tag:blogger.com,1999:blog-83313503606947488102024-02-24T10:48:45.164+01:00sollevazionefoglio telematico del Movimento Popolare di Liberazione (P101)SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.comBlogger5478125tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-56387340466522790762020-02-20T16:30:00.000+01:002020-02-20T16:30:04.717+01:00ASSANGE LIBERO! FLASH MOB A ROMA<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgz5ZwsZz7NFdli-vBtSsDfhgVjtnBUnJwkYcCnRVF2VmZkcxn-5pedtz1hXYQ93agBgq8wAdx5RiQbrHhBYBHpEQli7XdlfQYZO4fKHd2eKzscXJf5GdDWjRjb4Y_qBDwDNUEQqqmX8bE/s1600/23921.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="184" data-original-width="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgz5ZwsZz7NFdli-vBtSsDfhgVjtnBUnJwkYcCnRVF2VmZkcxn-5pedtz1hXYQ93agBgq8wAdx5RiQbrHhBYBHpEQli7XdlfQYZO4fKHd2eKzscXJf5GdDWjRjb4Y_qBDwDNUEQqqmX8bE/s1600/23921.jpg" /></a></div>
<span style="color: #444444;"><span style="color: blue;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Assange libero, anche l'Italia si mobilita alla vigilia dell'udienza sull'estradizione</span></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: blue;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /><b>Domenica 23 febbraio in Piazza del Popolo a Roma</b> si terrà la <b>prima manifestazione italiana a sostegno del fondatore di Wikileaks Julian Assange</b>. Se i magistrati di Londra concederanno l'estradizione negli USA, Assange rischia 175 anni di detenzione</span></span>.</span></span><br />
<a name='more'></a><br />
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<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un flashmob in piazza del Popolo, a Roma, alla vigilia della prima udienza del processo per l'estradizione negli USA di Julian Assange. Domenica 23 febbraio il gruppo Italiani per Assange chiama a raccolta tutti i cittadini "informati e consapevoli" per ribadire l'importanza della libertà di stampa e di informazione e chiedere la liberazione del giornalista australiano, attualmente detenuto in isolamento nel carcere di Belmarsh, a Londra, e l’opposizione totale alla sua estradizione negli Stati Uniti. </span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span>
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<div style="text-align: center;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><iframe allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/3KiBBdgMhUk" width="560"></iframe></span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br />L’evento prevede una sedia vuota ispirata all’opera dell’artista Davide Dormino “ Anything to say? ” sulla quale si alterneranno coloro tra i presenti che vorranno far sentire la loro voce a favore di Assange. Assange che, dopo essersi rifugiato per 7 anni all’interno dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, è rinchiuso da quasi un anno in isolamento e che, con l’estradizione rischia 175 anni di reclusione per aver diffuso attraverso la piattaforma WikiLeaks, di cui è fondatore, numerosi crimini dei governi di tutto il mondo. <br /><br />Serena Ferrario, responsabile del gruppo "Italiani per Assange" spiega a Sputnik Italia i dettagli dell'iniziativa <br /><br /><span style="color: red;"><b>D. Si tratta del primo evento che organizzate? </b></span><br /><br />R. Sì, questo è il primo evento che viene organizzato dal gruppo “Italiani per Assange”; nel nostro paese esiste un'altra realtà a sostegno di <a href="https://it.sputniknews.com/search/?query=julian+assange">Julian Assange</a>, il Comitato per la liberazione di Assange, con cui abbiamo iniziato a collaborare per organizzare iniziative volte a sensibilizzare il pubblico sul caso del giornalista australiano e sull'importanza storica che il lavoro di Wikileaks e il processo giudiziario che vede coinvolto Assange, in veste di suo ex caporedattore, rivestono per la difesa della libertà di informazione. <br /><br /><span style="color: red;"><b>D. Quale partecipazione attendete all’evento? </b></span><br /><br />R. Ci aspettiamo di vedere almeno un centinaio di persone; auspichiamo ovviamente che la diffusione del comunicato stampa possa attirare più gente possibile ad un evento in cui crediamo molto per i messaggi che ci proponiamo di veicolare. <br /><br /><b><span style="color: red;">D. L’evento a Roma si svolgerà in contemporanea con alter città nel resto del mondo? </span></b><br /><br />R. L'evento avrà luogo il 23 febbraio, il giorno prima dell'inizio del processo per l'estradizione di Assange negli USA. In questi mesi diversi gruppi formatisi spontaneamente in tutto il mondo hanno organizzato e promosso iniziative per sensibilizzare il pubblico sulla vicenda di Assange e spiegare quali sono le conseguenze di quella che- secondo il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulla Tortura, Nils Melzer-, è nientemeno che una persecuzione e una tortura perpetrata da nazioni che si professano democratiche a danno di un giornalista, la cui unica colpa è di aver rivelato crimini di guerra di governi occidentali. Eventi come il nostro si stanno diffondendo e intensificando in diverse città, soprattutto a Londra dove si celebra il processo, segno che la consapevolezza attorno all'incriminazione di Julian Assange e alle sue conseguenze (se l'estradizione dovesse effettivamente essere concessa) sta crescendo. <br /><br /><b><span style="color: red;">D. La vostra organizzazione è apolitica, o fa riferimento a qualche sigla partitica? </span></b><br /><br />R. Italiani per Assange è un gruppo che si è formato spontaneamente sui social a giugno dello scorso anno e che riunisce cittadini con background e orientamenti politici e religiosi diversi. </span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br />Riteniamo che il caso Assange non abbia e non debba avere una coloritura politica specifica (né, tantomeno, affiliazioni partitiche), né che lo si possa strumentalizzare in tal senso. Politico è invece l'attacco ad Assange, ma non riguarda solo lui o i giornalisti; riguarda tutti noi, nella misura in cui chiama in causa temi fondamentali come la trasparenza dei governi, il diritto all'informazione e alla conoscenza come strumenti di esercizio del controllo democratico dei cittadini sui propri governi. <br /><br />Il proposito che perseguiamo è proprio quello di informare i cittadini, perché essere informati è il primo e più fondamentale atto di resistenza contro l'oppressione e la manipolazione politica. Storicamente, ogni volta che l'informazione è stata censurata o distorta, abbiamo assistito alla nascita di regimi totalitari; il consesso democratico, per contro, si basa su un libero flusso di informazioni, come quello reso possibile da Wikileaks e da altri media indipendenti. </span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span>
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<h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Le accuse contro Assange</b> </span></span></h2>
<h2>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span></h2>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br />Assange, accusato di molestie sessuali e stupro in Svezia nel 2010, <a href="https://it.sputniknews.com/mondo/201911198307107-svezia-fa-decadere-accuse-di-stupro-contro-assange-/">accuse nel frattempo decadute</a>, si è rifugiato da giugno 2012 presso l'ambasciata ecuadoriana a Londra, beneficiando dell'asilo politico. La mattina dell'11 aprile 2019, è stato arrestato su richiesta degli Stati Uniti. Un tribunale di Londra lo ha dichiarato colpevole di violazione delle condizioni della cauzione e lo ha condannato a 11 mesi di carcere. <br /><br />Le autorità statunitensi hanno dichiarato alla fine di maggio di aver accusato Assange di aver violato 17 articoli della legge sullo spionaggio e la divulgazione d'informazioni classificate come segrete. Assange in precedenza, era stato accusato di cospirazione per azioni di hackeraggio. Il 24 febbraio <br />il tribunale londinese di Westminister ospiterà la prima udienza del procedimento per la richiesta di estradizione negli Stati Uniti del fondatore di Wikileaks.</span></span><br />
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<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="color: #0b5394;">* Fonte: <a href="https://it.sputniknews.com/mondo/202002108703298-assange-libero-anche-litalia-si-mobilita-alla-vigilia-delludienza-sullestradizione/">SPUTNIK </a></span></span></span></span></span></div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-53578517442439650262020-02-20T11:47:00.000+01:002020-02-20T11:47:09.063+01:00LIBERIAMO L'ITALIA: CONGRESSO FONDATIVO<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC0IXF3y8uXdTQqCJBeLfBTEmd-_7N5vEq4Foi2wkD3dy65xqd5Jbf0ZYUlqAyC5iOFdsLdfxstWkdhlzxPdoLn8B9-IzI06-v7f3U3otO-CPleg1gnhbl26XiacB7nI8Pu1PAoYSvTxA/s1600/LiT+congresso.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="416" data-original-width="787" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC0IXF3y8uXdTQqCJBeLfBTEmd-_7N5vEq4Foi2wkD3dy65xqd5Jbf0ZYUlqAyC5iOFdsLdfxstWkdhlzxPdoLn8B9-IzI06-v7f3U3otO-CPleg1gnhbl26XiacB7nI8Pu1PAoYSvTxA/s320/LiT+congresso.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="color: blue;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Di seguito il Regolamento per il congresso fondativo di <b><a href="https://www.liberiamolitalia.org/">Liberiamo l’Italia</a></b> approvato dalla riunione del Coordinamento nazionale di LiT svoltasi a Firenze il 15 febbraio 2020. </span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><a name='more'></a><br /></span></span><h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"> </span></span></h2>
<h2 style="text-align: left;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">CONGRESSO FONDATIVO</span></span></h2>
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<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"></span></span></h2>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><br /> 1. – IL CONGRESSO FONDATIVO <br /><br />Il congresso fondativo di Liberiamo l’Italia (LIT) è convocato a….. nei giorni 20-21 giugno 2020. L’assemblea congressuale è costituita dall’insieme dei delegati eletti dai CPT con le modalità specificate al punto 5. Ad essa possono partecipare, con diritto di intervento e di voto, tutti gli aderenti a LIT.<br /> <br /> 2. – ORGANIZZAZIONE DEI LAVORI <br /><br />All’apertura dell’assemblea il coordinamento nazionale decade avendo esaurito i propri compiti. Viene quindi eletta la presidenza che, oltre a garantire la pari dignità di ogni posizione ed il regolare svolgimento dei lavori (decidendo i tempi del dibattito e delle votazioni previste), propone – dopo la relazione del coordinamento nazionale uscente – la nomina delle commissioni politica, statuto ed elettorale. Le tradizionali funzioni della commissione verifica poteri vengono assolte direttamente dalla presidenza stessa.<br /> <br /> 3. DECISIONI ED ELEZIONI <br /><br />Oltre ai temi politici ed organizzativi, l’assemblea ha all’ordine del giorno l’approvazione del manifesto e dello statuto, nonché l’elezione a scrutinio palese – segreto se richiesto da almeno un quarto dei delegati – del coordinamento nazionale e del comitato di garanzia della LIT. <br /> </span></span><h2 style="text-align: left;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">PERCORSO CONGRESSUALE</span></span></h2>
<h2>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"></span></span></h2>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><br />4. – CAMPAGNA ADESIONI <br /><br />Con le deliberazioni del coordinamento nazionale del 15 febbraio 2020 si è aperta ufficialmente la campagna di adesioni alla LIT. L’adesione, che viene formalizzata con una apposita scheda e con il versamento di una quota volontaria (con un minimo di 10<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAfExOYRvZRSDZ7OB_V2kJSh1ukpfzRB5gOhuPJfua_Xr0_LkYAUQbRSc51rpHj4Ds6dr2GAXFj-zmVMfHxx43CpIMqWm73OcRu1G78XV1ciNJxJkAtGOc7eU-F6a5dCdEG9QLpBy1YW8/s1600/LiT-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="366" data-original-width="600" height="195" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAfExOYRvZRSDZ7OB_V2kJSh1ukpfzRB5gOhuPJfua_Xr0_LkYAUQbRSc51rpHj4Ds6dr2GAXFj-zmVMfHxx43CpIMqWm73OcRu1G78XV1ciNJxJkAtGOc7eU-F6a5dCdEG9QLpBy1YW8/s320/LiT-1.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #990000;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">la manifestazione dello scorso 12 ottobre</span></span></td></tr>
</tbody></table>
euro) è sempre individuale. Ciascun CPT, tramite il suo coordinatore, raccoglie le adesioni in un apposito registro. Ai fini dell’attribuzione dei delegati di ogni CPT sono valide le adesioni formalizzate entro e non oltre il 15 maggio 2020, data entro la quale i coordinatori dei CPT trasmettono il registro degli aderenti al coordinamento nazionale.<br /> <br />5. – CONGRESSI DEI CPT <br /><br />Le assemblee congressuali dei CPT, da tenersi tra il 16 maggio ed il 15 giugno 2020, discutono e votano sulle proposte di manifesto e di statuto. Ogni coordinatore è tenuto a far pervenire a tutti gli aderenti del CPT la convocazione dell’assemblea almeno con 10 giorni di anticipo. Il verbale dei congressi viene inviato all’indirizzo e-mail: <a href="https://www.liberiamolitalia.org/2020/02/18/verso-il-congresso-fondativo/info@liberiamolitalia.org">info@liberiamolitalia.org</a> . I CPT eleggono, inoltre, il proprio coordinatore. 2. Il calendario delle assemblee congressuali dei CPT, alle quali partecipa di norma un rappresentante del coordinamento nazionale, viene comunicato al coordinamento stesso entro il 5 maggio 2020.<br /> <br />6. Il coordinamento nazionale, al fine di raccogliere ordinatamente le proposte di emendamento formulate dai CPT istituisce due gruppi di lavoro (manifesto e statuto) incaricati di preparare al meglio i lavori congressuali. </span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><br /> Il gruppo di lavoro sul manifesto è formato da: Vadim Bottoni, Leonardo Mazzei, Maria Gandini. <br /><br />Gli emendamenti al Manifesto vanno inviati a: <a href="https://www.liberiamolitalia.org/2020/02/18/verso-il-congresso-fondativo/manifesto@liberiamolitalia.org">manifesto@liberiamolitalia.org</a><br /> <br />Il gruppo di lavoro sullo statuto è composto da: Moreno Pasquinelli, Alessandro Leoni, Luca Dinelli.<br /> <br />Gli emendamenti allo Statuto vanno inviati a: <a href="https://www.liberiamolitalia.org/2020/02/18/verso-il-congresso-fondativo/statuto@liberiamolitalia.org">statuto@liberiamolitalia.org</a><br /> <br />Tali gruppi di lavoro, in carica solo fino all’apertura dell’assemblea congressuale, non vanno confusi con le commissioni che verranno votate dal congresso stesso, di cui al punto 2. Entro il 18 giugno, i due gruppi invieranno una loro traccia di lavoro al Coordinamento nazionale, che trasmetterà il tutto alla presidenza del congresso. </span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">* Fonte: <a href="https://www.liberiamolitalia.org/">Liberiamo l'Italia </a></span></span></div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-55204785284050595732020-02-19T12:52:00.001+01:002020-02-19T12:52:17.249+01:00RUSSIA: VERSO IL DOPO-PUTIN di Maurizio Vezzosi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmh8-y9P0BhK07-1cRa8KyzOQfNCsLerxb6pi9RyMKIlY9aLdcRlIr-rfciez5O_9qby9vmJv3lf9Y9XeN9bBLYPnU9WMfCPbdmvTkNM6GxISrYx6jAS802KEuR9vlNQL_8wxWFoba8hc/s1600/Vladimir-Putin.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1119" data-original-width="1600" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmh8-y9P0BhK07-1cRa8KyzOQfNCsLerxb6pi9RyMKIlY9aLdcRlIr-rfciez5O_9qby9vmJv3lf9Y9XeN9bBLYPnU9WMfCPbdmvTkNM6GxISrYx6jAS802KEuR9vlNQL_8wxWFoba8hc/s320/Vladimir-Putin.jpg" width="320" /></a></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="color: blue;">Riceviamo e pubblichiamo</span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><br /></span></span><span style="color: #444444;"></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">In occasione del tradizionale discorso che ad inizio anno il presidente della Federazione Russa rivolge all’Assemblea federale, <a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/vladimir-vladimirovic-putin">Vladimir Putin</a> ha annunciato la volontà di apportare alcune modifiche alla costituzione federale. All’annuncio hanno fatto seguito le dimissioni del capo del governo e presidente del partito Edinaja Rossija (Russia Unita) <a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/dmitrij-anatolevic-medvedev">Dmitrij Medvedev</a>: all’impopolare Medvedev è subentrata la figura non particolarmente nota di <a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/michail-vladimirovic-misustin">Michail Mišustin</a>, ex capo del servizio tributario federale (il corrispettivo dell’Agenzia delle entrate in Italia).<a name='more'></a> </span></span><br /><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"></span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><br />Tra i ministri del vecchio esecutivo confermati nella nuova compagine governativa – in tutto 12 su 21 – spiccano i nomi di Sergej Lavrov (ministro degli Esteri) e Sergej Šoigu (ministro della Difesa). Un fatto che conferma come sia il progetto di modifica costituzionale che la formazione del nuovo governo non abbiano nulla a che vedere con il posizionamento e la strategia internazionali del Cremlino, a cui anzi le mosse di Vladimir Putin vogliono assicurare il massimo della continuità. <br /><br />L’allontanamento del liberale Medvedev sembra quasi voler ricucire lo strappo – in particolare con il Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF, Kommunisticeskaya Partija Rossijskoi Federatsii) – e lenire il calo di consensi prodotto dalla recente ed impopolare <a href="https://www.quadrantefuturo.it/paesi/federazione-russa-ombre-lunghe-sulla-riforma-delle-pensioni.html">riforma delle pensioni</a> e dall’aumento dell’IVA. <br /><br />Pressoché in contemporanea con lo scioglimento del vecchio governo e la formazione del nuovo si è palesato anche l’allontanamento del consigliere presidenziale per l’Ucraina Vladislav Surkov, in carica sin dagli albori del conflitto esploso in Ucraina nel 2014. A Surkov è subentrato Dmitrij Kozak presenza russa in Transnistria: di quest’ultimo non vanno ignorate le origini ucraine, origini che certamente lo faciliteranno nelle sue funzioni. Ben poco, comunque, sembra destinato a mutare nella strategia ucraina del Cremlino in relazione a questo avvicendamento, che può riassumersi con la conferma della volontà di dialogo e di normalizzazione dei rapporti con Kiev. <br /><br />Il nuovo governo e il progetto di modifica costituzionale hanno certamente un nesso con il dopo-Putin, ossia con ciò che avverrà dopo il 2024, anno in cui Vladimir Putin dovrà fare i conti con la fine del suo quarto mandato presidenziale, e del secondo consecutivo. Il ventaglio di ipotesi sulle modalità attraverso le quali Putin potrebbe evitare di uscire di scena è ampissimo: dall’incarico a primo ministro (come avvenuto tra il 2008 ed il 2012), a quello di capo del Consiglio di sicurezza federale (magari sul modello kazako, in fase di istituzione), a presidente di un’ipotetica Unione di Russia e Bielorussia. Quel che sembra probabile è che non abbia affatto intenzione di uscire di scena e che voglia intervenire sull’assetto istituzionale per fare in modo che in futuro l’eventuale nuovo inquilino del Cremlino possa metterne in discussione il ruolo. Proprio questo potrebbe essere il senso da attribuire al progetto di modifica costituzionale proposto: tra i suoi obiettivi quello di rafforzare i poteri del Parlamento – soprattutto nella designazione del governo –, di istituire un Consiglio di sicurezza e di dare maggiore responsabilità ai governatori regionali. <br /><br />Secondo i recenti sondaggi dell’autorevole centro di ricerca sociale <a href="https://www.kommersant.ru/doc/4226006">Levada</a>, quasi la metà dei cittadini della Federazione Russa ritiene che il progetto di modifica costituzionale sia funzionale agli intenti di Vladimir Putin. Poco meno della metà dei cittadini della Federazione ritiene, secondo <a href="https://www.agenzianova.com/a/5e33f537b88184.29006803/2790004/2020-01-31/russia-sondaggio-per-47-per-cento-cittadini-la-costituzione-e-cambiata-nell-interesse-di-putin/linked%20">lo stesso centro di ricerca sociale</a>, che le modifiche costituzionali siano destinate a produrre miglioramenti per il Paese. Solo il 7% dei russi, secondo il Levada, dopo il 2024 vorrebbe non vedere in alcun modo la figura di Putin coinvolta nella sfera pubblica. <a href="https://www.levada.ru/2020/01/30/rol-vladimira-putina-posle-2024/%20">Oltre un quarto dei russi</a>, vorrebbe invece vederlo di nuovo alla presidenza della Federazione: un numero grosso modo equivalente vorrebbe invece che si ritirasse a vita privata. Un altro 20% circa vorrebbe Putin con un incarico istituzionale di altro tipo. <br /><br />Alcuni giorni dopo la nomina del nuovo governo Putin <a href="https://tass.ru/politika/7648411">ha dichiarato</a>: «È necessario che le persone partecipino a questa consultazione e dicano se vogliono o meno questo cambiamento, e che la cittadinanza del nostro Paese partecipi concretamente a questo passaggio che accetterà definitivamente questa modifica o lo rifiuterà. Soltanto dopo questo passaggio, in cui le persone si esprimeranno, firmerò o mi asterrò dal firmare il progetto di modifica». <br /><br />In attesa della consultazione referendaria – di cui non sono noti i dettagli – attesa per aprile, la <a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/duma">Duma</a> – nel primo dei tre passaggi necessari – ha approvato all’unanimità <a href="https://sozd.duma.gov.ru/bill/885214-7%20">il documento</a> contenente il progetto di modifica costituzionale.</span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">* Fonte: <a href="http://www.treccani.it/magazine/atlante/geopolitica/Russia_modifiche_costituzionali_e_novita_politiche.html">Atlante Treccani </a></span></span></div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-81843035817270941722020-02-19T11:52:00.001+01:002020-02-19T12:01:24.127+01:00SARDINE: UN'ALTRA FIGURACCIA<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivx0bN4-IYogL8j-oQqKBFOrMm9MkZboYrN7_bAMTnrXIf7xNXHIScaN7xJFBag9hRku0l0D-7ybpjXeMfpSh_UZDfzhcDu-rGSImtJSQXhoCQ3Cs-cnzcvKAl6_Y340NzQy_24BqsOQY/s1600/919690D4-2C10-41C8-9D83-84A5B81EAEAF.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="472" data-original-width="840" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivx0bN4-IYogL8j-oQqKBFOrMm9MkZboYrN7_bAMTnrXIf7xNXHIScaN7xJFBag9hRku0l0D-7ybpjXeMfpSh_UZDfzhcDu-rGSImtJSQXhoCQ3Cs-cnzcvKAl6_Y340NzQy_24BqsOQY/s320/919690D4-2C10-41C8-9D83-84A5B81EAEAF.jpeg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="color: blue;">Che la foto pornografica con Benetton avrebbe azzoppato le <i>Sardine</i> non avevamo dubbi. In quel di Napoli a <i>ciccio-bombo-Santori</i> sta andando anche peggio del previsto.</span></span><span style="color: blue;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> Militanti del centro sociale <i>Je so pazzo</i>, ovvero di <i>Potere al Popolo </i>(che dalle <i>Sardine</i> erano stati presi a pesci in faccia malgrado la loro inziale benevolenza) si sono vendicati guastando la festa al Santori, che ha fatto una figura davvero peregrina.</span></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="color: blue;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="color: blue;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="color: blue;">Chi di spada ferisce di spada perisce.</span></span></span></span> </span></span><br />
<span style="color: blue;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="color: blue;">Un video da non perdere...</span></span><br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Napoli, altro flop delle sardine: Santori contestato dai precari e cacciato da piazza Dante.<br />Non altissima la partecipazione di pubblico per il flash mob organizzato dalle Sardine a Napoli. Centocinquanta persone (forse anche meno, ndr) si sono riunite a piazza Dante, a pochi metri dal teatro Augusteo, dove quasi in contemporanea il leader della Lega, Matteo Salvini, ha incontrato i delegati campani del partito. Un flop se si considera la grande partecipazione, invece, che c’era stata nell’iniziativa organizzata lo scorso novembre. Il leader Mattia Santori è stato anche contestato e cacciato dalla piazza. Il palco occupato simbolicamente dai disoccupati e dai lavoratori precari. Santori ha dichiarato: </span></span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">“Come già successo in altre piazze, alcuni rappresentanti dei centri sociali più crudi e puri, hanno letteralmente occupato il palco”</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span></blockquote>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Santori e soci tornano a casa con la coda tra le gambe.</span></span><br />
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><iframe allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/4KJYz4EcF5s" width="560"></iframe></span></span></div>
</div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-24030943182841356192020-02-18T15:48:00.000+01:002020-02-18T17:37:48.234+01:00LA RITIRATA DI SALVINI di Leonardo Mazzei<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaHQtYtA6DVIGmsrHnH2dkUOek5Zf_9tusOufFc-KrMrnPr0Dc4FJPiNOaLtgB47R68CNpGZZP8uJHQ2SFcAaq0YlRzW6ZmIYeb0P4xp6OwQYHuLvfs2WRQvj7YvLYfUYPAep6bsgnGN8/s1600/napoleone.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="570" data-original-width="800" height="228" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaHQtYtA6DVIGmsrHnH2dkUOek5Zf_9tusOufFc-KrMrnPr0Dc4FJPiNOaLtgB47R68CNpGZZP8uJHQ2SFcAaq0YlRzW6ZmIYeb0P4xp6OwQYHuLvfs2WRQvj7YvLYfUYPAep6bsgnGN8/s320/napoleone.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Chi dia la linea nella Lega sulle cose che contano <a href="https://www.corriere.it/politica/20_febbraio_13/resteremo-nell-euro-migranti-si-collaboriora-bruxelles-ha-capito-ed945cec-4e9f-11ea-977d-98a8d6c00ea5_preview.shtml?reason=unauthenticated&cat=1&cid=BAFdMyGX&pids=FR&credits=1&origin=https%3A%2F%2Fwww.corrier">sta scritto sulla carta dei giornali</a>. Insistervi sarebbe superfluo. E per qualcuno doloroso assai. Meglio continuare a fare finta di non aver capito, come <a href="https://www.nextquotidiano.it/cosa-ce-dietro-giorgetti-che-deride-borghi-sui-minibot/">fece quel tale</a> sui minibot. </span></span><br />
<div style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Circa un anno fa scrissi un primo articolo su quanto fosse in realtà resistibile l'ascesa, allora apparentemente inarrestabile, del <a href="https://sinistrainrete.info/politica-italiana/14239-leonardo-mazzei-la-resistibile-ascesa-del-secondo-matteo.html">secondo Matteo</a>, quello che non va a sciare sull'Himalaya. </span></span></div>
<a name='more'></a><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Le europee del maggio 2019 sembrarono smentire quella valutazione. Ma lo strampalato autogol d'agosto rimise le cose a posto: sulla carta Salvini restava il grande favorito per un futuro governo, ma intanto se ne doveva tornare all'opposizione. </span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Subìto il colpo, ecco lanciata la nuova strategia della "spallata", il cui trionfo sarebbe stato suggellato dalle urne emiliane del 26 gennaio. Sappiamo tutti con quale risultato... </span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Nel frattempo, però, le cose non sono state ferme. L'autunno, anzi, è stato ricco di eventi. L'euro diventa <a href="https://www.nextquotidiano.it/matteo-salvini-e-leuro-irreversibile/">irreversibile</a> anche per il mangia-nutella, <a href="https://sollevazione.blogspot.com/2019/11/salvini-draghi-why-not-di-sandokan.html">Draghi il candidato della Lega al Quirinale</a> (nella versione salviniana), ma financo <a href="https://sollevazione.blogspot.com/2019/12/lunedi-16-dicembre-2019-lega-2019-come.html">possibile premier</a> in quella giorgettiana. Il tutto condito dall'apertura delle trattative per entrare nel PPE della Merkel, cioè nel principale partito che governa l'UE. </span></span><br />
<br />
<h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La svolta avvenuta </span></span></h2>
<h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></span></h2>
<h2>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span></h2>
<div style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ora, se di fronte a tutto ciò si vuol continuare a negare l'evidenza della svolta avvenuta, non ci resta che ricordare il <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Test_dell%27anatra">Test dell'anatra</a>: </span></span></div>
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Se sembra un'anatra, nuota come un'anatra e starnazza come un'anatra, allora probabilmente è un'anatra». </span></span></div>
</blockquote>
<div style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ed i <i>qua qua</i> leghisti son davvero troppi per lasciare adito a dubbi. <br /><br />In politica le svolte sono spesso repentine, ma tanto più vere quanto più si ha bisogno di smentirle, di farle passare come adattamenti tattici. Ma le svolte hanno anche bisogno di tempo per dispiegarsi pienamente, affinché possano essere riconosciute appieno per quel che sono. Infine le svolte cambiano gli equilibri di potere interni al soggetto in mutazione, designando così nuovi vinti e nuovi vincitori. <br /><br />A me sembra chiaro che la svolta della Lega nella sostanza è già avvenuta. Svolta neanche troppo difficile in realtà, dato che per molti aspetti si tratta solo di un ritorno alle origini filo-tedesche del partito degli anni '90. Ovviamente la Lega non è autolesionista, dunque non tornerà al recinto padano in cui operava all'epoca. Del resto, il populismo salviniano gli ha consentito di diventare il primo partito del Paese, figuriamoci se la nomenclatura lombardo-veneta ed i riciclati a sud dell'Appennino vorranno rinunciare ad un simile bendiddio! <br /><br />Ma sarà possibile conservare il ricco bottino di consensi frutto della stagione salviniana, con la normalizzazione del salvinismo necessaria ad accedere sul serio alle stanze del potere? Qui la vedo dura. Anzi, durissima. Di più: impossibile. Questo lo sanno anche i capibastone del Nord della cordata Giorgetti, ma il fatto è che non possono tenere insieme capra e cavoli. Dunque, giunti al bivio, hanno scelto di stare dove gli confà, con le oligarchie finanziarie euriste.</span></span> <span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sanno che pagheranno un prezzo, ma contano sul fieno messo in cascina e sullo sfacelo altrui. </span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span>
<br />
<h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> Perché la ritirata leghista? </span></span></h2>
</div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br />Finora ho parlato di svolta, ma il termine ritirata descrive ancora meglio l'inversione ad U effettuata. L'ultima del Capitano è di ieri: «Con Giorgetti abbiamo la stessa linea sull'Europa: nessuno vuole uscire da niente». Fine del discorso, con l'unica aggiunta che «per noi viene prima l'Italia della burocrazia europea». Ammazzate! Il problema adesso è banalmente la burocrazia... Andando avanti così, tra qualche mese toccherà agli uscieri... </span></span><br />
<div style="text-align: left;">
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si è arrivati a questa indecorosa ritirata per due motivi. Da una parte i capibastone del Nord mai hanno accettato il no-euro, tollerandolo soltanto sulla felpa salviniana come mezzo acchiappa-voti. Dall'altra, cioè da parte di Salvini, non c'è stato il coraggio di ingaggiare la battaglia. Un coraggio pari a zero nel difendere Savona mettendo sotto accusa Mattarella. Un coraggio pari a zero davanti alle porcherie europee di Tria. Un coraggio pari a zero davanti al primo, prevedibilissimo, sbuffo dello spread. </span></span><br />
<div style="text-align: left;">
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Bene, come noto, il coraggio se uno non ce l'ha non può darselo. E qui potremmo chiudere il discorso. Il mangia-nutella è solo uno spaccone. Amen.</span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"></span></span></span></div>
<br />
<h2>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> Riuscirà il fanfarone a restare in sella? </span></span></h2>
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Se come sovranista Salvini è uno zero assoluto, se la svolta europeista è ormai cosa fatta, resta il particolare di una forza data ancora al 30%, che tuttora lo candida formalmente a Palazzo Chigi. Riuscirà il fanfarone, sia pure "normalizzato", a restare in sella verso quel traguardo? </span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br />Qui la risposta è più difficile, ma propenderei decisamente per il no. <br /><br />La difficoltà risiede nella tempistica, così difficile da azzeccare di questi tempi. Ma se l'agenda fosse quella disegnata da Giorgetti, il cui passaggio decisivo è rappresentato dal voto per mandare Draghi al Quirinale nel febbraio 2022, il discorso per Salvini sarebbe probabilmente chiuso. <br /><br />La crisi macina personaggi, non scordiamolo mai. Berlusconi, Monti, Renzi e pentastellati, son tutti lì a ricordarcelo. Macina però generalmente quelli di governo, e Salvini è stato abile a scansare vere responsabilità economiche nell'esecutivo gialloverde. <br /><br />Attenzione, però, che si può essere macinati anche stando all'opposizione. Se sì è dei voltagabbana, pianino pianino, date tempo al tempo, vedrete che anche gli elettori se ne accorgeranno. Peraltro, se tu vuoi dar sempre l'idea di essere ormai ad un passo dalla spallata, che poi però non arriva, qualche prezzo lo paghi. </span></span><br />
