inferenza.
D'accordo con la redazione, dopo mille tentennamenti e dubbi, dovuti alla disperazione del presente senza speranza...
Il voto al M5s porterà come minimo al caos interno e alla sollevazione popolare se non verranno immediatamente indette nuove elezioni nazionali come previsto da loro programma ... (lo hanno più e più volte ripetuto agli elettori durante la campagna in atto). Per cui se manterranno questa promessa si aprono ampi spazi di novità politica, se non la manterranno il MOv5s si dovrà confrontare con un elettorato dissidente che si rivolgerà altrove o modificherà il movimento stesso. Chi non risica non rosica a parer mio. Anche se Borghi mi è personalmente simpatico con il voto alla Lega non si arriva da nessuna parte (vedi i precedenti)al massimo confluirà in un alleanza euroscettica che da sola non potrà fare molto lì in europa, mentre dal punto di vista interno-nazionale sarà una minoranza ignorata e molto ma molto contrastata che finirà per prendere una piega ancora più intollernate e fascista.(proprio perchè ignorata)
Antonietta
"Quando spunta invece una persona con caratteristiche di competenza a dare un concreto contributo ,lo attacchiamo come arrampicatore o fascistoide senza sapere chi sono i veri fascisti di oggi,ma tanto per parlare a vanvera."
Scusa, chi propone di sparare ai gommoni degli immigrati, o di bruciare le moschee non è fascista? Ti devo fare la cronologia delle esternazioni dei leghisti o dei Le Pen?
Boh, la posizione sulla Lista Tsipras in realtà mi sembra nasconda una "sinistrismofobia" strisciante. Qual è la differenza essenziale tra loro e l'M5S? Entrambi sono convinti di poter riformare l'UE, essenzialmente.
In primis un ripassino di storia delle dottrine politiche non farebbe male neppure a voi, portati come siete a meticciare sistematicamente tutto ciò che non si identifica col vostro mitologema umanista amalgamando capitalismo e fascismo, liberalismo e socialismo nazionale, sfruttatori di operai e sfruttatori di mezzi negri in un'unica pappa indistinta etichettata come "destra".
In secundis non si verifica al giorno d'oggi alcun trapasso incrociato fra destra e sinistra. E' invece accaduto che sia destra che sinistra siano svanite assimilandosi al mainstream liberista e all'impero mondiale statunitense.
Chi oggi vi si oppone tende ad abbandonare le vecchie piattaforme idealogiche battendo il chiodo sugli aspetti concretamente più distruttivi del regime globalista. Ecco perché i movimenti antieuropeisti tendono a formare piattaforme programmatiche simili e la vecchia contrapposizione fra destra e sinistra, legata ai temi dell'egualitarismo e dell'umanismo, tende a cadere in secondo piano.
Nulla poi osta che voi, sulla base della vostra personale e soggettiva scelta di valore, continuiate ad avvertire questi temi come essenziali, o addirittura prevediate che riacquistino la loro centralità. Ma sarebbe bene imparare a distinguere la tendenza politica attuale dal proprio orientamento assiologico.
Lorenzo, per fare un esempio concreto, ti riporto una recentissima dichiarazione di Salvini:
"Polemiche contro i Poliziotti del Sap che hanno osato applaudire dei loro colleghi condannati. Io sto con i Poliziotti, con i Carabinieri, e con chiunque rischia la vita per difendere i Cittadini".
Ti sembra un tema essenziale, attuale, che unisce gli aniteuropeisti?
E soprattutto, voteresti un bastardo del genere?
gentile Lorenzo,
Di sicuro lei sa cosa sia una Weltanschauung.
C'è una visione del mondo che nel senso comune è di sinistra, un'altra di destra (a proposito di assiologia e di valori). Poi ci sono di mezzo gli interessi di classe, che come questa crisi dimostra sono contrapposti, in barba a tutti i discorsi, vuoi di una certa sociologia anglosassone d'accatto, vuoi di una certa mistica fascistoide sulla "comunità nazionale".
Lei può rigirare la frittata come meglio le aggrada, ma vede, a forza di rigirarla questa si carbonizza, cessa di essere frittata, diventa una variante del "pensiero unico", la narrazione neoliberista anticomunista abbellita con quale sofisma ideologico.
Marx è morto, noi non ci sentiamo troppo bene, ma non abbiamo portato il cervello all'ammasso.
Farei notare che " la leggenda metropolitana della fine della "dicotomia tra destra e sinistra" è esattamente uno dei pilastri della "cultura politica" del M5S.
Invitare al voto un movimento che basa la sua azione politica anche sulla fine della dicotomia destra sinistra è quanto meno schizofrenico.
Se proprio nn ce la fate a votare un indipendente come Borghi sarebbe più coerente da parte vostra invitare all'astensione.
Ho notato che spesso una persona viene considerata di sinistra solo perchè è a favore di una certa presenza dello stato nella società. Se ad esempio uno di destra potrebbe essere considerato di sinistra perchè è a favore dello stato sociale. Ma allora a rigor di logica pure la Tatcher dovrebbe essere considerata di sinistra visto che non si azzardò mai a privatizzare la sanità pubblica inglese che al giorno d'oggi nonostante i governi neoliberisti che si sono succeduti ha un numero di impiegati più alto di quelli in Italia (azz... non sarà che il neoliberismo anglosassone è di sinsitra??). E di sinistra allora dovremmo considerare Bismarck e l'Imperatore del Giappone perchè la Prussia e l'Impero avevano i servizi pubblici
A mio avviso la dicotomia non si basa solo sull'aspetto economico, ma anche sull'aspetto delle idee di uguaglianza e democrazia, buonissimo è questo spunto di Barnard:http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=836
Qualcuno ora potrebbe obiettare che a sx c'era Stalin che era un tiranno, un antidemocratico, ecc....ecc....
