18 aprile. Alcuni giorni fa, esattamente il 12, si è svolto a Roma il convegno dal titolo UN’EUROPA SENZA EURO, promosso dall'associazione A/simmetrie di Alberto Bagnai. Beninteso, vista la campagna terroristico-mediatica del blocco eurista, ogni iniziativa che aiuti i cittadini a capire che è necessario uscire dalla trappola dell'euro è benemerita. Tutto sommato anche quando si contribuisce a fare casino sostenendo una "uscita al centro, né di sinistra né di destra".[1]
(1) La prima risposta a questo post penso che dovrebbe essere un semplice quanto doveroso: GRAZ I E
(2) Lei prof passerà alla storia , forse non le interessa nemmeno , il lavoro che sta facendo per tutti è immenso . Che dire GRAZIE ANCORA
(3) Standing ovation!
(4) Buon convegno prof e falli neri
(5) Prof, lei fa sempre centro!
(6) Prof. Non c'entra nulla ma... sarebbe simpatico sapere cosa ne pensa il suo dottorando di lei. Gli faccia scrivere un post. Mi piacerebbe sapere com'e' lei come tutor visto dall'ottica dello schiavo! :)
(7) Geniale!!!! Stima.
(8) Egr. Prof. Bagnai, Le rinnovo i miei più sentiti ringraziamenti per la sua meritoria opera di divulgazione del problema euro.
(9) Un forse inutile GRAZIE per sabato e per tutto il resto.
(10) Complimenti per il grandissimo evento. Di livello assoluto.
(11) Io cito il "prof" alla grande e non me ne vergogno :)
(12) Ma soprattutto complimenti per la musica scelta nell'ora di intervallo, non avrebbero dovuto interrompere lo streaming.
(13) Prof, ho fatto bene a non venire...al discorso di Panagiotis più il documentario dei 101dalmata sono scoppiato a piangere come un vitello...
(14) Ha la mia immensa stima e ammirazione, prof.
(15) Grazie prof, per quello che fai
(15) Giornata epica all'Antonianum!
(16) Prof. è stata una giornata piena e e per me emozionante.
(17) Caro Professore un immenso grazie a te, ai relatori ai volontari che hanno reso possibile questa giornata di cultura europea.
(18) Ma come si fa... ogni volta mi sento in obbligo di testimoniare solo per ringraziarla di tutto quello che sta facendo.
(19) Ho pianto, ieri. Tante, troppe le emozioni vissute. Ancora tmolta strada da percorrere, ancora insieme! Grazie, prof, per il suo lavoro. Un abbraccio.
(20) Grazie. Che turbinio di riflessioni e di emozioni. Ne usciremo e sarà Liberazione.
(21) Qualcuno, un giorno, dovrà comporre l'elogio adeguato di Alberto Bagnai, da Firenze, ma per avventura pure romano e pescarese (ma come fa un fiorentino per natura etnocentrico a cumulare in sé tante diversità?). Per la verità io il poeta giusto l'avrei: Pindaro. Nessuno meglio di lui potrebbe comporre un epinicio adeguato, per celebrare le tante vittorie di Alberto, tra le quali quella di ieri è forse una delle più significative per impegno, importanza, serietà e risultati.
(22) Ho avuto il privilegio di esserci.
(23) Prof questa conferenza e' stata forse quella di livello più elevato... finora (mai porre limiti al prof). Nessun grazie potrà mai essere sufficiente.
(24) Ma la cosa più interessante che è emersa, dal punto di vista antropologico, è stato il riconoscimento, anche da parte dei politici presenti, della "potenza del pensiero".
(25) Grazie di tutto, all'Autore, relatori e a tutto il magnifico staff di A/S.
(26) Quelli di sabato sono stati tra i 30 euro meglio spesi della mia vita.
(27) Se una sola persona, colta e brillante, con un esiguo gruppo di sostenitori, è riuscita ad organizzare "questo" e ad imporsi al sistema dei media main stream, la convinzione che il male domina il mondo è una sonora cazzata.
(28) a Napoli??? corrooooooooooooooooooooooooooooo!
I seguaci di cui Bagnai si è circondato, sedotti dall'idea che possano esserci terapie economiche che non abbiano contenuto politico e di classe, sono invece usciti estasiati dal convegno in questione. Fiorenzo Fraioli, a dimostrazione dell'adorazione che i seguaci nutrono per il loro vate, si è peritato di raccogliere alcuni dei loro commenti**. I nostri lettori li troveranno certamente illuminanti, anzitutto coloro i quali hanno dimestichezza con discipline come l'etnologia, la psicanalisi e l'antropologia.
Buona lettura.
