martedì 26 novembre 2013

la sinistra e l'euro (14) L'EURO, FATTORE DI DISUNIONE EUROPEA E DI DECLINO DELL'ITALIA di Emiliano Brancaccio

26 novembre. Emiliano Brancaccio (nella foto), docente di Fondamenti di Economia politica e di Economia del Lavoro all’Università del Sannio, lancia l’allarme: “E’ in atto la ‘mezzogiornificazione’ dei Paesi periferici europei. L’esito finale di questo processo potrebbe essere l’implosione stessa di tutto il sistema di Eurolandia”.

D. Lei parla di ‘mezzogiornificazione’ dell’Europa: di che cosa si tratta?

R. L’espressione ‘mezzogiornificazione’ è stata coniata dall’economista americano Paul Krugman, ma il suo significato profondo può esser fatto risalire ad alcuni economisti italiani, tra cui Augusto Graziani. Essa indica che il dualismo economico che ha caratterizzato i rapporti tra il Nord e il Sud Italia si sta riproponendo oggi, su scala allargata, nei rapporti tra i Paesi ‘centrali’ e i Paesi ‘periferici’ di tutta l’Unione monetaria europea. 


La ‘mezzogiornificazione’ è in atto o è terminata con l’unificazione europea?

La ‘mezzogiornificazione’ è tuttora in atto. La nascita della moneta unica europea l’ha accentuata e la crisi iniziata nel 2008 le ha impresso un’ulteriore accelerazione. Basti guardare la forbice che si è venuta a creare tra gli andamenti dell’occupazione: mentre l’Italia, la Spagna, l’Irlanda, il Portogallo e la Grecia negli ultimi cinque anni hanno perso oltre 6 milioni di posti di lavoro, la Germania ha visto crescere l’occupazione di un milione emezzo di unità. Lo stesso dicasi per le insolvenze delle imprese: tra il 2008 e il 2012 sono aumentate in Spagna del 200 per cento e in Italia del 90, mentre in Germania sono addirittura diminuite del 3 per cento. Si tratta di divergenze colossali, che dal Dopoguerra non hanno precedenti storici.

Colpa di quel profilo ‘liberista’ dei Trattati dell’Unione europea che denunciavate nella “Lettera degli Economisti” del 2010?

L’Ue è stata edificata su basi competitive, conflittuali. Il livello di coordinamento politico tra i suoi Paesi membri è ridotto ai minimi termini. Quasi tutto è affidato ai meccanismi del mercato, che in genere tendono ad accentuare i divari, non certo a ridurli. I Governi nazionali oggi non possono usare le tradizionali leve della politica economica, come il bilancio pubblico, la politica monetaria o la politica del tasso di cambio. Molti si sono augurati che questa sorta di ‘vincolo esterno’ imposto dai Trattati europei costringesse l’Italia e gli altri Paesi periferici dell’Unione a realizzare le riforme necessarie a modernizzare i loro apparati produttivi, in modo da renderli competitivi con quelli dei Paesi centrali. Ma questa speranza si è rivelata una mera illusione. Anziché creare convergenza fra i Paesi europei, il ‘vincolo esterno’ alle politiche nazionali ha favorito la divergenza, accentuando i divari economici che già sussistevano prima della nascita dell’euro.

Le autorità della Germania possono essere considerate responsabili di questi andamenti?

Le autorità di Governo tedesche si sono dimostrate incapaci di assumere un vero ruolo di leadership europea. La Germania, gigante economico, si comporta tuttora come un nano politico. La pretesa tedesca è di continuare a crescere al traino di altri Paesi, sfruttando la domanda di beni e servizi proveniente dall’estero. Ieri erano i Paesi periferici dell’eurozona a trainare la Germania, oggi le autorità tedesche sperano di trovare altre locomotive, situate all’esterno dei confini dell’Unione.

Quindi?

La conseguenza è che il Paese più forte dell’Ue, anziché espandere la domanda interna e fungere da volàno per lo sviluppo economico dell’intero Continente, preferisce attuare politiche di deflazione interna per ridurre le proprie importazioni e aumentare le esportazioni. Come abbiamo segnalato anche di recente nel “monito degli economisti” pubblicato il 23 settembre scorso sul Financial Times, questa strategia non è sostenibile. Ogni guadagno della Germania corrisponde a una perdita più che proporzionale per i Paesi periferici. La conseguenza è che l’Unione, nel suo complesso, continua a registrare un calo dell’occupazione, con effetti distruttivi sull’unità europea.

Su queste colonne avevamo già comparato la crisi dei Paesi mediterranei europei a una ‘questione meridionale’ ampliata a livello continentale: che potenzialità presenta questo modello interpretativo della crisi europea?

Tra i Paesi in crisi ve ne sono anche di extra-mediterranei, come ad esempio l’Irlanda. E alcuni paesi del ‘centro’ dell’Unione non se la passano benissimo, come ad esempio l’Olanda. In generale, però, l’idea di cogliere su scala europea una riproposizione del problema storico delle divergenze tra Nord e Sud Italia mi sembra corretta. Per lungo tempo il ‘meridionalismo’ è stato considerato una teoria polverosa, antiquata, superata dagli eventi. Stimati studiosi avevano addirittura suggerito di ‘abolire il Mezzogiorno’ dalle categorie interpretative delle vicende economiche nazionali.

E oggi?

Oggi invece possiamo cogliere dalla questione meridionale nuovi spunti per l’analisi del presente. Penso che se oggi recuperassimo la questione meridionale e la riproponessimo in chiave aggiornata e su scala continentale, potremmo fornire un’interpretazione della crisi europea molto più pregnante di quelle che vanno per la maggiore. Inoltre, conoscere la storia dei rapporti travagliati tra Nord Italia e Mezzogiorno aiuterebbe anche a indagare sui possibili sviluppi politici della crisi europea.

Noi meridionali dovremmo cioè farci carico di una previsione politica?

Essendo ben consapevoli di quelli che sono stati gli effetti deleteri di un irrisolto dualismo economico tra Nord e Sud Italia, noi meridionali in effetti abbiamo più elementi di altri per lanciare un allarme sui possibili effetti politici delle enormi divergenze economiche in atto: proseguendo di questo passo, i Paesi periferici dell’Unione potrebbero a un certo punto vedersi costretti ad abbandonare l’eurozona per cercare di contrastare gli attuali processi di desertificazione produttiva. 


* Fonte: Emiliano Brancaccio 
**intervista di Lauro Amendola su Il denaro del 16 novembre 2013

31 commenti:

Alberto ha detto...

Sì, va be', la diagnosi è giusta, ma la terapia?

Cominciamo adesso ragionare, meglio da domani? Non è un po' tardi?

Tanto ammiro Brancaccio quanto mi irrita il tono "diplomatico" di dire le cose, quasi a non voler "esagerare" a dire la verità ( .... in questo mondo di ladriii ...). Per non perdere autorevolezza accademica? OK, comprensibile. O per non perdere autorevolezza politica? Qui ci sarebbe da aprire un discorso troppo lungo, ma anche troppo urgente e necessario ormai.

La questione meridionale un problema comunque lo stimola subito, pensando alla Grecia, all'Italia, ecc. Ovvero il nesso tra corruzione-inefficienza e sfruttamento-rapina.

Il mainstream neoliberista suggerisce a mio avviso un rapporto di consequenzialità inverso al vero, che però fa molta presa sulla superficialità e l'ignoranza che sono il terreno fertile del populismo più deleterio, quello fatto apposta per fottere le vittime della "divergenze" documentate da Brancaccio.

Colpisce il dato dell'occupazione: - 6 milioni nei PIIGS, + 1,5 milioni in Germania (un quarto! e gli altri 3/4 che fine hanno fatto?)

E' ovvio che in questa situazione le politiche economiche dovrebbero dettarle i PIIGS, e la Germania starsene zitta dalla vergogna, ma tant'è, è esattamente il contrario.

Anonimo ha detto...

Se ci pensi bene, se non fosse per Brancaccio che riunisce grandi economisti intorno alla tesi della uscita dall'euro, ci troveremmo in una gabbia di pazzi, con quel venduto di Scalfari da un lato e madama Bagnai a urlacchiare per mettere il culo al sole dall'altro. Senti a me, uno serio e freddo come Brancaccio serve assolutamente alla causa.

R.I.

Anonimo ha detto...

Più che altro sa bene di cosa parla e (come Scalfari) e non è un ingenuo a caccia di notorietà (come Bagnai). Questi che credono che la terapia sia starnazzare "fuori dall'Euro" "fuori dall'Euro" stanno cominciando a diventare un problema mi pare

bvzm1

mariof ha detto...

L'Italia è (era) uno stato nazionale con una sua politica fiscale che prevedeva trasferimenti alle sue zone svantaggiate, come avviene regolarmente in altri paesi (p.es. USA: 30% del bilancio federale è destinato a trasferimenti). Se ciò avvenisse in Eurozona è stato calcolato, da Sapir mi pare, che la Germania dovrebbe destinare il 9% del suo PIL ai PIIGS, il ché è inaccettabile economicamente e soprattutto politicamente. Ergo l'euro da cui nascono questi squilibri è insostenibile, girarci intorno una perdita di tempo. Brancaccio dovrebbe decidersi e dirlo fuori dai denti.

Tiberiobagnarol ha detto...

Simile a quella di Brancaccio ma a mio parere una delle migliori rappresentazioni dello stato dell'economia Italiana è quella che Cesare Pozzi ha lasciato oggi sul Blog Orizzonte 48, siamo al Requiem Eterna, con o senza Euro, per l'enorme perdita di filiere industriali e di conoscenze, siamo letteralmente al si salvi chi può, e tra un pò ce ne accorgeremo quasi tutti!

Anonimo ha detto...

Brancaccio, da buon allievo di Graziani, ha anticipato sempre tutti. Quando scriveva che era opportuno ragionare su una uscita dal mercato unico europeo e non solo dall'euro, quel ricottaro di Bagnai diceva che il "protezionismo" era una cosa troppo estrema. Adesso che Cipro e il Regno Unito ne discutono, la questione della crisi del mercato comune europeo diventa di attualità. Prendiamo spunto da questo giovane, grande studioso che fa onore al Mezzogiorno senza pretendere di tirarlo dalla giacchetta, e lasciamo perdere i mediocri economisti che si atteggiano a pagliacci della politica.

RedWolf

Anonimo ha detto...

Io veramente non li sopporto questi discorsi da stadio: Sì Brancaccio è bravo ma non ha mai mandato lanciato una bestemmia quando faceva il chirichetto in chiesa, sì Brancaccio tifa Napoli ma non ha mai partecipato a una rissa con gli ultrà del Milan, sì brancaccio è bravo ma è educato, non ha mai alzato il dito medio, non ha mai reso cornuto nessuno, non ha mai partecipato a una gara di rutti, ecc...ecc....
Si capisce che per la gggggggente un tipo del genere è alquanto sospetto. Ma giustamente quando gli italioti sono convinti che la vita si impara andando ai tè danzante o allo stadio la domenica a fare i babbalei, queste sono le conseguenze.

Brigadoon

Alberto ha detto...

Non vorrei aver avviato con la mia futile osservazione una tifoseria pro/contro Brancaccio, che non serve a niente e a nessuno.

Averlo a Chianciano è sicuramente un valore aggiunto fondamentale, da sfruttare al massimo per la causa comune dell'uscita dal guado del nostro Paese e non solo.

Siamo già ridotti in macerie e non è ancora finita l'opera di distruzione. Arrestare tale processo ed avviare la ricostruzione è indispensabile, si tratta però di capire come è possibile farlo e decidere, nell'arco delle possibilità reali, qual'è il modo giusto per farlo. Cosa che Brancaccio ha già battezzato da tempo "uscita da destra/uscita da sinistra", un modo un po' rozzo, insufficiente ma efficace per poter intavolare un discorso significativo.

Oppure un CLN "economico", in cui diavolo ed acqua santa congelino il loro naturale antagonismo per il bene comune di tutti.

E' ormai evidente, più che altro a livello europeo, che "le destre" sono partite prima e sono attualmente in vantaggio nella "gara della salvezza".
E' però altrettanto evidente che le condizioni oggettive del nostro Paese lo pongono di gran lunga in testa alla lista dei maggiori danneggiati da questo tipo di UE iperliberista.

