6 novembre. La stampa di regime, in questi giorni, da un grande risalto alle magagne di M5S. Dallo Scandalo delle "cene pazze" dei consiglieri regionali emiliani (che vede coinvolti i pentastellati), alla vicenda parentopoli (le parlamentari Vilma Moronese e Barbara Lezzi avrebbero assunti come loro assitenti partner e figli).
Per una forza politica che ha fatto della moralizzazione senza sé e senza ma della vita pubblica un dogma, davvero brutte storielle. Pare valere la massima: chi di spada ferisce, di spada perisce. Ma restano storielle, piccole seppur meschine vicende, ingigantite ad arte dai pennivendoli di regime, che offrono il loro prezioso contributo per affossare M5S. Siamo solo all'antipasto. Il potere userà ogni arma in suo possesso per sputtanare il movimento di Beppe Grillo con l'obbiettivo di spapppolarlo. Ci riuscirà? M5S si dimostrerà una fugace meteora?
A meno che non ci siano giganteschi scheletri negli armadi di Casaleggio e Grillo, M5s non perirà a causa della accuse di un potere che più marcio non si può. Il destino di questo MoVimento è nelle mani dei suoi diarchi. Sì, dei suoi diarchi, poiché sono loro che alla fin fine dettano la linea politica. Ed è sul piano squisitamente politico che si decide la sorte di M5S. E non si decide sui tempi medio-lunghi ma su quelli brevi della crisi italiana ed europea.
C'è uno snodo su cui M5S si gioca la sua stessa esistenza. Qual'è? Sono le elezioni europee di maggio 2014. Elezioni che già per la loro natura squisitamente politica sono un terreno ideale per un movimento di protesta. C'è di più, molto di più. E' chiaro a molti che se il Paese vive la sua più profonda crisi economica e sociale, ciò è anche a causa dell'euro e dei diktat delle oligarchie europee.
Non è un caso se il Primo ministro Letta ha già aperto la sua campagna elettorale, sostenendo che le elezioni europee saranno la conta decisiva tra "europeisti" e "populisti". In un'intervista concessa il primo novembre in contemporanea allo spagnolo "El Pais", al polacco "Gazeta Wyborcza", al francese "Le Monde", al tedesco "Suddeutsche Zeitung", all'inglese "The Guardian" e a "La Stampa", Letta ha affermato:
Letta ha proprio ragione, e se ha ragione noi dobbiamo augurarci il contrario di quello che lui spera: che le elezioni segnino una sconfitta del fronte unito dell'euro e dell'austerità, quindi di tutti i loro gaulaieter politici nazionali, piddini e pidiellini.
Qui in Italia, anche dati i tempi stretti che ci separano dalle europee, noi abbiamo una sola possibilità ci dare una sonora legnata alle cricche euriste, quella di un'affermazione, anzi di una vittoria del punto di vista atu-eurista.
Come? C'è una sola chance affinché questo accada: che M5S entri in campagna elettorale con una posizione motivata ma netta contro l'euro e il suo regime antipopolare. Forse si perderanno per strada una parte dei voti di febbraio, ma altrettanti e forse più se ne acquisteranno, recuperandoli dall'astensione e anche dai votanti dei partiti di regime.
M5S ha davanti un'occasione d'oro, non solo per resistere, ma per vincere, e per qualificare finalmente un MoVimento che fino ad ora ha glissato sulla questione decisiva "dell'Europa" (a parte battute poi smentite).
Se M5S non farà questa scelta di campo, davvero saranno giustificate le più inquietanti illazioni sul disegno reale dei diarchi o, quantomeno, del demiurgo Casaleggio. Di più: pensiamo che se i pentastellati non scenderranno in campo contro l'euro (e di che volete che si parli per le europee?) si scaveranno da soli la fossa.
Per una forza politica che ha fatto della moralizzazione senza sé e senza ma della vita pubblica un dogma, davvero brutte storielle. Pare valere la massima: chi di spada ferisce, di spada perisce. Ma restano storielle, piccole seppur meschine vicende, ingigantite ad arte dai pennivendoli di regime, che offrono il loro prezioso contributo per affossare M5S. Siamo solo all'antipasto. Il potere userà ogni arma in suo possesso per sputtanare il movimento di Beppe Grillo con l'obbiettivo di spapppolarlo. Ci riuscirà? M5S si dimostrerà una fugace meteora?
A meno che non ci siano giganteschi scheletri negli armadi di Casaleggio e Grillo, M5s non perirà a causa della accuse di un potere che più marcio non si può. Il destino di questo MoVimento è nelle mani dei suoi diarchi. Sì, dei suoi diarchi, poiché sono loro che alla fin fine dettano la linea politica. Ed è sul piano squisitamente politico che si decide la sorte di M5S. E non si decide sui tempi medio-lunghi ma su quelli brevi della crisi italiana ed europea.
C'è uno snodo su cui M5S si gioca la sua stessa esistenza. Qual'è? Sono le elezioni europee di maggio 2014. Elezioni che già per la loro natura squisitamente politica sono un terreno ideale per un movimento di protesta. C'è di più, molto di più. E' chiaro a molti che se il Paese vive la sua più profonda crisi economica e sociale, ciò è anche a causa dell'euro e dei diktat delle oligarchie europee.
