I reazionari sono stupidi
di Piemme
Un giorno sì e l'altro pure Napolitano entra a gamba tesa nell'agone politico. L'ultima sortita è quella sulla legge elettorale. Ha dato l'ordine ai presidenti delle Camere affinché procedano spediti nel calendarizzare le modifiche alla legge elettorale. Qui non è questione di galateo istituzionale, del quale ben poco ci importa. Qui la questione è sommamente politica. Chi non vuole vedere che l'ordinamento costituzionale è stato scardinato, che il primo artefice di questo scasso è proprio colui che è preposto a difendere la Costituzione, è cieco. O forse non vuole aprire gli occhi.
C'è una catena di comando che ha posto l'Italia sotto protettorato. Il primo livello è la Cupola dell'alta finanza globale. Il secondo livello è composto dagli organismi dell'oligarchia eurista, in primis la Bce, dietro alla quale si staglia lo spettro della Bundesbank. Poi ci sono i governi nazionali, ognuno dei quali, pur in dosi diverse, ha accettato una cessione di sovranità. In Italia l'agente principale della Cupola finanziaria è stato proprio Napolitano il quale, con astuta regia, ha non solo intronizzato Monti ma salvato la destra berlusconiana da elezioni che l'avrebbero travolta.
Per farla breve: se Monti sta dove sta, se fa quel che fa, è sì perché la crisi ha spappolato il bipolarismo e le due coalizioni portanti (indebolendo come non mai i partiti della Seconda repubblica); è sì perché il vecchio movimento operaio ha alzato bandiera bianca. Se Monti può addirittura evocare lo Stato di guerra è anche perché il Quirinale, dopo averlo messo in sella (con un golpe bianco) continua a proteggerlo strenuamente. Senza questa custodia il governo sarebbe già andato a casa.
Chi pensa che questa rottamazione dell'ordinamento democratico-borghese non lascerà tracce si sbaglia. I mutamenti che si compiono nella fasi di crisi acuta del sistema sono, bel al contrario, destinati a scavare un solco indelebile. E qual'è il solco che sta scavando Napolitano? E' il passaggio ad una repubblica presidenziale con un sistema elettorale blindato che ci farà rimpiangere il Porcellum come un fulgido meccanismo di democrazia rappresentativa.
Questa è la missione che hanno affidato a Napolitano, visto che per l'aristocrazia finanziaria la democrazia è un lusso. Occorre un nuovo tipo di monarchia assoluta, dove i Parlamenti resteranno, ma non come organi effettivamente legislativi, ma come passacarte.
Forte dell'appoggio dei suoi committenti, il Monti se n'è andato ieri tra i banchieri, ringraziandoli per il sostegno al governo, sparando addosso, pensate un po', non solo ai servili sindacati di regime (Lenin ebbe a dire che i burocrati sindacali svolgono la funzione di polizia politica all'interno del movimento operaio), ma pure alla Confindustria! Si è spinto a dire che l'Italia è in uno stato di guerra.
E' probabile che questo cicisbeo liberista si sia montato la testa. Si sente come un comandante in capo. La sindrome di Napoleone. Solo che Napoleone si mise sotto i piedi le potenze europee nemiche, mentre egli è solo un gauleiter, un mediocre funzionario la cui missione è asservire il paese, tenerlo sotto il protettorato dell'alta finanza.
Contro chi è dunque si sente in guerra Monti? Non contro la Germania, di cui è estimatore. Non contro le oligarchie europee, di cui è emissario. Non contro la Cupola finanziaria globale di cui è tetragono servo. Non contro la potenza delle potenze, gli USA, di cui si sente giannizzero.
Egli si considera in guerra col suo "proprio" popolo, che detesta perché considera un latino legno storto. L'aveva affermato mesi addietro: non si tratta solo di mettere a posto i conti pubblici, ma di trasformare gli italiani. Ebbe così modo di dire che certi shock sono salutari, proprio perché creano le condizioni della palingenesi. Sostenne infine, nell'agosto dell'anno scorso, mentre il governo Berlusconi-Tremonti capitolava ai ricatti della finanza speculativa, che svendere la sovranità politica era un atto obbligato [Il podestà forestiero].
Vai Monti! Vai avanti così! Che più vai avanti e più cresce l'odio popolare, la rabbia dei più diversi strati sociali che vai massacrando per ordine e per conto dei tuoi committenti. Più insisti più porti l'acqua vicina al punto di ebollizione. Non ci saranno coperchi per contenere la pressione.
I reazionari sono stupidi, diceva Mao, e finiscono per darsi la zappa sui piedi. A ben vedere le cose stanno proprio così e, non lo neghiamo, la cosa si consola assai.
10 commenti:
«IL NOSTRO PAESE E' CERTAMENTE IN GUERRA MA SEI TU MONTI CHE L'HAI DICHIARATA AL POPOLO ITALIANO. SUPERPROTETTO DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO TANTO CHE TI VORREBBE COME SUO SUCCESSORE AL QUIRINALE, SEI ARTEFICE DEL PIÙ GRANDE MASSACRO SOCIALE: TAGLI ALLE PENSIONI, ALLA SCUOLA, ALLA RICERCA, ALLA CULTURA, ALLA SANITÀ, CANCELLAZIONE DEI DIRITTI DEI LAVORATORI.......... ORA L'UNICA MEDICINA È LA SOLLEVAZIONE POPOLARE!!»