Perciò la missione di unire le forze antagoniste al sistema e farle crescere è potenzialmente realizzabile al di là di ogni più rosea previsione, e di questa grande responsabilità occorre farsi carico nel migliore dei modi.

I trasferimenti nord-sud in Italia hanno funzionato male, ma hanno funzionato. Le sanzioni della Troika non funzionano e non funzioneranno mai per quello che dicono i vari Monti di turno.

A mio avviso in entrambi i casi le cause esterne che castrano la sovranità nazionale giocano il ruolo decisivo nell'impedire qualsiasi opera di risanamento, a cominciare da quello morale. Con questo non ci si scarica la responsabilità, anzi occorre caricarsi un peso gigantesco, la gestione della fine degli imperi.

Alberto Conti

SOLLEVAZIONE ha detto...

caro bvzm1

Che sei per soggiacere alla pistola alle tempia dell'euro passi ma paragonare Brancaccio e Scalfari questa è proprio una volgare cazzata.
A Bagnai abbiamo rivolto diverse critiche, ma certo non "starnazza", come invece fa Lei, senza portare infatti uno straccio di argomento serio.

Anonimo ha detto...

1) una moneta unica ha IN SE' un profilo ultraliberista, avrebbe fatto danni anche in presenza di dettagli dei trattati meno liberisti.
2) il "vincolo esterno" non poteva funzionare, perchè la struttura economica di un paese deriva da fattori culturali, storici, geografici, climatici e geologici assolutamente immodificabili.
3) una riforma dei trattati in senso meno liberista, volta ad aiutare fiscalmente i paesi in difficoltà, sarebbe assolutamente insufficiente a frenarne la desertificazione produttiva, così come fu insufficiente in italia tra nord-sud: l'italia starebbe alla germania come la calabria sta alla lombardia, ma mi pare che i lombardi sono più benestanti dei calabresi.
4) tutte queste cose erano chiare già negli anni 60-70 a economisti con un grado normale di intelligenza.
antonio.

Anonimo ha detto...

Redazione

Che si pensi che starnazzi va anche bene, (sarebbe carino capire dove e quando, ma insomma anche voi fate quel che potete); che si pensi che sia per "la pistola alla tempia" può andare benissimo (visto che sono riusciti - con il vostro aiuto - a creare un pericolo maggiore) anche se non è vero; ma che si legga quel commento come un assimilazione di Brancaccio a Scalfari fa solo torto alla vostra intelligenza. Pi di qualunque cazzata

bvzm1

Anonimo ha detto...

Bravo antonio, grazie per i tuoi lumi. Non ti preoccupare che gli economisti di media intelligenza li conosciamo bene, anche Brancaccio, tranquillo.

Ma poi vieni a dircele tu queste cose, che in un vecchio post avesti una discussione con D'Andrea in cui tu ritenevi che il controllo dei capitali non servisse a una ceppa perché L'Argentina... il Maracanà.... Pelè Garrincha, il mago do nascimento, ecc...ecc.....
e poi vieni qui a fare la critica ai liberisti e agli altri di non capirci niente.
Bene, allora ti racconto un aneddoto: LA FINE DEL CONTROLLO DEI CAPITALI E' STATO VOLUTO DAI LIBERISTI, e non ci vuole molto per capirlo. Basta un economista o uno storico economico di media intelligenza per capirlo.

William Wilson

Anonimo ha detto...

@Alberto. Secondo me quando si parla di uscita da destra/sinistra si fa un grande equivoco. Questa è solo una concettualizzazione, che vuole indicare due modi diversi: o fare un programma di controllo e limitazione dei capitali e tutela delle classi povere o lasciare che le libere forze del mercato facciano la loro (ig)nobile strada.
Questo non significa che solo una forza può fare un modo di uscire e un'altra deve fare perforza l'altra via. Chinuque in teoria può proporre l'uscita da sinistra. Perfino Berlusconi.
Mi sono spiegato?

VIANDANTE

Anonimo ha detto...

willy wilson,
1) simpatico il tuo umorismo su pelè e garrincha, ma non va oltre il mezzuccio retorico volto a offendere l'interlocutore, atteggiamento poco scientifico e poco materialistico.
2) il fatto (vero) che il liberismo non vuole il controllo dei capitali non inficia qui i 4 punti che ho elencato.
3) io non sono contrario a priori al controllo dei capitali, dico solo che secondo me non funzionerebbe.
antonio.

Anonimo ha detto...

antonio,
E il mago do nascimiento no? :)))))))

Comunque la mia intenzione non era offendere, era per buttarla sullo sfottò, se ti sei offeso me ne scuso.
Sai quel'è il fatto? E' che mi sono stufato di sentire persone che dicono "non non si può fare così, perchè sennò viene il partenone mannaro a mangiare i bambini, quindi paga l'IMU e taci" oppure cose del tipo "No, non si può applicare la MMT, no Keynes è un cazzaro del '900, siamo nel 2000, non possiamo fare la fine dell'Argentina, quindi meglio finire come la Russia degli anni '90" (già la Russia degli anni '90 dove i liberali si mangiavano i bambini, e non in senso figurato, ma veramente).
Con questo non voglio dire che tu proponga per l'Italia una soluzione simile a quella russa, ma personalmente se devo scegliere preferisco fare la fine dell'Argentina che la fine della Russia degli anni '90.

William Wilson

Anonimo ha detto...

wilson,
io posso compendiare forme MOMENTANEE di controllo dei capitali in caso di uscita dall'euro.
invece condanno decisamente il controllo dei capitali "strutturale e permanente" volto alla "repressione finanziaria" di cui parla il farneticante d'andrea.
un certo marxismo (in questo in compagnia di simpatici compagni di merende come fascisti e iperanarcocapitalisti) non ha capito che i tempi sono cambiati rispetto a 50 anni fa, non ha capito che oggi LA GRAN MASSA DI PERFIDA RENDITA E' IN MANO (direttamente o per interposte banche, stati, fondi pensione, ecc.) ALLE CLASSI MEDIOBASSE, ed è frutto dei risparmi che sono il frutto delle LOTTE che fecero salire i salari al di sopra della mera sussistenza.
d'andrea dice che i prestiti sono dai ricchi ai poveri: è pazzo!
nel capitalismo moderno gli indebitati (che lui vuole favorire) sono gli imprenditori!
d'andrea e molti altri sono rimasti a 50 o 150 anni fa... oppure devo pensare male, ovvero che dietro certe idee ci siano gli interessi di una certa parte di imprenditoria?
i risparmiatori sono GIA' ampiamente vessati: ma dove minkia la vedete sta rendita??????
ma secondo te chi ha VERAMENTE i soldi li investe in btp o obbligazioni societarie guadagnando, togliendo imposte e inflazione, tra il -1 e +1%?
quindi diciamo la verità: si vuole RAPINARE il risparmio.
d'andrea dice "non è giusto l'interesse"... lo diceva pure baffetto... lo dicevano pure i massacratori inquisitori cattolici, lo dice oggi il fascismo islamico.
tu ti sei stancato? io mi sono strastancato di fascisti travestiti da compagni che pretendono, ergendosi a divinità, di decidere cosa è giusto e ingiusto, al di fuori della LOGICA e dalla natura delle cose.
ma per fortuna contano come il 2 di coppe...
caro d'andrea, PAGA i debiti che hai e non rompere.
antonio.

Anonimo ha detto...

(p.s. a proposito degli "interessi negativi" del d'andrea)
wilson,
conosci direttamente i costumi indios? io sì. allora, vai in un villaggio, c'è un indio che ha una canoa (kattivone proprietario!) e che oggi non la usa. tu la vuoi usare per pescare. lui te la dà e tu peschi 10 pesci, torni, gliela ridai.
a questo punto l'indio vuole 2 pesci che tu hai pescato ma tu gli spieghi "a belli capelli, tu sei un perfido rentier parassita, inoltre io ti ho custodito per un giorno la canoa, quindi TU devi darmi 2 pesci".
io dico che ti prendono e fanno tiro a segno con le frecce al curaro...
antonio.

Anonimo ha detto...

Ciao Antonio,

per ravvivare un po' il dibattito, potresti dire quali forme di controllo momentanee introdurresti in caso di uscita dall'euro? In generale, riproporresti oggi -con i dovuti accorgimenti- la legge bancaria del 1936, con ad esempio la separazione tra banche d'investimento e banche commerciali, la segmentazione settoriale del credito, ecc?
Per curiosità poi: che tu sappia chi ha veramente i soldi dove li investe? Non so infine di preciso cosa sia la "repressione finanziaria" di D'Andrea, comunque se ci riferisce ai rendimenti dei titoli di debito pubblico non andrebbe fatto a tuo avviso qualcosa per ridurre la spesa per interessi che, in presenza di 20 anni di avanzo primario, mi sembra siano la voce responsabile dell'ascesa del debito pubblico?
Forse ho messo tanta carne sul fuoco, comunque mi interesserebbe conoscere meglio il tuo pensiero e le tue eventuali proposte. Ciao
Lumumba

Anonimo ha detto...

@antonio, veramente i debiti sono anni che si pagano a colpi di avanzi primario e qua non è una questione di essere contro il tasso d'interesse, si vuole solo sottrarre l'Italia dal speculazione finanziaria, che può piacere o non piacere, a me piace, per esempio.

Anonimo ha detto...

anonimo 7.49,
secondo me il debito dovrebbe servire a finanziare la partecipazione statale nell'economia produttiva, la quale deve dare utili maggiori del tasso d'interesse sul debito. in questo modo gli interessi non vanno ad aumentare il debito.
se invece:
- il debito si usa per coprire attività assistenziali (es. voragini inps)
- il debito finanzia attività produttive in perdita (es. alitalia)
si presenta il problema che dici (che comunque oggi è molto inferiore a 20 anni fa).
ma se si verificano le 2 gravi inefficienze che ho scritto, che colpa ne hanno quei kattivoni che ti hanno prestato i soldi?
antonio.

Anonimo ha detto...

lumumba,
lascio stare eventuali momentanei controlli dei capitali che non è detto abbiano successo e non è detto che siano utili (rispetto a quali fini?).
qua il problema è più grave, il problema è che "certa gente" mi pare che voglia usare l'uscita dall'euro col vero fine ultimo di soddisfare la sua eccitazione erotica intorno al termine "espropriare" (= rubare).
questa la "repressione finanziaria":

http://www.appelloalpopolo.it/?p=8958

vi ricordo che:
1) chi ha veramente i soldi li ha nei paradisi fiscali da quel dì (quindi al massimo reprimi i fessi) e investe in particolari tipi di fondi ("edge" o "private") che sono sbarrati ai comuni mortali (tramite soglie di capitale di accesso alte) e rendono il triplo.
2) i tassi reali negativi sono stati la causa delle bolle (immobiliari e altro) degli anni 2002-2008, ovvero di pessime allocazioni degli investimenti. se tu erodi artificialmente il risparmio questo tenta di riversarsi in settori errati. e voglio vedere come fai, dopo avere represso il risparmio, a costringerlo col fucile a riversarsi su settori utili.
poi che un'autorità statale sia esperta e onesta abbastanza per gestire efficientemente certe cose è tutto da vedere...
3) distruggere i risparmiatori (lavoratori dipendenti) significa che l'opera di investimento verrà effettuata solo dagli imprenditori...
4) i tassi negativi sono ingiusti, inopportuni, fuori dalla logica. in certi momenti (improvvise esplosioni inflattive) si verificano naturalmente... ma pianificarli strutturalmente e giuridicamente è un obbrorio, un suicidio economico.
5) non mi pare che la repressione finanziaria fino agli anni 90 abbia evitato crisi, sconquassi vari sul cambio o fughe di capitali (basta guardare i cambi storici lira/dollaro o marco). ma infatti NON E' la stabilità economica il fine della repressione finanziaria made in d'andrea $ c.
antonio.

Anonimo ha detto...

Ciao Antonio,

correggimi se sbaglio, ma mi sembra che negli anni 80 non ci sia stata alcuna repressione finanziaria. Anzi è in quegli anni che il debito pubblico cresce esponenzialmente per effetto sia della politica monetaria USA di alti tassi d'interesse imposta da Volcker, sia per la necessità (imposta dallo SME) di attrarre capitali per puntellare un tasso un cambio insostenibile per la nostra economia. Proprio negli anni 80 poi viene smantellata su diktat europeo tutta una serie di misure (dall'abolizione del vincolo di portafoglio e dei massimali sugli impieghi al famoso "Divorzio" Banca d'Italia-Tesoro) che negli anni 70 avevano permesso di finanziare il debito pubblico a basso costo.