(1) La prima risposta a questo post penso che dovrebbe essere un semplice quanto doveroso: GRAZ I E
(2) Lei prof passerà alla storia , forse non le interessa nemmeno , il lavoro che sta facendo per tutti è immenso . Che dire GRAZIE ANCORA
(3) Standing ovation!
(4) Buon convegno prof e falli neri
(5) Prof, lei fa sempre centro!
(6) Prof. Non c'entra nulla ma... sarebbe simpatico sapere cosa ne pensa il suo dottorando di lei. Gli faccia scrivere un post. Mi piacerebbe sapere com'e' lei come tutor visto dall'ottica dello schiavo! :)
(7) Geniale!!!! Stima.
(8) Egr. Prof. Bagnai, Le rinnovo i miei più sentiti ringraziamenti per la sua meritoria opera di divulgazione del problema euro.
(9) Un forse inutile GRAZIE per sabato e per tutto il resto.
(10) Complimenti per il grandissimo evento. Di livello assoluto.
(11) Io cito il "prof" alla grande e non me ne vergogno :)
(12) Ma soprattutto complimenti per la musica scelta nell'ora di intervallo, non avrebbero dovuto interrompere lo streaming.
(13) Prof, ho fatto bene a non venire...al discorso di Panagiotis più il documentario dei 101dalmata sono scoppiato a piangere come un vitello...
(14) Ha la mia immensa stima e ammirazione, prof.
(15) Grazie prof, per quello che fai
(15) Giornata epica all'Antonianum!
(16) Prof. è stata una giornata piena e e per me emozionante.
(17) Caro Professore un immenso grazie a te, ai relatori ai volontari che hanno reso possibile questa giornata di cultura europea.
(18) Ma come si fa... ogni volta mi sento in obbligo di testimoniare solo per ringraziarla di tutto quello che sta facendo.
(19) Ho pianto, ieri. Tante, troppe le emozioni vissute. Ancora tmolta strada da percorrere, ancora insieme! Grazie, prof, per il suo lavoro. Un abbraccio.
(20) Grazie. Che turbinio di riflessioni e di emozioni. Ne usciremo e sarà Liberazione.
(21) Qualcuno, un giorno, dovrà comporre l'elogio adeguato di Alberto Bagnai, da Firenze, ma per avventura pure romano e pescarese (ma come fa un fiorentino per natura etnocentrico a cumulare in sé tante diversità?). Per la verità io il poeta giusto l'avrei: Pindaro. Nessuno meglio di lui potrebbe comporre un epinicio adeguato, per celebrare le tante vittorie di Alberto, tra le quali quella di ieri è forse una delle più significative per impegno, importanza, serietà e risultati.
(22) Ho avuto il privilegio di esserci.
(23) Prof questa conferenza e' stata forse quella di livello più elevato... finora (mai porre limiti al prof). Nessun grazie potrà mai essere sufficiente.
(24) Ma la cosa più interessante che è emersa, dal punto di vista antropologico, è stato il riconoscimento, anche da parte dei politici presenti, della "potenza del pensiero".
(25) Grazie di tutto, all'Autore, relatori e a tutto il magnifico staff di A/S.
(26) Quelli di sabato sono stati tra i 30 euro meglio spesi della mia vita.
(27) Se una sola persona, colta e brillante, con un esiguo gruppo di sostenitori, è riuscita ad organizzare "questo" e ad imporsi al sistema dei media main stream, la convinzione che il male domina il mondo è una sonora cazzata.
(28) a Napoli??? corrooooooooooooooooooooooooooooo!
NOTE
[1] Ci pare doveroso segnalare l'articolo che fece perdere la testa ad Alberto Bagnai: Le divergenze tra il compagno Bagnai e noi
* Fonte Ego della rete
** I commenti in questioni sono tratti dai seguenti post su Goofynomics: «(2) L'inizio del declino»; «Napoli»; «De benza italica»; «Post communio»; «Un'Europa senz'euro»
26 commenti:
Riflettiamo.
È sufficiente evidenziare l'esagerata dedizione dei fans di Bagnai?
No, c'è molto altro che può essere utile.
La gente, come vedete dai commenti di Goofynomics, ha estremo bisogno della figura prestigiosa dell' "intellettuale colto". Per creare un senso di appartenenza è indispensabile che il gruppo senta di avere la capacità di interpretare il mondo secondo delle proprie (del gruppo) categorie.
Bagnai in quanto intellettuale è per cosí dire "autorizzato" a fornirgliele.
Dice cose diametralmente opposte alle vostre sull'euro? Rivela realtà alle quali MpL non aveva mai pensato? No, ma partendo da zero assoluto è riuscito ad ottenere proporzionalmente più seguito di voi e questo solo perché voi, pur essendo in grado di sviluppare analisi validissime, non avete nessun prestigio accademico, professionale, sociale (la gente è sensibilissima all'estrazione sociale, basta sia appena sopra la media).