<br />
<h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Conclusioni </span></span></h2>
<h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></span></h2>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Con l'assorbimento dei Cinque Stelle nella loro orbita, e con la normalizzazione in atto del salvinismo, le oligarchie euriste hanno segnato due punti fondamentali. Inutile negarlo. <br /><br />E' una vittoria che non intacca minimamente il significato più profondo della spinta populista che generò il governo gialloverde, ma è una vittoria con la quale fare i conti. Inutile illudersi. <br /><br />Il cammino, appena iniziato, di <a href="https://www.liberiamolitalia.org/">Liberiamo l'Italia</a>, muove i suoi passi proprio in questo panorama apparentemente avverso. La campagna contro il MES sarà il prossimo terreno di mobilitazione e di crescita. Su questo, ovviamente, neppure Giorgetti potrà mettere la sordina al no delle opposizioni parlamentari. Ma il no in parlamento segnerebbe solo l'ennesima sconfitta, se non fosse unito ad un forte appello alla lotta nel Paese. <br /><br />Noi la nostra parte la faremo. </span></span></div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-71626489098123571052020-02-18T11:03:00.000+01:002020-02-18T11:22:38.029+01:00 L'EUROPA, l'ISLAM E IL POSTO DELL'ITALIA di Angelo Vinco<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDw9npT0Jqy2HXNl3GaGGu5Gbb9a2kGAVUsY2JWaisycDFcwUoWQIP1wHpcq_paTjkrTMIGZhFagKzxXQcrrYgRPrIKNGQOsQrtmwQWz9QOqPg_fxdh3tl6DeJ6YuMTraKL-fh17-FqSo/s1600/main-qimg-59b9aeb8dd8509c2e13056c7552db347.png" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="593" data-original-width="1280" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDw9npT0Jqy2HXNl3GaGGu5Gbb9a2kGAVUsY2JWaisycDFcwUoWQIP1wHpcq_paTjkrTMIGZhFagKzxXQcrrYgRPrIKNGQOsQrtmwQWz9QOqPg_fxdh3tl6DeJ6YuMTraKL-fh17-FqSo/s400/main-qimg-59b9aeb8dd8509c2e13056c7552db347.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #990000;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">"Scontro di civiltà": clicca per ingrandire</span></span></td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: blue;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Riceviamo e pubblichiamo</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /><br />E’ evidente, nella nuova fase di turbolenze geopolitiche, l’impreparazione e la marginalità delle fazioni di destra e sinistra cosiddette antagoniste o sovraniste o non saprei come definire. Da parte neofascista riemerge l’antica ossessione della salvezza della civiltà europea, da parte neo-marxista la strategia sociale incardinata sull’operaismo messianico germanizzante, per quanto declinata in una modalità che presuntuosamente viene considerata all’altezza dei tempi.</span></span><br />
<a name='more'></a></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br />In entrambi i casi abbiamo il portato di antiche ideologie occidentalistiche e illuministiche-hegeliane il quale, come uno spettro ancestrale, riecheggia pesantemente nel liberalismo eurocentrico di fondo che accompagna la destra e sinistra terminali autoreferenziali e alienate. E’ l’idea e strategia di Clash of Civilizations teorizzata già nel lontano 1993 su “Foreign Affairs” dal geniale, anche se certamente nemico e fazioso, Huntington a dover essere considerata se si vuole ricalibrare con occhi non faziosi o partigiani la storia novecentesca.</span></span><br />
<blockquote>
<i><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> La mia ipotesi è che la fonte di conflitto fondamentale nel nuovo mondo in cui viviamo non sarà sostanzialmente né ideologica né economica. Le grandi divisioni dell'umanità e la fonte di conflitto principale saranno legate alla cultura. Gli Stati nazionali rimarranno gli attori principali nel contesto mondiale, ma i conflitti più importanti avranno luogo tra nazioni e gruppi di diverse civiltà. Lo scontro di civiltà dominerà la politica mondiale. Le linee di faglia tra le civiltà saranno le linee sulle quali si consumeranno le battaglie del futuro.</span></span></i></blockquote>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> Disse Renzo De Felice nel 1974 che la parola fascismo andava abolita dal vocabolario italiano e di conseguenza dal dizionario storico e storiografico mondiale; intuì, il grande storico prima marxista poi craxiano, che continuare ad alzare istericamente un allarme fascista di fronte a fenomeni che non corrispondevano affatto al fascismo storico, ne erano anzi antitetici, avrebbe condotto al relativismo assoluto e all’agnosticismo politico, oltre che all’analfabetismo politico di massa, l’intera società civile occidentale. Il Sionismo liberale tecnocratico egemone di contro, spalleggiato da talune fazioni storiche politiche marxiste occidentaliste antiarabe e antiorientali, ha spinto sull’acceleratore in questa direzione in virtù del comune pregiudizio per il quale l’unica vera persecuzione del ‘900 sarebbe stata quella compiuta dai nazi contro gli ebrei; purificare “l’uomo europeo civilizzatore” da questa unica scoria residuale diveniva la missione; il neofascismo occidentale ha reagito a questo assalto culturale proprio nel senso auspicato dai sionisti, volgarizzando su tutta la linea la tesi del Nolte, storico conservatore tedesco allievo di Heidegger, fondata su una presunta guerra civile europea, in base a cui la persecuzione nazi non sarebbe stata altro che una reazione al precedente massacro “giudeo-bolscevico” di milioni di cristiani russi. <br /><br />Questa prassi puramente distruttiva e ispirata dallo Spirito della Menzogna (Iblis) ha finito per annichilire ogni tessuto sociale europeo e le stesse identità nazionali popolari ma di contro ha riacceso le speranze e le possibilità d’azione delle masse oppresse planetarie che avrebbero avuto, con il Febbraio 1979 e la Rivoluzione Islamica del popolo iraniano, il modello tattico e operativo richiesto dallo Spirito del Tempo (Imam Zaman). <br /><br />In base alla loro filosofia di fondo e alla visione del mondo fanaticamente eurocentrica sia i neofascisti sia i neo-marxisti, tranne rare e lodevoli eccezioni, come ad esempio il <a href="https://www.antimperialista.it/">Campo Antimperialista</a> nei primi anni 2000, che superò realmente questa frattura dicotomica assai provinciale e “minoritaristica” sperimentando con ardita ipotesi teorica e geopolitica la concreta possibilità di una nuova civilizzazione euro islamica antimaterialistica oltre occidentalismo e orientalismo, finiranno proprio per portare acqua al mulino delle elite angloamericane in guerra mondiale contro l’Islam, perseguitato da ogni lato. Tali movimenti culturali e politici non hanno probabilmente compreso le<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzTkadfAt0OvXJOksU0lzYsKWIvKvWJgMByywi713GSUAH-8gzS-TYc0TWFddv2JZc2O_xAjxOU1Oznt2t22dWADtGDPISO5nHikumrPX6v8Vzct0NgjXMsKcFSWmdV338BnFFpkqKPoU/s1600/main-qimg-ef740b88c3a67c4ef2e86e3a99fe438c.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="591" data-original-width="602" height="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzTkadfAt0OvXJOksU0lzYsKWIvKvWJgMByywi713GSUAH-8gzS-TYc0TWFddv2JZc2O_xAjxOU1Oznt2t22dWADtGDPISO5nHikumrPX6v8Vzct0NgjXMsKcFSWmdV338BnFFpkqKPoU/s200/main-qimg-ef740b88c3a67c4ef2e86e3a99fe438c.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #990000;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Samuel Huntington</span></span></span></span></td></tr>
</tbody></table>
inevitabili conseguenze della stessa geniale teoria mondiale dell’Huntington, una tale comprensione li avrebbe infatti costretti a reinventarsi un nuovo campo di gioco e di analisi sperimentale. Una revisione in senso defeliciano del Novecento sarebbe stata a tal punto necessaria: fascismo/comunismo descritti da Nolte e Sionisti liberali o marxisti come i movimenti essenziali e caratteristici avrebbero perso quel carattere centrale e prioritario che gli è scorrettamente stato assegnato, ideologie come quelle di mascherare quali socialiste società comunque dominate dal profitto o come fasciste società dove la logica realistica machiavellica pan-politica si è talvolta imposta su quella spirituale e mistica sindacalista rivoluzionaria(Cfr. gli intuitivi studi di Z. Sternhell, storico israeliano marxista) sarebbero state distrutte alla prova dei fatti. </span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span><br />
<div style="text-align: right;">
</div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br />Le analisi di Lenin, che finirono per ispirare le più brillanti intuizioni del Trotsky maturo, sul processo di espansione — esterno e interno — dei mercati occidentali erano corrette. Cosa scaturì però da questo? Il contrario di quanto Lenin previde. L’Europa fu seppellita da questo gigantesco terremoto spirituale, geopolitico, economico, da questo processo di civilizzazione, lo chiamerebbe Huntington, sino a scomparire definitivamente, come oggi vediamo, da qualsiasi decisionismo globale.</span></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Già la Seconda Guerra Mondiale, ben oltre il riduttivismo teorico razzista della guerra civile europea, fu in larghissima parte caratterizzata dalla grande spinta espansionistica e antianglosassone del Giappone imperiale costretto a fare i conti con la sua atavica povertà e la storica penuria di beni primari; la cronaca asiatica registra la furiosa distruttività di epilogo di uno scontro millenario tra bianchi e non bianchi che non ha avuto evidentemente paragone nell’intera storia umana, come sostenne giustamente lo stesso Huntington contrastando il provincialismo della storiografia europea, fosse essa comunista, conservatrice o liberale. Fascista il generale Sadao Araki e fascista l'elite militare dell'Incidente del Febbraio 1936? Fascista la Kodo-ha? Fascista l’ammiraglio Yamamoto e poi fascista Tojo stesso? Fascista Yukio Mishima? Perfetto: non erano, allora, a rigor di elementare logica geopolitica, fascisti i nazi-tedeschi che hanno perseguitato gli ebrei — “giudeo-bolscevichi”[2] secondo un complottismo di scuola cattolica reazionaria ripreso dai nazi —, in quanto se i primi, nelle varie fazioni strategiche, combattevano e morivano per distruggere e annientare il potere secolare dell’uomo bianco, se, i Fascisti nipponici imperiali, arruolavano gli oppressi afroamericani, compresi i militanti di Nation of Islam prima che questi ultimi per questo fossero messi fuori legge e in stato di detenzione, i secondi per assolutamente conservarlo come Stalin voleva non a caso conservare la schiacciante e asfissiante influenza neo-coloniale russa sul movimento comunista internazionale a scapito dell’irregolarismo maoista, sostenendo assai astutamente i nazionalisti cinesi anticomunisti prevedendo correttamente che il Maoismo sarebbe divenuto il primo nemico del neo-colonialismo sovietico. </span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /><br />Ed in effetti il maoismo panasiatista e irriducibile nemico di Yalta si sarebbe inverato, pochi anni dopo, con la dottrina linbiaoista della Seconda Linea Orizzontale il nemico assoluto dell’Urss, sino ad appoggiare su tutta la linea Pinochet in Cile ma i peronisti in Argentina contro Videla sostenuto dai sovietici. Significativo assai il fatto che di fronte alla epocale Rivoluzione Islamica del popolo iraniano, sia cinesi sia sovietici sia angloamericani, come mostra l’agente statunitense Huyser nel suo “Missione a Tehran”, tentarono sino all’ultimo, contro la volontà di Dio e dell’Imam del Tempo, di puntellare la monarchia filoccidentale e subcoloniale di Rezah Pahlavi.</span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /><br />Arrivando alle conclusioni, e dunque all’attualità, si vorrebbe qui far notare che centralizzare strategicamente l’antagonismo politico sulla questione della sovranità italiana, anche nel suo formalismo democratico-costituzionale progressista, ha finito per estraniare una larga corrente culturale e metapolitica, di cui il Campo Antimperialista era la brillante e coraggiosa punta avanzata e d’avanguardia europea, dai problemi centrali dell’era odierna e dalla vera partita antagonistica in corso. Lo scontro di civiltà tra l’Islam rivoluzionario guidato dall’Iran nella figura della Guida Seyyed Ali Khamenei e il </span></span><br />
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<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOt_GzhAYqxmA5CgeSVi111kTSF2Elt9QSTspfkjOCYcETRAPtITRz-NoFvebTYWEQAikpr4_1VtwqOTNP0JNJ6z0hAjND7AJYZpa5vPmRtjZMEfWPiSOAai7LxTSnJb0UQCkPNaAmxbc/s1600/360_wklein_lede_0629.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="235" data-original-width="360" height="208" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOt_GzhAYqxmA5CgeSVi111kTSF2Elt9QSTspfkjOCYcETRAPtITRz-NoFvebTYWEQAikpr4_1VtwqOTNP0JNJ6z0hAjND7AJYZpa5vPmRtjZMEfWPiSOAai7LxTSnJb0UQCkPNaAmxbc/s320/360_wklein_lede_0629.jpg" width="320" /></a></span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">materialismo neoilluministico e “progressista” tecnocratico occidentale. Sovranità italiana, nell’ottica di un Campo Antimperialista formatosi nel duro e serrato confronto politico e metafisico con teorici avversari dello spessore di Huntington, in un contesto come quello odierno non può esservi al di fuori di un nuovo blocco di civilizzazione che noi definiremmo “differenzialista mediterraneo” e “euroislamico”.<br /><br />Questa la Missione Italiana negli anni che verranno. L'Italia culturale e antimperialista sarà all’altezza di tale compito? E’ chiaro che l’Europa, dopo il 2000, è ogni giorno di più un nano politico e un mostro spirituale, nel quale laicismo non corrisponde nemmeno più al già satanico ateismo ma vuole dire nichilismo agnostico. Come disse anni fa il Presidente Putin sotto l’influenza del buono e leale A. Solzenicyn, "l’Europa ha spiritualmente sostituito il Cristo con l’anticristo". <br /><br />Eventi come la Rivoluzione Islamica del popolo iraniano, l’11 Settembre 2001, la guerra mondiale antisiriana mettono l’uomo europeo (liberale, pseudofascista o pseudocomunista che sia) di fronte alla sua tremenda marginalità storico-politica. Come interpreta l’uomo europeo la notizia che Mike D’Andrea, il killer del Generale Soleimani e del leader dell’Hezbollah irakeno Abu Mahdi al Muhandis, oltre che di Osama Bin Laden, il capo della CIA in Asia Occidentale (o Medio Oriente) — ucciso in Afghanistan il 27 gennaio in continuità con la strategia “operazione martire Soleimani” lanciata dalla Guida Khamenei — era considerato dai suoi collegi di intelligence l’Ayatollah Mike in quanto convertito da anni all’Islam saudita wahhabita? O il fatto che un evento epocale di questi giorni ha veduto una selezionata delegazione di ebrei americani recarsi a Riad in una missione segreta per porre le basi di una nuova religione globale “sionista-islamica”, che purifichi il sacro Corano dai passi più antiebraici e che contrasti l’azione geopolitica e di liberazione antimperialista svolta dall’Iran rivoluzionario? Cosa può pensare, di eventi mondialmente</span></span><br />
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<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh88t_rBpZiJdv9QTlgnrsssbLpONNjsDVtEseXuYyWsIju0Oz96alZcvDfzn5nanRFgzmFtko0le4S7V_jV5ZmhUYnPVOMSPyqQPKsyB7Q8klDKuEvmlT82iclcPWSKxoHV03PsJYfwUE/s1600/5c61d6d7cac96.image.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1200" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh88t_rBpZiJdv9QTlgnrsssbLpONNjsDVtEseXuYyWsIju0Oz96alZcvDfzn5nanRFgzmFtko0le4S7V_jV5ZmhUYnPVOMSPyqQPKsyB7Q8klDKuEvmlT82iclcPWSKxoHV03PsJYfwUE/s320/5c61d6d7cac96.image.jpg" width="320" /></a></span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
ben più pesanti dell’oscillazione dello spread o della mobilitazione sistemica delle sardine di Benetton, il mondo sovranista o antisovranista, populista o liberista d’Europa? Nulla, perché vuole continuare a servire il padrone, svegliandosi dalla catalessi solo allorquando quando si ha la bruciante percezione di danzare sopra l’abisso, come si è visto nei primi giorni del 2020 con la martirizzazione del Generale iraniano Soleimani. <br /><br />Per questo vi è bisogno di nuovo di un <b><i>Fronte antimperialista e antiprogressista italiano</i></b>, che spacchi culturalmente l’Europa sulla questione islamica e mediterranea e che superi finalmente una cultura politica di sinistra borghese impregnata di fanatica intolleranza laicista e nichilista, come di profonda irriverenza nei confronti della donna islamica, che ormai sembra farla da padrona nello stesso Vaticano, o almeno in varie e potenti lobby vaticane. La linea indicata da Alessandro Di Battista con il suo viaggio in Iran sembra proprio andare in tale positiva direzione e ci auguriamo possa evolvere soprattutto in senso culturale e spirituale. <br /> </span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms";"><br />
</span></span><span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /><br /><b>NOTE</b><br /><br /> [1] P. Hanebrink, “Uno spettro si aggira per l’Europa. Il mito del bolscevismo giudaico”, Einaudi 2019.</span></span><br />
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<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-45720953877587426032020-02-17T19:06:00.003+01:002020-02-17T21:26:43.884+01:00UNIVERSITÀ: UNA DENUNCIA MICIDIALE<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgM_LhZqYy5t0FqAWkAldlHUrvB8on4oO456tKP7FbKCIbqY4C57XDDfmd0t-HfXTBOf1srr-qF2w5sEj3tlGrHV0VHb__7I76uvpUFYrQb96etL4BtEK_12_jIur4bsv5oyLC_VRXXM-w/s1600/italia-in-svendita-cos-muore-l-economia-nazionale-143201-696x404.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="404" data-original-width="696" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgM_LhZqYy5t0FqAWkAldlHUrvB8on4oO456tKP7FbKCIbqY4C57XDDfmd0t-HfXTBOf1srr-qF2w5sEj3tlGrHV0VHb__7I76uvpUFYrQb96etL4BtEK_12_jIur4bsv5oyLC_VRXXM-w/s320/italia-in-svendita-cos-muore-l-economia-nazionale-143201-696x404.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="color: blue;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non ci crederete ma l'articolo che leggerete qui sotto, è stato pubblicato sul CORRIERE DELLA SERA di oggi.</span></span><br />
<span style="color: blue;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si sapeva come neoliberismo e vincoli eurocratici avessero ferito la nostra Università. Invece è propria morta!</span></span><br />
<span style="color: blue;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'Appello cui Scurati fa riferimento «<a href="https://www.roars.it/online/disintossichiamoci-un-appello-per-ripensare-le-politiche-della-conoscenza/">Disintossichiamoci - sapere per il futuro</a>» è stato firmato da duecento docenti di varie università italiane fortemente critici verso le logiche imperanti di mercato che "hanno ridotto la libertà di ricerca ed insegnamento (sebbene queste siano tutelate dall'art. 33 della Costituzione) a libertà di impresa" per un regime di produzione di conoscenze utili innanzitutto ad incrementare il profitto privato.</span></span><br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<h4>
<b style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Così si spegne l'università</span></b></h4>
</div>
<div style="text-align: center;">
<h2>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span></h2>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">di Antonio Scurati</span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /><span style="font-size: small;">Questo è uno di quegli articoli che di solito non legge nessuno. Tratta, infatti, della crisi dell’università, una delle istituzioni cruciali per il futuro della nazione italiana, della quale, però, sembra non importare a nessuno.Ebbene, se il futuro del nostro Paese ancora vi sta a cuore, sappiate che secondo molti professori l’università italiana sta morendo (secondo altri sarebbe già morta). Non sto esagerando. Proprio oggi viene pubblicato in rete (<a href="http://www.roars.it/">www.roars.it</a>) un documento sottoscritto da più di duecento professori universitari dal titolo esplicito: «Disintossichiamoci». È un documento drammatico. Descrive l’università italiana odierna come un territorio gravemente contaminato da un incidente nucleare, una landa desolata, popolato di animali morenti. Secondo gli estensori del documento, infatti, il mutamento catastrofico che si è abbattuto sull’università negli ultimi decenni — un veleno sottile, una catastrofe al rallentatore — avrebbe sortito l’effetto non soltanto di devastarne il paesaggio istituzionale ma anche quello di desertificare gli animi delle donne e degli uomini che ci lavorano. Una distruzione terribile e paradossale: nella cosiddetta «società della conoscenza» — quella in cui il sapere assume un ruolo fondamentale per la vita sociale — condannata a morte lenta è proprio l’istituzione dedicata alle cose della conoscenza.<br /><br />Che cosa accade? Chi o che cosa sta uccidendo l’università? Due sarebbero i principali responsabili: la burocratizzazione ipertrofica e il correlato asservimento di ricerca e insegnamento a sedicenti logiche di mercato. Il perno su cui ruota questo movimento a tenaglia di strangolamento dell’università è il mito soffocante e ossessivo della «valutazione». Per esser chiari: quando intrapresi la carriera universitaria (25 anni or sono) tutte le mie energie erano spese ad aumentare la conoscenza ricevuta (ricerca) e a trasmetterla agli studenti (didattica). Oggi, invece, sarei chiamato a dedicare più della metà del mio tempo professionale a compilare questionari, schedari, certificazioni, accreditamenti, rendicontazioni, riesami, revisioni per mezzo dei quali un elefantiaco apparato burocratico, il cui unico scopo è giustificare la propria esistenza, pretenderebbe di valutare il mio operato in termini di efficienza produttiva. Con l’inizio del nuovo millennio, la vita del professore è sprofondata in un universo kafkiano di parametri pseudo-oggettivi, mediane, soglie, rating, metriche, decaloghi, indicatori, </span></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7cKAgWTveSqs1rUW1WuMXUeQVhJKUL3fPYGLKjFLsXX4qaA4okX-56OWK9nCs1erPhYyXDdywxBU_Y43mBShx_FLuUYPjxII21FwWzcv0Y7Xme3xfckBfb2HXCtTxeVHbQCp4KWe6lwQ/s1600/studenti-torino-protestano-contro-fast-food-alluniversita-1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="281" data-original-width="375" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7cKAgWTveSqs1rUW1WuMXUeQVhJKUL3fPYGLKjFLsXX4qaA4okX-56OWK9nCs1erPhYyXDdywxBU_Y43mBShx_FLuUYPjxII21FwWzcv0Y7Xme3xfckBfb2HXCtTxeVHbQCp4KWe6lwQ/s320/studenti-torino-protestano-contro-fast-food-alluniversita-1.jpg" width="320" /></a></span></span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: small;">
«somministrati» da una pletora di organismi e protocolli — Anvur, Invalsi, Ava, Gev, Vqr, Asn — tramite i quali i burocrati del sapere vessano sistematicamente studenti e docenti, con l’unico risultato di spegnere in loro ogni autentico desiderio di conoscere, ogni libero impeto a sapere, ogni possibilità di fecondarsi reciprocamente nell’eterno e rinnovato mistero dell’insegnamento.<br /><br />D’altro canto, tutti noi docenti siamo pienamente consci del fatto che questo presunto sistema di valutazione oggettivo della conoscenza prodotta e di quella trasmessa è una colossale menzogna. È l’ultima, ennesima, sfinita maschera indossata dalle vecchie baronie, ora anche spogliate di quel minimo di responsabilità che il rango comportava, per continuare a sopravvivere da parassiti di un sistema del sapere al collasso. Cosa ancora più grave, anche la costante giustificazione di questa oppressione burocratica con il ricorso al feticcio del “mercato” è, per lo più, una volgare impostura. I fautori di questa sclerosi hanno tagliato ricerca e didattica non sul desiderio di conoscenza degli studenti, non sulla domanda di nuove forme di sapere da parte delle nuove generazioni, non sulle esigenze di un Paese in rapido mutamento, ma su quelle delle loro carriere, dei loro fondi di ricerca, dei loro piccoli feudi personali in un totale e progressivo scollamento tra l’università e la società. Una macchina celibe che gira su se stessa, una produttività da castrati, l’efficienza della cavia da laboratorio costretta a mordersi la coda nel loop di una cattiva eternità. Il risultato, ha scritto Alvesson, è che «mai prima nella storia dell’umanità tanti hanno scritto così tanto pur avendo così poco da dire a così pochi».<br /><br />Sia chiaro: nessuno dei firmatari, e tanto meno il sottoscritto, rimpiange la vecchia università delle baronie a viso aperto. Ma siamo certi che queste nuove baronie mascherate, questa grottesca applicazione alle cose del sapere di un linguaggio da mutui subprime, questa terminologia da marketing che nasconde l’antica pratica della marchetta, stia assestando il colpo letale all’università che pretende di rianimare. In fondo sarebbe così semplice... basterebbe tornare alla Costituzione repubblicana: «L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento».</span></span></span></div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-59807888555356295412020-02-17T08:48:00.000+01:002020-02-17T09:41:21.397+01:00NO MES: COSTITUITO IL COORDINAMENTO<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibfb36SUt5mQSsx96MZoRcrARHkTItjVGYHWUVsQlz4mMk9hN9rRhTJpJg1meonxM7a0ibLi15YMiIJLkekzU_40kIdb7tnR_ibeRhxkE1mueSl0tWWobFO94-7Z_5cbvTi_OSRf3z_Bk/s1600/no+mes+Roma.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1015" data-original-width="1228" height="264" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibfb36SUt5mQSsx96MZoRcrARHkTItjVGYHWUVsQlz4mMk9hN9rRhTJpJg1meonxM7a0ibLi15YMiIJLkekzU_40kIdb7tnR_ibeRhxkE1mueSl0tWWobFO94-7Z_5cbvTi_OSRf3z_Bk/s320/no+mes+Roma.jpg" width="320" /></a><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> Il 18 gennaio scorso , promosso da <a href="https://www.liberiamolitalia.org/">Liberiamo l'Italia</a>, si svolse a Roma <a href="https://sollevazione.blogspot.com/2020/02/campagna-no-mes-il-primo-passo-di.html">un primo incontro</a> per dare vita ad una vasta campagna di mobilitazione contro il cosiddetto "Fondo salvastati", ovvero il M.E.S.</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tra i partecipanti, oltre a delegati di LIberiamo l'Italia, del Fronte Sovranista Italiano, di Nuova Direzione, della Carta di Firenze e di altri attivisti, erano presenti Paolo Maddalena, Giulietto Chiesa, Tiziana Alterio.</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il 6 febbraio c'è stata una seconda riunione. Presenti questa volta anche esponenti di Vox Italia e Sovranità Popolare, Nicoletta Forcheri e il senatore Gianluigi Paragone.</span></span><br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">- La Riunione ha ufficialmente costituito il <b>COORDINAMENTO NAZIONALE NO MES</b>.</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">-<b> Nino Galloni</b> è stato scelto come portavoce del Coordinamento. </span></span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">- Un <i>gruppo di lavoro comunicazione</i> è già al lavoro affinché la campagna abbia la massima efficacia.</span></span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">- La riunione ha quindi convocato una ASSEMBLEA NAZIONALE a Roma per sabato 7 marzo, assemblea che sarà aperta ai cittadini ed a tutte le forze politiche e sociali che vorranno unirsi alla campagna. </span></span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">- L'obbiettivo è una grande manifestazione popolare e nazionale da svolgersi in occasione della ratifica del M.E.S. da parte del Parlamento italiano.</span></span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> - La riunione, dopo aver </span></span>sottolineato la necessità ai stringere eventuali alleanze con le forze politiche, culturali e sociali che sono contrarie al MES, comprese quelle parlamentari, ha </span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">approvato il seguente appello a cui sarà data massima diffusione:</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span><br />
<br />
<br />
<h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Fermiamo il MES!</span></span></h2>
<h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> Appello per una grande manifestazione nazionale </span></span></h2>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> <br /> Il cosiddetto “Meccanismo Europeo di Stabilità” (MES) va fermato. Sono in gioco, assieme alla democrazia e all'indipendenza nazionale, l'economia del Paese, la stessa possibilità di uscire dalla crisi. <br /> <br /> Il MES è uno degli strumenti con i quali l’Unione europea a dominanza tedesca, impone l'austerità e schiaccia gli Stati pur di tenere in piedi il sistema liberista che fa perno sul mercato unico e l’euro. Ecco allora un nuovo Trattato pensato per imporre all'Italia nuovi e micidiali vincoli che metteranno a rischio i risparmi delle famiglie, le banche e le aziende di cui ci si vuole impadronire a basso prezzo.</span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvzqq_VLLx9sZqNJB_zCGllo82XTTUe9fAh__RxJ6SIM6xgxwaBU70e3aychiqc85F9o8jNHdxIhtXj96Vo9lgaQgu-cYJH-hIaSSTmg_iDbj1_CPWKsFGhsyhyphenhyphenm3-3H0wqjKW9KpAYR8/s1600/no-mes-madd.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="412" data-original-width="768" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvzqq_VLLx9sZqNJB_zCGllo82XTTUe9fAh__RxJ6SIM6xgxwaBU70e3aychiqc85F9o8jNHdxIhtXj96Vo9lgaQgu-cYJH-hIaSSTmg_iDbj1_CPWKsFGhsyhyphenhyphenm3-3H0wqjKW9KpAYR8/s400/no-mes-madd.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="color: #990000;">La presidenza del primo incontro</span></span></td></tr>
</tbody></table>
Di fronte a questo attacco la classe dirigente balbetta. Denuncia i rischi (vedi il governatore Visco) per poi smentirsi il giorno dopo; ammette che le nuove regole sono sfavorevoli per il Paese, ma non ha il coraggio di opporsi. Peggio ancora il comportamento del governo. Nato in agosto dalla benedizione europea, esso sa solo chiedere un rinvio della sottoscrizione del nuovo trattato, senza però reclamare chiaramente la modifica del suo contenuto. Un comportamento che tradisce fra l'altro la stessa Costituzione repubblicana, laddove prescrive (art.11) che le eventuali limitazioni (non cessioni) di sovranità possano avvenire solo "in condizioni di parità con altri Stati". L'esatto contrario di quel che prevede il MES.<br /> <br /> Da Bruxelles, d'altra parte, hanno già risposto: l'accordo raggiunto non si mette in discussione, l'Italia se ne faccia una ragione.<br /> <br /> Nulla di buono è dunque all'orizzonte. Si deve fermare questo ennesimo disastro nazionale, destinato a ricadere come al solito sulla vita del popolo lavoratore. Servono la denuncia, l'informazione e la mobilitazione dei cittadini. Occorre dare vita ad un’ampia alleanza nazionale e democratica per scongiurare la prevista ratifica del trattato da parte del Parlamento. <br /> <br /> Organizzeremo incontri, sit-in, assemblee ovunque possibile. Chiameremo tutti ad una grande manifestazione nazionale da tenersi a Roma in concomitanza della prevista discussione del MES in Parlamento.<br /> <b><br /> - Fermiamo il Mes e chi vuole continuare a impoverire il Paese !<br /> - Difendiamo gli interessi dell’Italia, del popolo lavoratore e delle imprese !<br /> - Riconquistiamo la democrazia, difendendo la Costituzione del 1948 ! </b></span></span></div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-77814838135787888502020-02-16T10:14:00.000+01:002020-02-16T20:57:57.270+01:00IN PIAZZA A ROMA PER JULIAN ASSANGE<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUHv3OXNQzgUz5DJFkMwd1Y871xkYP2ceZWmyAW70oZjAePUzNDKdE5WfLefsemOGs7_ZQt8hir8K_CAgRlr7H_s4mwubW_LK2GH4A-mPAt_4Q03GYX4w9_DlM5pvUuJ0CQX4Bo6b3QAo/s1600/Julian-Assange.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="657" data-original-width="956" height="219" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUHv3OXNQzgUz5DJFkMwd1Y871xkYP2ceZWmyAW70oZjAePUzNDKdE5WfLefsemOGs7_ZQt8hir8K_CAgRlr7H_s4mwubW_LK2GH4A-mPAt_4Q03GYX4w9_DlM5pvUuJ0CQX4Bo6b3QAo/s320/Julian-Assange.jpeg" width="320" /></a></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">IN DIFESA DI JULIAN ASSANGE </span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">IN DIFESA DELLA LIBERTÀ DI STAMPA </span></span><br />