Certo, fin quando negli anni Ottanta i titoli di Stato ad alto rendimento venivano collocati all'interno (per la gioia di piccoli risparmiatori ma anche di grandi imprese che si facevano prestare a bassi tassi d'interesse i capitali per impiegarli nell'acquisto di titoli ben più remunerativi...), essendo il debito pubblico la controparte del risparmio privato, l'economia nel suo complesso ne beneficiava. Rimane però il fatto che siano stati gli alti tassi d'interesse la causa dell'esplosione del debito pubblico, oggi collocato in buona parte anche all'estero.

Le tue argomentazioni hanno comunque una ragionevolezza. A questo punto però ti chiedo:
1) È opportuno a tuo avviso tentare di ridurre il debito pubblico? Sicuramente c'è anche un problema di efficienza della spesa pubblica (sull'INPS ricordo che i suoi deficit derivavano in particolare dal finanziare le ristrutturazioni produttive delle grandi imprese, ed adesso versa in grave crisi a causa dell'incorporazione di un Inpdap in forte deficit grazie all'evasione contributiva dello Stato...), però è da 20 anni che l'Italia registra un avanzo primario, e che il problema, mi pare, sia sempre la spesa per interessi.
2) In uno scenario di politica economica libera dal cappio europeo, bassi tassi d'interesse non potrebbero comunque favorire un processo di espansione economica? Quali sarebbero le tue linee guida di politica monetaria?
Grazie della disponibilità.
Lumumba

Anonimo ha detto...

http://www.unich.it/docenti/bagnai/blog/Cat_01.JPG

http://keynesblog.files.wordpress.com/2013/06/sp-reale-netto.png

1) negli anni 80 il debito aumentò del 60% mentre la spesa al netto degli interessi del 50%, quindi non furono gli interessi i maggiori responsabili.
erano invece gli anni delle mega infornate di dipendenti pubblici...
come vedi anche negli anni 60 i tassi erano positivi al pari degli anni 80.
l'andamento dei tassi reali è inversamente proporzionale a quello dell'inflazione. durante gli shock inflattivi degli anni 70 il debito A LUNGO TERMINE dovette essere emesso a tassi alti, negli anni 80-90 l'inflazione crollò mentre quel debito continuava a pagare tassi alti. solo per questo i tassi reali erano fortemente positivi. si può ovviare all'inconveniente emettendo debito a tassi variabili o ancora meglio indicizzato all'inflazione.
2) l'inps è il vero unico problema nazionale. raccoglie 2 e spende 3, 110mld di buco quest'anno, soldi che devono essere presi ai cittadini che lavorano. il problema sono i milioni di pensionati che per decenni hanno versato troppo poco per poco tempo e ricevono troppo e per troppo tempo. ma non possono essere toccati perchè votano per "certi partiti". nessun paese al mondo ha una % di pensionati e una quota di pil a loro sacrificata come l'italia.
3) a mio avviso si potrebbe ridurre progressivamente il debito uscendo dall'euro (e svalutando), senza tagliare niente, per il semplice effetto del pil positivo e di un'inflazione n'anticchia maggiore.
qualche risparmiatore con quote di debito a lungo, emesso a tassi bassi, momentaneamente ci rimetterebbe, ma il nuovo debito può essere tranquillamente emesso a tassi reali leggermente positivi. basta che questo debito poi venga usato in attività produttive il cui valore aggiunto è uguale o maggiore al tasso reale.
ma insomma, un imprenditore (lo stato in questo caso) deve essere profondamente scemo o corrotto per non ottenere utili almeno uguali a un tasso reale (esempio) del 2%!
qualche investitore straniero ci rimetterebbe sul cambio, ma questo fa parte del gioco, e se non è ritardato non avrà investito grosse quote sul debito piigs e avrà anche quote in monete che si rivalutano.
4) non mi fido di sti pseudocompagni che "tagliamo, espropriamo". ne conosco tanti, tutti prof universitari, imprenditori, professionisti, dirigenti statali, tutta gente da 5000 al mese in su, gente che con la classe bassa non ha nulla da spartire.
vorrei vedere sti compagni se sarebbero disposti ad affittare una delle loro case e PAGARE LORO un affitto all'inquilino perchè gli fa il favore di custodirgli la casa (stessa cosa dell'interesse negativo)!!!
chi sostiene ste bestialità dovrebbe essere internato in manicomio.
antonio.

Anonimo ha detto...

Antonio,

sul rapporto debito pubblico / interessi mi sembrano più completi i riferimenti, i dati e le tabelle riportati in questo sito, da cui se ne ricava che gli interessi hanno determinato in modo fondamentale il debito pubblico (che, ripeto, non costituiva un problema finché questi era collocato all'interno dell'Italia ed emesso in lire...):
http://leprechaun.altervista.org/debito_pubblico_italiano.shtml
Dalla tua ultima risposta, comunque, si ricava indirettamente che bassi tassi d'interesse favoriscono l'azione di "risanamento" del debito, quando questi sono appunto più bassi del tasso di crescita. Si può conciliare questa necessità con la tutela del risparmio? In ogni caso, se ho ben compreso, tu sostieni che non occorra effettuare operazioni di cancellazione del debito, bensì ridurne il peso grazie ad un PIL che crescerebbe svincolato dai vincoli europei.

L'INPS poi addirittura come "il vero unico problema nazionale": saremmo a cavallo se fosse veramente "l'unico" problema che abbiamo! E poi prendersela con i pensionati, che addirittura "toglierebbero risorse" ai "cittadini che lavorano"; dimenticando la solidarietà inter-generazionale stabilita con il sistema previdenziale a ripartizione...; dimenticando le enormi regalie elargite alle grandi imprese con cassa integrazione, prepensionamenti, ecc.; dimenticando la gestione degli immobili degli enti previdenziali e le operazione di cartolarizzazione, e soprattutto l'incorporazione dell'Inpdap che, parola del presidente Mastropasqua, a causa dei mancati versamenti dei contributi sui lavori dipendenti da parte dello Stato sta portando al fallimento l'INPS. Antonio, mi sembra che su questo punto ti sia pienamente allineato alla propaganda "ultraliberista": i "privilegi" dei pensionati, la spesa pubblica come male assoluto...

Sicuramente c'è un problema di efficienza e di sprechi sulla spesa pubblica, inutile negarlo. È un problema che va affrontato, indubbiamente, ma al momento è secondario rispetto alla priorità costituita dai vincoli europei che ci stanno soffocando, ne convieni? Capisco infine che certi "pseudocompagni" ti possano mettere paura con le loro follie dirigiste. Però da qui a prendersela con lavoratori (i pensionati di domani) e pensionati...
Lumumba



Anonimo ha detto...

1) sì, io sono per una riduzione del debito tramite crescita, senza default e senza tassi negativi.
2) secondo me nessuna ideologia o forza politica è portatrice di tutte le verità o tutte le falsità. se i liberisti dicono che la struttura inps è assurda, in questo hanno ragione. comunque non è come dici tu, cig e inpdap sono problemi minoritari, c'entrano poco coi 110 mld di buco annuale. la "solidarietà intergenerazionale" è retorica, si è arrivati all'assurdo che i giovani pagano contributi al 45% del lordo!
il sistema, o a ripartizione o contributivo, deve essere almeno in pareggio.
io scorporerei la gestione assistenziale (che coprirei con le tasse) da quella previdenziale che deve essere coperta integralmente dai contributi.
io sono A FAVORE della spesa pubblica, ma l'inps è un assurdo.
3) convengo che l'euro è il problema principale. non me la sono mai presa coi lavoratori.
me la prendo invece coi pensionati che versarono 400/mese per 20 anni e ricevono 2000 per 60 anni (40 loro e 20 la vedova).
antonio.

Anonimo ha detto...

lumumba,
"certi "pseudocompagni" ti possano mettere paura con le loro follie dirigiste"...
no, è che tutti i compagni che conosco sono degli ipocriti con una barca di soldi che non vengono da una stirpe di braccianti come me.
"famo a rivoluzzzzzione!"... e poi:
- compagno A: prof universitario da 6000 al mese
- compagno B: proprietario di 7 appartamenti
- compagna C: negozio + centro massaggi shatsu + psicologa da 80 euri l'ora.
evasori fiscali naturalmente.
però vogliono colpire i kattivi "rentiers"...
alla fine vincono sempre gli stessi.
poi ci lamentiamo che gli operai votano berlusca o le pen...
antonio.

Anonimo ha detto...


http://keynesblog.com/2013/12/04/i-tassi-sotto-zero-congelano-la-deflazione/#comment-12364

antonio.

Anonimo ha detto...

Antonio,

a me risulta che l'incorporazione dell'Inpdap stia dando il colpo di grazia all'Inps, grazie all'evasione contributiva di quello Stato che poi fa la voce grossa contro "l'evasione fiscale". A me risulta poi che i contributi dei lavoratori basterebbero per sostenere il pagamento delle pensioni. Ed "i pensionati che versarono 400 euro al mese" saranno comunque una percentuale esigua. Il problema è che all'Inps gli hanno addebitato prestazioni di vario genere, tra cui quelle assistenziali che, come dici bene anche tu, andrebbero addebitate alla fiscalitá generale. Poi se ci mettiamo la "crisi" con licenziamenti e forte calo dei contratti a tempo indeterminato, quindi dei contributi...Comunque per capire, dato che potrei anche io essere in errore: tu quali proposte avresti per riformare l'Inps? Quali sono stati i passaggi principali che hanno portato l'Inps a questo stato? Le riforme Amato, Dini, Prodi, ecc., in questo contesto, che ruolo hanno giocato?
Lumumba

(ASCA) - Roma, 5 dic - L'Inps ha chiuso il 2012 in rosso, con un disavanzo di 9,8 miliardi di euro. Il saldo negativo tra entrate e uscite e' da imputarsi all'incorporazione dell'ex Inpdap, l'Istituto di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica, e l'ex Inpdai, cioe' il fondo per le pensioni dei dirigenti d'azienda. In buona sostanza l'Inps e' in larga misura creditore dello Stato che gli ha accollato una gestione non sorretta da adeguate risorse. Nel dettaglio, il totale delle uscite ammontano a circa 392 miliardi e, di queste, le prestazioni istituzionali, pari a 296 miliardi, coprono il 75% circa di tutte le uscite. A fronte di queste uscite, il totale delle entrate si colloca attorno a 382 miliardi, di cui 306 miliardi di entrate correnti e 20 miliardi di entrate in conto capitale. Dei 306 miliardi di entrate correnti, 208 miliardi derivano dai contributi pagati dai datori di lavoro e dai lavoratori dipendenti e autonomi. I trasferimenti che lo Stato e gli altri enti pubblici erogano all'Istituto ammontano a circa 94 miliardi pari al 24,6% di tutte le entrate dell'Istituto. Dal Bilancio Sociale presentato oggi a Roma emerge che nel 2012 la spesa pensionistica lorda complessiva dell'Inps e' stata di 261,5 miliardi di euro. La cifra e' data dalla somma della spesa previdenziale (236,7 miliardi di euro, pari al 90,5% del totale), che serve direttamente a coprire le posizioni contributive, e quella assistenziale (24,8 miliardi di euro, pari al 9,5%), che copre gli interventi dello stato sociale, il cui onere e' sostenuto integralmente dallo Stato. Con riferimento alla tipologia di pensione goduta, nel Bilancio si evidenzia che il 55,3% dei pensionati riceve una pensione di vecchiaia o di anzianita', con un assegno mensile di 1.417 euro. Lo rende noto l'Inps nel Bilancio Sociale 2012, dove si legge che la quota dei titolari di sole pensioni ai superstiti e di invalidita' e', rispettivamente, pari al 9,2% (856 euro mensili) e 3,8% (789 euro). Il 9,1% dei pensionati percepisce una pensione di tipo assistenziale, con un importo medio di 488 euro al mese; il 12,8% una pensione di tipo Ivs (Invalidita', vecchiaia e superstiti) con 1.466 euro; mentre il 9,9% cumula prestazioni di natura sia previdenziale che assistenziale (1.472 euro).