Penso quindi che sia assolutamente necessario cominciare a parlare con gli altri gruppi che dimostrano di essere almeno decisamente contro le politiche di austerità; la volontà precisa di uscire dall'euro è al momento secondaria, se si riuscisse a eliminare il Fiscal Compact l'euro dell'austerità e dei tecnocrati crollerebbe immediatamente.
Insistere pervicacemente sul punto "ineludibile" dell'uscita dalla moneta unica, anche se è un'idea in sé fondata, non è strategicamente efficace. Andare contro il Fiscal Compact avrebbe invece un effetto molto simile come conseguenza "a latere", ma spaventa meno la gente e soprattutto non entra in conflitto con chi potrebbe percorrere con noi almeno il primo importante tratto di strada.
Non disprezziamo chi dimostra ingenua venerazione per Bagnai, si tratta comunque di "popolo" che sta aprendo gli occhi.
Certo anche per noi sarebbe indispensabile (come dimostrato da questo post di Fraioli) avere una importante figura di riferimento costituita da un prestigioso intellettuale, ma se non si vogliono esporre non ci si può fare molto.
Fregiandomi del titolo di "leninista ciociaro", di cui mi ha onorato Bagnai, sostengo che il nostro "prestigioso intellettuale" debba essere "il partito".
Qualcuno ha caoito perché il M5S ha votato contro lo slittamento del pareggio di bilancio???
E pure la Lega!!!
Ma non erano contro l'austerità?
Fiorenzo ma allora sei proprio ciociaro!!!
Abbi pazienza, stai evidentemente confondendo il prestigio con la dignità.
Il prestigio non è qualcosa che hai dentro di te, è qualcosa che percepiscono gli altri.
Tu stesso sei rimasto incantato da Bagnai primo perché ti ha aperto gli occhi ma poi anche perché suona il calvicembalo, cita i grandi scrittori, le frasi latine, il vangelo.
A un certo livello tutto quell'armamentario non significa moltissimo (e infatti ho sentito diversi "intellettuali" dare un giudizio molto negativo sul nostro, parlo di gente di fronte a cui lui miagola e fa le fusa - non solo EB); a un livello sociale, culturale, economico e professionale meno "importante" invece quella chincaglieria diventa l'elemento discriminante per decidere "gli do retta / non gli do retta".
Non è cattiveria da parte mia, non è stupidità di chi dà importanza a quelle cose; è cosí ed è anche logico perché se uno non ha la minima cognizione di certe cose non ha obiettivamente altri elementi di valutazione che quelli "a naso", "a pelle".
Quindi due punti:
1) mettere al centro l'invalicabile principio dell'uscita dall'euro è un errore strategico (non di sostanza). Se stiamo dicendo che dobbiamo allearci con chiunque dobbiamo trovare un terreno comune e per adesso l'unico fattore di aggregazione nella nostra direzione è l'abolizione del Fiscal Compact, non dell'euro.
Se ci pensi è ovvio che se cade il Fiscal Compact cade anche il sistema tecnocratico "classista" quindi senza dire niente a nessuno fondiamo le alleanze sulla lotta al FC. Non ti pare?
2) purtroppo l'esperienza empirica anche di questi due ultimi anni dimostra che o c'è la persona di prestigio o il consenso non si forma.
Magari obietterai che Grillo non ha prestigio intellettuale, di classe etc
Attenzione: leggiti L'ordine del Discorso di Foucault (breve) e vedrai che il filosofo francese indicava fra coloro i quali hanno diritto di parola e di ascolto (li chiama: i figli di madre ateniese) c'è anche il fool shakespeariano ossia proprio Beppe Grillo
http://it.wikipedia.org/wiki/Fool_shakespeariano
Il secondo punto purtroppo non dipende da altri che dai signori professori i quali se fanno quel mestiere è anche perché non sono precisamente dei guerrieri vikinghi.
Ma il primo punto invece dioende proprio da noi e invito tutti a riflettere sulla possibilità di un discorso costruttivo da intavolare con tutte quelle forze e blog, piccoli e grandi, che si dichiarano contro il Fiscal Compact (il quale, fidati, è un grimaldello molto più efficace e realmente utilizzabile dell'uscita dall'euro. Quella potrebbe venire anche in automatico dopo, una volta caduto il bastione del FC)
Mah. Non ho voglia ora di commentare la tua strategia di attacco sul fiscale compact, anche xké scrivo con uno smartphone... Sono all'antica, mi serve un PC e un bicchiere di vino...