<br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><i><a href="http://programma101.org/">Programma 101</a></i></b> aderisce al <i>flashmob</i> che si svolgerà </span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Domenica 23 febbraio </span></span>a Roma in Piazza del Popolo dalle ore 16:00 alle ore 19:00</span></span> promosso dal <i><b>Gruppo Italiani per Assange</b></i> </span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Qui sotto il testo di convocazione...</span></span><br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Per sensibilizzare i cittadini sulla richiesta che si alza da tutto il mondo per la liberazione del giornalista Julian Assange e l’opposizione totale alla sua estradizione negli Stati Uniti. </span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhloBhV5kAc31hb8T0OrwrbkGrO01CwC15vIAMazv6Hdh5lVyExddSuM0kNqX7ofuIIyFMWV37W8loM1awfWWL9hyphenhyphenc2Y73jMoFCbh9pCzLTEu5mNVH9eyeXBjyx9DV0qiLTKugQ2lGhls0/s1600/86658471_195731371510697_2185420432700604416_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhloBhV5kAc31hb8T0OrwrbkGrO01CwC15vIAMazv6Hdh5lVyExddSuM0kNqX7ofuIIyFMWV37W8loM1awfWWL9hyphenhyphenc2Y73jMoFCbh9pCzLTEu5mNVH9eyeXBjyx9DV0qiLTKugQ2lGhls0/s1600/86658471_195731371510697_2185420432700604416_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="517" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhloBhV5kAc31hb8T0OrwrbkGrO01CwC15vIAMazv6Hdh5lVyExddSuM0kNqX7ofuIIyFMWV37W8loM1awfWWL9hyphenhyphenc2Y73jMoFCbh9pCzLTEu5mNVH9eyeXBjyx9DV0qiLTKugQ2lGhls0/s400/86658471_195731371510697_2185420432700604416_n.jpg" width="286" /></a></div>
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L’evento prevede una sedia vuota, che si ispira all’opera dell’artista Davide Dormino “Anything to say?” sulla quale si alterneranno coloro tra i presenti che vorranno far sentire la loro voce a favore di Assange. Il giornalista australiano, che dopo essersi rifugiato per 7 anni all’interno dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra e rinchiuso da quasi un anno in isolamento nella prigione di massima sicurezza a Belmarsh, con l’estradizione rischia 175 anni di reclusione per aver diffuso attraverso la piattaforma WikiLeaks, di cui è fondatore, numerosi crimini dei governi di tutto il mondo. Il prossimo 25 febbraio a Londra inizierà il processo per l’estradizione che oltre a mettere in pericolo la sua vita, rappresenta un attacco alla libertà di stampa e di informazione. </span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il <i><b>Gruppo Italiani per Assange</b></i> è nato spontaneamente, tra cittadini informati e consapevoli a sostegno di questo valorare fondante della democrazia».</span></span><br />
<br />
<span style="color: red;"><b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">ADERITE E PARTECIPATE ! </span></b></span>
<br />
<style><span style="color: rgb(68, 68, 68);"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
<!--
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<br /></div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-32030160113490853782020-02-14T17:50:00.000+01:002020-02-18T19:41:42.293+01:00BERGOGLIO, L’IMMIGRAZIONE E FREUD di Moreno Pasquinelli <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLcIs1rtQ-6k5Zti8E6zM_MAdmTLrnr43Gx86w8VFVwYTNQ0HuNWGsPo2NeQQ7yoPKx4d6S5RTvS4h2Y6Fpzf58Z0tBJ80Z4V7LT70M0J8bcrh76EPJyU8vLRIqUNkWtLZwJ7Sobm0ysg/s1600/papa+freud.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="646" data-original-width="945" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLcIs1rtQ-6k5Zti8E6zM_MAdmTLrnr43Gx86w8VFVwYTNQ0HuNWGsPo2NeQQ7yoPKx4d6S5RTvS4h2Y6Fpzf58Z0tBJ80Z4V7LT70M0J8bcrh76EPJyU8vLRIqUNkWtLZwJ7Sobm0ysg/s400/papa+freud.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Papa Francesco, a conferma della posizione a favore dell’accoglienza
degli immigrati senza sé e senza ma,
concludendo in San Pietro la sua catechesi nell’udienza generale, il 7
gennaio scorso [2] ha affermato:</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span></div>
<blockquote class="tr_bq">
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Chiediamo oggi al Signore di aiutarci a vivere
ogni prova sostenuti dall’energia della fede; e ad essere sensibili ai tanti
naufraghi della storia che </span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">approdano esausti sulle nostre coste, perché anche
noi sappiamo accoglierli </span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">con quell’amore fraterno </span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">che viene dall’incontro con
Gesù. È questo che salva dal gelo dell’indifferenza e della disumanità».</span></span></span><br />
<a name='more'></a><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></span></span></div>
</blockquote>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Bergoglio non fa qui che riproporci come
prescrittivi gli obblighi morali che discendono dalla fede in Cristo, fondati
sulla <i>pietas</i> — il credente deve non
solo amare con affetto filiale Dio, ma anche ogni essere umano in quanto sua
prediletta creatura —, e sulla <i>caritas</i>;
dove <i>caritas</i> sta per il radicale
superamento dell’amor proprio in quanto esso solo consente l’identificazione
verticale con Cristo. Identificazione spirituale con Cristo (<i>vero Dio e vero uomo</i>), quindi
specialmente con le figure di chi “ha fame, sete, è malato” [3], la quale
soltanto apre la strada all’amore orizzontale e incondizionato verso tutto il
genere umano. La <i>caritas</i>, l’amore
fraterno e disinteressato verso gli altri — “Amerai il prossimo tuo come te
stesso”<i> </i>[4] —, in quanto immagine di
quello misericordioso di Dio verso l’uomo, è dunque un vero e proprio “nuovo
comandamento” [5], che per la precisione fonda la stessa cristologia che
contraddistingue la fede cattolica.</span></span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br />Siamo, com’è evidente, ben al di là della filantropia già nota alla cultura e all’ethos greci: </span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«E’ come un
fratello lo straniero e colui che chiede protezione. (…) Sono sotto la
protezione di Zeus tutti gli stranieri ed i mendicanti». [6]</span></span></span></div>
</blockquote>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">E’ tuttavia su queste basi meta-politiche e
trascendenti, quindi improbabili, che Papa Bergoglio invoca “porti aperti” e
prescrive l’accoglienza incondizionata degli immigrati. Una prescrizione che ha
valore assoluto, malgrado Bergoglio sappia e denunci lo sradicamento che
l’immigrazione implica e l’ingistizia sociale che la provoca,[7] nonostante sappia
che la gran parte degli immigrati che giungono in Italia siano condannati all’esclusione
sociale, all’illegalità, ad una vita da paria ove non al vero e proprio
schiavismo.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiN0ZJaU1re7qYwV_sVyh8DSLrS0nFqudOJR3Y4lkUkweO6aduTViqjh0U6Sp17BvY_gz8wHDwxHIDrk1M4I_qNqPPevs3M8X63HSWiyNISfubO1fWhm3DO5OfUcGyrc77AudJsp9IFrL0/s1600/439697.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiN0ZJaU1re7qYwV_sVyh8DSLrS0nFqudOJR3Y4lkUkweO6aduTViqjh0U6Sp17BvY_gz8wHDwxHIDrk1M4I_qNqPPevs3M8X63HSWiyNISfubO1fWhm3DO5OfUcGyrc77AudJsp9IFrL0/s1600/439697.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="240" data-original-width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiN0ZJaU1re7qYwV_sVyh8DSLrS0nFqudOJR3Y4lkUkweO6aduTViqjh0U6Sp17BvY_gz8wHDwxHIDrk1M4I_qNqPPevs3M8X63HSWiyNISfubO1fWhm3DO5OfUcGyrc77AudJsp9IFrL0/s1600/439697.jpg" /></a></span></span></span></div>
</div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il discorso sull’immigrazione andrebbe
riportato sul terreno della politica, più precisamente del <i>realismo politico</i>. La qual cosa il Papa, e con lui le sinistre
immigrazioniste, non fanno, e si rifiutano di fare, brandendo come anatema
l’accusa di razzismo. Ma su certe nequizie abbiamo scritto più volte.</span></span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Qui dobbiamo chiederci se l’antropologia che avanza Bergoglio sia plausibile. Secondo chi scrive non lo è affatto. Il comandamento cristiano non chiede infatti all’uomo solo benevolenza e solidarietà disinteressata verso il prossimo; chiede uno sforzo spirituale e materiale che sfiora il divino, un’illimitatezza che evidentemente chiede l’implicazione di un dono supremo, quello della grazia. La qual cosa, appunto, appartiene solo a quegli esseri che Dio premia investendoli della Sua santità. </span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Bergoglio risponde spesso tirando in ballo la bontà, la compassione, il cuore, la fede prima della ragione. In una parola i sentimenti. Hegel, bestia nera di certo cattolicesimo, fu spietato nel demolire quest’approccio, per lui</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«… il <i>pensiero</i>
è ciò che l’uomo ha di <i>più propriamente
suo</i>, ciò che lo differenzia dai bruti, mentre il sentire lo accumuna a
questi».[8] </span></span></span></div>
</blockquote>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ancor più correttamente ebbe a dire che
l’etica, <i>alias</i> il <i>Politico</i>, è una cosa seria e non può
“dissolversi nella pappa del cuore, dell’amicizia e dell’entusiasmo”. [9] Per
questo, a sua difesa, Hegel citava proprio i vangeli:</span></span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Dal cuore, infatti, provengono i propositi
malvagi, gli omicidi, gli adulteri, le prostituzioni, le false testimonianze,
le bestemmie», [10]</span></span></span></div>
</blockquote>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non ci si può chiedere assoluta benevolenza,
totale empatia, addirittura amore verso chiunque, verso chi non si conosce,
verso chi non fa parte della mia famiglia, della mia cerchia di amici, nemmeno
della mia comunità politica e nazionale. E non lo si può chiedere non solo
perché fattivamente impossibile. Non lo si <i>deve</i>
chiedere perché sarebbe, in barba alle più pie intenzioni, letale per la
comunità medesima di cui faccio parte. Il “prossimo” implica infatti prossimità:
che vincolo di solidarietà avrei mai verso chi mi è davvero prossimo, se lo
considerassi alla pari di chi non conosco nemmeno? Come potrei “sentire” un
vincolo sincero e forte di solidarietà verso chi, oltre a non parlare la mia
lingua, non ha le mie stesse consuetudini, che vuole anzi preservare, opponendomele,
le sue proprie tradizioni e la sua propria cultura? </span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_6caf6GQlWfgEr-PctHQ8lTXAw_QXf_FeDiaBiSjBHIqTA1eckAdTTfeokd8dFQMzyCUCPXUb0_QljKdkMYjlZeoGjV8dAdsGvjr1phHAfPz7948gTcBemEwnU8-Ue_8FaRjU9aGoovA/s1600/mani-glob.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_6caf6GQlWfgEr-PctHQ8lTXAw_QXf_FeDiaBiSjBHIqTA1eckAdTTfeokd8dFQMzyCUCPXUb0_QljKdkMYjlZeoGjV8dAdsGvjr1phHAfPz7948gTcBemEwnU8-Ue_8FaRjU9aGoovA/s1600/mani-glob.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="234" data-original-width="400" height="187" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_6caf6GQlWfgEr-PctHQ8lTXAw_QXf_FeDiaBiSjBHIqTA1eckAdTTfeokd8dFQMzyCUCPXUb0_QljKdkMYjlZeoGjV8dAdsGvjr1phHAfPz7948gTcBemEwnU8-Ue_8FaRjU9aGoovA/s320/mani-glob.jpg" width="320" /></a></span></span></span></div>
</div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Solo una concezione individualistica,
atomistica e anarco-liberista della società può concepire l’orrore di una
comunità come addizione sgangherata di singole monadi — concezione alla quale
fa da contraltare la visione di certi comunitaristi che la immaginano come
conglomerato meticcio di etnie e/o di sette confessionali.</span></span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Una comunità politica non si regge se non
grazie a legami di solidarietà che si costruiscono e si consolidano in
quell’opificio che è la storia, ovvero in quel processo spietato che spesso ha
chiesto che ogni comunità risolvesse allo stesso proprio interno, nel conflitto
e anche ricorrendo alla lotta fratricida, cosa essa volesse diventare, quale
identità scegliesse di assumere. Così che, quando la comunità, dopo tanti tormenti, è riuscita a stabilire cosa davvero sia, essa tenderà a difendere </span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">da ogni intrusione ciò che è diventata.</span></span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><br />Si può perdonare il Papa, a cui non si può chiedere di violare uno dei comandamenti della sua fede, non si può perdonare una <a href="https://sollevazione.blogspot.com/2018/04/la-sinistra-transgenica.html">sinistra transgenica</a> che scimmiotta il Pontefice ma sulla base di un cosmopolitismo senza fede, verniciato con una sconclusionata visione antropologica dell’uomo.<br /><br />Proprio perché ci occorre credere nell’essere umano, si deve capire di che materiale esso sia affettivamente fatto. Per quanto si possa dissentire dalla visione pessimistica della sua ultima fase di ricerca, ci giunge in soccorso Sigmund Freud, che vogliamo citare:</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Ce ne può indicare la
traccia una delle cosiddette pretenzioni ideali della società civilizzata,
quella che dice: “amerai il prossimo tuo come te stesso”. E’ una pretesa nota
in tutto il mondo, certamente più antica del cristianesimo, che la ostenta come
la sua più grandiosa dichiarazione, ma certamente non antichissima; sono
esistite perfino epoche storiche in cui era ancora estranea al genere umano.
Proponiamoci di adottare verso di essa un atteggiamento ingenuo, come se ne
sentissimo parlare per la prima volta. Impossibile in tal caso reprimere un
senso di sorpresa e disappunto. </span></span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Perché mai dovremmo far
ciò? Che vantaggio ce ne può derivare? Ma soprattutto, come arrivarci? Come ne
saremo capaci?</span></span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il mio amore è una cosa
preziosa, che non ho il diritto di gettar via sconsideratamente. Mi impone
degli obblighi e devo essere pronto a fare dei sacrifici per adempierli. Se amo
qualcuno, in qualche modo egli se lo deve meritare. (trascuro i vantaggi che
egli mi può arrecare e anche il suo eventuale significato come mio oggetto
sessuale; relazioni di questi due tipi non hanno nulla a che vedere col
precetto di amare il prossimo). Costui merita il mio amore se mi assomiglia in
certi aspetti importanti talché in lui io possa amare me stesso; lo merita se è
tanto più perfetto di me da poter io amare in lui l’ideale di me stesso; devo
amarlo se è figlio del mio amico, poiché il dolore del mio amico se gli
accadesse qualcosa sarebbe anche il mio dolore, un dolore che dovrei
condividere. Ma se per me è un estraneo e non può attrarmi per alcun suo merito
personale o per alcun significato da lui già acquisito nella mia vita emotiva,
amarlo mi sarà difficile. E se ci riuscissi, sarei ingiusto, perché il mio
amore è stimato da tutti i miei cari un segno di predilezione; sarebbe
un’ingiustizia verso di loro mettere un estraneo sullo stesso piano. Ma se
debbo amarlo di quell’amore universale, semplicemente perché anche lui è un
abitante di questa terra, al pari di un insetto, di un verme, di una biscia, allora
temo che gli toccherà una porzione d’amore ben piccola e mi sarà impossibile
dargli tutto quello che secondo il giudizio della ragione sono autorizzato a
serbare per me stesso. </span></span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A che pro un precetto
enunciato tanto solennemente, se il suo adempimento non si raccomanda da se
stesso come razionale.</span></span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Se osservo le cose più
da vicino, le difficoltà aumentano. Non solo questo estraneo generalmente non è
degno d’amore, ma onestamente devo confessare che avrebbe piuttosto diritto
alla mia ostilità e persino al mio odio. Sembra non avere il minimo amore per
me, non mi mostra la minima considerazione. Se gli fa comodo, non esita a
danneggiarmi, senza nemmeno domandarsi se il vantaggio che ricava sia
proporzionato alla gravità del danno che mi procura. (…) </span></span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Se si comportasse
diversamente, se verso di me estraneo mostrasse rispetto e indulgenza, io a
buon conto, a parte qualsiasi precetto, sarei disposto a trattarlo nella stessa
maniera. Se quel grandioso comandamento avesse ordinato: “ama il prossimo tuo
come il prossimo tuo ama te”, non avrei niente in contrario. </span></span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">C’è un secondo
comandamento che mi sembra ancora più incomprensibile e che solleva in me
un’opposizione ancora più violenta. E’: “ama i tuoi nemici”. Riflettendoci, ho
torto a considerarlo una pretesa ancora più assurda. In fondo è la medesima
cosa». [11]</span></span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span></blockquote>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> </span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Marx ebbe modo di scrivere che</span></span></span></div>
<blockquote class="tr_bq">
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Se si vuole essere un
bue, naturalmente si può voltare la schiena ai tormenti dell’umanità e badare
solo alla propria pelle».[12]</span></span></span></div>
</blockquote>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Proprio perché non siamo buoi ma "animali politici", proprio perché non voltiamo "la schiena ai tormenti dell'umanità", sappiamo che non è con il cuore e i buoni sentimenti che si porrà fine a quei tormenti, ma con la lotta pratica, la quale chiede una teoria politica adeguata, che non nasce se non da uno sforzo teorico, da quella che Hegel chiamava la "fatica del concetto". [13]</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">NOTE</span></span></span></div>
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br /></span></span></span></div>
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">[2] La prolusione era dedicata
al libro degli Atti degli Apostoli e alla figura di San Paolo. Molte sarebbero
le cose da dire al riguardo, ovvero sulla distanza siderale che separa la Chiesa
cattolica (come del resto Protestanti e Ortodossi) dalle prime comunità
cristiane. Diverso sarebbe il giudizio sulla concordanza o meno con la teologia
paolina.</span></span></span></div>
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">[3] Mt 25, 30-40</span></span></span></div>
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">[4] Mc 12, 28-34</span></span></span></div>
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">[5] Gv, 13,34</span></span></span></div>
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">[6] Odissea, (VIII, 546 e VI, 207)</span></span></span></div>
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">[7]
Ha afffermato Bergoglio«Siamo di fronte ad un'altra morte
causata dall'ingiustizia. Già, perché è l'ingiustizia che costringe molti
migranti a lasciare le loro terre. È l'ingiustizia che li obbliga ad
attraversare deserti e a subire abusi e torture nei campi di detenzione. È
l'ingiustizia che li respinge e li fa morire in mare». <a href="http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2019/12/19/papa-migranti-vittime-di-chi-respinge_a637a0b9-2dde-4d03-8ec9-cb15f5931917.html">ANSA,
19 dicembre 2019</a></span></span></span></div>
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">[8]
G.W.F.Hegel, <i>Fenomenologia dello
spirito</i>, UTET, p.145</span></span></span></div>
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">[9] «Con il
semplice rimedio casalingo dí basare sul <i>sentimento </i>ciò che è l'opera, invero piú che millenaria, della
ragione e dell'intellezione di essa, ci si risparmia certamente tutta la fatica
dell'intendimento razionale e della conoscenza guidati dal concetto pensante [
... ] . Ma il marchio peculiare che [questa retorica] porta in fronte è l'odio
contro la legge. Che il diritto e l'eticità, e il mondo reale del diritto e
dell'etico, comprendano se stessi con il <i>pensiero,
</i>e mediante concetti diano a sé la forma della razionalità, ossia
universalità e determinatezza, tale fatto, ossia <i>la legge, </i>è ciò che quel sentimento che riserva a se medesimo il
libito, quella coscienza che ripone il diritto nella convinzione soggettiva,
considerano fondatamente come l'elemento a loro piú ostile. La forma del
diritto come un <i>dovere </i>e una <i>legge </i>viene avvertita da quel sentimento
e da quella coscienza come una <i>lettera
morta </i>e <i>fredda </i>e come una <i>catena </i><span style="text-transform: uppercase;">[...]»</span><i>.</i><i> </i>G.W.F.Hegel,
<i>Lineamenti della filosofia del diritto</i>,
Prefazione, 1820, Laterza 199, pp.104-105</span></span></span></div>
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">[10] Mt, 15,19</span></span></span></div>
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">[11] Sigmund Freud, <i>Il disagio della civiltà</i>, In Opere<b>, </b>vol. II, pp.519-520, RBA</span></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">[12] K. Marx a S.Meyer, 30 aprile 1867</span></span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">[8]
G.W.F.Hegel, <i>Fenomenologia dello
spirito</i>, ibidem</span></span></span></span></span></span> </span></span></span></div>
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span></span><style><span style="color: rgb(68, 68, 68);"><font size="3"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
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<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-75695766056117339612020-02-14T12:46:00.000+01:002020-02-14T12:46:47.435+01:00CHE STA ACCADENDO IN AMERICA LATINA? di W. I. Robinson*<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9Viqs2_cko9IZBsF_SMagxrE91qumPf0hCxVKxAD2-C5C3QsJrUPK7EqfQysKZ6WK7Dgx0AyFeJbQPcFJWuaVEylloXk7GV4Am1SQoYydGUID2xsDuRxt2xJXxAaqu61s0o4-2hwcqTk/s1600/bolivia_2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="698" data-original-width="1240" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9Viqs2_cko9IZBsF_SMagxrE91qumPf0hCxVKxAD2-C5C3QsJrUPK7EqfQysKZ6WK7Dgx0AyFeJbQPcFJWuaVEylloXk7GV4Am1SQoYydGUID2xsDuRxt2xJXxAaqu61s0o4-2hwcqTk/s400/bolivia_2.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="color: blue;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È opportuno ogni tanto dare un’occhiata non distratta a quanto accade in America latina, dove una destra rampante è tornata al potere ma dove le proteste popolari stanno in compenso dilagando (Haiti, Honduras, Cile, Ecuador, Colombia …). Un caso un po’ più complesso quello boliviano, dove una destra perversa ha approfittato di alcuni errori madornali dell’ultimo paese dove esisteva l’ultimo dei governi della ‘decade progressista’. </span></span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="color: blue;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Opportuno non solo per ragioni di solidarietà ma anche per alcune similitudini di situazione con L’Europa: lo scavalcamento dei partiti di sinistra da parte dei movimenti in lotta (decisamente in numero minore in Europa rispetto all’A.L.) che hanno assunto in prima persona l’iniziativa e la crescente brutalità della repressione. Mi pare che in questa complessivamente condivisibile analisi del sociologo statunitense W.I. Robinson questo richiamo alla nostra situazione sia ben presente, per cui mi fa piacere segnalarla. </span></span><span style="color: blue;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Aldo Zanchetta</b></span></span><b> </b><br />
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<h2 style="text-align: left;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"><b>NUVOLONI NERI SULL’AMERICA LATINA</b></span></span></h2>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"><b>UNA PANORAMICA GENERALE </b><br /><br />William I. Robinson*<br /><br />Le lotte popolari contro un risorgente neoliberismo e le aggressioni dell’ultra-destra che negli ultimi mesi hanno preso d’assalto l’America Latina si presentano alla Sinistra globale con un peculiare paradosso: esse avvengono in un momento in cui la Sinistra istituzionale e partitica ha perso l’egemonia che aveva precedentemente conquistato e che ora si trova logorata. Qualsiasi tentativo di spiegare questo paradosso deve inquadrare l’attuale ribellione popolare nel contesto più ampio delle dinamiche politiche dell’espansione capitalista globale e delle crisi nella regione degli anni recenti. <br /><br />Nelle attuali circostanze il capitalismo globale affronta una crisi organica che è ad un tempo strutturale e politica. Dal punto di vista strutturale il sistema si trova in una crisi di sovra-accumulazione e in tutto il mondo si è indirizzato verso un nuovo ciclo di espansione violenta e molto spesso militarizzata, alla ricerca di nuove opportunità di impiego dell’eccedenza di capitale accumulata e prevenire la stagnazione. Politicamente il sistema si trova di fronte a una decomposizione dell’egemonia capitalista e una crisi di legittimità dello Stato. Mentre il malcontento popolare va estendendosi, i gruppi dominanti sono ricorsi in tutto il mondo a modi di dominazione sempre più coercitivi e repressivi per contenere questo malcontento e ad un tempo per aprire con la forza nuove opportunità di accumulazione mediante l’intensificazione delle politiche neoliberiste. <br /><br />Questa duplice crisi è visibile con totale chiarezza in America Latina. Il colpo di Stato del novembre scorso in Bolivia e la tenace resistenza alla conquista fascista del potere, la sollevazione all’inizio ottobre in Ecuador contro la restaurazione liberista, le ribellioni verificatesi a Haiti e in Cile (quest’ultimo vera culla del capitalismo), e ora in Colombia, il ritorno al potere dei Peronisti in Argentina seguito poche settimane appresso dalla sconfitta del Frente Amplio in Uruguay, convergono tutti, assieme ad altri avvenimenti recenti, verso una stagione di grande movimento e incertezza nella regione. Però gli sconvolgimenti attuali devono essere analizzati nel contesto delle dinamiche politiche della globalizzazione capitalista. </span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"><br /></span></span></div>
<h2 style="text-align: left;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;">Il post-mortem della ‘Marea Rosata’? </span></span></h2>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"></span></span></h2>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"><br />L’America Latina dalla decade degli anni ’80 in poi si è trovata coinvolta nella globalizzazione capitalista, processo che ha causato una grande trasformazione della sua economia politica e della sua trasformazione sociale. E’ nata una nuova generazione di elite e di capitalisti orientati transnazionalmente a causa della sconfitta dei movimenti rivoluzionari nelle decadi degli anni ’60 e ’70. Questi gruppi transnazionali dominanti condussero la regione verso la nuova epoca globale, caratterizzata dall’accumulazione come una serra calda, la speculazione finanziaria, la valorizzazione creditizia, internet, le comunità chiuse, le catene del cibo spazzatura diffuse ovunque, e i centri commerciali e i mega-negozi che dominano i mercati locali nelle nascenti mega-città. Queste elite e questi capitalisti transnazionali nella decade dei ’90 hanno forgiato un’egemonia neoliberista realizzando un vastissimo programma di privatizzazioni, liberalizzazioni, deregolamentazioni e austerità. Pertanto, la globalizzazione capitalista finì per aggravare la povertà e la disuguaglianza, facendo spostare decine di milioni dalle classi popolari e generando vastissimo sotto-impiego e disoccupazione. Gli impoverimenti scatenarono un’ondata di emigrazioni da paese a paese e nuove ondate di mobilitazione di massa fra coloro che erano rimasti. <br /><br />I governi di sinistra o della cosiddetta ‘Marea Rosata’ giunsero al potere nei primi anni del nuovo secolo sulla spinta della ribellione delle masse contro questo mostro della globalizzazione capitalista. Il giro verso Sinistra in America Latina suscitò grandi attese e ispirò le lotte popolari nel mondo. L’appello che Hugo Chávez fece per un Socialismo del XXI secolo risvegliò le speranze che la regione avrebbe indicato il percorso verso l’alternativa a un capitalismo globale. I governi della Marea Rosata sfidarono e fecero anche retrocedere gli aspetti più noti del programma neoliberista, ridistribuirono la ricchezza verso il basso e ridussero la povertà e la penuria. Tuttavia, gli sforzi degli Stati e dei movimenti sociali per completare le trasformazioni si scontrarono con l’enorme potere strutturale del capitale transnazionale, e soprattutto dei mercati finanziari globali. Questo potere strutturale spinse gli Stati della Marea Rosata verso un accordo con questi mercati. <br /><br />Lasciando da parte la retorica, i governi della Marea Rosata basarono la loro strategia sulla forte espansione della produzione di materie prime in collaborazione con i contingenti nazionali e locali della classe capitalista transnazionale. <br /><br />Ad eccezione del Venezuela nel periodo di auge della Rivoluzione Bolivariana, si evidenziò l’assenza di qualunque cambiamento sostanziale nelle relazioni fra classi e nella proprietà, nonostante i cambiamenti generati nei blocchi di potere politico, un discorso a favore delle classi popolari e una espansione dei programmi di benestare sociale finanziati dalle imposte sulle industrie estrattive delle corporation. L’accrescimento delle attività minerarie e dell’agroindustria transnazionale di loro proprietà ebbe come risultato una maggiore concentrazione delle terre e del capitale e rafforzò il potere strutturale dei mercati globali sugli Stati con orientamento a sinistra. Come risultato, i paesi della Marea Rosata si trovarono sempre più integrati nei circuiti transnazionali del capitalismo globale e dipendenti dai mercati globali delle commodity e del capitale. <br /><br />Le masse popolari reclamavano trasformazioni più sostanziali. Il giro verso la Sinistra aprì di fatto spazi perché queste masse facessero avanzare le loro lotte. Tuttavia, nel loro impegno per attrarre l’investimento delle corporation transnazionali e espandere l’accumulazione estrattivista, gli Stati compressero molte volte le richieste di quelli in basso verso maggiori trasformazioni. Questi Stati smobilitarono i movimenti sociali, risucchiandone i loro dirigenti nel governo e nello Stato capitalista e subordinarono i movimenti delle masse all’elettoralismo dei partiti della Sinistra. Data l’assenza di più ampie trasformazioni strutturali che potessero rispondere alle cause profonde della povertà e della disuguaglianza, i programmi sociali furono subordinati ai viavai dei mercati globali sui quali gli stati della Marea Rosata non esercitavano alcun controllo. <br /><br />Allorché a partire dal 2008 esplose la crisi finanziaria globale, questi Stati cozzarono con i limiti di una riforma redistributiva ingabbiata nella logica del capitalismo globale. L’estrema dipendenza dei paesi della Marea Rosata dalle esportazioni di materie prime, allorché i mercati globali delle commodity nel 2012 collassarono, li immerse nell’agitazione economica. Questi paesi ebbero alti livelli di crescita finché l’economia globale proseguì il suo ritmo di espansione e finché i prezzi delle commodity restarono elevati grazie al vorace appetito della Cina verso le esportazioni delle materie prime. La recessione economica erose la capacità dei governi di sostenere i programmi sociali, indicendoli a negoziare concessioni e austerità con le elite finanziarie e le agenzie multilaterali, come è accaduto in Brasile, Argentina, Ecuador e Nicaragua, oltre ad altri paesi. Le tensioni che ne derivarono fecero crescere le proteste e aprirono lo spazio al risorgere della Destra. Sebbene non si possano fare affermazioni generalizzate applicandole uniformemente ai vari paesi, in tutto questo ci sono gli elementi essenziali per analizzare il quadro del recente colpo di Stato in Bolivia, la destituzione del Partito del Lavoro in Brasile e degli altri rovesci della Marea Rosata. </span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"><br /></span></span></div>