Anonimo ha detto...

l'inpdap ha scaricato sull'inps 10mld di buco, piccola parte dei 110 totali di buco del 2013.
per me le pensioni andrebbero tagliate di netto, a partire dai 1500 al mese e con % progressive. oppure stabilire un tetto massimo di pensione a prescindere dai contibuti, come negli usa, dove anche chi ha contribuito un botto non prende più di 2500$ (oddio, questo si sarebbe dovuto fare dall'inizio).
antonio.

Anonimo ha detto...

una cosa interessante:
https://img.timetric.com/index/italy-net-household-saving-rates-oecd-eo.png

il risparmio è perfettamente correlato con la QUOTA SALARI del prodotto nazionale.
antonio.

Anonimo ha detto...

Grazie delle precisazioni Antonio, buone cose
Lumumba

Lettori fissi di SOLLEVAZIONE

Temi

Unione europea (953) euro (784) crisi (640) economia (630) sinistra (549) teoria politica (296) finanza (285) Leonardo Mazzei (282) M5S (275) P101 (251) grecia (247) Movimento Popolare di Liberazione (244) Governo giallo-verde (242) elezioni (239) imperialismo (237) sfascio politico (235) resistenza (226) Moreno Pasquinelli (225) sovranità nazionale (219) banche (215) internazionale (213) risveglio sociale (184) alternativa (168) seconda repubblica (167) Syriza (155) piemme (147) Tsipras (146) antimperialismo (135) debito pubblico (133) Matteo Renzi (131) programma 101 (129) spagna (122) filosofia (121) Francia (119) immigrazione (117) marxismo (117) PD (111) destra (111) sovranità monetaria (111) democrazia (109) costituzione (106) Matteo Salvini (104) neoliberismo (104) populismo (104) sollevazione (103) Stefano Fassina (97) islam (97) Grillo (94) Sandokan (94) elezioni 2018 (94) berlusconismo (91) proletariato (91) geopolitica (88) Carlo Formenti (86) Germania (86) Alberto Bagnai (83) Emiliano Brancaccio (83) austerità (80) bce (80) Medio oriente (79) Coordinamento nazionale della Sinistra contro l’euro (78) sindacato (77) Podemos (76) Stati Uniti D'America (75) referendum costituzionale 2016 (74) sinistra anti-nazionale (73) Mario Monti (72) guerra (72) capitalismo (70) Libia (66) Russia (65) capitalismo casinò (63) Sergio Cesaratto (62) Rivoluzione Democratica (61) rifondazione (61) Lega (60) globalizzazione (60) liberiamo l'Italia (60) CLN (59) Siria (59) CONFEDERAZIONE per la LIBERAZIONE NAZIONALE (57) bancocrazia (57) immigrati (57) Sicilia (56) Alexis Tsipras (55) Alitalia (54) cinque stelle (54) legge elettorale (54) sovranismo (54) Diego Fusaro (53) Legge di Bilancio (53) brexit (53) Lega Nord (52) Pablo Iglesias (52) moneta (52) referendum (52) socialismo (52) neofascismo (51) sionismo (51) sovranità popolare (51) Emmezeta (50) fiat (50) Manolo Monereo (49) Movimento dei forconi (49) solidarietà (49) campo antimperialista (48) sinistra sovranista (48) gilet gialli (46) immigrazione sostenibile (46) Beppe Grillo (45) Nichi Vendola (45) renzismo (45) Troika (44) Yanis Varoufakis (44) astensionismo (43) inchiesta (43) uscita dall'euro (43) Luciano Barra Caracciolo (42) Mario Draghi (42) Israele (41) liberismo (40) palestina (40) Mimmo Porcaro (39) patriottismo (39) Fiorenzo Fraioli (38) Ugo Boghetta (38) proteste operaie (38) sinistra patriottica (38) italicum (37) Giorgio Cremaschi (36) Karl Marx (36) Marine Le Pen (35) ambiente (35) fiscal compact (35) uscita di sinistra dall'euro (35) III. Forum internazionale no-euro (34) Luigi Di Maio (34) Ucraina (34) egitto (34) nazione (34) 9 dicembre (33) Def (33) azione (33) ISIS (32) Merkel (32) cina (32) default (32) fiom (32) iran (32) islamofobia (32) populismo di sinistra (32) scienza (32) Forum europeo 2016 (31) Sel (31) governo Renzi (31) unità anticapitalisa (31) Fabio Frati (30) ecologia (30) xenofobia (30) Nello de Bellis (29) Putin (29) catalogna (29) storia (29) eurostop (28) napolitano (28) nazionalizzazione (28) Assemblea di Chianciano terme (27) menzogne di stato (27) Donald Trump (26) Mauro Pasquinelli (26) USA (26) elezioni europee 2019 (26) nazionalismi (26) silvio berlusconi (26) Beppe De Santis (25) Comitato centrale P101 (25) Forum europeo (25) Nato (25) elezioni siciliane 2017 (25) religione (25) scuola (25) Europa (24) Movimento 5 Stelle (24) Quantitative easing (24) Venezuela (24) finanziarizzazione (24) Aldo Giannuli (23) Lavoro (23) Stato di diritto (23) antifascismo (23) manifestazione 12 ottobre 2019 (23) ora-costituente (23) razzismo (23) repressione (23) Coordinamento nazionale sinistra contro l'euro (22) Esm (22) Roma (22) emigrazione (22) keynes (22) nazionalismo (22) Chianciano Terme (21) Front National (21) Simone Boemio (21) Stato islamico dell’Iraq e del Levante (21) Unità Popolare (21) etica (21) Conte bis (20) Emmanuel Macron (20) Foligno (20) Laikí Enótita (20) Marcia della Dignità (20) Regno Unito (20) Vladimiro Giacchè (20) coordinamento no-euro europeo (20) crisi di governo (20) iraq (20) manifestazione del 12 ottobre (20) melenchon (20) minibot (20) tecnoscienza (20) umbria (20) MES (19) Mariano Ferro (19) Norberto Fragiacomo (19) Sicilia Libera e Sovrana (19) Tunisia (19) fronte popolare (19) Domenico Moro (18) Donbass (18) F.S. (18) Izquierda Unida (18) Noi siciliani con Busalacchi (18) lotta di classe (18) pace (18) senso comune (18) Assisi (17) Costanzo Preve (17) Forum europeo delle forze di sinistra e popolari anti-Unione europea (17) Jacques Sapir (17) Paolo Savona (17) Perugia (17) Pier Carlo Padoan (17) chiesa (17) complottismo (17) cosmopolitismo (17) euro-germania (17) media (17) piano B (17) Enrico Letta (16) Forum di Atene (16) Luciano B. Caracciolo (16) Marco Mori (16) Prc (16) Reddito di cittadinanza (16) Renzi (16) Tonguessy (16) appello (16) ballottaggi (16) casa pound (16) fascismo (16) internazionalismo (16) sciopero (16) vendola (16) Cremaschi (15) Daniela Di Marco (15) International no euro forum (15) M. Micaela Bartolucci (15) Salvini (15) clima (15) comunismo (15) diritto (15) indipendenza (15) internet (15) manifestazione (15) piattaforma eurostop (15) tasse (15) vaccini (15) 15 ottobre (14) Alessandro Visalli (14) Alitalia all'Italia (14) Brancaccio (14) Enea Boria (14) Ernesto Screpanti (14) Eurogruppo (14) Fridays for Future (14) MMT (14) Monte dei Paschi (14) Movimento pastori sardi (14) Stato Islamico (14) Turchia (14) Vincenzo Baldassarri (14) no tav (14) obama (14) potere al popolo (14) salerno (14) Alessandro Di Battista (13) Bersani (13) Chavez (13) Enrico Grazzini (13) Eos (13) Jobs act (13) Legge di stabilità (13) Marino Badiale (13) Virginia Raggi (13) Wilhelm Langthaler (13) acciaierie Terni (13) cultura (13) disoccupazione (13) femminismo (13) finanziaria (13) giovine italia (13) privatizzazioni (13) regionalismo differenziato (13) sardine (13) unione bancaria (13) Alfredo D'Attorre (12) Costas Lapavitsas (12) D'alema (12) Forum europeo 2015 (12) Giulietto Chiesa (12) Negri (12) Panagiotis Lafazanis (12) Sergio Mattarella (12) analisi politica (12) decreto salva-banche (12) europeismo (12) global warming (12) keynesismo (12) salari (12) terzo memorandum (12) 14 dicembre (11) AST (11) Aldo Zanchetta (11) De Magistris (11) Dicotomia (11) France Insoumise (11) Gennaro Zezza (11) Ilva (11) Papa Francesco (11) Pardem (11) Portogallo (11) Stato (11) Stefano D'Andrea (11) corruzione (11) de-globalizzazione (11) elezioni anticipate (11) iniziative (11) mediterraneo (11) nucleare (11) ordoliberismo (11) presidenzialismo (11) proteste (11) sindacalismo di base (11) sinistra Italiana (11) sovranismi (11) Art. 18 (10) Bagnai (10) Bruno Amoroso (10) Carl Schmitt (10) Claudio Borghi (10) Fausto Bertinotti (10) Fmi (10) Forum Internazionale Anti-Ue delle forze popolari e di sinistra (10) Forum di Roma 2019 (10) George Soros (10) Gianluigi Paragone (10) Giorgetti (10) Hollande (10) Jean-Luc Mélenchon (10) Lista del Popolo (10) Marco Passarella (10) Marco Zanni (10) OLTRE L'EURO (10) Ora (10) Paolo Barnard (10) Quirinale (10) Risorgimento Socialista (10) Terni (10) cattiva scuola (10) decrescita (10) diritti civili (10) facebook (10) fisco (10) golpe (10) islanda (10) legge di bilancio 2020 (10) povertà (10) taranto (10) ANTARSYA-M.A.R.S. (9) Algeria (9) Antonio Rinaldi (9) Argentina (9) Bernie Sanders (9) CGIL (9) Campagna eurostop (9) Diritti Sociali (9) Draghi (9) Forconi (9) Paolo Ferrero (9) Stato nazione (9) Terza Repubblica (9) ThyssenKrupp (9) Von Hayek (9) Wolfgang Schaeuble (9) bail-in (9) bipolarismo (9) classi sociali (9) cosmo-internazionalismo (9) deficit (9) futuro collettivo (9) il pedante (9) istruzione (9) liberalismo (9) medicina (9) moneta fiscale (9) necrologi (9) questione nazionale (9) sociologia (9) sovranità (9) tecnologie (9) Antonio Gramsci (8) Corte costituzionale (8) DOPO IL 4 DICEMBRE (8) Erdogan (8) F.f (8) Fratelli d'Italia (8) Genova (8) Goracci (8) Gran Bretagna (8) II assemblea della CLN (1-3 settembre) (8) Ingroia (8) Italia Ribelle e Sovrana (8) Julio Anguita (8) Landini (8) Lenin (8) Luca Massimo Climati (8) Mattarella (8) Mirafiori (8) Yanis Varoufakys (8) borsa (8) debitocrazia (8) destra non euro (8) elezioni anticapte (8) elezioni anticipate 2017 (8) elezioni siciliane (8) grexit (8) inflazione (8) lira (8) manifestazione 25 marzo 2017 (8) marxisti dell'Illinois (8) nuovo movimento politico (8) questione femminile (8) regionalismo (8) sardegna (8) seminario