Eppure Stalin a differenza di quello che si pensi era contrario alla spartizione della Germania e anzi auspicava sia in Germania che in Europa il socialismo fiorisse su basi democratiche:
http://archiviostorico.corriere.it/1994/aprile/08/Stalin_sognava_Germania_unita_co_0_9404082630.shtml
Voto M5S perché...
non ha fatto compromessi coi partiti di regime,
perchè vuole cacciare Napolitano,
perché difende la Costituzione antifascista,
perché chiede una legge elettorale proporzionale,
perché se vince M5S cade Renzi e trema Bruxelles,
perché è contro la bancocrazia,
perché è contro il Fiscal compact,
perché è contro il pareggio di bilancio,
perché condanna la gabbia eurista,
perché dice che il debito pubblico non va pagato,
perché è contro il jobs act,
perché non vuole tagliare la spesa pubblica,
perché vuole la piena occupazione,
perché difende i beni comuni,
perché sulla crisi ucraina non ha una posizione filo-nato,
perché dice di non avere nulla a che vedere con Marine Le Pen.
Può bastare?
(Piemme)
@ PM: a me il comunismo sta benissimo se serve a distruggere la plutocrazia. Approvo il vs. progetto sollevatorio e vedo nel crollo dell'URSS il peccato capitale di questo cinquantennio.
E' che le vostre brutali cesure ideologiche (per cui il mondo si dividerebbe in sinistra da una parte e fascismo-nazismo-capitalismo-liberalismo-liberismo dall'altra) stimolano le repliche polemiche e rischiano di indebolire la lotta contro il globalismo. Ma capisco che vi siate già spinti all'estremo limite digeribile dal vs. contesto politico di riferimento...
Spett.le Redazione,
complimenti! Questo significa voler essere chiari, logici e razionali.
Si fa una cosa anche perché c'è un buon motivo per non farne un'altra.
La fine della storia di Fukuyama... do you remember?
Volenti o nolenti è la storia ci ha consegnato una imperitura differenza di visione del mondo tra destra e sinistra.
Affermare che questa "cesura" non ha più ragione d'essere, al di là di capziosi sofismi intellettualistici, rivela una pericolosa sudditanza proprio rispetto alla grande narrazione neoliberista, globalista e plutocratica. La fine della storia di Fukuyama... do you remember?
Era il 1992, a ridosso del 1989, quando, caduto il Muro di Berlino, l'imperialismo cantava vittoria e cadeva preda della sua euforia.
Qual'era il teorema di Fukuyama: che aveva vinto per sempre la "democrazia liberale" ed era finita la lotta di classe novecentesca.
Bando alle ciance signor Lorenzo: ci dica se condivide o non condivide il teorema su cui poggia la grande e falsa narrazione su cui il globalismo ha costruito la sua momentanea egemonia ideologica? Ci dica se anzi se considera questa narrazione la più sfacciata e melensa trappola ideologica dei dominanti!
Bravi!!! Uniamo le forze, poi si vedrà. Bisogna abbattere il capitalismo e salvare la Patria.
saluti
Michele
Naturalmente, votare per M5S: è l'unico voto che possa generare qualche seria contraddizione, e per questo va votato, anche se non hanno un programma rivoluzionario e marxista leninista (con o senza trattino).Piuttosto, dateci qualche dritta sulle preferenze.
Grazie.
Voterò il M5S non perché sia il massimo, anzi, lo voterò per far perdere Renzi ed il PD, come ho votato M5S nel 2013 per far perdere Bersani. Semplice.
Giancarlo
Le storie, spesso, hanno un "continua alla prossima puntata". Per fortuna.
Certo dopo i roghi di Hiroshima e Nagasaki e l'avvento degli "anni '90" l'attesa di qualche "prossima puntata" ha avuto una bella botta.
Però il "romanzo" non è ancora chiuso del tutto ....
Spes, ultima Dea.
Le castronerie di Fukuyama restano castronerie, ma non è detto che siano l'unica base da cui partire per argomentare un - parziale e progressivo - superamento della dicotomia destra-sinistra.
Proprio come la contrapposizione fra cattolici e protestanti si fondava sull'interpretazione delle scritture, e non è detto che queste rimangano la base dell'agire politico, allo stesso modo non è scontato che lo siano i principi umanisti ed egualitari che stanno alla base della contrapposizione destra-sinistra.
La logica del 'politico', avendo per base il dinamismo e l'aggressività connaturate a quella scimmia assassina che è l'essere umano, può estrinsecarsi in qualsiasi ambito contenutisticamente determinato.
Con ciò non penso che la dicotomia destra-sinistra sia scomparsa per magia. Dico che dinanzi all'assoluta egemonia neoliberale, che miscela al suo interno caratteri tradizionalmente afferenti all'una e all'altra sponda, questa dicotomia si è andata fortemente attenuando e dovrebbe far riflettere gli antiglobalisti sull'opportunità di osare inedite alleanze, o quantomeno ardite tregue delle armi.
Dico anche che il rigido schematismo con cui zeppate l'antiglobalismo di destra (es. il front national, che poi di destra ha sempre meno) nel fronte global-capitalista (sempre che ne esista uno) è grossolanamente errato. Come fanno razzismo e nazionalismo a far rima con globalismo?!
Minimizzando gli elementi di contiguità ed enfiando a dismisura quelli di opposizione (come fa ad es. Martini quando si inventa che l'aumento delle spese militari serva a usare l'esercito nelle banlieus, mentre è la premessa per consumare la rottura coll'impero statunitense) si fa buona propaganda messianica, ma non si coglie la complessità della situazione politica.
PS: scusate la prolissità e grazie per la puntuale pubblicazione dei miei interventi.
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