<h2 style="text-align: left;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;">Il ritorno della destra </span></span></h2>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"></span></span></h2>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"><br />Le classi dominanti tradizionali all’inizio del processo della Marea Rosata si videro obbligate a cercare un modus vivendi con i governi di sinistra dato il bilancio delle forze sociali e di classe. Però appena l’economia e i sommovimenti politici offrirono alla Destra uno spazio di manovra, questa passò all’offensiva, spesso violenta, al fine di recuperare il potere politico diretto. La svolta costituzionale e extra-costituzionale verso Destra ebbe inizio nel 2009 con il colpo di Stato in Honduras, seguito nel 2012 dal golpe suave in Paraguay contro il governo di sinistra di Fernando Lugo; la sconfitta elettorale dei peronisti in Argentina nel 2015; il colpo di Stato parlamentare in Brasile contro il Partito dei Lavoratori nel 2016; il ritorno della destra in Cile con l’elezione nel 2017 del Presidente Sebastián Piñera e la sua coalizione Chile Vamos in Cile nel 2017, l’elezione nel 2018 in Colombia del presidente di estrema destra Iván Duque, che non è altro che la faccia rappresentativa del progetto fascista dell’uribismo, e la sconfitta elettorale all’inizio del 2019 del Frente Farabundo Martí de Liberación Nacional in El Salvador (L’elezione di Andrés Manuel López Obrador e del suo partito Morena in Messico costituisce l’eccezione a questa virata verso destra). <br /><br />Questa forte virata a destra ha comportato un’ondata di repressione in tutta la regione e una mobilitazione dei partiti e delle organizzazioni imprenditoriali dell’estrema-destra, culminando più recentemente nel colpo di Stato a ottobre in Bolivia, per cui la regione sembra tornare all’epoca delle dittature e dei regimi autoritari. L’America Latina torna ad essere un focolaio di violenza statale e privata incentrata sulla repressione della rivolta popolare e un’apertura del continente verso il saccheggio corporativo. La Destra nel suo impegno nel consolidare e espandere il potere transnazionale delle corporation si orienta verso il razzismo, l’autoritarismo e il militarismo. Da questo punto di vista la regione è lo specchio di dove si sta dirigendo il mondo. Se il continente è emblematico dello Stato di polizia globale, lo è anche dell’ondata di resistenza dal basso attraverso il mondo. <br /><br />Ma la sorte era segnata già prima che la destra recuperasse il potere politico diretto. Gli eserciti latinoamericani negli ultimi anni sono accresciuti rapidamente allo stesso ritmo della nuova ondata di espansione corporativa e finanziaria transnazionale nella regione. Spazi territoriali che fino a pochissimo tempo fa godevano ancora di un certo spazio di autonomia, come ad es. gli altipiani indigeni del Guatemala e del Perù, aree dell’Amazzonia e della costa pacifica della Colombia, sono in fase di invasione violenta e le loro abbondanti risorse naturali e di forza lavoro vengono messi a disposizione del capitale transnazionale. In accordo con il rapporto “Security for sale” (Sicurezza in vendita), pubblicato nel 1918 dall’ Inter-American Dialogue, centro di ricerca situato a Washington, D.C., nel 2017 in America Latina erano presenti oltre 16.000 società private che offrivano servizi militari e di sicurezza che impiegavano 2,4 milioni di persone che frequentemente collaborano con le forze militari e di polizia dello Stato. Praticamente si cancella di fatto la distinzione fra personale militare e polizia in servizio e in pensione da un lato, e dall’altro i dipendenti di queste società private, come ha concluso l’informativa, poiché esiste “una rete interconnessa fra i militari in servizio, i militari in pensione, gli agenti della sicurezza privata, le elite imprenditoriali e i funzionari del governo”. Il numero dei militari è raddoppiato in Brasile, Bolivia, Messico, e negli anni recenti in Venezuela, mentre l’esercito colombiano si è quadruplicato e le forze armate nel resto della regione sono aumentate in media del 35%. I militari sono stati dispiegati nelle mega-città della regione e molte volte collaborano con i cupi squadroni della morte nella ‘pulizia sociale’ dei poveri e nella repressione della dissidenza politica. <br /><br />La destra ora si impegna a utilizzare il potere politico diretto che ha recuperato per imporre con violenza la piena restaurazione del neoliberismo come parte dell’espansione militarizzata del saccheggio delle corporation transnazionali. La scintilla che ha fatto esplodere le più recenti proteste di massa è stato un nuovo giro di misure neoliberiste. La sollevazione in Nicaragua fra l’aprile e l’agosto del 2018 è stata la risposta alla decisione del governo Ortega di imporre riforme al sistema pensionistico. In Ecuador indigeni, contadini e lavoratori si sono sollevati nell’ottobre del 2019 contro gli accordi negoziati dal governo con l’FMI per eliminare i sussidi ai combustibili. La ribellione in Cile contro la struttura totalmente neoliberista si è scatenata per la decisione del governo di aumentare le tariffe del trasporto pubblico. In Argentina il fattore che finalmente l’ottobre scorso ha portato alla sconfitta elettorale il governo Macri è stato il suo forte programma neoliberista. E in Colombia le proteste di massa sono state originate dalla promulgazione da parte del governo di nuove misure di austerità. </span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"><br /></span></span></div>
<h2 style="text-align: left;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;">L’egemonia contesa </span></span></h2>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"></span></span></h2>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"><br />Le crisi strutturali del capitalismo mondiale costituiscono storicamente momenti in cui si producono prolungati disordini sociali e più grandi cambiamenti, quali abbiamo visto recentemente in America Latina. A livello mondiale la spirale della crisi dell’egemonia sembra sfociare in una crisi generale del dominio capitalista. A prima vista, questa affermazione appare come contro-intuitiva poiché la classe capitalista transnazionale e i suoi agenti sono passati ovunque all’offensiva contro le classi popolari. Tuttavia, la rinascita aggressiva della destra, in America Latina e nel mondo, è una risposta alla crisi che è poggiata su un terreno instabile. <br /><br />A livello strutturale, le crisi sono dovute appunto all’esistenza di ostacoli alla continua accumulazione del capitale, e pertanto alla tendenza alla stagnazione e al basso livello degli utili. Data una disuguaglianza senza precedenti a livello mondiale, il mercato globale non può assorbire la crescente produzione dell’economia globale, che sta toccando i limiti della sua espansione. La crescita economica in anni recenti è stata basata su un consumo insostenibile basato sull’indebitamento, la frenetica speculazione finanziaria nel casinò globale, e la militarizzazione promossa dallo Stato –cosa che definisco accumulazione militarizzata- mentre il mondo entra in una economia globale di guerra e le tensioni internazionali si intensificano. <br /><br />Mentre l’economia globale è prossima alla recessione, l’economia latinoamericana è già caduta nella recessione nel 2015 che prosegue fino ad oggi affrontando la stagnazione (perfino in Bolivia, paese che ha registrato gli indici più alti di crescita negli ultimi anni, il tasso della crescita iniziò a contrarsi, cosa che obbligò il governo del MAS a ricorrere alle riserve valutarie). La classe capitalista transnazionale e le sue componenti locali ora tendono a trasferire il peso della crisi sui settori popolari tramite una rinnovata austerità neoliberista nel suo affanno per ristabilire la redditività capitalista. Ma è poco probabile che la destra abbia successo. Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro affronta una caduta vertiginosa nei sondaggi, mentre il neoliberista Maurizio Macri ha subito un rovescio nelle recenti elezioni e i governi di Ecuador, Cile e Colombia hanno dovuto fare marcia indietro nelle loro misure di austerità. <br /><br />L’incapacità della destra a stabilizzare il proprio progetto avviene in momenti in cui la Sinistra istituzionale/partitica ha perso la maggior parte del potere e l’influenza che aveva guadagnato. Vi è un evidente sfasamento in America Latina –sintomatico di una situazione della Sinistra a livello mondiale- fra i movimenti di massa che attualmente fioriscono e una sinistra partitica che ha perso la capacità di mediare con un proprio progetto realistico fra le masse e lo Stato. Lo scenario più probabile è un pareggio momentaneo, mentre i nuvoloni neri si addensano. <br /><br />Sebbene sia il momento della solidarietà con le masse delle/dei latinoamericani che sono in piena lotta contro la presa di potere della destra, deve essere anche un momento di riflessione sulle lezioni che l’America Latina offre alla sinistra globale. <br /><br />La Marea rosata –dobbiamo ricordarlo- giunse al potere non per il crollo dello Stato capitalista ma per la via costituzionale, vale a dire tramite processi elettorali grazie ai quali i governi di sinistra assunsero la gestione degli Stati capitalisti. Semplicemente, schiacciare lo Stato capitalista non era in agenda. Non basta ricordare l’esortazione di Marx che le classi lavoratrici non possono limitarsi a impadronirsi dello Stato capitalista e gestirlo per i propri scopi. Dato il violento ritorno dell’estrema Destra, non sarebbe difficile cadere nella tentazione di considerare come un punto di possibile discussione se i governi della sinistra avrebbero potuto fare di più per realizzare maggiori trasformazioni strutturali anche quando non esistesse la possibilità di rompere col capitalismo mondiale. <br /><br />Ma sono lezioni fondamentali per la sinistra globale. Si tratta della capacità dei movimenti sociali autonomi di massa di obbligare dal basso gli Stati a intraprendere tali trasformazioni. In alternativa, questo comporta la necessità di ripensare la relazione triangolare fra gli Stati, i partiti della Sinistra e i movimenti sociali di massa. Il modello di governance della sinistra basato sull’assorbimento dei movimenti sociali e subordinare l’agenda popolare all’elettoralismo e alle esigenze della stabilità capitalista ci conduce in un vicolo cieco – o peggio ci porta al ritorno della Destra. È solo la mobilitazione di massa autonoma dal basso che può imporre un contrappeso al controllo esercitato dal capitale transnazionale e dal mercato globale dall’alto sugli Stati capitalisti in America Latina, che essi siano governati dalla Sinistra o dalla Destra. <br /> <br />Qualunque nuovo progetto di sinistra in America Latina, come anche altrove nel mondo, dovrà vedersela con il problema delle elezioni e dello Stato capitalista. Abbiamo imparato che la subordinazione dell’agenda popolare a vincere elezioni ci porta al fallimento, anche quando dobbiamo partecipare a processi elettorali, quando ciò sia possibile, e anche considerando che l’agone elettorale può essere uno spazio strategico. Dal mio punto di vista, affrontare l’attuale assalto della Destra passa urgentemente attraverso il rinnovamento di un progetto rivoluzionario e un piano per la rifondazione dello Stato. Le recenti esperienze del partito Syriza in Grecia e dei governi della Marea Rosata in America Latina, come i partiti social-democratici che in altre parti del mondo arrivarono al potere negli ultimi anni del XX secolo, ci insegnano che qualunque forza di sinistra, una volta salita al governo, si vede obbligata ad amministrare lo Stato capitalista e le sue crisi. Questi governi –nonostante il loro colore di sinistra- si vedono spinti a difendere tale Stato e la sua dipendenza dal capitale transnazionale per la sua riproduzione, ciò che li porta in conflitto con le stesse classi popolari e gli stessi movimenti sociali che li hanno portati al potere. </span></span><br />
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />*William I. Robinson. Professore di Sociologia, Università della California di Santa Barbara. <br /><a href="https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=13&ved=2ahUKEwj7-f-L_4DnAhUSzaQKHfyKAloQFjAMegQIBhAB&url=https%3A%2F%2Ftwitter.com%2Fw_i_robinson&usg=AOvVaw1H5PTwcoxcQ_dl34ANi8k-">** Fonte: https://twitter.com › w_i_robinson</a><br />*** Traduzione a cura di camminar domandando </span></span> <br />
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<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-50955656720737484082020-02-14T00:30:00.000+01:002020-02-14T08:32:26.401+01:00FOIBE E IPOCRISIA NAZIONALISTA di Sandokan<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgXqOn2AYKWM-PJYIvcaqCyJKMU0JZB1h3p8xY1b8UfWQRcQmyuSjzQm5cPPYjkEnP-t77Dpo7iPkZ32yuyaJtSxxKcHnhCCSxxBAtoWH2qSIf9SMtzAnRAyWVhMrg8g8dFxrD1o5yz5U/s1600/foibe+mattarella.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="682" data-original-width="1024" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgXqOn2AYKWM-PJYIvcaqCyJKMU0JZB1h3p8xY1b8UfWQRcQmyuSjzQm5cPPYjkEnP-t77Dpo7iPkZ32yuyaJtSxxKcHnhCCSxxBAtoWH2qSIf9SMtzAnRAyWVhMrg8g8dFxrD1o5yz5U/s400/foibe+mattarella.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Da quando, con la legge 30 marzo 2004 n. 92, è stato istituito, sulla falsa riga del "Giorno della memoria" quello del "ricordo" — per «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale» — abbiamo parlato di <i>foibe</i> alcune volte su questo blog. <a href="https://sollevazione.blogspot.com/2010/02/lettera-aperta-al-direttore-del-tg3.html">La prima il 16 febbraio 2010</a>. L'<a href="https://sollevazione.blogspot.com/2019/02/foibe.html">ultima l'anno scorso</a>.</span></span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Abbiamo detto l'essenziale ma data l'insopportabile ipocrisia nazionalistica — gli stessi che inneggiano all'orgoglio italiota sono gli stessi che svendono la sovranità italiana e inneggiano all'Unione europea— sento che debbo tornarci su.</span></span><br />
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<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Politici e pennivendoli di regime accusano chiunque osi sfidare la vulgata pseudo-patriottica sulle foibe di "negazionismo" — ancora una volta sulla falsa riga della shoah.</span></span><br />
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<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A scanso di equivoci: non nego un bel niente. I partigiani titoisti iugoslavi effettivamente gettarono nelle foibe, in una prima ondata nel 1943 e poi nella seconda del 1945, i corpi centinaia di italiani precedentemente fucilati. Fu una barbarie? Sì, lo fu. </span></span><br />
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<h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">MA QUI CERTE "COSETTE" VANNO DETTE... </span></span></h2>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglNq_xP3d2HFTRxpNTY73MZMxG38rS8evZVWijuauuT_SKDLJsnBshJV_LHseqFTOwtztYIk72qiKzbxmws9hmxOq7taQDwqOybgjnbN4U-pmyiwx5t702V3ODNh-c_r2wT9u990DvixA/s1600/122007268-6dc60661-1af3-4029-9ce8-ea5016b38980.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglNq_xP3d2HFTRxpNTY73MZMxG38rS8evZVWijuauuT_SKDLJsnBshJV_LHseqFTOwtztYIk72qiKzbxmws9hmxOq7taQDwqOybgjnbN4U-pmyiwx5t702V3ODNh-c_r2wT9u990DvixA/s1600/122007268-6dc60661-1af3-4029-9ce8-ea5016b38980.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglNq_xP3d2HFTRxpNTY73MZMxG38rS8evZVWijuauuT_SKDLJsnBshJV_LHseqFTOwtztYIk72qiKzbxmws9hmxOq7taQDwqOybgjnbN4U-pmyiwx5t702V3ODNh-c_r2wT9u990DvixA/s400/122007268-6dc60661-1af3-4029-9ce8-ea5016b38980.jpg" width="400" /></a></div>
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<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Come gli storici di ogni tendenza hanno confermato si trattava nel 90% dei casi di italiani che svolgevano funzioni apicali (militari e civili) nell'occupazione italiana e (dopo il 1943) nazi-fascista, e che furono direttamente e/o indirettamente responsabili di eccidi di massa ai danni delle popolazioni slave. Eccidi, crimini e repressione sistematici che vennero avanti sin dalla fine della prima guerra mondiale. </span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo la Grande Guerra si ritrovarono entro i confini del Regno d'Italia 490mila tra croati e sloveni, ed anche serbi abitanti in Venezia Giulia, Istria e Dalmazia. Lo Stato italiano, lungi dal rispettare i loro diritti, diede avvio ad una politica imperialistica di assimilazione forzata di questi gruppi slavi. Con l'avvento al potere del partito nazionale fascista questa politica di assimilazione divenne brutale, anzi criminale.</span></span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">- tutti gli slavi vennero esclusi dagli impegni pubblici, assegnato solo ad italiani;</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">- Con l'adozione della riforma scolastica gentile (1 ottobre 1923) fu abolito nelle scuole l'insegnamento delle lingue croata e slovena. Tutte le scuole slovene e croate vennero chiuse, e la lingua italiana la sola ammessa;</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">- furono imposti (Decreto regio del 29 marzo 1923) nomi italiani e tutte le centinaia di località, comprese quelle abitate solo da slavi;</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">- con Decreto regio del 7 aprile 1926 vennero imposti cognomi italiani a decine di migliaia di croati e sloveni,</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">- con legge del 1928 a parroci e uffici anagrafici venne fatto divieto di iscrivere nomi slavi nei registri delle nascite.</span></span></blockquote>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dite un po'? voi non vi sareste incazzati per questa "bonifica etnica"? Io sì, e se fossi stato sloveno o croato, da patriota, avrei raggiunto la resistenza, che infatti subito sorse. <table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8AH4_oBfa-qsnDJ2gq__qzi-NYDE7slUceBbE1t5ZBhsVdMK0uOwhmGh_yPxvL6YLLg1bzeOD7VU224FPQ5YH4kyDnx0vV_4penNMdKk3Gxj0fhRYKE6Rs1b35Orr8Eyr5CsOnzrjpOs/s1600/1024px-Ustanak_u_Jugoslaviji_1943.png" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="719" data-original-width="1024" height="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8AH4_oBfa-qsnDJ2gq__qzi-NYDE7slUceBbE1t5ZBhsVdMK0uOwhmGh_yPxvL6YLLg1bzeOD7VU224FPQ5YH4kyDnx0vV_4penNMdKk3Gxj0fhRYKE6Rs1b35Orr8Eyr5CsOnzrjpOs/s400/1024px-Ustanak_u_Jugoslaviji_1943.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #990000;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1943: e aree in rosso sono quelle liberate dalla Resistenza iugoslava</span></span></td></tr>
</tbody></table>
<br />E se provo vergogna per quello che l'Italia fece allora sono forse un "negazionista"?</span></span><br />
<h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non è finita qui...</span></span></h2>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Con l'invasione della Iugoslavia (aprile 1941) da parte degli eserciti tedesco e italiano il Paese venne smembrato e i suoi territori anessi alla Germania e all'Italia. I crimini comiuti da occupanti fascisti e nazisti furono inenarrabili. Furono compiuti (e ampiamente documentati) dalle truppe fasciste e naziste svariati massacri per debellare la resistenza titoista.</span></span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Si procede ad arresti, ad incendi (...) fucilazioni in massa fatte a casaccio e incendi dei paesi fatti solo per il solo gusto di distruggere (...) la frade "gli italiani sono diventati peggiori dei tedeschi" che si sente mormorare dappertutto, compendia i sentimenti degli sloveni verso di noi». [1]</span></span></blockquote>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> Se foste stati sloveni o croati voi che avreste fatto?</span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Contro la Resistenza iugoslava le autorità fasciste si diedero alla deportazione sistematica nei campi di concentramento e a ulteriori massacri indiscriminati:</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
</span></span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«. . . Si informano le popolazioni dei territori annessi che con provvedimento odierno sono stati internati i componenti delle suddette famiglie, sono state rase al suolo le loro case, confiscati i beni e fucilati 20 componenti di dette famiglie estratti a sorte, per rappresaglia contro gli atti criminali da parte dei ribelli che turbano le laboriose popolazioni di questi territori . . .» . [2]</span></span></blockquote>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il 12 luglio 1942, nel villaggio di Podhum, per rappresaglia furono
fucilati da reparti </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3hc7hXEKHudTgFp6HVP4x1iX5705JmJ0ZMuaWMHqSz78QWC8UxUuR_FuTRrAgDK9phjl6noUlxc57HCnbKYDaGQsED75IVRdYWs_FWB-kfCRVii06Oo5a8ucQ5oHhRjHE3F37xSN8hKU/s1600/VG+e+dalmazia+1943.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="766" data-original-width="800" height="306" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3hc7hXEKHudTgFp6HVP4x1iX5705JmJ0ZMuaWMHqSz78QWC8UxUuR_FuTRrAgDK9phjl6noUlxc57HCnbKYDaGQsED75IVRdYWs_FWB-kfCRVii06Oo5a8ucQ5oHhRjHE3F37xSN8hKU/s320/VG+e+dalmazia+1943.png" width="320" /></a></div>
militari italiani, su ordine del Prefetto della Provincia
di Fiume Temistocle
Testa, tutti gli uomini del villaggio di età compresa tra i 16 e i 64 anni.
Il resto della popolazione fu deportata nei
campi di internamento italiani e le abitazioni furono incendiate.<br />
<style>
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</div>
--><br />
<span style="background-color: #f9cb9c;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="color: blue;">Cartina a destra: Dopo l'8 settembre del 1943 i nazisti prendono il controllo della Venezia Giulia e dell'istria, sottraendolo alla Repubblica Sociale Italiana</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Dopo l'8 settembre, quando i tedeschi rimpiazzarono i fascisti, le cose non migliorarono. L'esercito nazista, sostenuto dalle autorità locali italiane e dagli Ustascia croati, continuò la politica di sterminio già adottata verso le altre popolazioni slave sotto occupazioni. Vale la pena ricordare che rispetto agli abitanti i popoli iugoslavi subirono nella seconda guerra mondiale le maggiori perdite in vite umane (1milione e 200mila).</span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Non voglio giustificare le rappresaglie compiute dalla Resistenza iugoslava (dopo quelle del 1943 quelle dopo la ritirata dei nazisti dellafine del 1944), ma esse vanno contestualizzate altrimenti si fa demagogia da quattro soldi. Una demagogia che serve ai satrapi dell'Unione europea per salvarsi la faccia dandosi una patina di retorico patriottismo — si inneggia all'italianità dei dalmati e degli istriani mentre si smantella la sovrabnità nazionale. Per la cronaca: l'esercito partigiano iugoslavo (di cui facevano parte anche italiani, vedi Porzus), una volta occupati la Venezia Giulia, Trieste, l'Istria ecc., eliminò anche diversi esponenti del CLN italiano. C'era in queste ritorsioni un'odio nazionalistico? Si, c'era, ma c'era anche quella che gli storici hanno chiamato "vendetta sociale e di classe", visto che contrariamente a Togliatti Tito congiungeva lotta di liberazione nazionale e passaggio al socialismo.</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Inutile continuare. Il tutto serve a dire che un Paese serio e rispettoso davvero dei valori della pace e della fratellanza tra i popoli, se proprio deve istituire il "giorno del ricordo", non dovrebbe ricordare solo i propri morti (e dire la verità su chi fossero e cosa avessero fatto) ma pure quelli altrui, quelli caduti proprio per mano fascista italiana.</span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNaeCB8J_tUccpDqajKe18RDQ3gB_LHcS1xdCKNxWcB5rA47wgutiplJypnAkezXtbmszLB65ptxygpisWUpeikBX2109PIOFXo-ozJ__cIutAwnizPfi2WmOlb7B443sazEz_WVm-esk/s1600/Territorio_libero_di_Trieste_carta.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="804" data-original-width="511" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNaeCB8J_tUccpDqajKe18RDQ3gB_LHcS1xdCKNxWcB5rA47wgutiplJypnAkezXtbmszLB65ptxygpisWUpeikBX2109PIOFXo-ozJ__cIutAwnizPfi2WmOlb7B443sazEz_WVm-esk/s320/Territorio_libero_di_Trieste_carta.png" width="203" /></a></div>
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">PS</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Mi chiederete: e dell'esodo degli italiani che hai da dire?</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Segnalo soltanto che esso ebbe enormi proporzioni (una minoranza restò entro i confini della nuova Iugoslavia) solo dopo il </span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">febbraio 1947, come conseguenza del </span></span>"Trattato di Parigi" fra l'Italia e le potenze alleate. Il Trattato incluse non solo la rinuncia ai possedimenti coloniali in Africa ma anche lo scambio tra Italia e Iugoslavia di diverse aree. Scambio provvisoriamente sancito dal "Memorandum di Londra" del 1954 [vedi Cartina a destra: zona A amministrata dagli Alleati e quella B dalla Iugoslavia], definitivamente formalizzato dal "Trattato di Osimo" del novembre 1975. Le responsabilità per questo esodo non sono solo delle autorità titine, ma pure di quelle italiane le quali a Parigi accettarono la clausola che dava la facoltà allo Stato al quale il territorio era ceduto di esigere il trasferimento in Italia dei cittadini che avessero esercitato questa opzione.</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Domandatevi: Non è forse vero che esso incoraggiò l'esodo? </span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Perché il governo italiano accetto questa clausola e avallò l'esodo quando poteva impugnare un'altra clausola del "Trattato di Parigi" che stabiliva il pieno rispetto dei diritti delle minoranze? </span></span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="color: #0b5394;"><b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">NOTE</span></b></span><br />
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">[1] </span>Riportato da due riservatissime personali del 30 luglio e del 31 agosto 1942, indirizzate all'Alto Commissario per la Provincia di Lubiana Emilio Grazioli, dal Commissario Civile del Distretto di Longanatico (in sloveno: Logatec) Umberto Rosin).</span><br />
<br />
<span style="color: #0b5394;">[2] Dalla copia del proclama prot. 2796, emesso in data 30 maggio 1942 dal Prefetto della Provincia di Fiume Temistocle Testa, riportata a pagina 327 del libro di Boris Gombač, Atlante storico dell'Adriatico orientale.</span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-42979416662742374352020-02-13T09:20:00.000+01:002020-02-13T19:49:05.899+01:00DOPO LA BREXIT, LA RUSSIA COME ALTERNATIVA? di Manolo Monereo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJGJiZzC-XWHeuYiSb1BWzI0RLrV4nKDOLd7x7aJV1rZwTpL12-mVd2iJCTZPULHTH6u6wD56ik0Mbr0nvw5gJ9JY42usRovdMXLLwPEE-KDzGtLh0zqBpTkhtQ1ZFPA045worOdthCT8/s1600/P1030076.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="800" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJGJiZzC-XWHeuYiSb1BWzI0RLrV4nKDOLd7x7aJV1rZwTpL12-mVd2iJCTZPULHTH6u6wD56ik0Mbr0nvw5gJ9JY42usRovdMXLLwPEE-KDzGtLh0zqBpTkhtQ1ZFPA045worOdthCT8/s320/P1030076.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #990000;">Manolo Monereo</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Enric
Juliana è un giornalista unico e, per molti versi, diverso. Il suo
stile è quello di collocare storicamente il fatto, i dati, le notizie;
cercando di andare oltre il giorno per giorno, inquadrando ciò che
accade in un contesto più ampio. Qualche giorno fa ha collegato la
Brexit alla geopolitica assumendo come riferimento<a href="https://www.geopolitica.info/heartland/"> Halford Mackinder</a>.
Non ha detto molto di più. Mi aspettavo che sviluppasse questa idea, ma
non l'ha fatto. Quindi tiro questo filo sapendo che, sicuramente, il
noto giornalista catalano non sarà d'accordo con molte delle cose che
scrivo.</span></span><br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="tlid-translation translation" lang="it">Sir
Halford Mackinder (1861-1947) fu un notevole geografo britannico e un
politico molto influente. Questa doppia condizione deve essere sempre
presa in considerazione; egli ha cercato di conoscere la realtà, sempre
al servizio degli interessi strategici del suo paese. Sebbene non abbia
mai usato il termine <i>geopolitica</i>, ha influenzato in modo decisivo
questa disciplina che alcuni considerano la scienza e altri un'arte
politica dello Stato. Nel 1904 pubblicò una noto saggio dal titolo <a href="https://www.ledueroseeditore.eu/single-post/2019/09/30/IL-PERNO-GEOGRAFICO-DELLA-STORIA">"Il perno geografico della storia"</a>.
Nel 1919 sviluppò queste idee in un libro molto importante ai suoi
tempi, chiamato "Idee e realtà democratica". Non è facile spiegare in un
articolo come questo la complessità, la profondità e le ipotesi di una
concezione geografica che ha segnato, per più di un secolo, i dibattiti
strategici e politici di un mondo in perpetuo cambiamento. Forse questo è
ciò che sorprende di più. Il "problematico Mackinder" ritorna ancora e
ancora, e ritorna — precisamente — quando i teorici della
globalizzazione ritengono che il territorio e la geografia abbiano perso
la loro rilevanza nelle relazioni internazionali.</span></span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="tlid-translation translation" lang="it">Per
capire bene cosa Mackinder continua a dirci oggi, dobbiamo partire da
due idee centrali. La prima è l'opposizione strutturale della
geopolitica mondiale tra potere marittimo (talassocrazia) e potere
terrestre (tellurocrazia); Questa opposizione è sostanziale e influisce
sulle strategie politiche e militari e ha conseguenze per la costruzione
e lo sviluppo degli Stati. La seconda, ampiamente sviluppata nel saggio
sopra citato di Mackinder, ha a che fare col sopraggiungere di una
nuova fase della geografia mondiale, fase che potremmo chiamare
post-colombiana. Le scoperte di Cristoforo Colombo segnarono un'intera
fase storico-sociale delle potenze dell'Europa (che è una penisola
dell'Eurasia) che si espansero in tutto il mondo attraverso gli oceani
diventando vasti imperi in collisione permanente. Mackinder crede che
questo stadio si sia cocnluso. Il mondo si era chiuso, essendo
distribuito tra le grandi potenze, con una chiara egemonia dell'impero
britannico. La chiave — siamo così in cuore del dibattito — è che i
poteri talassocratici avevano perso parte del loro vantaggio strategico e
che il territorio era ancora una volta un elemento centrale
(tellurocrazia).</span> </span></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTUoFvAPY7OgxPLMm5xU7IIzK2lfCXQ_N9Ob30f2rre_FgFvCZBwGSFhQSEa6OXtSdkmIBhJZyI7ypLAE_BOK4yNOfXo_U6WEji360dzwv1lee8Swmo8o1V0m6uiYChFTf30X5NYQXoco/s1600/Mackinder+1.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="304" data-original-width="511" height="237" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTUoFvAPY7OgxPLMm5xU7IIzK2lfCXQ_N9Ob30f2rre_FgFvCZBwGSFhQSEa6OXtSdkmIBhJZyI7ypLAE_BOK4yNOfXo_U6WEji360dzwv1lee8Swmo8o1V0m6uiYChFTf30X5NYQXoco/s400/Mackinder+1.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="" title="">Il geografo britannico identifica un territorio fondamentale che chiama l'isola del mondo composta da Europa, Asia e Africa.</span> <span class="" title="">Al suo centro, un perno geografico che, in seguito, avrebbe chiamato Heartland o Cuore Continentale.</span> <span class="" title="">Da questo centro nascono due grandi linee, una interna e una esterna.</span> <span class="" title="">L'Heartland occuperebbe un ampio spazio di ciò che chiamiamo Siberia e Asia centrale;</span> <span class="" title="">cioè, dal Volga allo Yangtze e dall'Himalaya all'Oceano Artico.</span> <span class="" title="">La conclusione di Mackinder segna un'intera era ed è ben nota.</span> <span class="" title=""> </span></span></span></span></span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="" title="">«Quando
i nostri statisti stanno conversando con il nemico sconfitto, qualche
angelo alato dovrebbe sussurrare loro di volta in volta: chiunque domini
l'Europa orientale controlla il cuore continentale;</span> <span class="" title="">chi domina il cuore continentale controlla l'isola del mondo;</span> <span class="" title="">che domina l'isola del mondo, controlla il mondo».</span> </span></span></span></span></blockquote>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="" title="">Una piccola nota: ciò che si stava decidendo in quel momento (1919) era il nuovo ordine concordato a Versailles.</span></span> </span></span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="tlid-translation translation" lang="it">Torniamo
alla Brexit. Questo mese ho pubblicato su El Viejo Topo un saggio
sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea. Mi riferisco ad
esso per le altre considerazioni. Una cosa vorrei sottolineare: la
ferocia della classe dirigente e dei media europei contro una decisione
democratica e legittima non ha una spiegazione facile. Insulti e
disprezzo hanno raggiunto limiti difficilmente sopportabili, al punto
che la secessione della Scozia è incoraggiata in un momento in cui la
questione territoriale è un grave problema in Spagna. A ciò hanno
partecipato sia la destra che la sinistra. Nessun leader importante si è
chiesto perché, dal 1992 (referendum francese), nessuna consultazione
sull'Europa abbia vinto. E' accaduto solo in Spagna, il che non è un
caso. La mancanza di autocritica delle élite europee è allarmante. Il
paradosso di tutto questo dibattito è che per gli europei più
federalisti la partenza dalla Gran Bretagna avrebbe dovuto essere
vissuta come un'opportunità. La costruzione neoliberista dell'Europa è
stata giustificata, in larga misura, dalla presenza della Gran Bretagna;
l'involuzione sociale, la predominanza delle libertà comunitarie e la
deregolamentazione dei mercati sono state tradizionalmente attribuite
alla presenza di un'isola percepita più come una quinta colonna che come
costruttore leale di un processo di integrazione unitaria.</span> </span></span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="tlid-translation translation" lang="it">Si
può capire cosa sta succedendo negli Stati Uniti e in Gran Bretagna
sulla base del fatto che nel mondo stanno cambiando le basi geopolitiche
e che siamo (in questo mondo chiuso) di fronte a una grande transizione
che ha al suo centro una grande ridistribuzione del potere. Per dirla
in altro modo, ciò che abbiamo chiamato globalizzazione è alò tramonto.