programmatico 12-13 dicembre 2015 (8) svalutazione (8) transfemminismo (8) trasporto aereo (8) unità anticapitalista (8) unità nazionale (8) Abu Bakr al-Baghdadi (7) Alessandro Chiavacci (7) Alternative für Deutschland (7) Articolo 18 (7) CUB (7) Cub Trasporti (7) Dino Greco (7) Ernesto Laclau (7) Flat tax (7) Franz Altomare (7) Gaza (7) Giancarlo D'Andrea (7) Giuseppe Angiuli (7) ISIL (7) Inigo Errejón (7) Je so' Pazzo (7) Jeremy Corbyn (7) Joseph Stiglitz (7) MMT. Barnard (7) Macron (7) Massimo Bontempelli (7) Maurizio Landini (7) Me-Mmt (7) Michele Berti (7) Nuit Debout (7) Oskar Lafontaine (7) Papa Bergoglio (7) Pil italiano (7) Riccardo Achilli (7) Samuele Mazzolini (7) Sapir (7) Seconda Assemblea P101 (7) Ttip (7) agricoltura (7) aletheia (7) anarchismo (7) autodeterminazione dei popoli (7) bankitalia (7) confederazione (7) contante (7) derivati (7) eurexit (7) eurocrack (7) giovani (7) il manifesto (7) incontri (7) magistratura (7) nazismo (7) patria e costituzione (7) pensioni (7) risorgimento (7) rivolta (7) rivoluzione civile (7) rossobrunismo (7) sanità (7) spread (7) trasporto pubblico (7) Ars (6) Banca centrale europea (6) Bazaar (6) Bottega partigiana (6) CETA (COMPREHENSIVE ECONOMIC AND TRADE AGREEMENT) (6) Carlo Galli (6) Casaleggio (6) Contropiano (6) Eros Cococcetta (6) Eugenio Scalfari (6) Franco Bartolomei (6) Frédéric Lordon (6) Giorgia Meloni (6) M.AR.S. (6) Maduro (6) Marx (6) Militant-blog (6) Nino galloni (6) No Renzi Day (6) Noi con Salvini (6) ORA! (6) Pcl (6) Pisapia (6) Polonia (6) REDDITO MINIMO UNIVERSALE (6) Regioni autonome (6) Sandro Arcais (6) Stato di Polizia (6) Target 2 (6) Teoria Monetaria Moderna (6) Thomas Fazi (6) Titoli di stato (6) Toni negri (6) USB (6) Ungheria (6) Viktor Orban (6) assemblea nazionale 2-3 luglio 2016 (6) automazione (6) beni comuni (6) cinema (6) fabrizio Marchi (6) famiglia (6) giovanni Tria (6) governo Gentiloni (6) ideologia (6) incontro internazionale (6) la variante populista (6) liberosambismo (6) migranti (6) no-Ttip (6) nuovo soggetto politico (6) populismo democratico (6) suicidi (6) suicidi economici (6) tecnica (6) terremoto (6) uber (6) utero in affitto (6) Alberto Negri (5) America latina (5) Angelo Panebianco (5) Anguita (5) Antonio Ingroia (5) Assad (5) Carola Rackete (5) Dario Guarascio (5) Decreto Dignità (5) Decreto sicurezza (5) Dimitris Mitropoulos (5) Federalismo (5) Federico Fubini (5) Ferdinando Pastore (5) Finlandia (5) Forza Italia (5) Franco Busalacchi (5) Giuseppe Mazzini (5) HAMAS (5) Hilary Clinton (5) Il popolo de i Forconi (5) Joël Perichaud (5) Kirchner (5) Lucca (5) Luigi De Magistris (5) MOHAMED KONARE (5) Marcello Teti (5) Mario Monforte (5) No Monti Day (5) No debito (5) Npl (5) Nuova Direzione (5) Paolo Becchi (5) Parigi (5) Partito tedesco (5) Pier Paolo Dal Monte (5) Rete dei Comunisti (5) Romano Prodi (5) Rosatellum 2 (5) Sharing Economy (5) Soleimani (5) Stathis Kouvelakis (5) TTIP (TRANSATLANTIC TRADE AND INVESTMENT PARTNERSHIP) (5) Trump (5) Val di Susa (5) Wolfgang Munchau (5) Yemen (5) afghanistan (5) alleanze (5) banche popolari (5) brasile (5) camusso (5) chiesa ortodossa (5) confindustria (5) cuba (5) debitori (5) decreto vaccini (5) di Pietro (5) donna (5) elezioni regionali 2015 (5) elezioni. Lega (5) fratelli musulmani (5) giornalismo (5) governo (5) greta thumberg (5) jihadismo (5) laicismo (5) massimo fini (5) pomigliano (5) procedura d'infrazione (5) proteste agricoltori (5) rifugiati politici (5) salvinismo (5) teologia (5) tremonti (5) wikileaks (5) 16 giugno Roma (4) ALBA (4) Africa (4) Alessandro Somma (4) Alessia Vignali (4) Altiero Spinelli (4) Andrea Ricci (4) Anna Falcone (4) Antonio Amoroso (4) Assange (4) Aurelio Fabiani (4) Autostrade per l'Italia (4) Bergoglio (4) Brigate sovraniste (4) CSNR (4) Candidatura d’Unitat Popular (CUP) (4) Carovana di solidarietà (4) Cesaratto (4) Charlie Hebdo (4) Chiavacci Alessandro (4) Città della Pieve (4) Claudio Martini (4) Comitato per il No nel referendum sulla legge costituzionale Renzi- Boschi (4) Consiglio nazionale ORA! (4) Coordinamento per la Democrazia Costituzionale (4) Corea del Nord (4) Danilo Calvani (4) Danilo Zolo (4) Deutsche Bank (4) Die Linke (4) Diego Melegari (4) Emanuele Severino (4) Ernesto Galli Della Loggia (4) Felice Floris (4) Francesco Giavazzi (4) Frente civico (4) Fronte Sovranista Italiano (4) GIAPPONE (4) Giuliano Pisapia (4) Giulio Regeni (4) Giulio Sapelli (4) Imu (4) Incontro di Roma (4) Italexit (4) JP Morgan (4) Jacques Nikonoff (4) Karl Polany (4) Kke (4) L'Altra Europa con Tsipras (4) Lafontaine (4) Laura Boldrini (4) Leonardo Mazzzei (4) Luciano Canfora (4) Luciano Gallino (4) Luciano Vasapollo (4) Lucio Chiavegato (4) Luigi Ferrajoli (4) Lupo (4) MPL (4) Marcello Minenna (4) Marchionne (4) Martin Heidegger (4) Morgan Stanley (4) Mosul (4) NO TAP (4) Noi sicialiani con Busalacchi (4) ONU (4) Oscar Lafontaine (4) Paolo Gerbaudo (4) Pci (4) Piattaforma di sinistra (4) Piero Bernocchi (4) Prodi (4) ROSSA (4) Rajoy (4) Sefano Rodotà (4) Sergio Starace (4) Simone Pillon (4) Slavoj Žižek (4) Stato d'emergenza (4) TAP (4) Tyssenkrupp (4) VOX (4) Varoufakis (4) Visco (4) Vladimiro Giacché (4) Xarxa Socialisme 21 (4) Xi Jinping (4) agricoltura biologica (4) al-Sisi (4) alceste de ambris (4) anarchici (4) antisemitismo (4) antisionismo (4) arancioni (4) bigenitorialità (4) califfato (4) carceri (4) cipro (4) coalizione sociale (4) crisi bancaria (4) cristianesimo (4) cristianismo (4) curdi (4) demografia (4) diritti di cittadinanza (4) donne (4) elezioni 2017 (4) elezioni comunali 2017 (4) elezioni siciliane 2012 (4) filo rosso (4) gender (4) il fatto quotidiano (4) informatica (4) intelligenza artificiale (4) irisbus (4) irlanda (4) italia (4) ius soli (4) legge del valore (4) legge di stabilità 2017 (4) parti de gauche (4) patrimoniale (4) porcellum (4) precarietà (4) presidente della repubblica (4) primarie (4) protezionismo (4) risparmio (4) salute (4) saviano (4) seminario (4) sinistra transgenica (4) sottoscrizione (4) spending review (4) spesa pubblica (4) statizzazione banche (4) terzo polo (4) transizione al socialismo (4) trattati europei (4) truffa bancaria (4) università (4) wikidemocrazia (4) xylella (4) 19 ottobre (3) Ahmadinejad (3) Alavanos (3) Albert Einstein (3) Alberto Alesina (3) Alfiero Grandi (3) Amodeo (3) Antonella Stirati (3) Aquisgrana (3) Arabia saudita (3) Armando Mattioli (3) Associazione Riconquistare la Sovranità (3) Atene 26-28 giugno (3) Aventino (3) BRIM (3) Barbara Spinelli (3) Benedetto Croce (3) Benetton (3) Bernd Lucke (3) Bin Laden (3) Bloco de Esquerda. (3) Cerveteri Libera (3) Cia (3) Ciudadanos (3) Comitato No Debito (3) Commissione europea (3) Coordinamento Democrazia Costituzionale (3) Coordinamento dei Comitati per il NO-Umbria (3) Coordinamento no E45 autostrada (3) Davide Serra (3) Dieudonné M'bala M'bala (3) Diosdado Toledano (3) EDWARD SNOWDEN (3) Eleonora Forenza (3) Ernest Vardanean (3) Eurasia (3) Fabio Nobile (3) Fabrizio Tringali (3) Fausto Sorini (3) Filippo Abbate (3) Francesco Neri (3) Francesco Salistrari (3) Fratoianni (3) Gianni Ferrara (3) Giorgio Lunghini (3) Giovanni Gentile (3) Giuliana Nerla (3) Giulio Bonali (3) Giuseppe Pelazza (3) Goofynomics (3) Gramsci (3) Guido Grossi (3) HELICOPTER MONEY (3) Hezbollah (3) ISTAT (3) Ilaria Bifarini (3) Iugoslavia (3) Ivan Cavicchi (3) Jens Weidmann (3) Jugoslavia (3) Leonardo SInigaglia (3) Lista Tsipras (3) Luca Ricolfi (3) Magdi Allam (3) Manolo Monero Pérez (3) Marcello Foa (3) Marco Bulletta (3) Marco Mainardi (3) Mario Volpi (3) Marxista dell'Illinois n.2 (3) Massimo De Santi (3) Massimo cacciari (3) Maurizio Fratta (3) Maurizio del Grippo (3) Milton Friedmann (3) Modern Money Theory (3) Moldavia (3) Morya Longo (3) Napoli (3) Nigel Farage (3) No Mes (3) No e-45 autostrada (3) Noi Mediterranei (3) Olanda (3) Palermo (3) Panagiotis Sotiris (3) Paola De Pin (3) Partito Italexit (3) Patrizia Badii (3) Pedro Montes (3) Pkk (3) Poroshenko (3) Rinascita (3) Rodoflo Monacelli (3) Ruggero Arenella (3) Salento (3) Sarkozy (3) Scenari Economici (3) Six Pack (3) Stavros Mavroudeas (3) Ugo Arrigo (3) Ungheria. jobbink (3) Ventotene (3) Viareggio (3) al-Nusra (3) alba dorata (3) austria (3) biotecnocrazia (3) bollettino medico (3) crediti deteriorati (3) debito (3) deflazione (3) deflazione salariale (3) diritto d'asilo politico (3) diritto di cittadinanza (3) divorzio banca d'Italia Tesoro (3) dollaro (3) economia sociale di mercato (3) elezioni 2020 (3) euroasiatismo (3) foibe (3) forza nuova (3) giustizia (3) inceneritori (3) indignati (3) ines armand (3) insegnanti (3) internazionale azione (3) legge di stabilità 2015 (3) legge truffa (3) machiavelli (3) maternità surrogata (3) mattarellum (3) mezzogiorno (3) minijobs. Germania (3) negazionismo (3) noE-45 autostrada (3) occidente (3) oligarchia (3) olocausto (3) partito (3) partito democratico (3) prescrizione (3) psicanalisi (3) quota 100 (3) rai (3) ratzinger (3) riforma del senato (3) robotica (3) sanità. spending review (3) sciopero generale (3) seminario teorico (3) senato (3) sme (3) social media (3) socialdemocrazia (3) sondaggi (3) sovranità e costituzione (3) sovrapproduzione (3) takfir (3) tassisti (3) terza