Non è un caso se il Primo ministro Letta ha già aperto la sua campagna elettorale, sostenendo che le elezioni europee saranno la conta decisiva tra "europeisti" e "populisti". In un'intervista concessa il primo novembre in contemporanea allo spagnolo "El Pais", al polacco "Gazeta Wyborcza", al francese "Le Monde", al tedesco "Suddeutsche Zeitung", all'inglese "The Guardian" e a "La Stampa", Letta ha affermato:
«Urge una grande battaglia europeista: l'Europa dei popoli contro l'Europa dei populismi. Questa è la posta in gioco nei prossimi sei mesi. C'è una grande sottovalutazione del rischio di ritrovarsi nel prossimo maggio il più anti-europeo Parlamento europeo della storia, con una crescita di tutti i partiti e movimenti euro-scettici e populisti, in alcuni grandi Paesi e anche in altri più piccoli. E con un effetto molto pericoloso sul Parlamento europeo».Traspare, da queste dichiarazioni, la recondita intenzione delle cricche euriste, quella di trasformare le europee in un vero e proprio referendum pro o contro l'euro e l'Unione. L'Italia è uno dei paesi in cui l'esito di questo referendum avrà grandi conseguenze politiche.
Letta ha proprio ragione, e se ha ragione noi dobbiamo augurarci il contrario di quello che lui spera: che le elezioni segnino una sconfitta del fronte unito dell'euro e dell'austerità, quindi di tutti i loro gaulaieter politici nazionali, piddini e pidiellini.
Qui in Italia, anche dati i tempi stretti che ci separano dalle europee, noi abbiamo una sola possibilità ci dare una sonora legnata alle cricche euriste, quella di un'affermazione, anzi di una vittoria del punto di vista atu-eurista.
Come? C'è una sola chance affinché questo accada: che M5S entri in campagna elettorale con una posizione motivata ma netta contro l'euro e il suo regime antipopolare. Forse si perderanno per strada una parte dei voti di febbraio, ma altrettanti e forse più se ne acquisteranno, recuperandoli dall'astensione e anche dai votanti dei partiti di regime.
M5S ha davanti un'occasione d'oro, non solo per resistere, ma per vincere, e per qualificare finalmente un MoVimento che fino ad ora ha glissato sulla questione decisiva "dell'Europa" (a parte battute poi smentite).
Se M5S non farà questa scelta di campo, davvero saranno giustificate le più inquietanti illazioni sul disegno reale dei diarchi o, quantomeno, del demiurgo Casaleggio. Di più: pensiamo che se i pentastellati non scenderranno in campo contro l'euro (e di che volete che si parli per le europee?) si scaveranno da soli la fossa.
5 commenti:
Geremia
Se si intravede qualche straccetto di sereno nel cielo plumbeo delle vicende politiche nostrane lo si deve unicamente al M5S e che sia l'unica ed estrema chance per la "democrazia" in Italia lo prova l'accanimento con il quale da più parti si tenta in ogni maniera di denigrarlo. Certamente la perfezione non è di questo mondo e forse anche i Cherubini del Cielo, con rispetto parlando, fanno la pipì.
Ma molti che Cherubini non sono, fanno la popò a scarrettate però.
Grillo e Casaleggio, avranno anche lori dei difetti, ma senza di loro il M5S non esisterebbe.
Ci dovremmo forse intruppare con Magdi Allam, persona degnissima, ma che nel suo programma aveva inserito disinvoltamente il nucleare"? (come altri partiti nel "pre Fukushima?")
Anche in politica necesse est attenersi alle cose di maggior peso e valutare certe "mignognole" per quello che sono. Gli uomini non sono né dei, né angeli e una glasnost incondizionata in politica è un suicidio sicuro. La glasnost gorbacioviana, come tutti hanno constatato, fu un espediente strategico per far esplodere la baracca.
Ammetto che questi "scandaletti" del M5S mi hanno vagamente schifato, ma rimango anche io dell'avviso che, al momento attuale, siano l'unica forza politica che costituisce ancora un "briciolo" di alternativa nello scenario politico italiano.
Dico questo non per escludervi dall'alternativa, ma perchè, obiettivamente, cari compagni, potete anche essermi simpatici, possono piacermi i vostri interventi e posso ritenervi abbastanza illuminati da (potenzialmente) arrivare a rottamare le "italiche chincaglierie ideologiche" che potranno anche dare continuità al vostro pensiero dal '68 ad oggi, ma
che costituiscono ormai solamente "zavorra sentimentale"...
...ma obiettivamente siamo tutti coscienti che politicamente siete persino più "impalpabili" di Rifondazione Comunista col suo consenso da prefisso telefonico!
Non sono più che schifato perchè ho sempre pensato dall'inizio che i candidati del M5S fossero un branco di deficienti. E in un branco di deficienti che ci sia qualche *merdaccia* lo posso anche concepire! La sorpresa positiva sono quelli che dimostrano di *non essere* deficienti!
Detto questo non saprei...non saprei davvero se il M5S ha la maturità intellettuale necessaria per diventare una forza anti-euro,
anche se bisogna dire che le "sparate" di Grillo (perchè, che io sia favorevole o meno quello fa solo "sparate"!) stanno crescendo sempre di più di calibro e di mira...quindi tutto è possibile!
http://www.youtube.com/watch?v=3nmf6uNS5fk Questo discorso dice molto di quello che "capisce" il M5S o almeno una buona parte degli eletti.
Sul pezzo di Di Battista ha fatto un errore che poi ha messo a posto su un post personale.
P.S. Ho commesso un errore parlando dell'invasione sovietica dell'Afghanistan. Il PCI non difese mai l'intervento, Berlinguer si oppose e parlò, giustamente, di guerra imperialista. Scusate.
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http://www.youtube.com/watch?v=YxVv2kLgpiM
http://www.youtube.com/watch?v=BY4O9BtpSuk
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