Non sarà facile capire le mutazioni che stiamo vivendo; non sarà facile
capirle e, tanto meno, avere una piattaforma ideo-politica in grado di
guidarci in un mondo in rapido cambiamento. Ciò che sta accadendo lo
abbiamo davanti ai nostri occhi: un potere (USA) che rifiuta di
accettare la sua decadimenza, che non è disposto a condividere, in nuove
condizioni, la sua egemonia mondiale e che affronta un potere emergente
(Cina) che è destinato a cambiare l'ordine mondiale. Lo dirò come lo
disse Kaplan: gli Stati Uniti non accetteranno il dominio di una grande
potenza nell'emisfero orientale. Lo combatterà con ogni mezzo e fino
alla fine. La "<a href="https://www.rebelion.org/noticia.php?id=264199">trappola di Tucidide</a>" è ancora presente.</span> </span></span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span title="">In questo mondo che cambia, le grandi potenze economiche britanniche vogliono camminare da sole;</span> <span title="">mettono al centro i loro interessi strategici e, dalla loro autonomia, cercheranno alleanze con l'Europa;</span> <span title="">o meglio, con alcuni paesi europei.</span> <span class="" title="">Nessuno
mette in discussione gli accordi sostanziali con gli Stati Uniti, e il
Regno Unito li perseguirà con la propria voce e difendendo i propri
interessi.</span> <span class="" title="">L'altro lato della questione dovrebbe sollevare qualche riflessione agli europeisti che ci accerchiano.</span> <span class="" title="">I
dati più rilevanti per gli uomini e le donne che si trovano nella UE è
che maggiore è l'integrazione, minore è la capacità europea di essere un
soggetto autonomo e differenziato nelle relazioni internazionali in cui
le grandi potenze definiscono interessi e quadri d'azione.</span></span> </span></span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="tlid-translation translation" lang="it">Con
Mackinder ritorna la Russia. Per gli Stati Uniti il fronte europeo è
secondario, ora sono occupati in qualcos'altro: contrastare l'egemonia
della Cina nel Pacifico. La NATO ha questo scopo, subordinare una UE
senza anima e senza un progetto, dividerla e impedire un partenariato
duraturo con la Russia. La "casa comune europea" è stato un progetto
fallito delle élite russe che facevano affidamento su un'alleanza con le
democrazie occidentali. Putin è il figlio di quel fallimento. Prese
atto e trasse le opportune conseguenze strategiche. Gli Stati Uniti
hanno provato — e continueranno a provare — a trasformare la Russia in
un grande potere avversario dei popoli europei. È la ricerca di un
nemico che giustifica l'esistenza della NATO, la corsa agli armamenti e
l'inimicizia tra Germania e Russia. L'espansione a est della NATO, la
rapida integrazione degli ex paesi socialisti nella UE e il loro rigido
allineamento con l'amico americano è lo stesso processo, dobbiamo
insistere, per impedire qualsiasi associazione economica e politica con
la Russia; vale a dire, con il perno geografico mondiale o Heartland
continentale.</span></span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="" title="">Più di 20 anni fa, Brzezinski, parlando dei futuri pericoli per gli Stati Uniti, scrisse quanto segue: </span></span></span></span></span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="" title="">«Lo
scenario potenzialmente più pericoloso sarebbe quello di una grande
coalizione tra Cina, Russia e forse Iran, una coalizione" anti-egemonica
"unita non da un'ideologia ma da</span> <span title="">torti complementari.</span> <span class="" title="">Ricorderei,
a causa delle sue dimensioni e portata, la minaccia rappresentata, ad
un certo momento, dal blocco sino-sovietico, anche se questa volta la
Cina sarebbe probabilmente il leader e la Russia il gregario.</span> <span class="" title="">Evitare
questa contingenza, per quanto remota possa essere, richiederà un
dispiegamento simultaneo di abilità strategiche statunitensi nel
perimetro occidentale, orientale e meridionale dell'Eurasia».</span></span></span></span></span></blockquote>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="" title=""> </span><span class="" title="">Il noto analista geopolitico americano aveva ragione ed fu in grado di intravedere il futuro.</span> <span class="" title="">Quando si tratta di soluzioni, riappare sempre <i>Rimland </i>o l"anello continentale" di Spykman.</span></span></span></span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="" title=""><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span title="">Europa e Germania hanno geoeconomie complementari e potrebbero avere strategie geopolitiche convergenti.</span> <span title="">Esistono
conflitti (come quello in Ucraina) ma sarebbero risolvibili nel quadro
di un accordo di partenariato economico, energetico e politico.</span> <span class="" title="">Il presupposto è che l'Europa abbia un suo progetto autonomo nelle relazioni internazionali;</span> <span class="" title="">cioè,
di disimpegno dalla NATO, definendo i suoi interessi strategici e
cercando il suo posto in un mondo che transita, con enormi difficoltà,
verso la multipolarità.</span> <span class="" title="">Il mio vecchio insegnante Samir Amin ha parlato fino al'ultimo di un asse Parigi-Berlino-Mosca-Pechino.</span> <span class="" title=""> </span></span></span></span></span></span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="" title=""><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="" title="">Mackinder ritorna e, con lui, l'Eurasia.</span> <span class="" title="">La storia, non solo non è finita, ma ricomincia.</span></span> </span></span></span></span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="" title="">Madrid, 10 febbraio 2020 </span></span></span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="" title=""><br /></span></span></span></span></span>
<br />
<span style="color: blue;"><span style="color: red;"><span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background-color: #f9cb9c;"><span style="color: white;"><a href="uhttps://www.elviejotopo.com/comuna/es-la-geopolitica-conferencia-con-manolo-monereo/"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="" title="">BARCELLONA, 11 FEBBRAIO: CONFERENZA SULLA GEOPOLITICA DI MANOLO MONEREO </span></span></span></span></a></span></span></span></span></span></span><br />
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background-color: #f9cb9c;"><span style="color: white;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="tlid-translation translation" lang="it"><span class="" title=""> </span></span></span></span></span></span><br />* Traduzione a cura della Redazione </span></span><br />
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">** Fonte: <a href="https://www.cuartopoder.es/ideas/2020/02/11/despues-del-brexit-rusia-alternativa-manolo-monereo/">Cuarto Poder</a></span></span><br />
<div style="text-align: left;">
</div>
</div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-21254062057332175002020-02-12T18:54:00.001+01:002020-02-12T18:58:53.819+01:00LA PROSSIMA GUERRA MONDIALE di Giulietto Chiesa<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikcEp3sCAaAjz2rciTiu6Fyzh9A6HRaUJslsUHqQN-wUAjZP8LAhiw5u8wKz0-trRStxkqmCiytSQAkmOUOf2JTBgJMBTKQnlxsLQJx0AS5zo8QyvSmX_n0NKEtvyhHY8IZ2PyrVvPimw/s1600/CHIES+A+FOLIGNO1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikcEp3sCAaAjz2rciTiu6Fyzh9A6HRaUJslsUHqQN-wUAjZP8LAhiw5u8wKz0-trRStxkqmCiytSQAkmOUOf2JTBgJMBTKQnlxsLQJx0AS5zo8QyvSmX_n0NKEtvyhHY8IZ2PyrVvPimw/s320/CHIES+A+FOLIGNO1.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Si è svolto sabato scorso a Foligno il previsto incontro con Giulietto Chiesa.<br />Sala gremita [vedi foto accanto ]e pubblico molto attento, a dimostrazione dell’interesse per i temi riguardanti la complicata situazione internazionale e geopolitica.</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br />Prima di dare la parola a Giulietto Chiesa, hanno introdotto l’incontro Giacomo Zuccarini a nome dei Comitati Popolari Territoriali umbri di <a href="https://www.liberiamolitalia.org/"><b><i>Liberiamo l’Itali</i><i>a</i></b></a>, quindi Armando Mattioli, portavoce di <i><b>Futuro Collettivo </b></i>(associazione politico-culturale molto attiva in città). </span></span><br />
<a name='more'></a><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br />Chiesa ha svolto un’articolata prolusione con uno sguardo sui diversi scacchieri di tensione geopolitica, chiamando alla lotta contro il rischio di una nuova guerra mondiale che alcuni settori ultra-imperialisti dell’Occidente stanno preparando, e per far si che l’Italia esca dalla NATO e diventi un Paese neutrale.</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNQLYsQUafIeKJgaPjU_-tHdHeK5Xg2ytWAPNfH8ujyQndDlEIe5GexdWYS-S2SOPx0CwRlf4pshEWwqfE0t9G9T7QPzoBs0Go2ABh8FoDutQaKeebs0knD8OdN0sWaDF2i9qRRkaFQAg/s1600/Chiesa+Foligno+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNQLYsQUafIeKJgaPjU_-tHdHeK5Xg2ytWAPNfH8ujyQndDlEIe5GexdWYS-S2SOPx0CwRlf4pshEWwqfE0t9G9T7QPzoBs0Go2ABh8FoDutQaKeebs0knD8OdN0sWaDF2i9qRRkaFQAg/s320/Chiesa+Foligno+2.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="color: #990000;">Armando Mattioli, Giulietto Chiesa e Giacomo Zuccarini</span></span></td></tr>
</tbody></table>
<br />Chiesa ha avuto poi modo di sottolineare la grande importanza della mobilitazione che sta iniziando contro il 5G e l’installazione delle antenne sui diversi terrritori.</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br />L’intervento di Chiesa sarà presto pubblicato sul canale you tube di Liberiamo l’Italia.<br />A seguire diverse le domande e quindi la replica di Giulietto Chiesa.<br /><br /> </span></span><br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #cc0000;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">IL VIDEO DELL'INCONTRO</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<iframe allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/P2bstt3zRnc" width="560"></iframe><br /></div>
</div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-41874893661994126142020-02-12T15:35:00.003+01:002020-02-12T15:36:12.773+01:00I TEDESCHI PIÙ POVERI D'EUROPA?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2eXwXDRAtREhH3s5toeelh_hkdCiaQdK3lnQLyjjrTVtAuCnRNK2HSVIBwTCS84d6r0N9YAneNrm8HwqFUITMVOIp7NAvFy6L2Ot-j4FOSbmqoQ4zN6DWup3Dv3W4AKcPkoTe7xwFFnU/s1600/100629858-Poor+Germany.1910x1000.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="838" data-original-width="1600" height="208" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2eXwXDRAtREhH3s5toeelh_hkdCiaQdK3lnQLyjjrTVtAuCnRNK2HSVIBwTCS84d6r0N9YAneNrm8HwqFUITMVOIp7NAvFy6L2Ot-j4FOSbmqoQ4zN6DWup3Dv3W4AKcPkoTe7xwFFnU/s400/100629858-Poor+Germany.1910x1000.jpg" width="400" /></a><span style="color: blue;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vale la pena segnalare un'indagine della Bce del 2013. Essa prendeva in considerazione anzitutto il tasso di proprietà immobiliare delle famiglie. </span></span><br />
<span style="color: blue;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Era già noto che esso è in Germania tra i più bassi, mentre nei paesi mediterranei è decisamente più alto, così noi, ma anche greci e spagnoli, risultavamo più ricchi dei tedeschi. Per di più il tasso d'indebitamento dei cittadini tedeschi era tra i più alti della Ue. </span></span><br />
<span style="color: blue;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di acqua ne è passata sotto i ponti. Una nuova indagine mostrerebbe di sicuro che le politiche austeritarie adottate per stampellare l'eurozona, hanno causato un impoverimento dei paesi mediterranei (a cominciare dalla Grecia) a tutto vantaggio della Germania.</span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span><br />
<a name='more'></a><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> * * *</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /><b>Uno studio della Bce mostra che i tedeschi sono tra i più poveri d'Europa </b><br /><br />di Shai Ahmed*</span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I tedeschi sono una delle popoalzioni più povere d'Europa, persino più povere di quelle nelle travagliate nazioni periferiche di Grecia, Spagna e Italia, ciò secondo i sorprendenti risultati di un sondaggio congiunto di diversi dipeartkenti della Banca centrale europea.<br /><br />L'indagine sulle finanze e i consumi delle famiglie (HFCS) ha esaminato la ricchezza delle famiglie in alcuni paesi chiave dell'area dell'euro.<br /><br />Secondo il rapporto, "la composizione della ricchezza netta è determinata principalmente da beni reali", di cui la componente principale è la ricchezza abitativa occupata dai proprietari.<br /><br />Per i paesi che non hanno alti tassi di proprietà della casa e non hanno registrato aumenti significativi dei prezzi delle case, la ricchezza netta appare più marcatamente ridotta, come la Germania, che è "più povera" in termini di ricchezza netta rispetto ad alcuni paesi che invece finanziano programmi di salvataggio.<br /><br />L'indagine ha identificato il tasso di proprietà in immobili delle famiglie in cinque categorie: residenza principale, altre proprietà immobiliari, veicoli, oggetti di valore e attività di lavoro autonomo.<br /> </span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Rispetto a tutti i paesi indagati questo tasso è Germania il più basso.<br /><br />La Germania ha infatti uno dei tassi di proprietà più bassi quando si tratta di residenza principale ed anche uno dei più bassi in termini di altre proprietà immobiliari.<br /><br />Grecia, Cipro e Spagna hanno mostrato tassi più elevati e quindi una maggiore ricchezza netta.<br /><br />Un fattore, che avrebbe potuto distorcere i risultati, è che il sondaggio ha esaminato la ricchezza delle famiglie e non degli individui. Pertanto, quei paesi che hanno una tradizione e una preferenza culturale per le famiglie più numerose, prevalentemente nell'Europa meridionale, possono sembrare più ricchi.<br /><br />La ricchezza netta secondo i risultati è sostanzialmente più elevata a Cipro a 671.000 euro rispetto ai 195.000 euro alquanto irrisori per i tedeschi.<br /><br />Anche la Spagna supera la Germania con una ricchezza netta pari a 291.000 euro e l'Italia a 275.000 euro.<br /><br />Alla luce dei fatti macroeconomici sul campo, potrebbe essere sorprendente apprendere che la Germania, nel suo insieme, è "più povera" di Cipro, un paese in ginocchio, o della Spagna dove la disoccupazione si attesta al 26 percento, rispetto al tasso della zona euro del 12 percento.<br /><br />Scrive la BCE:</span></span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«La misurazione della ricchezza è subordinata al fatto che la variazione della ricchezza è influenzata dalle istituzioni e da macrodinamiche che recentemente hanno differito sostanzialmente tra le varie famiglie, regioni e paesi sia con dell'eurozona che fuori».</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span></blockquote>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">L'idea che i cittadini delle nazioni periferiche abbiano sperperato la loro ricchezza e siano stati frivoli, è stata anche smentita dalla ricerca.<br /><br />Gli italiani risultano essere i più parsimoniosi nello studio con il tasso d'indebitamento più basso..<br /><br />Il settantacinque percento delle famiglie italiane non ha alcun debito, rispetto a circa il 53 percento in Germania e il 34 percento in Olanda.</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">* Fonte: <a href="https://www.cnbc.com/id/100629759">CNBC </a></span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">** Traduzione a cura della redazione </span></span></span></span></span></div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-59332207878425445762020-02-12T00:30:00.000+01:002020-02-12T00:30:10.574+01:00LA RICETTA DELLA M.M.T. di Gianluigi Paragone<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhahgHa_GNkooDAXJ1tO0Izianxhui6552XHa1VzjNgsDFmTdsuf-L5920juHqb513xmii03BooOahOyI2v4jXhNRpdOr58Jo2GJkmeqUqHYuMIxymqn0UVyicBIuJ9jyTE2DBYkBdeukc/s1600/bugia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="530" data-original-width="709" height="298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhahgHa_GNkooDAXJ1tO0Izianxhui6552XHa1VzjNgsDFmTdsuf-L5920juHqb513xmii03BooOahOyI2v4jXhNRpdOr58Jo2GJkmeqUqHYuMIxymqn0UVyicBIuJ9jyTE2DBYkBdeukc/s400/bugia.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Venerdì scorso ho avuto modo di organizzare assieme all’amico Thomas Fazi un incontro/dibattito con Bill Mitchell, uno dei massimi esponenti mondiali della <i>Modern Monetary Theory </i>(Mmt), teoria macroeconomica di cui sempre più si stanno affermando gli spunti e gli strumenti per uscire dal fanatico rigore neoliberista incistato nei trattati europei. Di Mmt ne hanno discusso recentemente sia Mario Draghi (che in quanto “allievo” di Federico Caffè conosce bene la dottrina di Keynes, che sta alla base del postulato Mmt), sia colei che ne ha preso il posto alla Bce, Christine Lagarde. </span></span><br />
<a name='more'></a><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Ma è negli Stati Uniti che da anni il dibattito sollevato da questa teoria anima accademici e classe dirigente, tanto che i democratici eretici Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez hanno sottoscritto parecchi documenti proposti dalla Mmt, anche – e soprattutto – alla luce di quanto sollecitato da parecchie banche centrali (quelle vere non la Bce) e di quanto sta accadendo in Giappone dove la leva a deficit è ormai un “must” del premier Shinzo Abe (13mila miliardi di yen appena sfornati per investimenti pubblici). <br /> <br />Per farci capire, i teorici della Mmt ribaltano completamente il paradigma di Bruxelles, il pareggio di bilancio, l’austerity e il maniacale controllo del deficit pubblico. Più volte ho scritto che il coraggio di uscire dall’inganno neoliberista (fondato sul controllo della spesa pubblica, imponendo così privatizzazioni, liberalizzazioni, depressione sociale, mancata crescita eccetera eccetera) ha premiato diversi capi di governo; persino quel Donald Trump la cui elezione fu salutata dal mainstream di fede clintoniana come una sciagura che avrebbe provocato il collasso delle Borse e dell’economia reale americana. Sciagure per nulla verificatesi. Tanto per capirci, a deficit Trump ha varato la sua riforma fiscale. Tutto questo però non basta, pensano in Mmt: i governi non devono minimamente avere il problema del deficit finché non si raggiunge piena occupazione e quindi profitto e sviluppo per le imprese. <br /> <br />Le grandi sfide dell’impatto lavoratore/robot o la green economy non possono essere giocate senza la scommessa della spesa pubblica. Qual è però il requisito fondamentale della Mmt? Avere una moneta sovrana e una banca centrale che possa ripagare il debito pubblico creando nuova moneta fino a quando non si verifica una situazione di alta inflazione, condizione di cui al momento non si vede assolutamente il pericolo. </span></span><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMm4CI9rUjZ_CeWnoRh2M-IpAtodPzqV3kKHjjAIzUPDXdoNFjwogUJzyiaqzyVkrWZRDG3Bn72g8I1qZY3iXhaeWgLVHU-I3YuYGRDHSuVkK-wLODjEPo2_mP3sW_t4iIDdDk5oZvECs/s1600/CmBUOmSXIAAl4Pa.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="561" data-original-width="1000" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMm4CI9rUjZ_CeWnoRh2M-IpAtodPzqV3kKHjjAIzUPDXdoNFjwogUJzyiaqzyVkrWZRDG3Bn72g8I1qZY3iXhaeWgLVHU-I3YuYGRDHSuVkK-wLODjEPo2_mP3sW_t4iIDdDk5oZvECs/s320/CmBUOmSXIAAl4Pa.jpg" width="320" /></a></div>
L’architettura che sorregge l’Unione europea di fatto impedisce tutto questo e sta costringendo l’Italia a ragionare sullo zero virgola in più o in meno, creando un tappo alla crescita, all’occupazione e allo sviluppo. È solo un problema italiano? No, visto che tutti gli economisti convengono sul dato che l’eurozona è la parte del mondo sviluppato che cresce di meno. Quindi, che fare? <br /><br />Questa è la sfida di cui abbiamo parlato appunto con Bill Mitchell, uno dei massimi esperti mondiali della Mmt. Partendo da un dato “politico”: il sovranismo non è né di destra né di sinistra, ma è una condizione necessaria se si vuole sovvertire il maleficio neoliberista incistato nelle stupidissime regole dell’Unione europea. Regole che nessuno vuole rompere davvero. Bill Mitchell non sfugge al dato politico e sociale, nel senso che “la generalizzata rivolta anti-establishment ha sancito il fallimento delle élite”. Tocca allora alla politica raccogliere il dolore dei cittadini, degli imprenditori, delle famiglie e pure di chi, per conto della finanza, ha ben chiaro che solo gli Stati possono riprendere in mano la politica fiscale, fare politiche espansive, cioè in deficit. La <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Abenomics">Abenomics </a>è la prova vivente che la teoria dominante è fallace. Tutto questo ovviamente viene nascosto dal mainstream che non ha altre armi se non quella della propaganda (la imbarazzante pagina comprata da firme del giornalismo italiano per ringraziare supinamente Mario Draghi…) o della paura (i mercati, lo spread…). Tutto sotto la regia di una cultura pseudo-riformista, di cui il Pd in Italia è alfiere. <br /><br />Le notizie di questi giorni lo confermano: il governo italiano potrebbe essere condannato per i mancati pagamenti della Pubblica amministrazione; i venti miliardi di clausole di salvaguardia da coprire entro l’anno prossimo (per cui si parla di aumentare l’Iva ad albergatori e ristoratori, già massacrati dal fisco e dalla concorrenza delle nuove piattaforme digitali); l’occupazione che batte in testa, le imprese soffocate da tasse e burocrazia. Insomma, fintanto che si resta dentro questa gabbia si muore a piccole dosi. È certo. Per questo con Bill Mitchell ho voluto riprendere in mano il tema dei temi: ha senso restare dentro l’eurogabbia? No. Lo penso anch’io. Per questo mi sono rimesso in movimento fuori dal Movimento.<br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">* Fonte:<a href="https://www.ilparagone.it/attualita/mmt-ricetta-economica-crisi/"> IL PARAGONE</a></span></span> </span></span></div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-77093189279357590962020-02-11T10:30:00.001+01:002020-02-11T10:46:31.759+01:00PERCHÉ NO! il MES in parole povere<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8wRpc-ZgTqUQDT5CIh5gi1yrgsQH2gWnIvURANrqjoM-AYp8_-AHcA6EFeB2O3HwxHAXV5yf22B2iH2Bi8eUQN0_T1Evzq52UzqPWI0ZQixgZpCOCb7WPA02CNxnUvPdz_ouIHhiekbc/s1600/MES-TUA-VITA-MEA-copia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="396" data-original-width="567" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8wRpc-ZgTqUQDT5CIh5gi1yrgsQH2gWnIvURANrqjoM-AYp8_-AHcA6EFeB2O3HwxHAXV5yf22B2iH2Bi8eUQN0_T1Evzq52UzqPWI0ZQixgZpCOCb7WPA02CNxnUvPdz_ouIHhiekbc/s400/MES-TUA-VITA-MEA-copia.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><span style="color: red;">Comunicato n. 2/2020 del Comitato centrale di P101</span> </b></span></span><br />
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;">(1) Se prima il M.E.S. (il cosiddetto “Fondo salva stati”), finanziato dai singoli stati della Ue, faceva capo all’Unione medesima, con la “riforma” il MES diventerà né più e né meno che una super-banca d’affari privata indipendente, la quale potrà prestare denaro agli stati solo a condizione che ne tragga un lauto guadagno. Di più: sarà un organismo di rango superiore agli stati nazionali e che avrà potere di vita o di morte su quelli che dovessero ricorrere al suo “aiuto” (come la troika lo fu per la Grecia).</span></span><br />
<a name='more'></a><br />
<b>Si tratterebbe per l’Italia di un’altra palese cessione di sovranità in aperta violazione dell’art. 11 della Costituzione, dell’ennesimo crimine per tenere in via il mostro liberista dell’Unione europea.</b><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b> </b><br />(2) La “riforma” stabilisce due linee di credito, dividendo così paesi di serie A e B, quelli considerati solvibili (che cioè rispettano i famigerati parametri ordoliberisti del 3% e del 60%) e quelli con alto debito pubblico (che non li rispettano) considerati ad alto rischio. <br />Abbiamo quindi, col nuovo MES, un doppio paradosso: a) paesi come la Germania con banche piene zeppe di titoli tossici godrebbero, per l’accesso al credito del MES, di una corsia preferenziale e di condizioni molto vantaggiose; mentre l’Italia, per usufruire dello “aiuto”, dovrebbe impegnarsi ad adottare draconiane misure di riduzione del debito pubblico, quindi austerità, tagli alla spesa sociale ed ai diritti, privatizzazioni; b) l’Italia, ratificando il Trattato, sarebbe un grande finanziatore del MES ma ciò a tutto vantaggio dei paesi considerati di seria A. <b>Né più e né meno che una colossale rapina. </b><br /> <br />(3) Tutti gli analisti concordano che una conseguenza inevitabile dell’eventuale richiesta di “aiuto” provocherebbe una brutale svalutazione del valore dei titoli pubblici italiani a danno dei tanti risparmiatori che hanno acquistato Bot o Btp. Anzi! già solo l’entrata in funzione del MES, quindi l’adozione dei suoi parametri — quelli per cui l’Italia sarebbe considerata un Paese di serie B —, <b>potrebbe innescare ex ante una fuga generalizzata dai titoli di stato italiani, con conseguente fuga di capitali dall’Italia verso altri paesi a tripla A, con l’inevitabile svalutazione del valore dei titoli di debito italiani.<br /> </b><br />(4) In questo caso sarebbe dunque altamente probabile il collasso generale del sistema bancario italiano. Le banche italiane posseggono oggi circa 400 miliardi di titoli pubblici. <b>Una forte decurtazione del loro valore (come detto, possibile ancor prima che si dovesse chiedere “aiuto” al MES) causerebbe quindi crolli bancari a catena.</b><br /> <br />(5) Le conseguenze inevitabili sarebbero dunque: a) che il MES si comporterebbe come uno strozzino con facoltà di pignorare i beni italiani; b) che lo Stato sarebbe costretto non solo ad applicare una violenta austerità, ma, sempre per rimborsare il credito, a vendere a prezzi stracciati proprietà e patrimoni; c) che le banche, per non fallire, dovrebbero ricorre al <i>bail-in</i>, ovvero ricorrere ad espropri forzosi non solo degli azionisti ma pure dei correntisti, con conseguente stop all’erogazione di prestiti ad aziende e cittadini.<br /> <br /><b>Una recessione violenta sarebbe dunque inevitabile con chiusura di aziende, crollo degli investimenti pubblici e privati, aumento generale della disoccupazione. In poche parole: un disastro nazionale.</b><br /> <br /><b><i>Fermare il MES è quindi questione di interesse nazionale.<br /> <br />I governanti, venduti allo straniero, hanno già firmato la capitolazione.<br /> <br />Sarà il Parlamento tuttavia, nella prossima primavera, a dover ratificare il nuovo Trattato.</i></b><br /> <b><br /></b></span></span><br />
<h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Prepariamo una grande mobilitazione per impedirlo!</b></span></span></h2>
<h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b> Usciamo dalla gabbia dell’euro, prepariamo l’Italexit!</b></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span></h2>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> <br />Il Comitato centrale del Movimento Popolare di Liberazione – Programma 101<br /> <br /> 10 febbraio 2019</span></span></div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-64236666356041507982020-02-10T15:11:00.001+01:002020-02-10T15:14:57.713+01:00TASSE: IL CONVITATO DI PIETRA di Leonardo Mazzei<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiepFYiPVuZDd42xyVLJ5D3QbhZefis8dk0Lc-4i4mtKmScz-eaONhYX3KqtuWhJG8c96RvHEfCvLm9NWBK26M4_Gz8d4gM_Z4vVd-1s8Zaz_jF-js5GPX8tQaAWIePm0UR7ooaPhmm0wc/s1600/TASSE-euro.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="438" data-original-width="567" height="247" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiepFYiPVuZDd42xyVLJ5D3QbhZefis8dk0Lc-4i4mtKmScz-eaONhYX3KqtuWhJG8c96RvHEfCvLm9NWBK26M4_Gz8d4gM_Z4vVd-1s8Zaz_jF-js5GPX8tQaAWIePm0UR7ooaPhmm0wc/s320/TASSE-euro.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La firma sul Mes <a href="https://www.milanofinanza.it/news/l-ue-riprova-con-il-taglia-stati-202002052216467292">si avvicina?</a> La morsa euro-tedesca sull'Italia si va facendo sempre più soffocante? E chissenefrega! La politica italiana, quella del palazzo come quella dei media; quella della maggioranza, come quella dell'opposizione di sua maestà, parla d'altro. Parla di tasse, della volontà di ridurle. A sentire certi discorsi quasi fino ad azzerarle...</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Nulla più di questo tema eccita la propaganda, fino a farla diventare ridicola, tanto grande è il divario tra questo chiacchiericcio da ubriachi e la sobria realtà delle cose. Da decenni si discute della riduzione delle tasse, ma i dati ufficiali sono lì a mostrarci, anno dopo anno, solo millimetriche variazioni della pressione fiscale. Variazioni dovute in genere più all'andamento del Pil che non a qualche modifica strutturale del sistema fiscale.</span></span><br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrASLfjJz2eQMCcwLq_LAj-CRf1qK_ajF0RPT8CMOapJL_W8kUGaTbm9sOemCsgrR62TpnYINhmx4nGGwHhgneg2xtsW3e5HDILWHWoJlhKrQR6hjZSUpIY3tWkpYLtZFlWsmG_DP3QrQ/s1600/pressione-fiscale-italia-768x581.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="581" data-original-width="768" height="302" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrASLfjJz2eQMCcwLq_LAj-CRf1qK_ajF0RPT8CMOapJL_W8kUGaTbm9sOemCsgrR62TpnYINhmx4nGGwHhgneg2xtsW3e5HDILWHWoJlhKrQR6hjZSUpIY3tWkpYLtZFlWsmG_DP3QrQ/s400/pressione-fiscale-italia-768x581.