Resta questo mito dell'intellettuale. Vediamo, poteva succedere che il tema fosse il nucleare, e allora Bagnai sarebbe stato il mio scolaretto. O no? C'è dell'altro, oltre alla competenza tecnica? Sai quante cose sa meglio di te, di me e di Bagnai il pecoraro Bastiano? Forse sei tu che ti lasci incantare dalle stigmate di una classe sociale verso cui hai dei complessi. Sai, io frequento gente di tutti i tipi, dai principi ai barboni (mitiche alcune nottate in piazza colonna con una vecchia barbona con cui discutevo di fisica quantistica... avevo vent'anni). Adesso arrivi tu (ri?)proponendo il discorso dell'intellettuale prestigioso che avrebbe, egli solo, diritto di parola. Direi che ne ho abbastanza. Discuti di ciò con chi ti pare, ma non rivolgerti a me. Questa tesi, per me, ha la consistenza di una crema al budino.
Sí, infatti sono io che mi sono preso l'infatuazione per Bagnai e sono io che lui ha chiamato ominicchio e poveraccio.
Lo so, quando si tocca quel punto non ci capisce più niente nessuno.
Non ti preoccupare, non ne parlo più.
Tu continua col partito leninista che il popolo ti segue di sicuro.
A proposito di fiscal compact ed euro: gli euri li hanno, pochi o tanti, in tasca tutti e la percezione del declino è sperimentata; il fiscal compact è, volontariamente, neolingua per impapocchiare il volgo. Bagnai ha il merito di aver cominciato un percorso critico FUORI dalla teoria classica marxista, senza appartenere e senza spaventare, attirando delusi e curiosi. Poi se cerchiamo una teoria complessiva è chiaramente deludente, ma suona il clavicembalo, il flauto e legge Proust e Tolstoj (in lingua originale) e in questo quoto Anonimo.
Io non credo che combattendo il Fiscal Compat si risolvono le questioni .I problemi si risolvono alla fonte .Questa cultura di girarci intorno ormai da anni sta producendo solo guai.la questione vera e che bisogna uscire dal'euro e da questa europa sia da un profilo economico ma soprattutto politico ,dobbiamo smettere di essere i cagnolini degli Amercani .Dobbiamo capirlo non solo Noi ,ma tutti i paesi europei coinvolti in questa tragedia .Dobbiamo farlo adesso visto la violenza con cui procedono i poteri americani ,altrimenti non avremo altre possibilità.
Una preghiera: mi linki uno scritto, dicasi almeno uno, dal quale trasudi questa famosa "infatuazione"? Non ti passa per la capoccia il fatto che potrei avergli detto, per esempio, che io ragiono con la mia testa? E che forse certe parole trovano spiegazione in ciò?
Ti prego, mandami i links...
Bah, la strategia di enfatizzare l'uscita dal fiscal compact anziché dall'euro mi sembra trita e ritrita, c'aveva già pensato Ferrero, e poi non credo che crollando il fiscal compact automaticamente crolli l'euro, visto che comunque quello che lo fa reggere è il "pilota automatico" di Mario Draghi.
Riguardo al partito leninista, penso che Fiorenzo Fraioli quando parla di partito "leninista" non lo intenda letteralmente, ma lo intenda secondo le formule di organo in grado di formare e creare una classe politica competente e lungimirante (mi corregga lui stesso se ho frainteso il suo pensiero).
Comunque ormai mi sa che è inutile di parlarne. Se vai in un sito liberista leggerai che questa crisi è colpa dell'ingerenza statale (tasse, burocrazia italo-europea, ecc...) se vai nei siti di orientamento statalista-keynesiano ti spiegano che la colpa è del sistema nel complesso.
Qua non si sa più a quale santo votarsi, mi sa che è meglio che diventiamo tutti asociali (o perché no?) afghani:
http://it.wikipedia.org/wiki/Loya_jirga
William Wilson
Fiorenzo
Tu non ci vedi e sai perché?
Perché hai due qualità troppo in contrasto fra di loro: sei intelligente e dal cuore gentile.
Quindi è inutile che ti incazzi o ti impermalisci, è come dico io ma non per tua "deficienza" bensí perché sei troppo aperto e credi che anche gli altri lo siano.
C'entra il fascino della classe sociale più alta della tua?
Sí, c'entra.
È un umiliante peccato mortale?
No, perché tutti (tutti, Fiorenzo) hanno un loro livello oltre il quale "cedono a un fascino"; il punto chiave è che rendendosene conto lo si può usare come arma anche politica a nostro vantaggio. Ci vuole coraggio per accettare di avere delle debolezze ma una volta superato il momentaccio si scopre che si ha un'arma in più.
Sui link.
No, non vado a cercare i link, cito a memoria se ti fidi bene se no pazienza.
Ad esempio: a un certo punto il simpaticissimo Bagnai dice che conosceva un uomo intelligente e poi aveva scoperto che era solo un ominicchio.