assemblea P101 (3) tv (3) violenza (3) web (3) 11 settembre (2) 12 aprile (2) 25 aprile 2017 (2) 27 ottobre 2012 (2) A/simmetrie (2) ALDE (2) Ada Colau (2) Agenda Monti (2) Alberto Benzoni (2) Alberto Montero (2) Alétheia (2) Amando Siri (2) Amazon (2) Andalusia (2) Angelo Salento (2) Antonello Ciccozzi (2) Antonello Cresti (2) Arditi del Popolo (2) Armando Siri (2) Atlante (2) Baath (2) Bahrain (2) Banca (2) Bandiera rossa in movimento (2) Berretti Rossi (2) Bilderberg (2) Black Lives Matter (2) Blockchain (2) Bolivia (2) Bolkestein (2) Borotba (2) Brushwood (2) CISL (2) Carc (2) Carlo Clericetti (2) Carlo Freccero (2) Carlo Romagnoli (2) Cernobbio (2) Certificati di Credito Fiscale (2) Cesarina Branzi (2) Cgia Mestre (2) Chantal Mouffe (2) Cile (2) Cirimnnà (2) Civati (2) Claudia Castangia (2) Colonialismo (2) Comitato antifascista russo-ucraiono (2) Conte (2) Coordinamento europeo della Sinistra contro l’euro (2) Dani Rodrik (2) De Bortoli (2) Der Spiegel (2) Diem25 (2) Domenico Losurdo (2) Don Giancarlo Formenton (2) Dugin (2) EReNSEP (2) Edoardo Biancalana (2) Ego della Rete (2) Emilia Clementi (2) Emilia-Romagna (2) Emiliano Gioia (2) Enzo Pennetta (2) Eric Toussaint (2) Ettore Livini (2) European Quantitative-easing Intermediated Program (2) Extincion Rebellion (2) F.List (2) Federal reserve (2) Fidel Castro (2) Fidesz (2) Filippo Gallinella (2) Fiumicino (2) Forestale (2) Forum Internazionale antiEU delle forze popolari (2) Forum Popoli Mediterranei (2) Francesco Lamantia (2) Francesco Maria Toscano (2) Francesco Piobbichi (2) Franco Russo (2) Frosinone (2) Fulvio Grimaldi (2) Futuro al lavoro (2) Generale Pappalardo (2) Gentiloni (2) Giacomo Bracci (2) Giacomo Russo Spena (2) Giada Boncompagni (2) Giancarlo Cancelleri (2) Gig Economy (2) Giorgio Gattei (2) Giuliano Amato (2) Giuseppe Palma (2) Goldman Sachs (2) Google (2) Grottaminarda (2) Guido Viale (2) Hartz IV (2) Hegel (2) Hitler (2) Héctor Illueca (2) INPS (2) Incontro di Madrid 19/21 febbraio 2016 (2) Iniciativa za Demokratični Socializem (2) Iniziativa per il socialismo democratico (2) Italia Ribelle (2) Iugend Rettet (2) JULIAN ASSANGE (2) Jacopo Custodi (2) Javier Couso Permuy (2) Juan Carlos Monedero (2) Juncker (2) Junker (2) Kalergy (2) Ken Loach (2) Kostas Lapavitsas (2) Kurdistan (2) La Grassa (2) Lelio Basso (2) Lelio Demichelis (2) Loretta Napoleoni (2) Ltro (2) M-48 (2) Maastricht (2) Mali (2) Manolis Glezos (2) Marco Revelli (2) Marco Rizzo (2) Maria Elena Boschi (2) Maria Rita Lorenzetti (2) Mario Tronti (2) Mark Zuckerberg (2) Marocco (2) Massimo D'Antoni (2) Massimo PIvetti (2) Michele Serra (2) Michele fabiani (2) Microsoft (2) Militant (2) Moscovici (2) Movimento Politico d'Emancipazione Popolare (2) Mussari (2) Mélenchon (2) Nadia Garbellini (2) Netanyahu (2) Nicaragua (2) Omt (2) Oriana Fallaci (2) Ostia (2) Paolo Maddalena (2) Papa (2) Partito comunista (2) Patto di Stabilità e Crescita (2) Paul Krugman (2) Paul Mason (2) PdCI (2) Pdl (2) Piano di eradicazione degli ulivi (2) Piemonte (2) Pippo Civati (2) Portella della Ginesta (2) Preve (2) Quarto Polo (2) Raffaele Alberto Ventura (2) Reddito di inclusione sociale (2) Riccardo Bellofiore (2) Riccardo Ruggeri (2) Riscossa Italia (2) Roberto Ferretti (2) Rosanna Spadini (2) Rosarno (2) Rosatellum (2) Rozzano (2) Ryan air (2) SPD (2) STX (2) Sahra Wagenknecht (2) Salistrari (2) Schumpeter (2) Scilipoti (2) Scozia (2) Seconda Assemblea CLN (2) Sergio Bellavita (2) Sergio Cararo (2) Sergio Cofferati (2) Severgnini (2) Shale gas (2) Simone Di Stefano (2) Slovenia (2) Stato penale (2) Stefano Zecchinelli (2) Steve Bannon (2) Stiglitz (2) Tasi (2) Tasos Koronakis (2) Telecom (2) Terzo Forum (2) Thissen (2) Thomas Piketty (2) Tito Boeri (2) Tiziana Alterio (2) Tiziana Ciprini (2) Tltro (2) Tomaso Montanari (2) Tor Sapienza (2) Torino (2) Transatlantic Trade and Investment Partnership (2) Transnistria (2) Trilateral (2) UIL (2) UKIP (2) Umberto Eco (2) Ursula von der Leyen (2) Valerio Bruschini (2) Von Der Leyen (2) Vox Italia (2) Zagrebelsy (2) Zoe Constantopoulou (2) accordo del 20 febbraio (2) accordo sul nucleare (2) agricoltori indignati (2) al Serraj (2) al-Durri (2) al-qaeda (2) alawismo (2) animalismo (2) antimperialista (2) antispecismo (2) antropologia (2) atac (2) banche venete (2) battaglia d'autunno (2) blocco sociale (2) bontempelli (2) burkini (2) calunnia (2) casa (2) clausole di salvaguardia (2) cobas (2) comitato di Perugia (2) composizione di classe (2) comuni (2) comunicazione (2) debito privato (2) denaro (2) deregulation (2) domenico gallo (2) due euro (2) dughin (2) elezioni comunali 2015 (2) elezioni comunali 2019 (2) embraco (2) enel (2) energia (2) ennahda (2) esercito (2) eugenetica (2) expo (2) export (2) fake news (2) fecondazione eterologa (2) fincantieri (2) fine del lavoro (2) frontiere (2) gaypride (2) genetica (2) gennaro Migliore (2) geoeconomia (2) giacobinismo (2) governicchio (2) indignatos (2) industria italiana (2) intimperialismo (2) isu sanguinis (2) legge (2) legge di stabilità 2018 (2) lgbt (2) libano (2) liberi e uguali (2) libertà di pensiero (2) maidan (2) manifestazione 2 giugno 2018 (2) marina silva (2) mercantislismo (2) nazionalizzare le autostrade (2) no expo (2) non una di meno (2) omosessualità (2) ong (2) paolo vinti (2) pareggio di bilancio (2) parlamento europeo (2) patria (2) patto del Nazareno (2) patto grecia-israele (2) patto politico (2) peronismo (2) petrolio (2) pietro ratto (2) poste (2) poste italiane (2) proporzionale (2) province (2) razionalismo (2) reddito di base (2) ricchezza (2) riduzione parlamentari (2) rifiuti (2) riformismo (2) rivoluzione russa (2) rivoluzione socialista (2) scissione pd (2) serbia (2) shador (2) shoa (2) silicon valley (2) sinistra anticapitalista (2) sinistra critica (2) società (2) stagnazione secolare (2) stop or-me (2) studenti (2) tasso di cambio (2) transgender (2) transumano (2) ulivi (2) unioni civili (2) uniti e diversi (2) uscita da sinistra (2) vincolo di mandato (2) vota NO (2) "cosa rossa" (1) 100 giorni (1) 101 Dalmata. il più grande successo dell'euro (1) 11-12 gennaio 2014 (1) 14 novembre (1) 17 aprile (1) 19 ottobre 2019 (1) 1961 (1) 20-24 agosto 2014 (1) 25 aprile 2014 (1) 25 aprile 2015 (1) 25 aprile 2018 (1) 28 marzo 2014 (1) 31 marzo a Milano (1) 4 novembre (1) 5G (1) 6 gennaioMovimento Popolare di Liberazione (1) 8 settembre (1) 9 febbraio 2019 (1) 9 novembre 2013 (1) A. Barba (1) AL NIMR (1) Abd El Salam Ahmed El Danf (1) Aberto Bellini (1) Accellerazionismo (1) Achille Occhetto (1) Acqua pubblica (1) Adenauer (1) AirCrewCommittee (1) Alain Parguez (1) Alan Greenspan (1) Alan Johnson (1) Alba Libica (1) Albania (1) Albert Jeremiah Beveridge (1) Albert Reiterer (1) Albert Rivera (1) Alberto Perino (1) Alcoa (1) Aldo Barba (1) Aldo Bronzo (1) Aleksey Mozgovoy (1) Alemanno (1) Aleppo (1) Alesina (1) Alessandro Mustillo (1) Alessandro Trinca (1) Alex Zanotelli (1) Alexander Zakharchenko (1) Alterfestival (1) Alternativa per la Germania (1) Alì Manzano (1) Ambrogio Donini (1) Ambrose Evans Pritchard (1) Amedeo Argentiero (1) Amintore Fanfani (1) Amoroso (1) Anders Breivik (1) Andrew Brazhevsky (1) Andrew Spannaus (1) Angela Matteucci (1) Angelo di Carlo (1) Angus Deaton (1) Anis Amri (1) Anna Angelucci (1) Anna Lami (1) Anschluss (1) Anthony Coughlan (1) Antonella Stocchi (1) Antonio De Gennaro (1) Antonio Guarino (1) Antonio Rinaldis (1) Antonis Ragkousis (1) Antonis-Ragkousis (1) Apple (1) Arditi (1) Argo Secondari (1) Argyrios Argiris Panagopoulos (1) Arnaldo Otegi (1) Ars Longa (1) Art 81 (1) Art. 11 (1) Art.50 Trattato Lisbona (1) Articolo1 (1) Artini (1) Artuto Scotto (1) Ascheri (1) Atene (1) Athanasia Pliakogianni (1) Atlantia (1) Attali (1) Augusto Graziani (1) Australia (1) BDI (1) BORIS NEMTSOV (1) BRI (1) Banca d'Italia (1) Banca mondiale (1) Barcelona en comú (1) Bashar al-Assad (1) Basilicata (1) Bastasin (1) Battaglione Azov (1) Bazar (1) Bcc (1) Bekaert (1) Belardelli (1) Belgio (1) Benigni (1) Benoît Hamon (1) Bernard-Henri Levy (1) Bielorussia (1) Bifo (1) Bilancio Ue (1) Bini Snaghi (1) Bisignani (1) Bismarck (1) Black Panthers (1) Blade Runner 2049 (1) Boicotta Eurovision (1) Boikp Borisov (1) Bolsonaro (1) Bossi (1) Branko Milanovic (1) Brennero (1) Bretagna (1) Brigata kalimera (1) Brindisi (1) Britannia (1) Bruderle (1) Bruno Steri (1) Bruno Vespa (1) Bulgaria (1) ByoBlu (1) C.f.. Governo giallo-verde (1) CARTA DI FIRENZE 2019 (1) CCF (1) CNL (1) COMITATO OPERAI E CITTADINI PER L'AST (1) COSMOPOLITICA (1) Calabria (1) Calenda (1) Cambiare si può (1) Cameron (1) Cammino per la libertà (1) Cancellieri (1) Carchedi (1) Caritas (1) Carlo Candi (1) Carlo De Benedetti (1) Carlo Rovelli (1) Carmine Pinto (1) Casal Bruciato (1) Cascina Raticosa (1) Casini (1) Cassazione (1) Cassese Sabino (1) Catarina Martins (1) Cekia (1) Cesare Battisti (1) Checchino Antonini (1) Checco (1) Chiaberge Riccardo (1) Chiara Appendino (1) Chisinau (1) Chișinău (1) Christian Napolitano (1) Christian Rocca (1) Christoph Horstel (1) Circo Massimo (1) Cirinnà (1) Civitavecchia (1) Claudia Zeta (1) Claudio Maartini (1) Claudio Magris (1) Claus Offe (1) Concita De Gregorio (1) Confederazione europea (1) Conferenza d'apertura (1) Consiglio europeo del 26-27 giugno 2014 (1) Coord (1) Coordinamento europeo per l'uscita dall'Unione (1) Corea del Sud (1) Corriere della sera (1) Corte Europea sui diritti dell'uomo (1) Cosenza (1) Crimea (1) Cristina Re (1) Cuperlo (1) DDL (1) Dagospia (1) Daisy Osauke (1) Damiano palano (1) Dan Glazebrook (1) Daniela Conti (1) Daniele Manca (1) Danimarca (1) Dario Fo (1) Davide Bono (1) Davide Gionco (1) Davos (1) De Masi (1) De Vito (1) Debora Billi (1) Debt Redemption Fund (1) Del Rio (1) Denis Mapelli (1) Dichiarazione universale dei diritti umani (1) Dimitris Christoulias (1) Dio (1) Dmitriy Kolesnik (1) Domenico Quirico (1) Domenico Rondoni (1) Dominique Strauss-Khan (1) Don Sturzo (1) Donald Tusk (1) Duda (1) ECO (1) EPAM (1) Eco della rete (1) Eduard Limonov (1) Elctrolux (1) Eleonora Florenza (1) Elinor Ostrom (1) Elliott Gabriel (1) Emanuele Filiberto (1) Emilio Gentile (1) Emma Bonino (1) Emmanuel Mounier (1) Emmeffe (1) Enrica Perucchietti (1) Enrico Angelini Partigiano (1) Enrico Gatto (1) Enrico Rossi (1) Enrico padoan (1) Erasmo vecchio (1) Ernesto Pertini (1) Ernst Bloch (1) Eros Francescangeli (1) Erri De Luca (1) Etiopia (1) Ettore Gotti Tedeschi (1) Eugenio Scalgari (1) Eunoè (1) Eurispes (1) Europa a due velocità (1) Evo Morales (1) FF2 (1) Fabiani (1) Fabio Amato (1) Fabio De Masi (1) Fabio Dragoni (1) Fabio Mini (1) Fabio Petri (1) Fabriano (1) Fabrizio De Paoli (1) Fabrizio Rondolino (1) Falluja (1) Favia (1) Federazione delle Industrie Tedesche (1) Federica Aluzzo (1) Federico Caffè (1) Federico II il Grande (1) Ferrero (1) Fertility Day (1) Filippo Dellepiane (1) Filippo Nogarin (1) Filippo Santarelli (1) Fiorito (1) Florian Philippot (1) Folkebevægelsen mod EU (1) Foodora (1) Foro di Sao Paulo (1) Forum Ambrosetti (1) Forum dei Popoli Mediterranei (1) Forum di Assisi (1) Francesca Donato (1) Francesco Campanella (1) Francesco Cardinali (1) Francesco Garibaldo (1) Francesco Giuntoli (1) Francesco Lenzi (1) Francesco Magris (1) Franco Venturini (1) Frauke Petry (1) Fred Kuwornu (1) Freente Civico (1) Freud (1) Front de gauche (1) Fronte della gioventù comunista (1) Fuad Afane (1) Fukuyama (1) Fuori dall'euro (1) GMJ (1) Gabanelli (1) Gabriele Gesso (1) Gandhi (1) George Friedman (1) George Monbiot (1) Germanicum (1) Gesù (1) Gezi park (1) Giacomo Bellini (1) Giacomo Bellucci (1) Giacomo Vaciago (1) Giacomo Zuccarini (1) Giancarlo Bergamini (1) Gim cassano (1) Giordano Sivini (1) Giovanna Vertova (1) Giovanni De Cristina (1) Giovanni Lo Porto (1) Giovanni Schiavon (1) Giovanni Tomei (1) Giovanni di Cristina (1) Giulia Grillo (1) Giuliana Commisso (1) Giuliano Procacci (1) Giulio Ambrosetti (1) Giulio Girardi (1) Giulio Tarro (1) Giulio Tremonnti (1) Giuseppe Altieri (1) Giuseppe Guarino (1) Giuseppe Travaglini (1) Giuseppe Turani (1) Giuseppe Zupo (1) Glauco Benigni (1) Godley (1) Grasso (1) Graziano Priotto (1) Grecia presidio 9/9/19 (1) Guerra di liberazione algerina (1) Guglielmo Forges Davanzati (1) Guido Lutrario (1) Guido Ortona (1) Günther Anders (1) HSBC (1) Hainer Flassbeck (1) Haitam Manna (1) Haiti (1) Haver Analytics (1) Hawking (1) Heiner Flassbeck (1) Hillary Clinton (1) Hjalmar Schacht (1) Hong Kong (1) Huawei (1) Huffington Post (1) IPHONE (1) IRiS (1) IS (1) Ida Magli (1) Ignazio Marino (1) Il tramonto dell'euro (1) Ilaria Lucaroni (1) Illueca (1) Imposimato (1) Improta (1) Indesit (1) Indipendenza e Costituzione (1) Inge Höger (1) Intellettuale dissidente (1) International Forum of Sovereign Wealth Funds (1) Intesa Sanpaolo (1) Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (1) Italia dei valori (1) J.Habermas (1) JAMES GALBRAITH (1) JOBS ACT(ING) IN ROME (1) Jacques Delors (1) Jacques Rancière (1) James Holmes (1) James K. Galbraith (1) James Petras (1) Jaroslaw Kaczynsk (1) Jason Barker (1) Je so' Pazz' (1) Jean Claude Juncker (1) Jean-Claude Juncker (1) Jean-Claude Lévêque (1) Jean-Claude Michéa (1) Jean-Jacques Rousseau (1) Jean-Paul Fitoussi (1) Jeremy Rifkin (1) Jo Cox (1) Joel Perichaud (1) John Laughland (1) John Locke (1) John Pilger (1) Jorge Alcazar Gonzalez (1) Joseph De Maistre (1) Joseph Shumpeter (1) Josephine Markmann (1) João Ferreira (1) Jugend Rettet (1) Juha Sipila (1) Junge Welt (1) Kalecky (1) Kalergi (1) Kelsen (1) Kemi Seba (1) Kenneth Kang (1) Kiev (1) Kirill Vasilev (1) Kolesnik Dmitriy (1) Kosovo (1) Kostas Kostoupolos (1) Kostas-Kostopoulos (1) Kouachi (1) Koutsianas Pantelis (1) Kruhman (1) Ktragujevac (1) Kyenge (1) L'Aquila (1) La Pira (1) La forte polarizzazione (1) La sinistra e la trappola dell'euro (1) La via maestra (1) La7 (1) Lagarde (1) Lapo Elkann (1) Lars Feld (1) Lasciateci fare (1) Leave (1) Lecce (1) Left (1) Legge 194 (1) Legge Acerbo (1) Legge Severino (1) Leonardo Coen (1) Leopolda (1) Lettera aperta ai movimenti sovranisti (1) Lev Gumilev (1) LexitNetwork (1) Lia De Feo (1) Lidia Riboli (1) Lidia Undiemi (1) Liguria (1) Lillo Massimiliano Musso. Leoluca Orlando (1) Lituana (1) Livorno (1) Logistica. Ikea (1) London Corrispondent Society (1) Lorenzin (1) Lorenzin Beatrice (1) Lorenzo Alfano (1) Lorenzo Del Savio (1) Lorenzo Dorato (1) Lorenzo Fioramonti (1) Lorenzo Fontana (1) Loris Caruso (1) Luca Donadel (1) Luca Pagni (1) Lucarelli (1) Lucia Annunziata (1) Lucia Morselli (1) Luciana Castellina (1) Luciano Violante (1) Lucio Magri (1) Lucio garofalo (1) Luigi De Giacomo (1) Luigi Nanni (1) Luigi Preiti (1) Luigi Zingales (1) Luka Mesec (1) López Obrador (1) M. Pivetti (1) M48 (1) M5 (1) MH 17 flight paths (1) MNLA (1) MOSE (1) Macchiavelli (1) Macedonia (1) Maida (1) Manuel Monereo (1) Manuel Montejo (1) Manuela Cadelli (1) Manuela Carmena (1) Marcello Barison (1) Marcello De Cecco (1) Marcello Veneziani (1) Marcia Perugia-Assisi (1) Marco Bersani (1) Marco Carrai (1) Marco Cattaneo (1) Marco Di Steafno (1) Marco Ferrando (1) Marco Fortis (1) Marco Giannini (1) Marco Palombi (1) Marco Pannella (1) Marco Parma (1) Marco Rovelli (1) Marco Santopadre (1) Marcuse (1) Margarita Olivera (1) Maria Grazia Da Costa (1) Marina Calculli (1) Marina Minicuci (1) Mario Esposito (1) Mark Rutte (1) Maroni (1) Marta Fana (1) Martin Lutero (1) Martin Wolf (1) Marxista dell'Illinois n.1 (1) Massimiliano Panarari (1) Massimo Costa (1) Massimo Gramellini (1) Massimo Recalcati (1) Massimo Villone (1) Matt O'Brien (1) Mattei (1) Matteo Mameli (1) Matteo Pucciarelli (1) Mauricio Macri (1) Maurizio Alfieri (1) Maurizio Blondet (1) Maurizio Franzini (1) Maurizio Leonardi (1) Maurizio Lupi (1) Maurizio Molinari (1) Maurizio Ricci (1) Maurizio Sgroi (1) Maurizio Vezzosi (1) Maurizio Zenezini (1) Maurizio zaffarano (1) Mauro Alboresi (1) Mauro Bocci (1) Mauro Maltagliati (1) Mauro Scradovelli (1) Mauro Volpi (1) Maximilian Forte (1) Mdp (1) Me.Fo. (1) Melanchon (1) Meloni (1) Mentana (1) Meridionalisti Italiani (1) Merk (1) Merloni (1) Messico (1) Metallurgiche Forschungsgesellschaft (1) Micah Xavier Johnson (1) Michael Jacobs (1) Michael Ledeen (1) Michael Moore (1) Michelangelo Vasta (1) Michele Ainis (1) Michele Ruggero (1) Mihaly Kholtay (1) Milano (1) Milosevic (1) Milton Friedman (1) Mimmo Lucano (1) Mincuo (1) Ministero economia e finanza (1) Mladic (1) Mohamed bin Salman (1) Mohammad Javad Zarif (1) Monica Maggioni (1) Monicelli (1) Mont Pélerin Society (1) Montegiorgio in Movimento (1) Moshe Ya’alon (1) Moves (1) Movimento 77 (1) Movimento R(e)evoluzione (1) Movimento democratici e progressisti (1) Movimento di Liberazione Popolare (1) Movimiento 15-M (1) Mulatu Teshome Wirtu (1) Musk (1) NIgeria (1) Nadia Valavani (1) Naji Al-Alì (1) Nancy Fraser (1) Natale (1) Neda (1) Nepal (1) Nethanyahu (1) New York Times (1) Nicky Hager (1) Nicola Ferrigni (1) Nicolas Dupont-Aignan (1) Nicoletta Dosio (1) Nicolò Bellanca (1) Nimr Baqr al-Nimr (1) No Fertility Day (1) Noam Chomsky (1) Noelle Neumann (1) Noi sicialiano con Busalacchi (1) Norbert Hofer (1) Norberto Bobbio (1) Nord Africa (1) Norma Rangeri (1) Nsa (1) OCSE (1) OLTRE L'EURO L'ALTERNATIVA C'È (1) OPEC (1) OXI (1) Olimpiadi (1) Olmo Dalcò (1) Omnium (1) Onda d'Urto (1) Open Society Foundations (1) Orietta Lunghi (1) P 101 (1) P-Carc (1) P01 (1) PCE (1) PCdI (1) PIANESI MARIO (1) POSSIBILE (1) PRISM (1) PSUV (1) Pablo Stefanoni (1) Padre Pio (1) Paesi baschi (1) Pakistan (1) Palladium (1) Panagoitis Sotiris (1) Panos "Panagiotis" Kammenos (1) Paola Muraro (1) Paolo Ciofi (1) Paolo Di Martino (1) Paolo Giussani (1) Paolo Maria Filipazzi (1) Paolo dall'Oglio (1) Paremvasi (1) Partito Comunista Italiano (1) Partito Comunista d'Italia (1) Partito del Lavoro (1) Partito radicale (1) Pasolini (1) Pasquale Voza (1) Passos Coelho (1) Patto di stabilità (1) Paul "Elliot" Singer (1) Paul De Grauwe (1) Paul Steinhardt (1) Per una sinistra rivoluzionaria (1) Perù (1) Pettirossi (1) Piano nazionale per la fertilità (1) Piepoli (1) Pier Francesco Zarcone (1) Pier Paolo Pasolini (1) Pierfranco Pellizzetti (1) Piero Calamandrei (1) Piero Gobetti (1) Piero Ricca (1) Piero fassina (1) Piero valerio (1) Pierre Laurent (1) Pietro Attinasi (1) Pietro Ingrao (1) Pietro Nenni (1) Pil (1) Pil argentino (1) Pinna (1) Pino Corrias (1) Pino Prestigiacomo (1) Piotr Zygulski (1) Pisa (1) Pizzarotti (1) Pomezia (1) Porto Recanati (1) Postcapitalism (1) Presidenza