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Come si vede nella figura accanto, è dall'inizio degli anni '90 che la pressione fiscale si è sostanzialmente stabilizzata ben al di sopra del 40%, e negli ultimi anni attorno al 42%. Guarda caso, il momento di svolta verso l'alto coincide esattamente con il Trattato di Maastrischt e l'avvio delle politiche per entrare nell'euro. Chissà perché... </span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Bene. A questo punto uno dovrebbe chiedersi cos'è cambiato nei vincoli dello strozzinaggio europeo, se oggi si torna a parlare così allegramente di riduzione delle tasse. Ovviamente non è cambiato nulla. Anzi, ad esser precisi, qualcosa sta cambiando in peggio per almeno tre motivi. Intanto le nuove regole del Mes, ma pure quelle dell'Unione bancaria, sono tese a rendere più problematica la gestione del debito pubblico italiano. In secondo luogo, tira aria di una nuova crisi finanziaria. Infine, le simpaticissime "clausole di salvaguardia", lasciate in vita anche dal Giuseppi 2, sono lì a ricordarci come stanno le cose. </span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Per non farla troppo lunga limitiamoci a quest'ultimo aspetto, più che sufficiente a dimostrare la vacuità - peggio ancora, l'integrale disonestà intellettuale di certi discorsi. Mentre il duo Conte-Gualtieri galleggia sulla modestissima riduzione del "cuneo fiscale" (3 miliardi nel 2020, 6 nel 2021), il renziano Marattin spara una diminuzione complessiva dell'Irpef di 18 miliardi. Una cifra da far impallidire quelle della Lega, che nell'estate scorsa, quando ancora era al governo, fece rapidamente scendere i numeri della sua flat tax dai cinquanta miliardi iniziali, a trenta, a venti, attestandosi infine a dieci (ovviamente del tutto ipotetici) miliardi. </span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Il solito <a href="https://www.corriere.it/economia/tasse/20_febbraio_08/tagliare-l-irper-aumentando-l-iva-l-ipotesi-studio-governo-95fe79f4-4ab2-11ea-b474-2022aed4301a_preview.shtml?reason=unauthenticated&cat=1&cid=JBNuLGAp&pids=FR&credits=1&origin=https%3A%2F%2Fwww.corrier">Federico Fubini</a> ricordava ieri sulle pagine del Corsera il piccolo particolare delle "clausole di salvaguardia", quel meccanismo micidiale in base al quale l'Italia si lega le mani con l'Unione europea, impegnandosi anno dopo anno ad un aumento dell'IVA e delle accise se non diversamente compensato con altre tasse od altri tagli. Giusto per dare l'idea, si tratta di 20 miliardi per il 2021 e di 27 per il 2022. Sempre per dare l'idea, il totale di 47 miliardi rappresenta quasi il 3% del Pil! </span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Come ricordava <a href="https://sollevazione.blogspot.com/search?q=manovra+2020">Programma 101</a> nell'ottobre scorso, contestando il trionfalismo del duo Pd-M5s sul fisco:</span></span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«... le clausole di salvaguardia dell'IVA non sono state cancellate, bensì solo congelate per il prossimo anno. Ciò significa che già dalla primavera prossima ripartirà il solito tormentone su come rinviarle un'altra volta, condizionando così ogni possibilità di future manovre davvero espansive». </span></span></blockquote>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Eravamo stati facili profeti. Perfino un po' troppo ottimisti, visto che il tormentone è già ripartito e la primavera è ancora lontana. <br /><br />Come pensa il governo di far quadrare il cerchio di una qualche riduzione dell'Irpef nel quadro di un'austerità fiscale che stando nell'euro non potrà che continuare? La modesta impressione di chi scrive è che alla fine la montagna partorirà il solito topolino. Probabilmente scontentando tutti, sia chi avrà benefici troppo modesti, sia chi si ritroverà invece con aggravi insopportabili. Il giochino sembrerebbe quello di ridurre un po' le aliquote dell'Irpef, per poi recuperare (prevedibilmente con gli interessi) sul fronte dell'IVA, delle accise e (tagliandoli) degli sgravi fiscali. <br /><br />Nulla di diverso da quel che voleva fare l'ultraliberista Tria. D'altronde, quella di ridurre le imposte sul reddito, per aumentare invece quelle sui consumi, è un'idea tipicamente liberista. Che ha fra l'altro l'obiettivo di vanificare il principio costituzionale della progressività dell'imposizione fiscale, dato che se l'Irpef è l'unica imposta progressiva, IVA ed accise ovviamente non possono esserlo. Come si vede l'idea reaganiana della flat tax piace anche al cosiddetto "centrosinistra", non solo ad una destra che da sempre ne fa una bandiera. Ad esempio, secondo l'economista ed ex parlamentare dell'Ulivo prodiano Nicola Rossi (ce ne siamo occupati in <a href="https://sollevazione.blogspot.com/2017/08/flat-tax-la-tassa-che-piace-ai-ricchi.html">questo articolo del 2017</a>), l'IVA dovrebbe salire al 25%, la stessa percentuale della sua proposta di flat tax sull'Irpef, ma anche quella (lorsignori ringraziano, i futuri pensionati un po' meno) cui far scendere i contributi previdenziali. <br /><br />Se questo è lo schema di massima, ovviamente la sua realizzazione non potrà essere istantanea. Ecco allora che si parla per adesso di tagli agli sgravi fiscali, ma "solo selettivi", senza ulteriori precisazioni; di aumenti dell'IVA, ma "solo" sull'aliquota intermedia del 10%, mettendo nel mirino (chissà perché) sopratutto gli alberghi e i ristoranti. <br /><br />Come si vede siamo solo ai preliminari. Ma è chiaro che schiodato il principio l'intenzione è quella di andare ben oltre. D'altra parte - sul punto non ci ripeteremo mai abbastanza - non è pensabile un'uscita dall'austerità restando nell'Ue. Di questo se ne facciano tutti una ragione: sia gli europeisti a prova di bomba dell'attuale maggioranza, sia quelli a naso storto ma a schiena curva del cosiddetto "centrodestra". <br /><br />Dov'è infatti il vero problema? Chiunque guardi alle cose con spirito obiettivo non avrà difficoltà a riconoscerlo: esso (il problema) sta in quel 25% di Pil che manca all'Italia a causa dell'euro. Ragionando all'ingrosso, se non avessimo perso quel 25% del Prodotto interno lordo, le attuali entrate tributarie e contributive determinerebbero una pressione fiscale complessiva del 35%, contro quella di oggi superiore al 42%. <br /><br />Ridurre le tasse è dunque possibile, ma solo ad una condizione: quella di uscire dalla crisi. Ma siccome, i fatti stanno lì a dimostrarlo, non si esce dalla crisi senza uscire dalla gabbia europea, solo l'Italexit potrà dare una risposta al problema. Fuori da quella gabbia la riduzione fiscale potrà essere benzina per il rilancio dell'economia, dentro quella prigione si potrà solo tirare - un po' da una parte, un po' dall'altra - una coperta comunque troppo stretta per dare benefici reali al grosso della popolazione. <br /><br />Ecco perché l'attuale discussione sulle tasse è francamente ridicola. Bieca propaganda senza costrutto. Montagne di discorsi che produrranno non solo modestissimi topolini, ma nuovi e prevedibilissimi pasticci. Sproloqui di cui faremmo volentieri a meno. Conti senza l'oste destinati a durare lo spazio di un mattino. Tavoli di discussione in cui nessuno parla dell'unico commensale che conta davvero: il convitato di pietra chiamato euro. </span></span></div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-50013793338039800272020-02-10T12:24:00.000+01:002020-02-10T12:27:37.666+01:00CHI C'È DIETRO AL CORONAVIRUS<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUleKwt1odTIjFnTCldA9HHwJ7qHIHecZutIOMOqXh2UTi-i7Mm8oA18lSYnq4Yb_EmMJHQ8oao-YpnmX9CX78Yc9Prt9ubfoiiii-y2Ybd-SAhWaP60eGfxOk4a7WXem27XiUU3C7PYs/s1600/guerra+ibrida.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="566" data-original-width="800" height="282" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUleKwt1odTIjFnTCldA9HHwJ7qHIHecZutIOMOqXh2UTi-i7Mm8oA18lSYnq4Yb_EmMJHQ8oao-YpnmX9CX78Yc9Prt9ubfoiiii-y2Ybd-SAhWaP60eGfxOk4a7WXem27XiUU3C7PYs/s400/guerra+ibrida.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="color: blue;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sulla vicenda del <b><i>CoronaVirus </i></b>pubblicammo lo scorso 28 gennaio l'intervento di un lettore: <a href="https://sollevazione.blogspot.com/2020/01/terrorismo-biochimico-e-la-guerra-ibrida.html">TERRORISMO BIOCHIMICO E GUERRA IBRIDA</a>. <br />Di contro alla tesi ufficiale egli torna a difendere la sua tesi che si tratta in verità di una «azione di guerra Anglosassone messa in moto dall’avanguardia operativa MI6, che custodisce e attua i piani strategici dello Stato profondo occidentale più di quanto lo sappia fare la americana CIA».</span></span><br />
<span style="color: blue;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il lettore non porta a favore della sua tesi alcuna evidenza, il suo ragionamento è del tutto congetturale — metodo inconfondibile dei "complottisti". Pubblichiamo pur senza condividere.</span></span><br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Lo Stato profondo sionista e anglosassone ha riconquistato Trump su tutta la linea, come è evidente: dall’omicidio di Soleimani ed Abu Mahdi al-Muhandis al deal israelosaudita antipalestinese, dal sostegno su tutta la linea ai ribelli antisiriani all’attivo supporto ai sauditi in Yemen, Trump altro non è che la continuazione dell’obamismo e lascia stupiti che tutti gli analisti antagonisti continuino a giustificarlo rappresentanadosi un Trump che non esiste. <a href="https://www.ilmattino.it/primopiano/cronaca/coronavirus_armi_biologiche_cina_laboratorio-5007121.html">Vari ufficiali israeliani, per bocca di <i>Shoham</i>,</a> ritengono essi stessi che il <i>Coronaviru</i>s sia una azione di guerra frutto di un programma segreto cinese di armi batteriologiche-chimiche, anche se si guardano bene dal rivelare la bandiera del mandante.</span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span><span style="color: #444444;"></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> Il Coronavirus è una azione di guerra ibrida nanotecnologica, che agisce sulle nanoparticelle. In tale ambito sono ad esempio stati creati tessuti “multifunzionali”, caratterizzati da proprietà altamente innovative, come ad esempio tessuti antibatterici, idrorepellenti, antistatici, antifiamma, ed anche tessuti capaci di esibire particolari proprietà ottiche e cromatiche. Negli ultimissimi sperimenti, per la degradazione di inquinanti organici e inorganici, presenti in concentrazioni non elevate in acque di superficie ed in atmosfera, si sono sviluppati tessuti impregnati di materiali fotoattivi, come il biossido di titanio (TiO2, o titania), dal costo non alto e dalla sorprendente stabilità chimica e termica. In questo contributo viene presentata l’applicazione di nanoparticelle di TiO2 su substrati tessili, poliestere e cotone, al fine di ottenere <i>smart textiles</i>; i cosiddetti tessuti intelligenti sono stati capaci di abbattere non solo macchie o odori, ma anche inquinanti ambientali per applicazioni in ambito domestico. Il materiale fotocatalitico è stato ottenuto con sintesi sol-gel con resa elevata e con bassa <table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn8q9iQGwzZtOCOaszmJdLt2FdRAcZPYs0hpAyF9asP9UGoA4pqPpHIf4Vp8X_QsRS1JWamH8QatQgBekOsgOgqvWkye_mbrZRxGWvI7jTfWoF54em3D_QcE0fEg-Y8YHzdw4BBCv9HTs/s1600/16-Figure1-1.png" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="582" data-original-width="946" height="245" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn8q9iQGwzZtOCOaszmJdLt2FdRAcZPYs0hpAyF9asP9UGoA4pqPpHIf4Vp8X_QsRS1JWamH8QatQgBekOsgOgqvWkye_mbrZRxGWvI7jTfWoF54em3D_QcE0fEg-Y8YHzdw4BBCv9HTs/s400/16-Figure1-1.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="color: #990000;"><b>cos'è la <i>Hybrid Warfare</i></b></span></span></td></tr>
</tbody></table>
temperatura, ed è stato successivamente depositato sui tessuti con un processo <i>dippad-dry-cure</i>. Di conseguenza, non sorprende che taluni scienziati militari russi, i più vicini alla tragedia del popolo cinese ed i più positivamente operativi, hanno precisato che possiamo, a fini terapeutici, aggredire il virus, che ha i caratteri patologici della irreversibilità, solamente per prassi di analogia come avviene con gli antivirali di largo spettro, ma non direttamente (1). La via terapeutica più realistica sarebbe perciò, allo stato attuale, quella di una potente operazione antivirale che riesca a fermare e invertire il flusso dell’ “antiprogrammazione” messa artatamente in moto nel circolo programmato del DNA.</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /> La stessa vicenda del cosiddetto “medico eroe” presenta moltissimi lati oscuri e di difficile decifrazione. Con ogni probabilità Li Wenliang è stato prima portato alla ribalta, poi ucciso e colpito con uno scopo mirato dalla fazione filoccidentale. <b>E con ogni probabilità, proprio tale vicenda mostra la presenza di una forte quinta colonna interna di generali cinesi, protetta da fazioni del Partito comunista cinese, che avrebbero attivamente supportato l’azione di guerra Anglosassone</b>. La regia potrebbe dunque essere la medesima, da Hong Kong al <i>Coronavirus</i>. </span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ed il fine quale potrebbe essere? Portare la Cina socialista al tavolo del <i>deal </i>e della spartizione mondiale contro Iran e Russia. A differenza dell’Unione Sovietica nel 1945, la dirigenza neo-Confuciana e socialista di Xi Jinping non ne ha voluto sapere di assecondare la linea Rotschild-Kissinger, che è in definitiva la linea della <i>City</i> e dell’MI6. </span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Tale linea ieri significò “pace globale”, spartizione mondiale Usa-Urss a Yalta con il terrore atomico dispiegato su base planetaria e il genocidio infame e terribile dell’eroico popolo giapponese che, legittimamente, non voleva arrendersi all’imperialismo razzista bianco-occidentale. Oggi significherebbe spartizione della immensa Russia, degradata a colonia sub-regionale con concessioni Usa, Gran Bretagna e Cina, e annientamento dell’Iran islamico e sovrano. </span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">I vari tentativi di uccidere il Presidente Putin, denunciati in sedi pubbliche ma senza la dovuta risonanza, rimandano agli stessi mandanti ed alla stessa regia. Occorre dunque augurarsi che la dirigenza Xi Jinping riesca a resistere a questo assalto anglosassone, contrastando il progetto dei filoccidentali, sino a emarginare compiutamente il tentativo di pervenire a una nuova Yalta russofoba e antislamica. </span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Come è sempre stato storicamente, il partito anglosassone incarna la linea della guerra di civiltà, del terrore atomico, dello sterminio su larga scala tramite pulizia etnica e genocidio di obiettivi civili, della Menzogna storica e della demonizzazione della potenza sconfitta usata come azione di depistaggio politico e geopolitico. Il <i>Coronavirus </i>sarebbe solo l’ennesima arma di una sporca guerra e di una <i>Dirty War</i> che gli imperialisti anglosassoni e occidentali hanno dichiarato al genere umano da secoli. <br /> <br /> <br /> NOTE<br /> <br /> (1) ore 15.00 Notiziario: TG24 flash 07.02.2020: canale 27<br /> <br /> </span></span></div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-23516127843334647472020-02-10T09:53:00.001+01:002020-02-10T10:00:07.122+01:00LA NOSTRA LOTTA di Movimento '48 e MPL-Programma 101<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgH1RqlrFluU2vdw_GiUgDUNwcLRVTx2Xdg5piTiNmmocMYvwdWEzJDDN810i7N4aizTQ2lIRbrGEK2UoDhsOwjdEUYy6qxCfzag_XmAEBKgHCkgofp4adMtxnbSdiOWwx_XMLz9AsedRM/s1600/forco1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="183" data-original-width="275" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgH1RqlrFluU2vdw_GiUgDUNwcLRVTx2Xdg5piTiNmmocMYvwdWEzJDDN810i7N4aizTQ2lIRbrGEK2UoDhsOwjdEUYy6qxCfzag_XmAEBKgHCkgofp4adMtxnbSdiOWwx_XMLz9AsedRM/s320/forco1.jpg" width="320" /></a></div>
<h2 style="text-align: left;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">DICHIARAZIONE DI RAPPORTI FRATERNI TRA MPL-P101 E M-48 </span></span></span></span></h2>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br />«La lotta di liberazione delle classi subalterne non ha futuro se queste perdono memoria di se stesse. <br /><br />Questa lotta esige identità, e questa è data dall’incontro tra idee forti e altrettanto solide radici storiche. </span></span><br />
<a name='more'></a><br />
<a href="https://www.blogger.com/null" name="more"></a><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br />Il<u> </u><b><a href="http://programma101.org/"><u>Movimento Popolare di Liberazione</u> </a>(</b>P101) e l’<a href="http://www.giovineitalia.org/"><u><i>organizzazione giovanile <b>Movimento '48</b></i></u></a>
si considerano eredi della migliore tradizione di pensiero e d’azione
del movimento rivoluzionario italiano. C’è un filo rosso che unisce noi
alla generazione che si gettò con ardore nella lotta per l’unità e
l’indipendenza dell’Italia, a quella che combatté per evitare l’avvento
del fascismo e gli resistette, a quella che armi in pugno combatté per
la liberazione nazionale e la fondazione della Repubblica, a quella che
successivamente animò il più potente movimento operaio d’Occidente. Al
contempo raccogliamo l’eredità della grande ondata delle lotte di
liberazione dei popoli oppressi dall’imperialismo. Come sinistra
patriottica critico è invece il nostro giudizio sulla “nuova sinistra”
post-’68, che in larga parte è finita, seguendo quella “storica”, nel
campo nemico. <br /><br />La politica è lotta incessante affinché diventino
egemoni determinate idee valori e interessi. Essa implica un atto
preliminare: l’individuazione del nemico. Il sistema capitalistico non
solo si fonda sull’oppressione del popolo lavoratore e della maggioranza
dei cittadini, è strutturato per impedire la loro liberazione. Creando e
riproducendo ingiustizie e diseguaglianze sociali questo sistema ha un
carattere antagonistico. Se ad un polo ci sono oppressi a quello
opposto ci sono oppressori. Nostri nemici sono queste belve (convinte
come sono che noi esseri umani non saremmo che lupi egoisti condannati a
sbranarci a vicenda), anche quando si travestono da agnelli. </span></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4b7jgmv2i8j6OeNV2RWWpAlVb0J_WH0TcswhVYLxZArMyK87_91Eql2f-Yenn7MZXl2DvpeXeN5VC1JAJAPw3tw3QXV_aNWePFhyphenhyphenqrfUQng9t1rbN8R4GU93lwQxSl927VT8zKrpeynw/s1600/sinistra+patriottica.png" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="574" data-original-width="792" height="231" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4b7jgmv2i8j6OeNV2RWWpAlVb0J_WH0TcswhVYLxZArMyK87_91Eql2f-Yenn7MZXl2DvpeXeN5VC1JAJAPw3tw3QXV_aNWePFhyphenhyphenqrfUQng9t1rbN8R4GU93lwQxSl927VT8zKrpeynw/s320/sinistra+patriottica.png" width="320" /></a></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Noi facciamo tesoro della storia di cui siamo figli, fatta di sconfitte e
vittorie, di avanzate e ritirate. Abbiamo imparato che merita la
fiducia del popolo solo quell’avanguardia umana e politica che tiene
fede alla sua promessa di lottare fino alla vittoria finale. Vittoria
che consiste nella conquista del potere statale da parte del popolo,
vittoria che non si può ottenere senza la più larga e organizzata
sollevazione rivoluzionaria. Che il rovesciamento delle classi dominanti
sia pacifico, come ci auguriamo, o violento, non è mai dipeso da chi
stava sotto bensì da chi stava sopra, che sempre ha dimostrato di non
voler cedere privilegi e potere. Quali che siano le modalità e la via
che vorremo e dovremo percorrere, la nostra stella polare era e resta
una società socialista, libertaria e democratica. Il fallimento dei
tentativi sin qui seguiti ci aiuta ad evitare quegli errori ed orrori.
Il socialismo che vogliamo è descritto a grandi linee nei documenti di
P101 “I Dieci comandamenti. Il socialismo che vogliamo” (gennaio 2013) e
“ Il socialismo a misura d’uomo, un socialismo per l’Italia” (dicembre
2015). <br />
<br />
Il carattere antagonistico del sistema viene meglio alla luce nei suoi
momenti di sua crisi organica. Organica è la crisi in cui il sistema è
entrato da un decennio. Dopo decadi di neoliberismo sfrenato sono
aumentate le ingiustizie e le diseguaglianze sociali: ad una minoranza
di depravati che concentra nelle sue mani enormi ricchezze e tutto il
potere, fa da contraltare l’inasprimento delle tribolazioni di un’ampia
maggioranza, la cui sofferenza si manifesta ad ogni livello, fino
all’infelicità esistenziale. Il capitalismo iper-finanziarizzato e
plutocratico, portata l’umanità verso il baratro di una catastrofe
combinata economica, militare ed ecologica, non sembra in grado di fare
marcia indietro. L’Unione europea, artefice e frutto amarissimo di
questa dissennata finanziarizzazione neoliberista, è ora vittima di
questa crisi storico-sistemica, ed è destinata a soccombere. Non
dobbiamo agire affinché ciò non avvenga ma, al contrario, lottare per
accelerare la sua dipartita. Le nazioni possono e debbono tornare
pienamente sovrane, la democrazia ripristinata, il potere consegnato ai
popoli. <br />
<br />
L’Italia è il Paese che ha pagato a caro prezzo la
iper-finanziarizzazione neoliberista e l’adesione all’Unione europea.
Non ha scampo se non quello di un declino storico, se non esce dalla
gabbia, se non riconquista la piena sovranità: politica, istituzionale,
economica e monetaria. L’Italexit, la rottura della gabbia dell’Unione
europea (e della NATO) che tengono incatenato il nostro Paesi ad un
regime di sudditanza, non è per noi solo un <br />
</span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSlvOs7QJN25OpEBSfPv5x6LpfrzoyopIBG1GKPvabuw6xTG1QUhQIu5Hf9_gYjkmYdU2itGVPT-c-riIlPSMBeiOXeAAq6rMeS2jSG6w0wo1rbYzHGNChf92gcQcRQg1PfH2j7p5RCsY/s1600/giovani-patrioti.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="308" data-original-width="600" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSlvOs7QJN25OpEBSfPv5x6LpfrzoyopIBG1GKPvabuw6xTG1QUhQIu5Hf9_gYjkmYdU2itGVPT-c-riIlPSMBeiOXeAAq6rMeS2jSG6w0wo1rbYzHGNChf92gcQcRQg1PfH2j7p5RCsY/s320/giovani-patrioti.jpg" width="320" /></a></span></span></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">
auspicio, è un obbiettivo imprescindibile. Esso implica una battaglia
paziente ma tenace per contrastare e battere le forze politiche interne
che fanno capo all’élite neoliberista e che hanno tutto l’interesse a
svendere gli ultimi brandelli di sovranità nazionale. Contro i due
blocchi di centro-sinistra e di centro-destra occorre adoprarsi per dare
vita ad un terzo polo democratico alternativo. Un terzo polo di massa
che punti ad essere una forza motrice della mobilitare i cittadini, che
sappia poi costruire un largo fronte popolare senza il quale non
otterremo la liberazione nazionale — e senza questa non avremo quella
sociale. Di questo fronte, ne siamo sicuri, saranno protagoniste le
giovani generazioni, verso le quali occorre rivolgersi in via
prioritaria per portarle fuori dal torpore e dall’apatia politica. Il
loro risveglio sarà il segnale della rinascita popolare, democratica e
nazionale. <br />
<br />
Su queste basi il Movimento Popolare di Liberazione (P101) e
l’organizzazione giovanile Movimento 48, allo scopo di dare seguito
all’accordo politico, stabiliscono quanto segue: </span></span><br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">(1)
svolgere riunioni congiunte regolari dei rispettivi organismi
dirigenti e di consultarsi stabilmente per concordare comuni prese di
posizione; </span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">(2) attuare, ogni volta che entrambi lo ritengano necessario, azioni pubbliche congiunte; </span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">(3) realizzare seminari di formazione politica per i rispettivi militanti; </span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">(4) pubblicare con regolarità sui rispettivi organi di comunicazione contributi, scritti o filmati dell’uno e dell’altro; </span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">(5) aiutarsi reciprocamente in caso di bisogno; </span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">(6) agire di concerto per rafforzare Liberare L’Italia e portare a compimento il suo processo costituente».</span></span></blockquote>
<br />
<b><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Movimento Popolare di Liberazione (Programma 101)</span></span></b><br />
<b><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Movimento '48</span></span></b><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">17 gennaio 2020 <br /> </span></span></div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-46470638691265434392020-02-09T07:30:00.000+01:002020-02-09T10:58:36.277+01:00IN SARDEGNA? SIAMO COME IN GRECIA di Giancarlo D'Andrea<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJJdtH1HgVjzTx2UujFdQlAKqIftNtJlDV3CeaxQO-Dn9F5MJjnAbhPmzSkN1uDay6IWx_Qs7PhnmWKtac63vXVKQfnhTrz5wyMApFWrYQtyGvr5cimifUmRFm11N8FSqmESlLCOhvMvU/s1600/sardegna-grecia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="889" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJJdtH1HgVjzTx2UujFdQlAKqIftNtJlDV3CeaxQO-Dn9F5MJjnAbhPmzSkN1uDay6IWx_Qs7PhnmWKtac63vXVKQfnhTrz5wyMApFWrYQtyGvr5cimifUmRFm11N8FSqmESlLCOhvMvU/s400/sardegna-grecia.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Buongiorno Italia: qui Sardegna,Grecia !<br /><br />Mi soffermavo recentemente su Sollevazione —<a href="https://sollevazione.blogspot.com/2020/01/patsori-sardi-piove-sul-bagnato-di.html">Pastori sardi piove sul bagnato</a> — sulla vicenda delle oltre 5000 aziende agro-pastorali che rischiano il fallimento a causa dei diktat EU, dell’insulsaggine delle amministrazioni regionali e per lo strozzinaggio delle banche , cosa che comporterà a caduta un peggioramento della situazione sociale in Sardegna che sta lentamente , ma inesorabilmente arrivando allo stremo e alla disperazione.</span></span><br />
<a name='more'></a><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /> <br />Quando mi sono imbattuto nel rapporto Italia 2020 dell’Eurispes presentato lo scorso 30 Gennaio : dati freschi freschi sulla situazione sociale nell’Isola.<br /> <br />“ Il 40% dei sardi ha dovuto rinunciare a visite specialistiche per disturbi o patologie specifiche per risparmiare.<br /><br />Il dato, che accomuna l'Isola e la Sicilia, è pari a quasi il doppio della media rilevata in altre regioni (dato nazionale del 20%)…. un italiano su cinque (20%) ha rinunciato a terapie ed interventi medici o a sottoporsi a visite per la cura di patologie specifiche (20,1%) nelle isole il dato è il doppio”.<br /><br />A livello nazionale, per contenere le spese nell'ultimo anno, il 32,5% degli italiani ha rinunciato a effettuare controlli medici e di prevenzione e il 27,3% ha tagliato sulle spese dentistiche; il 24,8% ha fatto a meno di trattamenti e interventi estetici: in Sardegna si raddoppia !<br /><br />Se a questo dato aggiungiamo che nell’Isola il 38% degli studenti abbandona le scuole medie superiori e il 34% abbandona l’università per motivi economici , ci rendiamo conto della grave situazione sociale che ogni giorno peggiora in Sardegna.<br /><br />Si rinuncia alle cure mediche e all’istruzione per ragioni economiche , e se la situazione non esplode ancora è per il retroterra di piccole , ma vitali, attività agricole che molte famiglie sarde ancora conservano che consente a disoccupati , commercianti , artigiani , rovinati dalla lunga e profonda crisi di questi anni, ancora di sopravvivere, la stessa cosa non vale per le Partite Iva e i commercianti che vivono nelle città e che non possono godere del sostegno del poco di sostegno della famiglia che vive in campagna.<br /><br />Nelle città i commercianti , gli artigiani, le vere e le false Partite Iva , chiudono le loro attività sopraffatti dal peso della tassazione che arriva al 65% e cominciano a fare la fame: il banco alimentare e la Caritas vedono crescere i propri utenti ogni settimana.<br /><br />Del resto i dati della disoccupazione , purtroppo non altrettanto aggiornati, parlano chiaro : il tasso di disoccupazione è salito dal 12,2% di dieci anni fa al 15,4 , in particolare il dato del lavoro giovanile, con la percentuale di disoccupati si attesta al 35,7% dell'anno scorso.<br /><br />A fronte di un numero di residenti nell'Isola stabile, che si attesta intorno a un milione e 640mila persone in totale gli occupati in Sardegna sono 582 mila: 2 sardi su 3 non lavora .<br /><br />Ormai la Sardegna è più vicina alla Grecia che al resto del Paese e i processi sociali in atto tendono ad un peggioramento della situazione : fino a quando ?<br /><br />Se è vero che sotto l’eurodittatura sta esplodendo la contraddizione tra il Centro e la Periferia, i Gilet Gialli in Francia insegnano , allora il Centro del Potere a Bruxelles e Roma deve stare attento perché la Sardegna è periferia della periferia !</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b><span style="color: red;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sostieni SOLLEVAZIONE e P101</span></span></span></b></span></div>
</div>
<div style="text-align: center;">
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</div>
</div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-35211255231031463842020-02-08T10:11:00.001+01:002020-02-08T10:11:04.974+01:00 DOVE ANDREMO CON GLI XENOBOT di Khaled Diab <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0-QHj8tUX7i11E9W56VZwq02ShyiGOwTl02dfkDmYfxY5H46iVTI7Hi6umGBEc3eXDVLlO9lFZOFdl-8Bht4bx22MBknkeHbYw62BQWS-3byiJrqLtOjP6fIKrXaAXb11SSklda_BNzw/s1600/xenobot-rana-robot.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="720" height="221" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0-QHj8tUX7i11E9W56VZwq02ShyiGOwTl02dfkDmYfxY5H46iVTI7Hi6umGBEc3eXDVLlO9lFZOFdl-8Bht4bx22MBknkeHbYw62BQWS-3byiJrqLtOjP6fIKrXaAXb11SSklda_BNzw/s400/xenobot-rana-robot.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="color: blue;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Qui sia parla di <a href="https://www.ilquorum.it/cosa-sono-gli-xenobot-organismi-viventi-programmabili-meta-robot-e-meta-dna-di-rana/">XENOBOT,</a> organismi viventi programmabili, metà robot e metà DNA di rana.</span></span><br />
<span style="color: blue;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Più sotto un intervento che pone dubbi dirimenti e domande cruciali sui rischi incommensurabili e sull'esito delle attuali ricerche e manipolazioni genetico-macchiniche.</span></span><br />
<span style="color: blue;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Sullo stesso tema pubblicammo</span></span><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><a href="https://sollevazione.blogspot.com/2018/04/biotecnocrazia-e-ingegnerizzazione-dei.html"> BIOTECNOCRAZIA E INGEGNERIZZAZIONE DEI VIVENTI. </a></span><br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<br />
<div style="text-align: left;">
</div>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"></span><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"></span><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">La genesi della vita robotica e il futuro dell'umanità </span></span></h2>