Massimo De Santi
Da notare che lo ha detto ieri anche Paul Krugman:
"What about competitiveness? Let’s be frank and brutal: the European strategy is basically for debtor nations to achieve relative deflation via high unemployment."
Qui lo dice anche Screpanti a La7 e la giornalista lo liquida con insolita scortesia dicendo che i suoi ragionamenti sono salti mortali:
http://www.youtube.com/watch?v=PFdayuv0XV0&feature=player_detailpage#t=523s
Qui lo dice Bagnai:
http://goofynomics.blogspot.it/2012/04/lo-scopo-inconfessato-della-riforma-del.html
Voi credete che questo porterà a una presa di coscienza ma su questo ho dei dubbi purtroppo. Temo che, come dice Nicola Acocella, queste politiche deflazionistiche porteranno a un regime autoritario e fra non molto tempo. Noi cosa possiamo fare nel frattempo?
La mia speranza è che succeda proprio questo:che siano tanto stupidi da perdere i freni e massacrare lo stato sociale e i diritti dei lavoratori con l'accetta.Solo in questo modo si creeranno le condizioni per una vera sollevazione di massa.per ora queste condizioni in Italia non ci sono,forse ci sono in Spagna,coi minatori che sparano alla polizia,ma qui siamo indietro
@ Estote: sono tre anni che da questo blog andiamo dicendo che proprio quello è il piano dei dominanti, ovvero della crassa e parassitaria aristocrazia finanziaria. Con tutto il rispetto per Krugman, noi c'eravamo arrivati partendo dalle analisi di Marx sulle crisi generali di sovrapproduzione del capitale. Questa ultima aggravata dalla metastasi della finanziarizzazione. Quindi alta disoccupazione, bassi salari, elevato sfruttamento, pauperizzazione sociale, attacco ai ceto sociali di lavoro improduttivo ( di plusvalore), smantellamento del welfare. Solo così può ripartire il ciclo di accumulazione.
Noi siamo certi che questo sconquasso sociale, questo passaggio da un modello di società opulenta ad uno fondato sulla miseria generale, causerà scontri sociali e rivolte. Che poi si faccia una rivoluzione, questa, è un'0altra storia. Ma per favore, facciamola finita con questo piagnisteo che c'abbiamo un popolo bue. Chi vivrà vedrà.
i banchieri al governo e la inutile troika neofascista che lo sostiene stanno preparando le condizioni per la salutare sovversione rivoluzionaria; attrezzarsi con una organizzazione popolare di massa è davvero necessario ed indispensabile, se non vogliamo essere travolti dalle forze reazionarie, che non vedono l'ora di fare ruotare i cingoli dei carri armati per le strade.
Redazione
Sì, non ho dubbi che lo diciate da anni. A parte la questione della sollevazione c' è qualcosa che si può fare adesso, a parte tenersi informati leggendovi?
caro Estote,
noi facciamo quel che possiamo. Ad esempio siamo (purtroppo) i soli a stare vicini ai Forconi. Non è che la loro battaglia sia epocale, ma la consideriamo una fiaccola che merita di essere tenuta accesa. Ma attorno tutto tace. Occorre quindi unire tutte le forze antagoniste su una piattaforma credibile sulla quale chiamare alla battaglia, anzitutto per cacciare Monti. Ma i partiti e anzitutto la vecchia sinistra e i sindacati, per quanto decotti, svolgono una funzione paralizzante decisiva. Poi viene M5s che è forse l'ultimo sfogatoio per cittadini indignati...Come dice Piemme non dipende da noi far saltare il coperchio della pentola. Ma quando esso salterà occorrerà pur avere una soluzione? un'organizzazione? Se perderemo la prossima partita siamo fritti per lungo tempo.
Il coperchio salterà? No, io non lo credo. Questi, questi qua....non so come chiamarli, sono abili e sono furbi, spingono la situazione fino al limite di rottura, incassano e poi fanno un passetto indietro per dare respiro ai vessati affinchè non si ribellino. Poi ripartono, nuovamente fino al prossimo limite di rottura, incassano, si fermano e ridanno respiro. Sono abili e sono furbi.
Giancarlo
"Quindi alta disoccupazione, bassi salari, elevato sfruttamento, pauperizzazione sociale, attacco ai ceto sociali di lavoro improduttivo ( di plusvalore), smantellamento del welfare. Solo così può ripartire il ciclo di accumulazione".
Di questo vostro brano, ho capito tutto, tranne che: "attacco ai ceto sociali di lavoro improduttivo ( di plusvalore)". Sareste così gentili da spiegarmi meglio?
Vi ringrazio anticipatamente.
F.G.
tutta la mia rabbia repressa si sta trasformando in odio,un sentimento che pensavo non mi appartenesse! odio,contro l'ingiustizia sociale,odio contro i ricchi ladroni,odio contro la corruzione,contro la prepotenza,contro l'egoismo,l'arroganza mista all'ignoranza! La delusione poi,e' profonda...mai dopo mezzo secolo mi sarei aspettato che la nostra nazione si potesse ridurre cosi'.....
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