Io che ho capito immediatamente ti ho chiesto in modo "innocente" se sapevi chi mai potesse essere questo "ominicchio". Tu sai cosa mi hai risposto?
Che credevi fosse Brancaccio...
Questa è infatuazione ossia sei rimasto momentaneamente accecato "sotto incantesimo" che in latino si dice "affascinato" (fascinus), tanto da non vedere l'evidenza.
Secondo: dopo tre-quattro post ho capito che si trattava di un arrivista narcisista e gliel'ho anche scritto col risultato che puoi immaginare.
Sono quindi venuto a ridirlo su un certo sito dove ho scritto che o si impegnava politicamente in prima persona o dimostrava di essere quello che pensavo io.
Adducevo come prova il fatto che insultava la gente in maniera scomposta.
Tu sai cos'hai risposto? Hai ripetuto con entusiasmo quello che diceva lui e cioè che a insultare un nick (non un "nome") nessuno lo avrebbe potuto querelare.
Ma che risposta è?
La gente non va insultata in quel modo e basta ma tu eri talmente gasato dalla figura del prof che accettavi le sue intempernze e anzi ti ci innedesimavi giustificandole con le sue stesse parole; e l'estrema debolezza di Bagnai, proprio quella debolezza che cerca di esorcizzare esibendo con ostentazione atteggiamenti di violenza verbale gratuita, è venuta fuori nell'imbarazzante confronto con Brancaccio.
Quindi non sto dicendo che io non sarei mai caduto nello stesso errore; te lo ripeto, tutti hanno un livello di "affascinamento che acceca" e non se ne rendono conto finché non affrontano davanti a sé stessi il fatto di avere una debolezza.
Ora la cosa veramente importante è che questo ha delle grandi possibilità di applicazione politica insieme a tutta un'altra serie di considerazioni.
Ossia in breve: il fascino della classe sociale era un fattore "in più" non quello decisivo.
Tu ti sei accecato con Bagnai perché lui ti ha dato una nuova chiave per interpretare il mondo.
Il senso di appartenenza (quindi legame di gruppo ma anche fra due persone) consiste nella condivisione di un sistema ermeneutico proprio e peculiare del gruppo.
Se dai quello alla gente hai creato un gruppo che in nome di quella capacità di interpretare il mondo affronterebbe qualsiasi sfida snza paura.
Ad alcuni un po' sprovveduti può sembrare una cosa astratta ma Grillo adesso sta facendo proprio questo e nient'altro.
Il Potere poi lo fa solo da qualche migliaio di anni basandosi precisamente sul fatto che i sottomessi non possono accorgersene...
Sul Fiscal Compact
Abbiate pazienza avete inteso che io proponessi come punto centrale il Fiscal Compact per "risolvere" la nostra lotta politica contro l'euro in maniera indiretta.
No, non c'entra una mazza!
Il nostro VERO problema adesso non è l'euro ma creare uno schieramento politico inteclassista.
L'unico punto tecnico utilizzabile oer una lotta in comune con altre classi e forze sociali è esattamente il Fiscal Compact.
Poi io vi dico che quella è una pietra angolare che se la levi crolla tutto l'edificio, ma potrei sbagliarmi.
La cosa essenziale è che mediante la lotta al Fiscal Compact avremmo la possibilità concreta di parlare e trovare un'intesa almeno su quel punto con altre forze sociali.
Lo vedete pure voi che oggi le forze anti austerità europea se ne vanno ognuna per i fatti suoi.
È un errore gravissimo e per di più è restato non moltissimo tempo.
Cari miei, se non condividete è sufficiente ignorare.
@anonimo delle 12.03 e delle 12.12
“Il senso di appartenenza (quindi legame di gruppo ma anche fra due persone) consiste nella condivisione di un sistema ermeneutico proprio e peculiare del gruppo”
Scusa se non capisco . Mi puoi spiegare meglio ?
“Il nostro VERO problema adesso non è l'euro ma creare uno schieramento politico inteclassista….
Lo vedete pure voi che oggi le forze anti austerità europea se ne vanno ognuna per i fatti suoi.”
Ma io sono di sinistra e con roba tipo LegaNord , Fratelli d’Italia , ARS , CasaPound e simili non ci voglio aver nulla a che fare .
Scusate,
ho trovato questo blog e l'ho messo fra i preferiti perche dopo 2 anni di pellegrinaggio nel web e' fra i pochissimi che parla da sinistra di uscita dall'euro.
Tuttavia non mi trovo x niente d'accordo sulle critiche a Bagnai 1) che è' stato il primo a parlare a tutti in modo comprensibile dei danni causati dalla moneta unica x il ns paese 2) che ha aperto in dibattito a sinistra sul manifesto, prontamente stoppato "dai nostri".
