In vista dell’8 Luglio
di Daniela Di Marco
Fa tanto caldo in Sicilia, 35° all’ombra, le cicale cantano
allegramente sotto il sole che picchia e
riarde l’asfalto.
Invece di sonnecchiare pigramente gustandosi una granita, un
gruppo di uomini, con magliette e cappellini blu e una gialla Sicilia stampata,
stanno percorrendo 2000 km, in lungo e in largo, su e giù, da una punta all’altra
dell’isola. L’unico obiettivo è ‘svegliare i siciliani’.
Sono i Forconi.
Mai spariti, mai fermatisi, mai domati dal non aver ottenuto
risposta alcuna alle loro sacrosante richieste, mai ripiegatisi su se stessi e
sui loro guai personali.
Incuranti dell’assordante silenzio con cui la stampa e i media
tentano di farli sparire dalla circolazione, loro si sono inventati una
carovana, un lungo tour per le strade della regione, toccando i tanti paesi e
paesini, le città fino alla capitale,
passando per Licata, Palma di Montechiaro, Camastra, Naro, Canicattì,
Favara e via via, a San Cipirrello, Castronuovo, …, toccheranno 200 città, non
dimenticando nessuno, parlando nelle piazze, organizzando comizi e conferenze
stampa. Hanno megafoni dai quali urlano tutta la loro
rabbia, la voglia di riscatto, denunciando una classe politica intera, asservita,
corrotta, incapace e mafiosa (loro si, che lo sono!!).
Ma è soprattutto ai siciliani che parlano e dai quali vogliono
essere ascoltati, e di riflesso lanciano un messaggio alla penisola intera.
Si tratta di un vero e proprio appello al popolo lavoratore, agli operai
tutti, compresi gli ex lavoratori della Fiat di Termini Imerese, o quelli della
Italcementi e del settore petrolchimico di Gela. I Forconi si sono posti
l’obiettivo di chiamare a raccolta anche la classe operaia protagonista delle
principale vertenze sull’isola.
Il messaggio è chiaro e semplice: basta soffrire e lamentarsi in
silenzio. Basta fatalismo, rassegnazione e vittimismo. Non c’è più tempo. I
siciliani si sveglino, ricordino i Vespri, i Fasci siciliani (1891-1893) che
tanta importanza ebbero nel dare una spinta all’ascesa del Movimento operaio e
Socialista italiano, la rivolta di Avola nel dicembre 1968 e tutte le lotte
passate, i siciliani diventino nuovamente protagonisti. La crisi c’è e colpisce
duro, più che in ogni altra parte d’Italia, soprattutto le zone rurali
depresse. Non si può demandare ad altri la propria liberazione.
Partiti il 28 giugno dallo stabilimento petrolchimico di Gela, (un
luogo simbolo, con 400 cassa integrati dell’Eni per 10 mesi e l’incognita dei
lavoratori dell’indotto) arriveranno a Messina l’8 luglio, con l’intento
dichiarato di traghettare e arrivare a Villa San Giovanni. Qui, bloccheranno la
Salerno – Reggio-Calabria, partendo da quella insegna che tanto rivela:
“Benvenuti in Italia”. Già, perché la Sicilia non appartiene all’Italia, come pensano
i leghisti!
Ho telefonato personalmente a Mariano Ferro questa mattina, per
manifestargli ancora una volta tutta la mia personale solidarietà e dell’MPL e
ricordargli che siamo con loro (a partire dalla nostra sezione di prima linea
di Messina) e che saremo con loro l’8 luglio in questa battaglia in cui ci si
gioca molto.
Sia lui che Scarlata e tutti gli altri membri dei Forconi, sono
veramente stanchi, ma soddisfatti. Alla partenza della carovana erano poche
macchine, adesso le fila si sono ingrossate e sono 12 furgoni. Sebbene non
abbiano molti mezzi a disposizione, pochissimi soldi messi di loro tasca,
girano instancabilmente, “rumoreggiando e comiziando”. Mariano mi dice che
dormono in macchina, dove capita, persino all’abbeveratoio degli animali, come
a San Cipirrello.
La gente però li sta ripagando delle fatiche con una calda
accoglienza, li ascoltano, parlano con loro, sfogano ansie e problemi. La
situazione è nera, fra chi ha perso il lavoro, chi è in cassa integrazione, fra
chi è alienato da una giornata trascorsa ai telefoni dei più disparati
call-center per una paga che non basta nemmeno per pagare l’affitto, fra chi
non ha soldi per l’IMU e per le tasse tutte, l’incubo di trovarsi sotto un
ponte.
I Forconi stanno lanciando un messaggio significativo e stanno
dando un esempio più eloquente di mille parole, senza paura, in prima fila.
Sapranno, i siciliani, e anche gli italiani, trovare la forza di
non lasciarli soli?
Guardate il video dei Forconi alla partenza della carovana da Gela
La carovana dei Forconi
ci vuole un plotone,
e se ci riuscirete
ognuno che zittirete
altri cento più incazzati ne troverete!
Politici non ci provate,
perché finisce a legnate.
Se i forconi entreranno nel palazzo
vi faranno un mazzo (tanto!).
Tutto il danno che avete fatto lo dovete pagare
ci andrete voi alla caritas a mangiare,
non i padri di famiglia che per una vita hanno lavorato
e quello che avevano, se lo erano sudato!
Ora grazie a voi, tutto ci hanno levato
ma il nostro Orgoglio si è Svegliato!
La Sicilia vogliamo girare
e ovunque, questo seme seminare.
Se il seme diventa piantina,
andrete tutti a fanculo in una mattina ... !!
2 commenti:
Sono di Catanzaro. Come faccio a rendermi utile? Tutti a Villa san Giovanni il 8 luglio?
http://www.facebook.com/pages/Movimento-dei-forconi-Ferro-Scarlata-Pagina-Ufficiale/226046750813999
http://www.facebook.com/groups/231767353570000/
Posta un commento