<span style="color: #444444;"><i><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"> La creazione dei primi robot "viventi" solleverà la domanda: cosa significa essere umani? </span></i></span><br /><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"></span></span><br /><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"> di Khaled Diab*</span><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"></span><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"></span></span><br /><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><br />Sembra roba da fantascienza. Gli scienziati hanno creato quelli che sono stati descritti come i primi robot viventi in laboratorio, e lo hanno fatto provando prima diverse combinazioni usando un "algoritmo evolutivo", quello che si può chiamare e-evoluzione. <br /><br />Prima che i lettori inizino a immaginare androidi fatti di carne, dovrei sottolineare che questi "xenobot" sono larghi meno di un millimetro e la cosa più vicina agli arti sono due monconi che usano per nuotare attraverso i liquidi per settimane senza richiedere ulteriore nutrizione. Sono costituiti da cellule staminali embrionali prelevate dalla rana artigliata africana, conosciuta scientificamente come Xenopus laevis, che ha ispirato il nome dei piccoli robot. <br /><br />Gli scienziati hanno utilizzato cellule cardiache che agiscono come pistoni in miniatura e cellule della pelle che tengono insieme il pacchetto. Il livello di sofisticazione implicato in questa impresa di bioingegneria suggerisce che, mentre le glorie tecnologiche del passato consistevano in grandi opere e mega-progetti, i più grandi risultati del 21 ° secolo si trovano nel microscopico, in nano-scale e scale quantiche. <br /><br />Sviluppate da ricercatori della Tufts University, dell'Università del Vermont e del Wyss Institute di Harvard, queste impressionanti macchine biologiche in miniatura (o dovremmo chiamarle creature?), che possono ripararsi o guarire se stesse quando danneggiate, hanno potenzialmente molteplici usi benefici. <br /><br />Questi includono la pulizia delle microplastiche che inquinano i nostri oceani e altri materiali tossici, nonché possono fungere da vettori per la consegna di farmaci all'interno del nostro corpo, per eseguire procedure chirurgiche e altre applicazioni mediche. A differenza dei robot e delle macchine convenzionali che possono inquinare l'ambiente per molto tempo dopo che le loro vite utili sono scadute, gli xenobot hanno il vantaggio di essere completamente biodegradabili, abbattendosi in modo innocuo dopo che "muoiono". <br /><br />Inoltre, tali "macchine biologiche" sono, in linea di principio, più versatili e robuste rispetto alle loro controparti inanimate. «Se i sistemi viventi potessero essere progettati continuamente e rapidamente ab initio e implementati per servire nuove funzioni, la loro innata capacità di resistere all'entropia potrebbe consentire loro di superare di gran lunga le vite utili delle nostre tecnologie più potenti ma statiche», affermano i ricercatori. <br /><br />Tuttavia, malgrado non mi classifichi come xenobotofobico, trovo che le possibili ricadute dei biobot e i loro potenziali usi negativi futuri siano piuttosto inquietanti, nonostante le eccitanti possibilità che presentano. <br /><br />Né i ricercatori nel loro articolo scientifico che descrivono i risultati né i media che ne hanno parlato degli xenobot sembrano aver considerato il potenziale dannoso e distruttivo di questa tecnologia. Tuttavia, questo esiste e deve essere attentamente considerato al fine di evitare le pericolose insidie che ci attendono. <br /><br />Mani sbagliate potrebbero trasformare i biobot da macchine curative a bio-armi. Invece di fornire farmaci curativi al corpo, potrebbero essere usati per mutilare o uccidere. Potrebbero essere utilizzati per agire come sicari ideali, commettendo l'omicidio perfetto. <br /><br />Dati i ritmi del progresso tecnologico, non può essere troppo lontano il giorno in cui saranno sviluppati biobot che potranno rilasciare tossine o virus mortali in profondità nel corpo, attaccare le vulnerabilità in un individuo con DNA su misura, simulare una malattia terminale o persino eseguire mortali microchirurgie prima di autodistruggersi e dissolversi nel flusso sanguigno, rendendo irrintracciabili questi assassini invisibili. Potrebbero anche essere progettati e utilizzati per attaccare intere popolazioni, sia come atti di guerra biologica che di bioterrorismo. <br /><br />Anche ove si riuscisse a controllare il potenziale maligno intenzionale e/o l’uso improprio, esiste anche il rischio fi danno accidentale. Ad esempio, i ricercatori indicano la possibilità futura di dotare i biobot di sistemi riproduttivi per garantire che possano essere (ri) prodotti su larga scala. Tuttavia, come possiamo essere certi che si atterranno al codice della loro programmazione e produrranno solo il numero necessario di discendenti che vivranno la durata della vita richiesta? <br /><br />Comprendiamo abbastanza l'evoluzione per essere certi che queste nuove forme di vita che creeremo non si libereranno dei vincoli che abbiamo progettato per loro e muteranno in modi inaspettati e potenzialmente rischiosi? <br /><br />Al di là delle applicazioni pratiche e delle errate applicazioni, ci sono dimensioni etiche di vasta portata, per non parlare delle implicazioni socioeconomiche e culturali per l'umanità. <br /><br />Sfocando (ulteriormente) le linee tra l'inanimato e l'animato, come definiremo la vita in futuro? Ogni cosa fatta di tessuto organico, non importa quanto semplice e sintetico, continuerà ad essere considerata come forma di vita o avremo bisogno di nuove categorie? <br /><br />Che diremo del valore relativo delle macchine-viventi? Un semplice xenobot è superiore a un robot sintetico altamente sofisticato, come Asimo e altri robot specializzati, perché uno è "vivente" e l'altro presumibilmente no. <br /><br />Se l'intelligenza e la sensibilità sono considerate alcuni dei tratti distintivi dell'umanità, dovremo iniziare a concedere alle macchine intelligenti gli stessi diritti, poiché "l'intelligenza artificiale" continua a raggiungere e persino a superare la sua forma umana? <br /><br />Uno dei problemi tecnologici più controversi del momento sono i diritti alla privacy dei dati. Potremo raggiungere in futuro un punto in cui i dati stessi avranno bisogno e godranno si diritti? Ad esempio, se un giorno si considererà che robot e computer sono diventati veramente intelligenti e sensibili, i loro sistemi di dati richiederanno presumibilmente protezione da cancellazioni dannose, il che equivarrebbe a omicidi o modifiche involontarie, che violerebbero la loro libertà di scelta. <br /><br />Poi ci sono le domande esistenziali che questo progresso tecnologico solleva. Sebbene la tecnologia abbia da tempo reso obsoleto il lavoro di milioni di professioni, essa ha generalmente agito da duplicatore e aiuto per un'umanità che controllava l'innovazione. Tuttavia, stiamo rapidamente raggiungendo lo stadio in cui le nostre creazioni tecnologiche non solo sminuiscono le nostre capacità fisiche ma anche le nostre capacità mentali e, presto, le capacità intellettuali. <br /><br />Quando finalmente costruiremo o svilupperemo macchine che sono chiaramente non solo più intelligenti di noi ma che possiedono anche un chiaro senso di sé e autonomia, saremo in grado di continuare a controllarle e, se lo facessimo, sarà una forma ingiusta di sottomissione o addirittura schiavitù? <br /><br />Al fine di sfuggire alla possibile inevitabilità della nostra obsolescenza e ai limiti fisici dei nostri corpi, possiamo decidere di fonderci con le nostre creazioni tecnologiche. Potremmo aggiornare o modificare i nostri corpi in tutto o in parte, nonché caricare o aggiornare i nostri sistemi operativi mentali. Chissà, alcuni potrebbero persino decidere di sfuggire ai vincoli fisici imposti dai nostri corpi mortali e vulnerabili e scaricare la loro mente e "spirito" in un post-mondo virtuale simulato, trasformandosi in puro codice metafisico. <br /><br />Modifiche radicali future ai nostri stati fisici o mentali, specialmente se divergenti tra le specie, solleveranno la domanda più grande e fondamentale di tutte: cosa significa essere umani? </span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"></span></span><br />
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><br /><br />* Fonte: <a href="https://www.aljazeera.com/indepth/opinion/genesis-robotic-life-future-humanity-200205135341449.html">al jazeera </a>del 7 febbraio 2020<br />** Traduzione a cura di SOLLEVAZIONE</span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"></span></span><br /><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-89887907562678724242020-02-08T09:09:00.002+01:002020-02-08T09:09:50.453+01:00FOLIGNO: INCONTRO CON GIULIETTO CHIESA<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpoXvy-wUNeF6skWHZ86CjK6_AMDf1hfixWxhKYHElY_40_1fh9KQKHKVYLuBBORLiznh3VcYwY2_fZ_9TqNxeHL8I5N3juwRqThFGreR0sVnk0TWoqOOECJMQ5ZePbD-NKqmySF9f52s/s1600/chiesa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="328" data-original-width="551" height="237" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpoXvy-wUNeF6skWHZ86CjK6_AMDf1hfixWxhKYHElY_40_1fh9KQKHKVYLuBBORLiznh3VcYwY2_fZ_9TqNxeHL8I5N3juwRqThFGreR0sVnk0TWoqOOECJMQ5ZePbD-NKqmySF9f52s/s400/chiesa.jpg" width="400" /></a></div>
<i><b><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">VENTI DI GUERRA</span></span></b></i><br />
<i><b><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">IRAN, LIBIA, SIRIA, YEMEN. UCRAINA...</span></span></b></i><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"> «L'ITALIA RIPUDIA LA GUERRA COME STRUMENTO DI OFFESA ALLA LIBERTà DEGLI ALTRI POPOLI».</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Oggi a Foligno, alle ore 17:00, presso l'Albergo Le Mura, incontro pubblico con Giulietto Chiesa.</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">L'incontro è promosso da <b>Futuro Collettivo</b> a da <b><a href="https://www.liberiamolitalia.org/">Liberiamo l'Italia</a></b></span></span><br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMfSUMt97iV40RXsxh0ranJqEzJq8lawkrMyRkQI84YmKY5I9c6nPZEzToSyM5iPeMOxEkKMwxrITJWIoI1TI-ynlGPkzcjuaA9FURr-aYKbvH20fxqNHK9_UIXGXCeuWILF2z_EDrcjY/s1600/G.-Chiesa-a-Foligno.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="579" data-original-width="409" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMfSUMt97iV40RXsxh0ranJqEzJq8lawkrMyRkQI84YmKY5I9c6nPZEzToSyM5iPeMOxEkKMwxrITJWIoI1TI-ynlGPkzcjuaA9FURr-aYKbvH20fxqNHK9_UIXGXCeuWILF2z_EDrcjY/s640/G.-Chiesa-a-Foligno.jpg" width="452" /></a></div>
<br /></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibZ7xSXhrQIVD5YOKL0PLSJP6mjCmibF_J4LcUF3a7JTfe18TWINT1MAcpzIRDX8aEb7CFVdtA2w-3gNmbBQfzENl7mewH2aorssiTUW76A7QUgicL_Xc5D2I0VpnMOpilOW9SD9vSZeo/s1600/sinistra+fucsia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="340" data-original-width="607" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibZ7xSXhrQIVD5YOKL0PLSJP6mjCmibF_J4LcUF3a7JTfe18TWINT1MAcpzIRDX8aEb7CFVdtA2w-3gNmbBQfzENl7mewH2aorssiTUW76A7QUgicL_Xc5D2I0VpnMOpilOW9SD9vSZeo/s400/sinistra+fucsia.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="color: blue;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Marco Revelli</b>, ex-Lotta Continua, è da tempo diventato un intellettuale di regime. <br />Non fosse chiaro egli lo ribadisce rispondendo ad uno nostro compagno che aveva postato sulla sua pagina facebook un intervento di <b>Carlo Formenti</b>.<br />Vale la pena leggere a che punto di idiozia politica il Revelli è giunto e quindi la risposta di Formenti.</span></span><br />
<a name='more'></a><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">* * *</span></span></div>
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Questa la definzione che di me da Marco Revelli in un commento al post di un amico che ha condiviso una mia nota: </span></span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">«Non capisco perché diffondere queste sciocchezze di un sovranista che crede di essere rivoluzionario e parla sempre più il linguaggio della destra nazional-populista. (...) Chi oggi porta acqua al mulino di Salvini attaccando le piazze democratiche che cantano <i>bella ciao</i> non ha più nulla ma proprio nulla di sinistra».</span></span></blockquote>
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Qui di seguito la mia risposta</span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /> Caro Marco io infatti non sono di sinistra, sono comunista che non è esattamente la stessa cosa. Del resto non ho bisogno di ricordarlo a te che da tempo (direi da "Oltre il Novecento") sei divenuto anticomunista per poi allinearti progressivamente a quel liberalismo progressista che esprime gli interessi delle classi medie "riflessive", europeiste "critiche" e alleate con le élite del capitalismo globalizzato e finanziarizzato. </span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Ciò detto il fatto che tu (con affermazioni di stile paradossalmente stalinista — ma in fondo non tanto paradossalmente, visto che la sinistra politicamente corretta è più "orwelliana" dei marxisti lenisti degli anni Trenta) mi accusi di portare acqua al mulino di Salvini perché non mi faccio incantare dai <i>Bella ciao</i> delle <i>Sardine</i> (credo che i partigiani si rivoltino nella tomba al sentire le loro canzoni su quelle labbra) non mi fa nemmeno più incazzare. Queste patetiche accuse di "rossobrunismo" mi ispirano solo tristezza perché arrivano da persone che un tempo, prima della loro conversione al liberalismo, stimavo.</span></span></div>
<div class="blogger-post-footer">per contatti con sollevAzione: sollevazione@gmail.com</div>SOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-42455877453446034102020-02-07T08:43:00.001+01:002020-02-07T08:43:18.796+01:00MES: IL SUPERSTATO DI POLIZIA ECONOMICA di Alessandro Somma<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWT5ZdouUzYKH0td8BJ0MqO3rMiR1upui7wjcH-ARnEfIXjcqCOKUkqcLOTa6AFJ6-2s2bZPfs3-bLTZVF42nyTuu9O9a2U_OHOmaVW5hIj0ElcyH0182xVm6HuMqRy8QEsG6v4Rvz4W4/s1600/patrioti-.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="350" data-original-width="616" height="181" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWT5ZdouUzYKH0td8BJ0MqO3rMiR1upui7wjcH-ARnEfIXjcqCOKUkqcLOTa6AFJ6-2s2bZPfs3-bLTZVF42nyTuu9O9a2U_OHOmaVW5hIj0ElcyH0182xVm6HuMqRy8QEsG6v4Rvz4W4/s320/patrioti-.jpg" width="320" /></a></div>
<h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><strong>Un Superstato di polizia economica</strong></span></span></span></h2>
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><strong> </strong></span></span></span>
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Nel corso degli anni l’<strong>Europa</strong> unita è divenuta un
catalizzatore di riforme che elevano il principio di concorrenza a
paradigma dello stare insieme come società, e impediscono a principi
alternativi di persistere o eventualmente di riemergere. I Paesi membri
sono chiamati a tradurre le leggi del mercato in leggi dello Stato,
riducendo così l’inclusione sociale a inclusione in un ordine incentrato
sul libero incontro di domanda e offerta.</span></span></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-size: small;"> Il tutto presidiato da uno
“Stato forte e indipendente” cui attribuire compiti di “severa polizia
del mercato”: come sintetizzato anni or sono da un padre del
neoliberalismo<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn1" name="_ftnref1"><sup>[1]</sup></a>.</span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Spicca tra questi compiti il contrasto delle concentrazioni di potere
economico, ovvero l’isolamento dell’individuo di fronte al mercato, al
fine di condannarlo a tenere i soli comportamenti che costituiscono
reazioni automatiche agli stimoli della libera concorrenza. E lo stesso
deve valere per gli Stati, che si devono rendere incapaci di operare in
senso difforme rispetto a quanto corrisponde alle aspettative dei
mercati. Anche per questo i Trattati europei codificano il “principio
del non salvataggio finanziario”, per cui “l’Unione non risponde né si
fa carico degli impegni assunti dalle amministrazioni statali, dagli
enti regionali, locali, o altri enti pubblici, da altri organismi di
diritto pubblico o da imprese pubbliche di qualsiasi Stato membro” (art.
125 Trattato sul funzionamento Ue).</span></span></span><br />
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Il divieto di <em>bail out</em> non costituisce un presidio contro
l’indebitamento pubblico, o almeno questa non costituisce la sua
principale ragion d’essere. Prevale infatti una diversa finalità:
costringere gli Stati a reperire risorse presso i mercati, a cui si
conferisce così la funzione di disciplinare i comportamenti degli Stati.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Se vorranno evitare interessi elevati, dovranno infatti comportarsi
secondo i loro dettami, primi fra tutti quelli che attengono al
controllo della spesa. Gli Stati dovranno cioè astenersi
dall’assecondare le richieste di redistribuire ricchezza con modalità
alternative a quelle suggerite dal mercato, ovvero dovranno
neutralizzare il conflitto sociale e in tal senso spoliticizzare il
mercato. Il che è un effetto dichiaratamente voluto: come rivendicato
dalla Corte di giustizia Dell’Unione europea, il contrarre debiti
essendo “soggetti alla logica del mercato” induce a “mantenere una
disciplina di bilancio”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn2" name="_ftnref2"><sup>[2]</sup></a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Di qui l’idea di una “logica della disciplina” contrapposta alla
logica della democrazia, esemplificata dall’indipendenza delle Banche
centrali dagli esecutivi<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn3" name="_ftnref3">[3]</a>,
come fondamento del principio del non salvataggio finanziario. Di qui
lo sviluppo dell’Europa unita come Superstato di polizia economica, vero
e proprio dispositivo chiamato a presidiare il radicamento
dell’ortodossia neoliberale: finalità perseguita anche dal Meccanismo
europeo di stabilità (Mes), confermato in occasione dei recenti
propositi di riforma.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><strong>Il mercato delle riforme</strong></span></span></span></h2>
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">La logica della disciplina trova fondamento nei Trattati, ma anche e
soprattutto in alcune pratiche costitutive della costruzione europea,
prima fra tutte quella che possiamo definire in termini di “mercato
delle riforme”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn4" name="_ftnref4">[4]</a>.
A ben vedere questa pratica si delinea in tempi precedenti l’avvio del
processo di unificazione europea, che non a caso trova il suo fondamento
nelle misure adottate per attuare il <strong>Piano Marshall</strong>:
un programma realizzato per favorire la ricostruzione dei Paesi
devastati dal conflitto mondiale, ma anche e soprattutto un
catalizzatore di riforme incentrate sul tema delle libertà economiche
attraverso cui ancorare saldamente i partecipanti all’occidente
capitalista. Per questa specifica finalità spicca il ruolo
dell’Organizzazione per la cooperazione economica europea, che avrebbe
semplicemente dovuto monitorare l’andamento del Piano, ma che divenne
invece un vero e proprio strumento di coordinamento delle politiche
economiche dei Paesi europei coinvolti. I quali venivano tra l’altro
indotti a risanare le loro economie perseguendo il pareggio di bilancio e
dunque contraendo la spesa pubblica, e nel contempo creando un ambiente
favorevole agli investitori, a beneficio dei quali occorreva per un
verso comprimere i salari e ridurre la pressione fiscale, e per un altro
adottare una politica di privatizzazioni e liberalizzazioni. Il tutto
presidiato da un efficace sistema sanzionatorio, comprendente la
sospensione degli aiuti nel caso non si fossero seguite le indicazioni
dell’amministrazione statunitense<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn5" name="_ftnref5"><sup>[5]</sup></a>.
Lo stesso schema è stato impiegato per i principali allargamenti
dell’Europa unita, ovvero quello verso sud che ha fatto seguito al
crollo dei fascismi, e quello verso est succeduto all’implosione del
blocco socialista. Entrambi sono stati sostenuti dalla retorica per cui
la costruzione europea era stata concepita come baluardo contro i
totalitarismi, e tuttavia la preoccupazione principale concerneva
l’edificazione di un ordine economico in linea con l’ortodossia
neoliberale.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Quanto all’allargamento verso sud, sono emblematiche le vicende che
hanno interessato il Portogallo, liberatosi dalla dittatura fascista
attraverso una rivoluzione pacifica ma ispirata da idealità
anticapitaliste: come esemplificato nella disposizione di apertura della
Costituzione in cui si precisava che la Repubblica è “fondata sulla
dignità della persona umana e sulla volontà popolare, e impegnata nella
sua trasformazione in una società senza classi” (art. 1). A preparare il
Portogallo per l’adesione ci pensò il Fondo monetario internazionale,
che per l’occasione ricevette dalle autorità europee una sorta di
incarico neppure tanto tacito a farsi carico della questione. Di qui la
concessione di due prestiti: il primo nel 1976, in concomitanza con la
richiesta di adesione alla costruzione europea, e il secondo tra il 1983
e il 1985, ovvero nel triennio immediatamente precedente l’ingresso
nell’allora Comunità economica europea. Soprattutto in questa seconda
occasione le condizioni per l’assistenza finanziaria sono state
particolarmente efficaci perché imposero un contenimento della spesa
pubblica nei settori della previdenza e dell’assistenza sociale, della
sanità e dell’educazione, oltre a riforme in materia lavoristica
finalizzate per un verso a ostacolare gli aumenti salariali, e per un
altro a produrre una marcata “flessibilità nell’utilizzo della
manodopera”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn6" name="_ftnref6"><sup>[6]</sup></a>.
Tanto che la vicenda è stata considerata il banco di prova per mettere a
punto quanto si è poi definito in termini di Washington consensus<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn7" name="_ftnref7"><sup>[7]</sup></a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Da questo punto di vista furono se possibile più esplicite le
condizioni imposte ai Paesi candidati a realizzare l’allargamento
dell’Europa unita verso l’est, che si volle sostenere attraverso
prestiti erogati dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.
L’accordo costitutivo di quest’ultimo ente contiene nel merito
indicazioni precise: la Banca deve promuovere l’economia di mercato,
quindi “l’iniziativa privata”, lo “spirito imprenditoriale” e le
“riforme strutturali” necessarie “allo smantellamento dei monopoli, al
decentramento e alla privatizzazione”. Il Preambolo dell’accordo
contiene anche riferimenti alla democrazia e ai diritti umani, che
tuttavia devono essere letti alla luce di una precisazione da cui si
ricava la funzione attribuita al ripristino delle libertà politiche,
ovvero il loro essere connesse alla promozione delle libertà economiche
così come concepite dal credo neoliberale: “il nesso tra aspetti
politici ed economici” implica “un’attenzione primaria per i diritti
civili”, sicché i diritti sociali semplicemente “possono essere presi in
considerazione”, non però “nella valutazione dei progressi” fatti dal
Paese assistito<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn8" name="_ftnref8"><sup>[8]</sup></a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Il mercato delle riforme caratterizza anche uno strumento
inizialmente estraneo a questa pratica, come i fondi strutturali e di
investimento europei. Al varo dell’Unione economica e monetaria
introdotta con l’attuazione della libera circolazione dei capitali, si
pensò di utilizzarli per risarcire le aree non beneficiate
dall’affluenza di capitali e dunque per contrastare in funzione
perequativa un “esacerbarsi delle disparità esistenti”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn9" name="_ftnref9"><sup>[9]</sup></a>.
Nel tempo fu peraltro chiarito che i fondi non sarebbero stati
strumenti di redistribuzione della ricchezza dalla aree ricche alle aree
povere. È ora esplicita l’indicazione per cui devono essere erogati
tenendo conto della necessità di “stabilire un legame più stretto tra
politica di coesione e governance economica dell’Unione onde garantire
che l’efficacia della spesa nell’ambito dei fondi strutturali e di
investimento europei si fondi su politiche economiche sane”. Il tutto
collegato a un sistema sanzionatorio: “se uno Stato membro non dovesse
adottare provvedimenti efficaci nel quadro del processo di governance
economica, la Commissione dovrebbe presentare una proposta al Consiglio
intesa a sospendere, in parte o in tutto, gli impegni o i pagamenti
destinati ai programmi in detto Stato membro”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn10" name="_ftnref10">[10]</a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><strong>Il Meccanismo europeo di stabilità</strong></span></span></span></h2>
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Il divieto di bail out non rappresenta un impedimento assoluto
all’assistenza finanziaria degli Stati europei. Se infatti il loro
dissesto si traduce in un rischio per la costruzione nel suo complesso,
allora il sostegno economico trova una giustificazione. Questa è però
condizionata, nel solco dello schema appena descritto e riassunto nella
formula del mercato delle riforme.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Per gli Stati membri con deroga, ovvero che non sono tenuti ad
adottare la moneta unica o che non soddisfano ancora le condizioni per
aderirvi, l’assistenza finanziaria è stata disciplinata con il Trattato
di Maastricht a partire da una disposizione contenuta nel Trattato di
Roma del 1957 (art. 108). Lì si stabilisce che “in caso di difficoltà o
di grave minaccia di difficoltà nella bilancia dei pagamenti”
pregiudizievole per “il funzionamento del mercato interno o l’attuazione
della politica commerciale comune”, la Commissione può raccomandare il
“concorso reciproco” (art. 143 Trattato sul funzionamento Ue). Un
regolamento ha poi stabilito che il concorso consiste in un “meccanismo
di sostegno finanziario a medio termine” da subordinare all’adozione “di
misure di politica economica”. Lo Stato assistito deve cioè concordare
un “programma di riassetto o di accompagnamento” o altre “condizioni di
politica economica”, con la precisazione che il “versamento o prelievo
sarà effettuato in linea di principio in quote successive”, e che “la
liberazione di ogni quota è subordinata alla verifica dei risultati
ottenuti nell’attuazione del programma rispetto agli obiettivi prefissi”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn11" name="_ftnref11">[11]</a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">A Maastricht nulla è stato invece previsto per gli Stati partecipanti
all’Eurozona, per i quali mancava dunque una base legale certa a
fondamento dell’assistenza finanziaria. Anche per questo il Fondo
monetario internazionale è stato coinvolto nella definizione delle
condizionalità cui si sono vincolati i prestiti accordati dalle prime
istituzioni create per fronteggiare l’ultima crisi economica e
finanziaria: il Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria e il
Fondo europeo di stabilità finanziaria. La lacuna è stata colmata
successivamente con una decisione del Consiglio europeo che ha promosso
una modifica dei Trattati<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn12" name="_ftnref12"><sup>[12]</sup></a>.
Lì si è prevista l’istituzione di “un meccanismo di stabilità da
attivare ove indispensabile per salvaguardare la stabilità della Zona
Euro nel suo insieme”, e precisato che la concessione di qualsiasi
assistenza finanziaria necessaria nell’ambito del meccanismo “sarà
soggetta a una rigorosa condizionalità” (art. 136 Trattato sul
funzionamento Ue).</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Il Meccanismo europeo di stabilità è stato istituito con un accordo
intergovernativo, ed è pertanto rimasto formalmente fuori dal diritto
europeo (Trattato del 2 febbraio 2010). Il suo organo principale è il
Consiglio dei governatori, composto dai Ministri delle finanze dei Paesi
membri, tra i quali viene eletto il Presidente: di norma il Presidente
dell’Eurogruppo (art. 5), l’organismo che riunisce i Ministri delle
finanze dell’Eurozona. Vi sono poi un Consiglio di amministrazione,
incaricato di eseguire le decisioni adottate dal Consiglio dei
governatori (art. 6), e un Direttore generale, che presiede le riunioni
del Consiglio di amministrazione e opera come rappresentante legale del
Mes (art. 7). Non è irrilevante notare che l’attuale Direttore è il
tedesco Klaus Regling, un finanziere ed economista tedesco di solida
fede neoliberale che ricopre la carica fin dall’istituzione del
Meccanismo<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn13" name="_ftnref13">[13]</a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Il Mes fornisce “sostegno alla stabilità sulla base di condizioni
rigorose” su richiesta rivolta al Presidente del Consiglio dei
governatori, il quale affida alla Commissione europea e alla Banca
centrale europea il compito di valutare il “rischio per la stabilità
finanziaria della Zona Euro” riconducibile al dissesto dello Stato
richiedente, così come “la sostenibilità del debito pubblico” di
quest’ultimo. Sulla base di questa valutazione il Consiglio dei
governatori decide di concedere il sostegno, affidando nel contempo alla
Commissione europea il compito di negoziare con lo Stato assistito “un
protocollo d’intesa” (memorandum of understanding) in cui precisare “le
condizioni contenute nel dispositivo di assistenza finanziaria”. Il
tutto con il coinvolgimento della Banca centrale europea e del Fondo
monetario internazionale, che continua a giocare un ruolo di primo piano
nonostante vi sia oramai una base giuridica per l’assistenza
finanziaria, con ciò consentendo di istituzionalizzare la mitica Troika:
l’entità incaricata tra l’altro di “monitorare il rispetto delle
condizioni cui è subordinato il dispositivo di assistenza finanziaria”
(art. 13).</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Il Mes non riveste alcun ruolo nella negoziazione, così come nella
sorveglianza circa il rispetto delle condizionalità collegate
all’assistenza finanziaria. Un regolamento concernente la sorveglianza
economica e di bilancio degli Stati membri in difficoltà finanziaria si
limita a dire che il Meccanismo dovrebbe “avere l’opportunità di
discutere dell’esito di negoziati”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn14" name="_ftnref14">[14]</a>,
ma nulla di più: una soluzione che la riforma del Mes mira a mutare in
modo sostanziale assieme al ruolo di questo in tutte le fasi successive
alla richiesta di assistenza da parte dello Stato in difficoltà.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Sei sono le forme di assistenza finanziaria condizionata che possono
essere accordate dal Mes, e tra queste solo una ha carattere preventivo:
la “assistenza finanziaria precauzionale”, possibile sotto forma di
“linea di credito condizionale precauzionale” o di “linea di credito
soggetta a condizioni rafforzate” (art. 14). La prima linea è riservata
ai Paesi con “una situazione economica e finanziaria fondamentalmente
sana”, in particolare dal punto di vista di quanto stabilito nel Patto
di stabilità e crescita: un insieme di atti concernenti il rispetto dei
cosiddetti parametri di Maastricht e dunque dei limiti al debito e
deficit pubblico. La seconda linea è riservata ai Paesi che non
rispettano simili criteri sebbene la loro “situazione economica generale
rimane sana”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn15" name="_ftnref15">[15]</a>.
La disciplina di entrambe le forme di assistenza, finora mai
utilizzate, è oggetto di revisione nell’ambito della proposta di riforma
del Mes.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Tutte le altre cinque forme di assistenza condizionata intervengono
dopo il dissesto cui intendono far fronte. La prima forma sono i
“prestiti per la ricapitalizzazione delle istituzioni finanziarie”,
pensati per i casi in cui non si reputa di dover intervenire sulle
politiche di bilancio (art. 15), già utilizzati in Spagna tra il 2012 e
il 2013 nell’ambito di un finanziamento di circa quaranta miliardi di
Euro<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn16" name="_ftnref16">[16]</a>.
Sono già stati impiegati anche i “prestiti” per il supporto alla
stabilità, concepiti per i Paesi con difficoltà a reperire risorse sul
mercato e dunque condizionati a un ampio “programma di aggiustamento
macroeconomico” (art. 16): come quelli che hanno interessato Cipro tra
il 2013 e il 2016 e la Grecia tra il 2015 e il 2018, con un esborso,
rispettivamente, di circa sei e sessanta miliardi di Euro<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn17" name="_ftnref17">[17]</a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Le rimanenti forme di assistenza condizionata non sono invece mai
state utilizzate. È il caso del “meccanismo di sostegno al mercato
primario” (art. 17) e del “meccanismo di sostegno al mercato secondario”
(art. 18), concernenti l’acquisto di titoli che nel primo caso è
impedito alla Banca centrale europea: solo il Mes può operare come un
vero e proprio acquirente di ultima istanza dei titoli del debito
pubblico. È infine il caso del “meccanismo di ricapitalizzazione
diretta” destinato all’assistenza alle istituzioni finanziarie: uno
strumento introdotto nel 2014<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn18" name="_ftnref18">[18]</a>, che la riforma del Mes intende riformare.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><strong>Il non paper di Schäuble</strong></span></span></span></h2>
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">In occasione dell’ultima riunione dell’Eurogruppo a cui ha partecipato, prima di assumere il ruolo di Presidente del <em>Bundestag</em>,
il Ministro delle finanze tedesco ha distribuito un documento informale
in cui disegna il futuro dell’Unione economica e monetaria europea<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn19" name="_ftnref19"><sup>[19]</sup></a>.