Ultime due domande:
1) siete sicuri che l'abolizione del fiscal compact acceleri la disgregazione dell'euro? Io no. Basta continuare con austerità moderata e auto alimentata dai dictat o consigli BCE e dalle mance ai nostri ignoranti economici dei nostri governanti di turno.
2) il 90% delle persone in Italia non ha la + pallida idea di come funzionano i mercati dei cambi, non immagina neanche cosa sia il fiscal compact e pensa che il Target2 sia qualche cosa che dipende dalla motorizzazione civile.
Credo sia il momento di unire, riconoscere con umiltà il buon lavoro altrui e di parlare il + semplice possibile con tutti.
Non avevo letto questo commento. Così condivido
Caro anonimo delle 12:03, ma lo sai che comincio a volerti bene? Mi sto quasi affezionando a te. Comunque, il mondo è vario e a te questo non entra nella capa.
Ti racconto un "nanetto" della mia infanzia, nella speranza che tu capisca quanto ognuno di noi sia fatto a modo suo. Avevo cinque anni e facevo il chierichetto. Un giorno torno a casa e dico alla mamma "non voglio più fare il chierichetto". La mamma mi guardò (allarmata?) e mi chiese il perché. "Perché non voglio servire nessuno", risposi; e lei "ma stai servendo Dio!". E io "nemmeno Dio voglio servire!". Lo stesso anno, un paio di mesi dopo, annunciai ai miei genitori che non credevo più alla befana. I miei dissero che, essendo diventato grande perché non credevo più alla befana, non avrei avuto regali. Ma io, tosto, ribadii che era da tempo che non ci credevo più. Passai la notte dell'epifania senza dormire, perché mia sorella più piccola (credente nella Befana allora, in Dio oggi) avrebbe avuto i regali, e io no. Un vero scherzo da preti dei miei genitori (pace alla loro anima), perché poi i regali li ebbi ugualmente, ma dopo una notte insonne. Anni dopo... non ti dico gli scapezzoni che mi diede mio padre, perché facevo il capellone... ma i miei capelli crebbero fino alle spalle. Anni dopo ancora, ero il "cocco del capo" nell'azienda dove lavoravo, e avevo i capelli leggermente lunghi (e i colleghi invidiosi, sia del "cocco" che dei capelli). Arrivo in ufficio e il capo mi fa "ingegnere, oggi stesso vada a tagliarsi i capelli!". I miei capelli ricrebbero fino alle spalle, e non fui più il "cocco del capo". Spero basti.
Diciamo che non mi conosci. Non sai nulla di me, non sai nulla della rigida educazione che ho ricevuto che mi impedisce di fare lo scemo sulla rete, come si può permettere gente "più altolocata" cui sono mancati tanti benefici schiaffoni da piccoli. Insomma, mi giudichi ma non mi conosci. Vuoi che ti parli di quando il capobanda di un branco di ragazzini idioti, più grandi di me, voleva farmi fare il raccattapalle e, al mio rifiuto, mi strusciò la faccia sull'asfalto fino a farmela sanguinare? Non ho fatto il raccattapalle. Sono una persona educata. Polemizzo, con durezza, quando serve. Uso l'arma tagliente dell'ironia, ma con moderazione (l'ho fatto con Bagnai, senza esagerare).
Una sola cosa mi fa incazzare: quando mi si dà del "ciociaro". Ma questa è una caratteristica comune a tutti noi ciociari. Per questo ti chiedo una cortesia: insultami, se vuoi, dì che sono "plagiato", che "subisco il fascino" (maddeché?), ma se vuoi che "continui a volerti bene", caro anonimo, dacci un taglio co' 'sta storia del ciociaro!
p.s. se un giorno mi incontri (visto che tu sai chi sono, ma io non so chi sei) ci beviamo una bottiglia e ti racconto un sacco di cose dell'argomento che tanto ti incuriosisce. Verba volant, scripta manent.
Caro anonimo del fiscal compact.
Io ho capito cosa intendi, ho capito che sei consapevole del problema euro e ue.
Soltanto che non capiamo come creare uno schieramento interclassista soffermandosi solo sul fiscal compact, pista peraltro già battuta da rifondazione che pur riconoscento tutti i limiti di euro e ue proponeva solo una disobbedienza ai trattati.
Non vedo poi che basi darebbe un'opposizione basata esclusivamente sul fiscal compact, e magari posizioni distanti sul resto.
C'è poco da fare il Bagnai guadagna consensi non solo per il suo atteggiamento intellettualoide, ma proprio perchè il messaggio no-euro è facilmente digeribile.
Se invece il tuo obiettivo non è quello di un movimento interclassista ma un ricongiungimento con la "sinistra" che vede l'uscita dall'euro come nazionalismo di destra posso capire, ma il risultato sarebbe quello di accodarsi ed essere eclissati da Tsiprasiani vari (loro gli intellettualoni ce li hanno e son peggio del bagnai).