della Repubblica (1) Profumo (1) Puglia (1) Quadrio Curzio Alberto (1) Quisling (1) RENAUD LAMBERT (1) RISCOSSA ITALIANA (1) ROSS@ Parma (1) Rachid Ghannoūshī (1) Radek (1) Raffaele Ascheri (1) Raffaele Marra (1) Raffaella Paita (1) Ramadi (1) Ramarrik de Milford (1) Ramon Franquesa (1) Rapporto Werner (1) Ras Longa (1) Razem (1) Realfonzo (1) Remain (1) Renato Brunetta (1) René Girard (1) Report (1) Repubblica di Lugànsk (1) Rete Sostenibilità e Salute (1) Riccardo Terzi (1) Riccardo Tomassetti (1) Rino Formica (1) Risorgimento Meridionale (1) Rita Di Leo (1) Rizzo (1) Robert Mundell (1) Roberta Lombardi (1) Roberto D'Agostino (1) Roberto D'Alimonte (1) Roberto D'Orsi (1) Roberto Fico (1) Roberto Grienti (1) Roberto Marchesi (1) Roberto Martino (1) Roberto Massari (1) Roberto Musacchio (1) Roberto Palmerini (1) Roberto Santilli (1) Rocco Casalino (1) Rohani (1) Roma 13 ottobre 2018 (1) Roma 21 novembre 2015 (1) Romney (1) Rosario Crocetta (1) Rossano Rubicondi (1) Rovereto (1) SENZA EURO(PA) (1) SI COBAS (1) SInistra popolare (1) SYLVAIN LEDER (1) Sacko Soumayla (1) Said Gafurov (1) Sakorafa (1) Salmond (1) Salonicco (1) Salvatore Biasco (1) Salvatore D'Albergo (1) Samaras (1) Samir Amin (1) Sandro Targetti (1) Santori (1) Schengen (1) Schlageter (1) Scottish National Party (1) Scuola austriaca (1) Scuola di Friburgo (1) Sebastiano Isaia (1) Serge Latouche (1) Sergeï Kirichuk (1) Sergio Bologna (1) Sergio Romano (1) Shaimaa (1) Shaimaa el-Sabbagh (1) Shakira (1) SiAMO (1) Sig­mar Gabriel (1) Silvana Sciarra (1) Slai Cobas (1) Slavoj Zizek (1) Solone (1) Sorrentino (1) Spoleto (1) Sraffa (1) Standard & Poor's (1) Stanis Ruinas (1) Stefania Giannini (1) Stefano Alì (1) Stefano Azzarà (1) Stefano Bartolini (1) Stefano Feltri (1) Stefano Lucarelli (1) Stefano Musacchio (1) Stefano Petrucciani (1) Stefano Zai (1) Steven Forti (1) Storace (1) Stratfor (1) Strikemeeting (1) Sudafrica (1) Susana Díaz (1) Svitlana Grugorciùk (1) Svizzera (1) TISA (TRADE IN SERVICES AGREEMENT) (1) TPcCSA (1) Tarek Aziz (1) Tariq Alì (1) Tempa Rossa (1) Tfr (1) Thatcher (1) Theodoros Koudounas (1) Theresa Mai (1) Thomas Szmrzly (1) Thomas Zmrzly (1) Tiziana Aterio (1) Tiziana Drago (1) Togliatti (1) Tommaso Nencioni (1) Tommaso Rodano (1) Tonia Guerra (1) Tony Manigrasso (1) Topos Rosso (1) Toscana (1) Tribunale dell'Aia (1) Trichet (1) Tripoli (1) Tuareg (1) Two Pack (1) UGL (1) UPR (1) Udc (1) Ugo Mattei (1) Ulrich Grillo (1) Unicredit (1) Unio (1) United Kingdom Indipendent Party (1) Utoya (1) VLADIMIR LAKEEV (1) Vagelis Karmiros (1) Valerio Colombo (1) Vallonia (1) Vasilij Volga (1) Veltroni (1) Venezia (1) Veronica Duranti (1) Versilia (1) Vertice di Milano (1) Viale (1) Viktor Shapinov (1) Vilad Filat (1) Vincent Brousseau (1) Vincenzo Sparagna (1) Viscione (1) Vito Lops (1) Vito Storniello (1) Vittorio Bertola (1) Vittorio Carlini (1) Vittorio da Rold (1) Von Mises (1) Vox Populi (1) W. Streeck (1) WHIRLPOOL (1) Walter Eucken (1) Walter Tocci (1) Warren Mosler (1) Washington Consensus (1) Wen Jiabao (1) Westfalia (1) Wilders (1) Wolfgang Streeck (1) Wolkswagen (1) Wozniak (1) YPG (1) Ytzhac Yoram (1) Zagrebelsky (1) Zaia (1) Zalone (1) Zbigniew Brzezinski (1) Zecchinelli (1) Zedda Massimo (1) Zizek (1) Znet (1) Zolo (1) Zygmunt Bauman (1) aborto (1) accise (1) adozioni (1) aggressione (1) agorà (1) al-Fatah (1) al-Ghwell (1) alba mediterranea (1) alberto garzon (1) alluvione (1) alt (1) alta velocità (1) amanda hunter (1) amnistia (1) amore (1) andrea zunino (1) antropocene (1) apocalisse (1) appoggio tattico (1) arcelor Mittal (1) aree valutarie ottimali (1) armi (1) arresti (1) asia argento (1) askatasuna (1) assemblea di Roma del 4 luglio 2015 (1) assemblea nazionale del 22 e 23 ottobre (1) ateismo (1) autogestione (1) autostrade (1) ballarò (1) battisti (1) benessere (1) big five (1) bilancia dei pagamenti (1) bioetica (1) biologia (1) black block (1) blocco costituzionale (1) blocco nero (1) bloomberg (1) bomba atomica (1) bonapartismo (1) brigantaggio (1) bufale (1) bullismo (1) calcio (1) califfaato (1) campagna di finanziamento (1) capitolazione (1) carlo Bonini (1) carlo Sibilia (1) carta dei principi (1) cassa depositi e prestiti (1) catastrofe italiana (1) catene di valore (1) cdp (1) censis (1) censura (1) chokri belaid (1) comitato (1) comitato per la salvaguardia dei numeri reali (1) commemorazione (1) confini (1) conflitto di interezzi (1) confucio (1) consiglio superiore della magistratura (1) contestazione (1) controcorrente (1) convegno di Copenaghen (1) coronavirus (1) coronovirus (1) cretinate. (1) curzio maltese (1) cybercombattenti (1) cyborg (1) dabiq (1) dall'euro (1) dalla NATO e dal neoliberismo (1) david harvey (1) decalogo (1) decescita (1) decrescita felice (1) decretone (1) democratellum (1) democratiche e di sinistra (1) democrazia economica (1) deportazione economica (1) depressione (1) di Monica Di Sisto (1) dichiarazione di Roma (1) dimissioni (1) dimitris kazakis (1) diritti dei lavoratori (1) dissesto idrogeologico (1) dracma (1) ebraismo (1) economie di scala (1) economist (1) ecosocialismo (1) egolatria (1) elezioni comunali 2018 (1) elezioni regionali 2019 (1) enav (1) enrico Corradini (1) erasmus (1) esercito industriale di riserva (1) espulsione (1) estremismo (1) eurasismo (1) euroi (1) evasione fiscale (1) fabbriche (1) fallimenti (1) fascistizzazione della Lega (1) felicità (1) femen (1) femminicidio (1) fiducia (1) finan (1) finaza (1) flessibilità (1) flussi elettorali 2016 (1) fondi avvoltoio (1) fondi immobiliari (1) fondi sovrani (1) forme (1) freelancing (1) fuga dei capitali (1) fusione dei comuni (1) genere (1) giusnaturalismo (1) global compact (1) gold standard (1) governabilità (1) governo neutrale (1) grande coalizione (1) gravidanza (1) grazia (1) guerra di civiltà (1) guerra valutaria (1) hansel e gretel (1) hedge funds (1) i più ricchi del mondo (1) il cappello pensatore (1) illiberale (1) ilsimplicissimus (1) import (1) import-export (1) incendi (1) independent contractor (1) india (1) indignados (1) indipendeza e costituzione (1) individualismo (1) indulto (1) intena (1) intervista (1) ius sanguinis (1) ivana fabris (1) joker (1) kafir (1) l (1) la grande bellezza (1) legalità (1) legge Madia (1) legge anticorruzione (1) legge antisciopero (1) legge di stabilità 2016 (1) leva (1) leva obbligatoria (1) lex monetae (1) libaralismo (1) libe (1) liberalizzazioni (1) liberazionne (1) liberiamo (1) libra (1) linguaggio (1) link tax (1) liste civiche. (1) loi El Khomri (1) lotga di classe (1) luddismmo (1) lula (1) madre surrogata (1) mafiodotto (1) maghreb (1) malaysian AIRLINES (1) mandato imperativo (1) manifesto del Movimento Popolare di Liberazione (1) manlio dinucci (1) manovra (1) marchesi Antinori (1) marcia globale per Gerusalemme (1) massacri imperialisti (1) massimo bray (1) massoneria (1) materialismo storico (1) matrimoni omosessuali (1) matteo bortolon (1) matteo brandi (1) megalamania (1) memoria (1) mercantilismo (1) mercato (1) mercato del lavoro (1) militarismo (1) modello spagnolo (1) modello tedesco (1) modernità (1) molestie (1) momento polany (1) monetarismo (1) moody's (1) nascite (1) nazion (1) nazional-liberismo (1) neokeynesismo (1) no allo spezzatino (1) no vax (1) nobel (1) nomine ue (1) norvegia (1) numero chiuso (1) obiezione di coscienza (1) occupy wall street (1) oligarchia eurista (1) openpolis (1) operaismo (1) ore lavorate (1) osvaldo napoli (1) pacifismo (1) palmira (1) partite iva (1) partiti (1) partito americano (1) partito brexit (1) partito umanista (1) pecchioli luigi (1) personalismo (1) petiziion (1) piaciometro (1) piano Silletti (1) piano nazionale di prevenzione (1) piero visani (1) piigs (1) politicamente corretto (1) politiche austeritarie (1) polizia (1) ponte Morandi (1) popolo (1) post-elezioni (1) post-operaismo (1) postumano (1) profughi (1) programma UIKP (1) progresso (1) qualunquismo (1) questione meridionale (1) quinta internazionale (1) rampini (1) rappresentanza (1) recensioni (1) regione umbria (1) rete 28 Aprile (1) ride sharing (1) rider (1) risparmio tradito (1) risve (1) riunioni regionali (1) rivoluzione (1) robot killer (1) rosabrunismo (1) rublo (1) salafismo (1) salir del euro (1) sandro veronesi (1) sanzioni (1) scie chimiche (1) sciopero della fame (1) seisàchtheia (1) sequestro minori (1) sfruttamento (1) sicurezza (1) siderurgia (1) sindalismo di base (1) sinismo (1) smartphone (1) social forum (1) sondaggio demos (1) specismo (1) spionaggio (1) squatter (1) stadio (1) startup (1) statuto (1) sterlina (1) strategia militare (1) stress test (1) sud (1) suez (1) supe-bolla (1) supply-side economics (1) svimez (1) taglio parlamentari (1) takfirismo (1) tango bond (1) tassiti (1) tempesta perfetta (1) terza fase (1) terzigno (1) terzo stato (1) tesaurizzazione (1) torre maura (1) tortura (1) transumanismo (1) trappola della liquidità (1) trasformismo (1) trasumanesimo (1) trenitalia (1) triptrorelina (1) trivelle (1) troll (1) uassiMario Monti (1) uberizzazione (1) ultimatum (1) vademecum (1) vadim bottoni (1) valute (1) vattimo (1) vertice di Roma (1) volkswagen (1) voucher (1) wahabismo (1) wahhabismo (1) xenobot (1) yuan (1) zanotelli (1) zapaterismo (1)