tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post297064856440818019..comments2023-06-22T10:30:27.914+02:00Comments on sollevazione: LA STRATEGIA DI PUTIN di F.S.SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-81971548689388827182019-07-04T08:20:40.679+02:002019-07-04T08:20:40.679+02:00La ringrazio molto per questo veramente appropriat...La ringrazio molto per questo veramente appropriato intervento.<br />L'unica nota che mi permetto di farLe è che il dughinismo non so quanto si possa considerare un eurasismo effettivo e non invece una tentata variante russa di Rivoluzione conservatrice. <br />L'Eurasismo fu già quello di Primakov Primo ministro che, molto prima di quanto lo facesse Dughin, teorizzava la necessità di blocco antioccidentale Mosca New Dehli Pechino. <br />Risponendo alla sua domanda, penso che il pragmatismo putiniano voglia costituirsi punto di riferimento per tutti coloro che hanno compreso che il liberalismo progressista, mutatis mutandis, sta portando l'umanità allo sfacelo totale. Non si può troppo guardare per il sottile: chi comprende ciò può essere un capitalista conservatore o un nazionalcomunista, un fascista o un marxista critico, l'importante è appunto che comprenda ciò. Dalla elaborazione di una idea e di una prassi universale antiliberale, può svilupparsi un discorso egemonico globale di natura comunque antiamericanista e antioccidentale.F.S.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-60746195493727860182019-07-03T16:39:52.366+02:002019-07-03T16:39:52.366+02:002)continua. Per quanto riguarda la "metafisic... 2)continua. Per quanto riguarda la "metafisica impolitica" di Dugin (recte: g sempre dura,come in greco e in tedesco),il filosofo russo è esponente,in quanto ne recupera gli aspetti più utili ed importanti nell'attuale fase storica,dell'euroasiatismo (dottrina geopolitica inizialmente elaborata già dagli anni Venti del XX secolo) che vede nella Russia non solo l'elemento fondativo greco-bizantino,ma anche quello asiatico dovuto non solo alla sua estensione geografica,ma anche all'apporto in tempi storici di popolazioni asiatiche o turaniche. Nello stesso alfabeto cirillico sono presenti segni consonantici di pretta derivazione asiatica,così come nel lessico (la parola ciaj (thé)è di origine cinese,knut (frustino) è di derivazione tartara.Dugin in sostanza vede la Russia come sintesi organica di civiltà greco-bizantina e asiatica. Ma non è questo quello che conta,bensì il fatto che Putin,attingendo probabilmente con abile eclettismo,ai due indirizzi (sul pensiero di Dugin data la sua complessità,non mi soffermo ulteriormente per motivi di spazio),ne faccia un'ideologia organica da contrapporre alla crisi manifesta del nuovo disordine mondiale causato dalla globalizzazione e dal pensiero unico neoliberista,che ne è la arrogante giustificazione ideologica. Un'ultima notazione che va fatta è di natura apparentemente solo filologica e letteraria. Bisogna ricordare che questo sforzo consapevole di rivendicare il proprio retaggio storico,culturale e spirituale ha una fonte comune per tutti (da Solzhenicyn a Dugin e Putin) ed è la profonda riflessione sul rapporto dialettico tra Russia ed Europa che si trova nell'opera del "Piccolo padre" della letteratura russa moderna,che è Fedor Dostoevskij. Senza tirarla per le lunghe (sennò,come spesso accade su Sollevazione,facciamo notte..)il primo nucleo di considerazioni critiche sull'Occidente capitalistico e positivistico della seconda rivoluzione industriale e la "arretrata,ma autentica Russia solidale e cristiana nel segno dell'Ortodossi,si trova in "Note invernali su impressioni estive" (Zimnie zametki o letnich vpecatlenich). In queste note di viaggio nell'Europa di allora,lo scrittore russo già contrappone il presente angoscioso delle metropoli europee,fatto di accumulazione,falsità e mediocrità soddisfatta di sè (i tratti tipici della borghesia stigmatizzati anche da Balzc e Zola)allo spirito russo,il cui compendio più denso saranno le successive Memorie dal sottosuolo(1864). L'ultima notazione riguarda,tornando allo scenario politico),la valenza universalistica delle posizioni di Putin. A suo tempo lo zar' Alessandro I seppe dare una connotazione liberatrice e patriottica,anche per i popoli europei,alla battaglia contro l'imperialismo napoleonico, e la Terza Internazionale fu un modo (secondo il critico Mirskij) di trasfondere in senso direttamente politico ed egemonico,l'afflato universalistico dell'Idea russa nella forma del Comunismo sovietico. In che modo la dottrina di Putin sarà compresa e potrà costituire un riferimento utile per quanti,al di fuori della Russia,intendono contrastare la globalizzazione e l'ordoliberismo europeo? Nello De Bellis Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-71362564239018632962019-07-03T12:44:31.214+02:002019-07-03T12:44:31.214+02:00Spiace che l'interessante analisi di F.S. sia ...Spiace che l'interessante analisi di F.S. sia stata messa nell'indice (non all'indice...) degli articoli dopo poco tempo,come spesso accade per ragioni sia pure meramente tecniche. Vorrei aggiungere qualche breve considerazione al robusto impianto dell'analisi. In primo luogo vorrei notare come correttamente della religione ortodossa venga fornita un'interpretazione politica nel senso filosofico del termine,in quanto la religione è non solo una categoria dello Spirito assoluto,come voleva Hegel,ma lo è nel senso che essa è la rappresentazione simbolica del legame sociale complessivo.Più esplicitamente va detto che l'ortodossia,rappresentante la tradizione del monoteismo cristiano dell'impero bizantino,nel corso dei secoli ampliò la sua influenza,diventando da religione imperiale greco-bizantina,la religione dei popoli slavi dai Balcani alla Russia e al Caucaso.Queste comunità nazionali,costituitesi poi in stati (dalla Rus' di Kiev alla Serbia) risultarono "tagliate fuori" dallo sviluppo dell'Occidente capitalistico,e ciò fa sì che l'ortodossia sia la variante del cristianesimo meno laicizzata,molto meno del protestantesimo e dello stesso cattolicesimo romano. Ciò spiega perché si possa essere allo stesso tempo anticapitalisti ed anticomunisti,come nel caso emblematico di Solzhenicyn. Pertanto l'ortodossia rappresenta la variante del cristianesimo più estranea alla mentalità e cultura capitalistica,ed è per questo motivo che essa è invisa e sospetta sia ai cattolici che ai protestanti,che la considerano "razzisticamente" come un fenomeno estraneo alla civiltà europea.In questo senso la scelta di Putin di farne una componente della sua ideologia politica si rivela una mossa veramente strategica perché intesa a recuperare consapevolmente un aspetto decisivo e peculiare dell'identità storica e spirituale della Russia contro il cinico e ben organizzato Neoliberismo capitalistico anglosassone di cui intuisce la matrice calvinista.Cioè quella di un fondamentalismo teologico vetero-testamentario a sua volta prerazionaliste e pre-illuminista NON secolarizzato (altrimenti non si spiegherebbero,come ben rilevò Domenico Losurdo,certi "furori messianici" e rigurgiti moralistici dell'imperialismo americano). 1) continua. Nello De BellisAnonymousnoreply@blogger.com