L'unica cosa che a mio avviso si può fare per grattare consensi a chi è spaventato dall'uscita, è parlare meno di sovranità nazionale e più di sovranità popolare, schiacciata de facto da euro e ue.
Ripeto, per me è difficile ridurre tutto al fc, se non si va alla causa o al cuore si rischia solo di fare disinformazione come rifondazione, a quel punto ci si discosterebbe poco dagli slogan no austerity, no imu, no tav.
Bagnai non mi è mai piaciuto, mi sa da individuo mellifluo, un po viscido...non parlo per conoscenza personale parlo a sensazione...a pelle. Ciò detto non credete che invece di puntare come strategia di contatto sulle negazione (no euro-no fiscal compact) non sarebbe più vantaggioso proporsi in positivo, parlando ad esempio di moneta emessa dal popolo e di proprietà dello stesso evidenziando tutti i vantaggi che una simile operazione avrebbe sui singoli cittadini ? In pratica far capire, mettendoli in adeguato risalto, i vantaggi che ogni singolo cittadino ha, con una simile scelta ? E' evidente che, a quel punto, il problema euro e fiscal compact sarebbero automaticamente superati senza neanche bisogno di parlarne.
Luigi
Premesso che le mie sono opinioni, se sul punto singolo del Fiscal Compact ci troviamo sulle stesse posizioni di Lega, Fratelli d'Italia e Belzebù ritengo indispensabile, su "quel" singolo punto, lavorare insieme.
Sul senso di appartenenza e la capacità di interpretare ti faccio due esempi.
Gli ebrei furono sconfitti "definitivamente" dai Romani nella terza guerra giudaica, sotto Adriano.
Avevano una terra, delle città antiche, un esercito, un tempio e avevano perduto tutto.
Tutto salvo un libro.
Per millenni di peregrinazioni attraverso nazioni altrui, a volte ostili, hanno sostenuto e rafforzato il loro senso di appartenenza unicamente sulla interpretazione e reinterpretazione di quel libro.
Hanno cosí creato un patrimonio immenso di letteratura, un linguaggio peculiare alla loro comunità (linguaggio non lingua), hanno discusso per secoli e secoli di quali erano le loro finalità comuni.
In sostanza su quel libro, che per me non di religione ebraica contiene tutto e il suo contrario, hanno fatto l'ermeneutica proprio dello stesso senso di appartenenza.
Converrai con me che il loro è uno dei sensi di appartenenza più formidabili.
I comunisti si sono fondati anche loro su un corpus di testi che partiva dalla allora rivoluzionaria idea del materialismo storico ossia un punto di vista all'epoca fortemente anti sistema che appunto dava ai comunisti una autonomia ermeneutica la cui forza dura fino ad oggi, nonostante una grossa e forse irrecuperabile perdita di appeal di massa.
Non erano "gli interessi materiali di classe" che spingevano gli operai a farsi eroicamente picchiare o ammazzare per difendere il loro ideale; ma era l'ideale stesso in quanto gli dava la libertà di pensare e interpretare il mondo secondo delle categorie che non dipendevano dall'assenso o dall'approvazione della cultura imposta dal potere.
Per questo ritengo che il contributo proprio degli intellettuali borghesi che (sperabilmente) si rendono conto che stanno per essere severamente colpiti nel loro status sociale e non solo, insieme a tutta la borghesia medio alta o "altina" legata al territorio e non cosmopolita, avrebbe una grandissima forza di coesione.
A questo stadio per creare questa nuova capacità ermeneutica, ossia una cultura in grado di fronteggiare quella dominante imposta dal potere, occorre purtroppo l'elemento del prestigio personale.
La gente inizia il suo risveglio passando per una prima fase di "identificazione".
Non mi addentro oltre ma fidati che Grillo sta facendo, con grande successo fino ad ora, precisamente questo e con una raffinatezza di dettagli davvero notevole.
P.S.: Vogliamo parlare di Gesù Cristo e della parabola del fico sterile? Il Cristianesimo un certo qual successo direi che lo ha ottenuto appunto rinnegando l'ermeneutica dei dottori, proponendone una la cui verità si misura col cuore e non con la conoscenza di una dottrina posseduta da un'élite.
Non essendoci figli di Dio disponibili al momento per noi sarà necessaria anche una buona competenza economica, politica, storica etc sostenute nella prima fase dal prestigio personale di alcuni individui.
Sono mie opinioni sulle quali accetto qualsiasi critica.
Max, parli per caso di freebanking? Perché se è così te l'appoggio subito :)))
Murray. R.
@anonimo
tutte e tre le religioni monoteiste , non solo gli ebrei , hanno mantenuto un loro libro . Ma poi ci sono stati ebrei e cristiani di destra contro ebrei e cristiani di sinistra , ebrei internazionalisti contro ebrei nazionalisti , cristiani fascisti contro cristiani comunisti , ebrei fascisti contro ebrei comunisti , cristiani ed ebrei liberisti contro ecc..ecc..
Non so poi che tipo di "ermeneutica" si possa far veicolare tramite Beppe Grillo . Non mi sembra un intellettuale autorevole , ma poi non mi è ancora chiaro cosa pensa . Il suo blog l'ho sempre letto è l'unica certezza a cui sono giunto è che dice tutto e il contrario di tutto . Ma è solo la mia opinione , magari sono l'unico che non ha ancora capito cosa pensa Beppe Grillo .
Fiorenzo
Ma che kakkio c'entrano ste cose che mi racconti?
Non ho difficoltà a crederle, anzi si intuiscono a prima vista ma non c'entrano una mazza.
Inoltre non ti ho mai detto che sei plagiato; ho scritto (se hai letto) che ognuno ha un suo livello di "affascinamento" quindi se nello specifico io Bagnai l'ho sgamato in tre quattro post non ho mai affermato di essere immune a incantamenti di altro tipo.
Tutti, ognuno a un suo livello, sentono il fascino della grandissima cultura, del prestigio di nascita, della ricchezza e del potere quindi nessuno ha detto che sei più fesso degli altri.
Il mio discorso però non era rivolto a te personalmente; facevo presente che politicamente questo è un elemento di cui tenere conto.
La cosa buffa è che i potenti lo sanno e ci lavorano da secoli sulla questione del fascino mentre se poi ne parliamo noi si prende d'aceto.
Prendi un po' de quello che te pare.
E poi no, non sei ciociaro, questo no, mo' figurati che se uno nasce a Frosinone o a Sora deve essere ciociaro per forza.
D'ora in poi ti chiamerò Bellator Frusino
« Fert concitus inde per iuga celsa gradum, duris qua rupibus haeret, Bellator Frusino »
Quale sarebbe sta cosa che mi incuriosisce non si sa ma non mi incuriosisce saperlo.
Pigghi
Ma non ho detto che è sul Fiscal Compact che si fonderebbe l'alleanza interclassista; ho scritto che il Fiscal Compact è l'occasione per fare una lotta insieme (che conviene a loro come a noi) e qualsiasi sarà l'esito il fatto di essersi impegnati in un lavoro di squadra potrebbe costituire la base di un discorso proficuo.
Mi sembra un po' diverso e per la verità è precisamente quello che ha scritto anche Leonardo Mazzei.
Rifondazione ha portato avanti una lotta per i fatti suoi per di più sbagliando i tempi.
Insomma se su questo blog si parla tanto di interclassismo forse fra non molto il Fiscal Compact potrebbe rivelarsi la scintilla di questa inedita associazone fra borghesia media e alta e lavoratori.
Non è minimamente detto che accada ma non capisco perché non provarci (ammesso che la raccolta di firme di Piga sull'abolizione del Fiscal Compact inizi davvero).
Troppe parole.
Ne potrebbero bastare tre : "Via dall'Europa!"
LOTTA ALL'EURO, TATTICA ESTRATEGIA
proviamo ad esprimerci con una metafora.
L'euro è il cuore pulsante del fronte nemico, e che il nemico ha depositato in un bunker a sua volta circondato da una fitta rete di trincee cinte murarie.
Non disponendo di un'arma letale che possa puntare a demolire questo bunker in un colpo solo, o ci illudiamo che la fortezza cada da sola o che i nemici alzino bandiera bianca prima ancora della guerra vera e propria, oppure conduciamo la guerra attaccando i punti deboli delle linee difensive nemiche, sempre sapendo che occorrerà raggiungere il bunker.
Solo se sfondiamo la prima linea del dispositivo difensivo nemico possiamo dare coraggio allle forze antagoniste e seminare il panico in quelle nemiche.
Il Fiscal compact è la prima linea, la linea del fuoco. Questa dobbiamo anzitutto attaccare. la cosa presenta un vantaggio, è anche una prima linea debole, con diversi varchi che possono consentirci di aprire una breccia.
Per farlo occorre unire tutte le forze in modo possibilmente coordinato, pena il fallimento dell'offensiva. Coordinare forze sociali e politiche diverse contro un singolo punto del dispositivo difensivo nemico non vuol dire necessariamente fare sodalizio politico. Un Fronte è un'alleanza strutturata che traccia tra forze pur diverse un percorso che ha per sbocco la conquista del potere. Forze completamente eterogenee possono invece dare vita solo a forme di unità d'azione necessariamente circoscritte e momentanee.
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