Complessivamente si tratta di un inno alla sua spoliticizzazione,
ovvero di un stimolo a strutturarla in forma di dispositivo impermeabile
a scelte diverse da quelle dettate dall’azione di automatismi. Il tutto
anche per impedire la nascita di qualsiasi embrione di solidarietà tra
Paesi europei, ovvero per escludere forme di assistenza finanziaria non
subordinate all’adozione di riforme strutturali di matrice neoliberale.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><strong>Schäuble</strong> eleva il <strong>Mes</strong> a punto di
riferimento per attuare simili propositi, dal momento che la sua azione
si è ispirata allo schema del mercato delle riforme: ha dato prova di
saper “procurare solidarietà come contropartita di finanze pubbliche
sane”. Di qui la proposta di trasformarlo in un “Fondo monetario
europeo”, così chiamato per sottolinearne il carattere tecnocratico, la
sua ispirazione di ente la cui azione viene messa al riparo dalla
politica. Al Mes riformato si dovrebbero affidare nuove competenze, in
particolare svolgere compiti di sorveglianza fiscale per prevenire le
crisi economiche e finanziarie, a ben vedere confliggenti con quelli
attribuiti alla Commissione europea in particolare nell’ambito del
semestre europeo: il ciclo di coordinamento delle politiche di bilancio
nazionali destinate a confluire nella legge di stabilità. Il tutto
avendo come modello quanto previsto con riferimento alle politiche
nazionali di cambio dallo Statuto del Fondo monetario internazionale,
chiamato a una loro “ferma sorveglianza” e ad adottare nel merito
“principi specifici per guidare gli Stati membri”: compito assolto
attraverso la previsione per cui “ogni Stato membro fornisce al Fondo le
informazioni necessarie a questa sorveglianza e, su richiesta del
Fondo, conduce consultazioni con il Fondo stesso riguardo a queste
politiche” (art. iv). Con la precisazione che la sorveglianza del Mes
dovrebbe avere come punto di riferimento quanto previsto nel Patto di
stabilità e crescita e nel Fiscal compact, e con ciò il rispetto
rigoroso dei parametri di Maastricht in particolare quanto ai limiti al
deficit e al debito pubblico.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">La riforma del Mes dovrebbe poi accompagnarsi alla definizione di “un
prevedibile meccanismo di ristrutturazione del debito” nel quale sia
previsto e disciplinato anche il ruolo dei creditori privati. Nel merito
Schäuble intende evitare il rischio che una minoranza di loro possa
impedire un taglio del debito facendo leva sulla disciplina delle
clausole di azione collettive (collective action clauses), che il
Trattato istitutivo del Mes aveva imposto di includere in tutti i titoli
del debito pubblico emessi dal 1. gennaio 2013 (art. 12). Queste
clausole consentono di modificare le condizioni di pagamento di un
titolo con il consenso dei creditori, prevedendo nel merito una doppia
maggioranza: del totale dei creditori e di singole categorie di
creditori, di norma corrispondenti ai detentori delle diverse serie di
titoli (double limb aggregation). Ciò pone ostacoli alla
ristrutturazione del debito, che può essere impedita da una cosiddetta
minoranza di blocco: esito che si intende impedire consentendo ai
creditori di esprimersi con la maggioranza singola, ovvero unicamente
quella del totale dei creditori (single limb aggregation).</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">L’ex Ministro delle finanze tedesco propone poi di utilizzare il Mes
nell’ambito del Meccanismo di risoluzione unico (Single resolution
mechanism), il sistema europeo di risoluzione ordinata delle banche
concepito come secondo pilastro dell’Unione bancaria europea<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn20" name="_ftnref20"><sup>[20]</sup></a>.
In particolare il Mes dovrebbe assolvere al ruolo di backstop, ovvero
divenire la fonte ultima di finanziamento del Fondo di risoluzione unico
(Single resolution fund). Il tutto in sostituzione del “meccanismo di
ricapitalizzazione diretta”, e in alternativa alla proposta avanzata
dall’allora Presidente della Commissione europea di utilizzare a questi
fini il bilancio dell’Unione, suscettibile di chiamare in causa criteri
politici nel governo delle insolvenze bancarie o comunque di impedire
l’operare di automatismi.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Va da sé che la riforma del Mes nel senso auspicato da Schäuble
dovrebbe avvenire ricorrendo a un accordo intergovernativo, ovvero
evitando di ricondurre la materia al diritto europeo. Si dice nel merito
che mancherebbe il necessario consenso politico alla modifica dei
Trattati, e di certo questo rappresenta un problema difficilmente
sormontabile. L’opzione intergovernativa è però anche e soprattutto
l’espediente utile a evitare l’applicazione dei principi che pure sono
contenuti nei Trattati e che attengono al rispetto da parte delle
istituzioni europee del meccanismo democratico così come dei diritti
fondamentali. Intendiamoci, si tratta in massima parte di principi
aggirabili e di norma aggirati, e tuttavia è significativo che si voglia
anche in questo modo assecondare la spoliticizzazione dell’Unione
economica e monetaria e la sua implementazione attraverso criteri
tecnocratici.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><strong>Il Fondo monetario europeo</strong></span></span></span></h2>
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Il non paper di Schäuble vede la luce mentre la Commissione europea è
impegnata a formulare proposte per lo sviluppo dell’Unione economia e
monetaria e in particolare a incrementare il ruolo della politica nella
sua implementazione: tanto da invocare nel merito “una maggiore
responsabilità politica e una trasparenza maggiore su chi decide che
cosa ai vari livelli”, ovvero un maggiore “responsabilità democratica”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn21" name="_ftnref21"><sup>[21]</sup></a>.
Queste e altre formule utilizzate non sono certo nuove nel linguaggio
delle istituzioni europee, che le fanno poi seguire a riforme
decisamente poco incisive dal punto di vista dei propositi enunciati. È
tuttavia significativo che tra le proposte per lo sviluppo dell’Unione
economica e monetaria vi siano la richiesta di creare la figura del
“Ministro europeo dell’economia e delle finanze”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn22" name="_ftnref22">[22]</a>,
che prelude a ulteriori cessioni di sovranità nazionale in materia
economica ma anche alla rivendicazione del carattere politico della
materia, così come di istituire un Fondo monetario europeo da ricondurre
al dritto europeo (Fme)<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn23" name="_ftnref23"><sup>[23]</sup></a>.
Anche in quest’ultimo caso si consolidano le cessioni di sovranità in
materia economica e di bilancio consentite dal Trattato sul Mes, e
tuttavia si creano le condizioni per un “ancoraggio istituzionale”
almeno formalmente idoneo a produrre effetti positivi “in termini di
trasparenza” nella misura in cui si incentiva “la cooperazione con la
Commissione e la responsabilità nei confronti del Parlamento europeo”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn24" name="_ftnref24"><sup>[24]</sup></a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Nella relazione che accompagna la proposta di istituire il Fme si
sottolineano i risvolti di una riconduzione dell’ente al diritto
europeo, in particolare dal punto di vista del “rispetto dei diritti
fondamentali” e della “responsabilità democratica”. Nella proposta di
regolamento istitutivo del Fondo si riconosce come questo possa adottare
decisioni “che si riferiscono alla politica economica e comportano un
considerevole grado di discrezionalità” e si formula pertanto il
principio per cui questo deve avvenire “con l’approvazione e sotto la
responsabilità delle istituzioni dell’Unione” (considerando 34). Inoltre
il Fme “risponde al Parlamento europeo e al Consiglio dell’esercizio
delle sue funzioni” (art. 5) ed è in qualche modo tenuto a rapportarsi
anche con i Parlamenti nazionali (art. 6).</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Difficilmente il nuovo assetto potrà però bilanciare la
spoliticizzazione dell’assistenza finanziaria che emerge dall’erosione
di poteri finora riconosciuti alla Commissione, così come ridefiniti
nella proposta di statuto del Fondo. Alla Commissione spetta sempre
valutare se la situazione dello Stato richiedente comporti un rischio
per l’Eurozona, considerare la sostenibilità del suo debito e monitorare
il rispetto delle condizioni cui viene subordinata l’assistenza. Si
attribuisce però al Fme la competenza a negoziare le “condizioni
politiche cui è subordinato il dispositivo di assistenza finanziaria
(art. 13), anche “per contribuire a garantire il rimborso
dell’assistenza finanziaria”: ovvero per rappresentare quanto si
potrebbe definire in termini di punto di vista del creditore
(considerando 42). Il che rende una mera clausola di stile
l’affermazione per cui “una valutazione d’impatto sociale dovrebbe
ispirare la negoziazione del protocollo d’intesa e orientare il seguito
dato all’attuazione e il suo monitoraggio” (considerando 26).</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Ma non è tutto. La trasparenza che dovrebbe essere incentivata dalla
riconduzione del Mes al diritto europeo risulta ampiamente frustrata da
quanto si dice nella proposta di regolamento a tutela della
“riservatezza dei lavori del Fme”, per la quale “è opportuno vincolare
all’obbligo di rispetto del segreto professionale, anche dopo la
cessazione delle funzioni, i membri dei suoi organi direttivi e il suo
personale” (considerando 67), così come gli “osservatori invitati a
partecipare alle riunioni del Consiglio dei governatori”. Da notare
anche i limiti all’applicazione della normativa europea in materia di
accesso pubblico ai documenti riconducibili alla volontà di tutelare la
riservatezza, nel cui nome si può rifiutare un simile accesso
(considerando 70)<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn25" name="_ftnref25">[25]</a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Insomma, la proposta di istituire il Fme non accoglie la richiesta di
Schäuble di mantenere il carattere intergovernativo dell’ente, e
tuttavia i vantaggi di una sua riconduzione al diritto europeo attengono
in massima parte a mere dichiarazioni di principio: il carattere
tecnico del Fondo lo rende radicalmente inadatto ad assumere compiti
politici. Viene invece accolta la proposta formulata dal tedesco di
affidare al Fondo il compito di fornire sostegno al Fondo di risoluzione
unico, una soluzione che il Parlamento europeo teme possa condurre a
trasformare il Fme “in uno strumento esclusivamente destinato alle
banche”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn26" name="_ftnref26">[26]</a>.
Nulla si dice a proposito di regime delle clausole di azione
collettiva, ma la lacuna verrà colmata con la riforma del Mes
attualmente in discussione</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><strong>La riforma del Meccanismo europeo di stabilità</strong></span></span></span></h2>
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">La riforma del Mes prende corpo sulla base di linee direttive in
parte diverse da quelle cui rinvia la proposta di istituire un Fondo
monetario europeo. In primo luogo perché si abbandona l’idea di
ricondurlo al diritto europeo, nonostante questo resti formalmente un
obiettivo cui mira la Commissione<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn27" name="_ftnref27">[27]</a>.
E poi perché si punta a una maggiore spoliticizzazione del percorso
verso la concessione dell’assistenza finanziaria: i poteri nel merito
riconosciuti alla Commissione sono ulteriormente circoscritti a favore
del Mes, mentre per quest’ultimo si disegna un statuto ancora più opaco e
impermeabile al controllo.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Questi aspetti sono stati affrontati dall’Eurogruppo a partire dalle
indicazioni fornite dal suo Presidente in una lettera del 25 giugno 2018
indirizzata al Presidente del Vertice Euro, dove siedono i Capi di
Stato e di governo dell’Eurozona. Lì si è anche auspicato il
coinvolgimento del Mes nel Meccanismo di risoluzione unico, concepito
come un rimpiazzo del menzionato meccanismo di ricapitalizzazione
diretta. Si è poi chiesto di meglio articolare le forme di assistenza
finanziaria condizionata di carattere preventivo, anche per esplicitare
il loro carattere di misure concepite per soccorrere i soli Paesi
rispettosi dei parametri di Maastricht<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn28" name="_ftnref28">[28]</a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Da menzionare anche la riunione del Vertice Euro del 14 dicembre
2018, nel corso della quale si è avallato quanto contenuto in un
documento confezionato da Commissione e Mes relativo a un maggiore
coinvolgimento di quest’ultimo in quanto organismo le cui valutazioni
sono compiute “dal punto di vista del creditore”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn29" name="_ftnref29">[29]</a>.
Il tutto sulla base di un documento di poco precedente, nel quale
Commissione e Mes esprimono l’intenzione di “collaborare nel disegnare e
negoziare le condizionalità”, così come nel “monitoraggio del rispetto
delle condizionalità”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn30" name="_ftnref30">[30]</a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Ma procediamo con ordine e consideriamo innanzi tutto lo svuotamento
dei poteri attualmente assicurati alla Commissione, che ricordiamo
essere attualmente incaricata di verificare se la condizione in cui
versa lo Stato richiedente assistenza rappresenta un rischio per la
stabilità finanziaria dell’Eurozona, quindi di valutare la sostenibilità
del suo debito pubblico, di negoziare le condizioni cui viene
subordinata l’assistenza e infine di monitorarne il rispetto. La
proposta di istituire il Fondo monetario europeo amplia le prerogative
del Mes perché lo coinvolge nella negoziazione delle condizionalità. Ora
si intende andare decisamente oltre: il Mes, e più precisamente il suo
Direttore generale, viene coinvolto nella valutazione del rischio per
l’Eurozona e della sostenibilità del debito del Paese richiedente
assistenza, del quale occorre altresì ponderare “la capacità del
rimborso del sostegno” (art. 13)<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn31" name="_ftnref31">[31]</a>:
attività per la quale il Mes farà valere un punto di vista allineato
alla “prospettiva del prestatore” (considerando 5ter), ovvero il punto
di vista del creditore interessato alla restituzione delle somme date a
prestito piuttosto che alle sorti del debitore. Lo stesso vale per il
monitoraggio circa il rispetto delle condizionalità, il tutto
confermando ovviamente il coinvolgimento degli altri soggetti il cui
apporto alimenta la spoliticizzazione dell’assistenza finanziaria: il
Fondo monetario internazionale e la Banca centrale europea (art. 13).</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><strong>Ristrutturazione del debito e ruolo del settore privato</strong></span></span></span></h2>
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Novità particolarmente dirompenti riguardano una tra le forme di
assistenza finanziaria condizionata: quella di tipo precauzionale
pensata per gli Stati “con fondamentali economici solidi che potrebbero
subire gli effetti negativi di shock al di fuori del loro controllo”
(art. 14). La riforma punta a stabilire una connessione più stretta tra
la disciplina dell’assistenza finanziaria condizionata e il rispetto dei
parametri di Maastricht così come promossa dal Fiscal compact.
Quest’ultimo è stato del resto varato come accordo intergovernativo
collegato al Trattato istitutivo del Mes, che non a caso sottolinea la
comune vocazione a “promuovere la responsabilità e la solidarietà di
bilancio all’interno dell’Unione economica e monetaria” (considerando
5).</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Sono direttamente mutuati dal Fiscal compact, e in tal senso
spoliticizzati e affidati all’azione di automatismi, i principali
parametri attraverso cui verificare se il Paese richiedente vanta
“fondamentali economici solidi”: presentare un deficit contenuto entro
il 3% del pil e un rapporto tra debito pubblico e pil inferiore al 60 %
“o a una riduzione del differenziale rispetto al 60% nei due anni
precedenti a un tasso medio di un ventesimo l’anno”, il tutto “nei due
anni precedenti l’assistenza finanziaria” (allegato iii). Tra le
condizioni si menziona anche “l’assenza di squilibri eccessivi”, ma si
tratta di un “richiamo nettamente sottodimensionato rispetto
all’attenzione prestata agli indicatori di finanza pubblica”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn32" name="_ftnref32">[32]</a>.
Il tutto in linea con la sensibilità europea per questi ultimi e
l’accondiscendenza nei confronti dei Paesi che difatti sfuggono a una
procedura di infrazione per squilibri macroeconomici eccessivi: come in
particolare la Germania, il cui mercantilismo ha prodotto da anni
intollerabili surplus commerciali e dunque un notevole danno per le
altre economie nazionali.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Quanto detto concerne l’accesso alla linea di credito condizionale
precauzionale ordinaria, per la quale la riformma del Mes prevede che il
Paese richiedente non debba più negoziare un protocollo d’intesa
(memorandum of understanding), bensì solo impegnarsi unilateralmente
attraverso la sottoscrizione di una lettera d’intenti: documento che
spetta alla Commissione europea valutare al fine di verificare “se le
intenzioni politiche ivi indicate sono pienamente coerenti con le misure
di coordinamento delle politiche economiche previste dal Trattato”
(art. 14). Il protocollo d’intesa resta invece per la linea di credito
condizionale rafforzata, dedicata ai Paesi che non rispettano i
parametri indicati nel Fiscal compact e che tuttavia “presentano una
situazione economica e finanziaria generale comunque solida e un debito
pubblico sostenibile” (allegato iii). Si delinea così una netta
distinzione tra “Paesi di serie a e Paesi di serie B”: i primi posti
nelle condizioni di ottenere assistenza finanziaria precauzionale senza
aderire a programmi di aggiustamento macroeconomico, i secondi costretti
invece a farlo, magari sulla base di un protocollo comprendente la
richiesta di ristrutturazione del debito<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn33" name="_ftnref33">[33]</a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Se così stanno le cose, sono decisamente dirompenti le previsioni
concernenti l’inserimento di clausole di azione collettiva per
l’emissione di titoli del debito, per le quali si accoglie quanto
suggerito nel non paper di Schäuble: “a partire dal 1. gennaio 2022 si
applicano clausole di azione collettiva con votazione a maggioranza
singola” (art. 12). Il tutto, a ben vedere, nel solco di quanto
stabilito nell’attuale versione del Trattato Mes: lì si anticipa che
occorre “prendere in considerazione una forma adeguata e proporzionata
di partecipazione del settore privato” al “programma di aggiustamento
macroeconomico”, sebbene “in casi eccezionali” e “in linea con la prassi
del Fmi” (considerando 12).</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">La possibilità di impedire alle minoranze di blocco di impedire una
ristrutturazione del debito può avere effetti positivi per i Paesi in
default, in procinto di ridurre il valore dei loro titoli come unica via
di uscita da un dissesto finanziario irrecuperabile<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn34" name="_ftnref34">[34]</a>.
I Paesi che non si trovano in questa situazione, pur essenso in
sofferenza quanto al rispetto dei parametri di Maastricht, si troveranno
prima o poi costretti a ristrutturare il loro debito come condizione
per l’assistenza finanziaria. Questo almeno verrà ritenuto un esito
probabile dai loro creditori, i quali si riterranno così esposti al
rischio molto concreto di un taglio potenzialmente consistente del
valore dei titoli in loro possesso. Rischio a cui faranno fronte
cessando di acquistare titoli del debito, o peggio vendendo quelli in
loro possesso<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn35" name="_ftnref35">[35]</a>, o in alternativa incrementando i tassi di interesse e alimentando così una perversa spirale di crescente indebitamento.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Certo, la ristrutturazione del debito non viene formalmente prevista
dal Trattato come condizione per ottenere l’assistenza finanziaria, ma
essa rileverà come una sorta di condizione implicita perché questo
saranno indotti a ritenere i mitici mercati<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn36" name="_ftnref36"><sup>[36]</sup></a>.
Il tutto stigmatizzato anche dal Governatore della Banca d’Italia, che
pure sottolinea non esservi alcun “automatismo nelle decisioni circa la
sostenibilità dei debiti pubblici” e “un eventuale meccanismo per la
loro ristrutturazione”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn37" name="_ftnref37">[37]</a>,
e che tuttavia evoca “l’enorme rischio che si correrebbe
introducendolo: il semplice annuncio di una tale misura potrebbe
innescare una spirale perversa di aspettative di insolvenza suscettibili
di autoavverarsi”. E che nel merito ricorda “le terribili conseguenze
che fecero seguito all’annuncio del coinvolgimento del settore privato
nella soluzione della crisi greca dopo l’incontro di Deauville alla fine
del 2010”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn38" name="_ftnref38"><sup>[38]</sup></a>:
quando la Cancelliera tedesca e il Presidente francese evocarono per la
prima volta la possibilità di un coinvolgimento del settore privato
nella ristrutturazione del debito greco, rendendo con ciò più acuta la
sua crisi<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn39" name="_ftnref39">[39]</a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Viene poi mutuata alle proposte dell’allora Ministro delle finanze
tedesco anche la previsione per cui il Mes interverrà nell’ambito del
Meccanismo di risoluzione unico “per tutti gli impeghi del Fondo di
risoluzione unico consentiti in base al diritto dell’Unione europea
fatte salve adeguate garanzie” (art. 18bis)”. Si tratta di un intervento
“in ultima istanza e purché sia assicurata la neutralità fiscale nel
medio periodo” (allegato iv), avallato in particolare in occasione del
Vertice Euro del 29 giugno 2018<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn40" name="_ftnref40"><sup>[40]</sup></a>.
Un intervento da valutare alla luce dello sviluppo dell’Unione bancaria
europea, che oltre al Meccanismo di risoluzione unico comprende il
Meccanismo di vigilanza unica, e che attende ancora di essere completata
da un Sistema di garanzia dei depositi notoriamente al centro di vivaci
dibattiti.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><strong>Una tecnocrazia opaca e irresponsabile ma non per tutti</strong></span></span></span></h2>
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Il non paper di Schäuble ha infine ispirato la possibilità che il Mes
assuma compiti di sorveglianza fiscale per prevenire le crisi
economiche e finanziarie, così come si ricava dalla previsione per cui,
al fine di “svolgere adeguatamente e con tempestività i compiti
attribuitigli”, il Meccanismo “può seguire e valutare la situazione
macroeconomica e finanziaria dei suoi membri, compresa la sostenibilità
del debito pubblico, e analizzare le informazioni e i dati pertinenti”.
Certo, si aggiunge che nel merito occorre coinvolgere la Commissione
“per assicurare totale coerenza con il quadro di coordinamento delle
politiche economiche” (art. 3). E tuttavia si alimenta anche così il
ridimensionamento delle prerogative della Commissione, e dunque la
spoliticizzazione dell’ordine economico europeo, vanificando quanto si
reputa un principio formalmente non intaccato dalla riforma: quello per
cui spetta in esclusiva a quest’ultima la “valutazione complessiva della
situazione economica dei Paesi e della loro posizione rispetto alle
regole del Patto di stabilità e crescita”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn41" name="_ftnref41"><sup>[41]</sup></a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">A ben vedere la spoliticizzazione dell’ordine economico europeo non
passa solo dal ridimensionamento del ruolo della Commissione nella
gestione dell’assistenza finanziaria condizionata. Questo esito viene
incrementato da alcune misure destinate a consolidare la messa al riparo
del Mes da un ordine politico peraltro già attrezzato a impedire alla
partecipazione democratica, e a monte al conflitto democratico, di
condizionare le scelte di sua competenza: misure volte a rendere il
Meccanismo un’entità tecnocratica immune, opaca e irresponsabile<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn42" name="_ftnref42"><sup>[42]</sup></a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Le immunità sono previste per “i beni, le disponibilità e le
proprietà del Mes, ovunque si trovino e da chiunque siano detenute”:
immunità “da ogni forma di giurisdizione”, dalla possibilità di
costituire “oggetto di perquisizione, sequestro, confisca, esproprio e
di qualsiasi altra forma di sequestro o pignoramento derivanti da azioni
esecutive, giudiziarie, amministrative o normative”, e dalle
“restrizioni, regolamentazioni, controlli e moratorie di ogni genere”.
Il tutto completato dalla precisazione che “gli archivi del Mes e tutti i
documenti appartenenti al Mes o da esso detenuti sono inviolabili”,
esattamente come i suoi “locali” (art. 32). L’opacità è quella
assicurata dalla previsione per cui i vertici del Meccanismo e il suo
personale “sono tenuti a non rivelare le informazioni protette dal
segreto professionale” anche “dopo la cessazione delle loro funzioni”
(art. 34). Gli stessi vertici e il personale sono poi irresponsabili
perché beneficiano anch’essi “dell’immunità di giurisdizione per gli
atti da loro compiuti nell’esercizio ufficiale delle loro funzioni e
godono dell’inviolabilità per tutti gli atti scritti e documenti
ufficiali redatti” (art. 35).</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Un simile quadro normativo è stato criticato dal Parlamento europeo,
che ha formulato richieste in buona sostanza incentrate sulle ricadute
di una riconduzione del Mes al diritto europeo, sebbene integrate
dall’invito a considerare “le prerogative dei parlamenti nazionali in
materia di controllo fiscale e democratico”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn43" name="_ftnref43">[43]</a>.
Di ciò non si trova traccia nella proposta di riforma, dove non si
innova rispetto all’originaria innocua indicazione per cui il Consiglio
dei governatori mette a disposizione dei parlamenti nazionali la
relazione annuale contenente i conti sottoposti a revisione (art. 30).</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Davvero poco se raffrontato con quanto ottenuto dalla Germania in
sede di ratifica del Trattato Mes, in ottemperanza a quanto stabilito
dalla sua Corte costituzionale. Questa aveva già avuto modo di affermare
in termini generali che l’appartenenza alla costruzione europea non
doveva in alcun modo menomare il potere del parlamento tedesco di
esercitare un “controllo sulle scelte fondamentali in materia di
politica fiscale e di bilancio”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn44" name="_ftnref44">[44]</a>.
Con specifico riferimento al Trattato istitutivo del Mes ha poi
precisato che le sottoscrizioni di capitale ulteriori rispetto a quelle
individuate nel testo potevano essere avallate solo dietro “consenso del
rappresentante tedesco”. Ha poi sostenuto che l’inviolabilità degli
archivi e dei documenti del Mes e l’immunità dei suoi vertici e del suo
personale non possono costituire un impedimento a una informativa
completa al parlamento tedesco relativa alla sua attività<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn45" name="_ftnref45"><sup>[45]</sup></a>.
Il tutto recepito dal legislatore nazionale, che in sede di ratifica
del Trattato ha fornito una ricca e dettagliata elencazione di
prerogative del parlamento che non possono in alcun modo essere
frustrate dall’attività del Mes<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn46" name="_ftnref46">[46]</a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">L’opportunità di riconoscere alla Germania specifici diritti di
partecipazione parlamentare è stata ribadita in sede di valutazione
della riforma del Mes<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn47" name="_ftnref47">[47]</a>.
Se non altro perché questa è stata criticata per non aver disciplinato
l’assistenza precauzionale con automatismi tali da impedire forzature da
parte dei Paesi “con deficit strutturale e politiche fiscali deboli”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn48" name="_ftnref48"><sup>[48]</sup></a>.
Va peraltro detto che diritti di partecipazione parlamentare sono stati
assicurati anche ad altri Paesi capaci di vantare un sostanziale
rispetto dei parametri di Maastricht: Austria, Estonia, Finlandia e
Paesi Bassi. Nessuno tra i Paesi in difficoltà con quei parametri ha
ottenuto simili privilegi, e anzi l’emarginazione dei loro parlamenti è
direttamente proporzionale al peso di quelle difficoltà<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn49" name="_ftnref49">[49]</a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"> </span></span></span></h2>
<h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span></h2>
<h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><strong>Stati disciplinati dai mercati</strong></span></span></span></h2>
<br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Abbiamo ricordato che tra le forme di assistenza finanziaria
assicurate dal Mes rientra il meccanismo di sostegno al mercato
primario, ovvero l’acquisto di titoli direttamente dallo Stato
emittente. Si tratta come è noto di una possibilità sottratta alla Banca
centrale europea, che può tutt’al più acquistare quei titoli sul
mercato secondario, ovvero dai soggetti che li hanno a loro volta
acquistati dagli Stati emittenti. Si può pertanto concludere che
l’esistenza del Mes è per molti aspetti motivata dalla scelta di dotarsi
di una Banca centrale europea priva della possibilità di operare come
acquirente di ultima istanza. Per quanto sia finanziato, il Meccanismo
ha però una capacità di spesa contenuta rispetto a una Banca centrale,
che formalmente può creare moneta senza limiti e dunque assolvere
davvero alla funzione primaria riconosciuta all’acquisto di ultima
istanza: rassicurare i mercati circa la stabilità del valore dei titoli
del debito e dunque prevenire manovre speculative.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Di più. Il Mes non è pensato per prevenire manovre speculative e
dunque per assicurare all’Unione economia e monetaria europea la
stabilità di cui ha bisogno. Esso fornisce assistenza finanziaria
solamente ai Paesi in ordine con i parametri di Maastricht: è insomma
una sorta di “pseudo Banca centrale europea” plasmata a immagine e
somiglianza del modo tedesco di concepire l’ordine economico<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn50" name="_ftnref50">[50]</a>.
E questo, come abbiamo visto, aggrava ulteriormente il rischio di
manovre speculative ai danni dei Paesi in sofferenza con i parametri di
Maastricht, e con ciò il rischio di una complessiva destabilizzazione
dell’Unione economica e monetaria.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Tutto ciò costituisce il riflesso della volontà di attribuire
all’ordine economico il potere di disciplinare il comportamento degli
Stati, ovvero di spoliticizzare la loro azione nella misura in cui sono
costretti a reagire in modo automatico agli stimoli dei mercati elevati
al ruolo di “gendarmi”<sup> <a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn51" name="_ftnref51">[51]</a></sup>:
a compiere le sole scelte che non si tradurranno in aggravi di spesa in
occasione del reperimento di liquidità. Il che viene esplicitamente
riconosciuto e rivendicato dalle istituzioni europee con le affermazioni
di principio riferite in apertura, e da ultimo con quelle incentrate
sul coinvolgimento del settore privato nell’assistenza finanziaria
preventiva, celebrato in quanto “rafforzamento della disciplina di
mercato”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn52" name="_ftnref52">[52]</a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">A ben vedere la volontà di attribuire ai mercati il potere di
disciplinamento degli Stati è coerente con la scelta dello strumento
impiegato per promuovere riforme in tal senso: con il loro essere
richieste come contropartite per l’assistenza finanziaria, ovvero con
quanto si è sintetizzato in termini di mercato delle riforme. In
entrambi i casi si alimenta lo sviluppo e il consolidamento dell’Unione
europea come dispositivo neoliberale, sterilizzando la possibilità che
essa possa aprirsi a evoluzioni di altro segno e in particolare a forme
di redistribuzione della ricchezza motivate da meccanismi solidaristici
tra Paesi membri.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Tutto ciò trae conferma dalla proposta di istituire un non meglio
definito “strumento di convergenza e competitività” destinato a “fornire
sostegno all’attuazione tempestiva delle riforme strutturali”, in
particolare delle “riforme difficili” da realizzare “nel quadro della
procedura per gli squilibri macroeconomici”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn53" name="_ftnref53"><sup>[53]</sup></a>.
Con l’occasione si sottolinea infatti che lo strumento, sebbene si
traduca in una spesa a favore di un singolo Stato membro, non mira
immediatamente a produrre benefici per quest’ultimo: è concepito, come
l’assistenza finanziaria condizionata, per “sostenere riforme importanti
con potenziali ripercussioni su altri Stati membri, sulla Zona Euro e
sull’Ue considerata nel suo insieme”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn54" name="_ftnref54"><sup>[54]</sup></a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Il tutto mentre l’impiego dello strumento di convergenza e
competitività resta oramai l’unica modalità attraverso cui alla
Commissione europea è dato incidere sull’equilibrio dell’ordine
economico, dal momento che la cessione al Mes di poteri in materia di
assistenza finanziaria condizionata l’ha oramai “ridotta a ufficio studi
e strumento meramente esecutivo”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn55" name="_ftnref55">[55]</a>.
E dal momento che il bilancio europeo è “finalizzato principalmente a
sostenere le politiche e gli obiettivi comuni dell’Ue” e per il resto
risulta “troppo limitato per una vera stabilizzazione economica
anticiclica e per una redistribuzione sostanziale”: come recentemente
riconosciuto persino dal Gruppo di alto livello sulle risorse proprie
dell’Unione<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn56" name="_ftnref56"><sup>[56]</sup></a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Sarebbe però un errore ritenere tutto questo il risvolto di una
costruzione dell’Unione economica e monetaria ancora in itinere,
suscettibile di essere completata in un futuro prossimo in forme idonee a
prevenire quanto si reputa ora una patologia. La costruzione europea
costituisce un dispositivo neoliberale, e da questo punto di vista la
sua incompletezza non deve ritenersi tale: rappresenta un esito voluto,
rispecchia cioè il corretto e fisologico funzionamento di una struttura
pensata per catalizzare il mercato delle riforme.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Insomma, siamo ancora prigionieri della logica del vincolo esterno
illustrata in modo esemplare nella sua filosofia di fondo da Guido
Carli, il Ministro del tesoro che rappresentò l’Italia nei negoziati per
la definizione dei contenuti del Trattato di Maastricht. Il banchiere
era consapevole che avrebbe condotto ad “allargare all’Europa la
Costituzione monetaria della Repubblica federale di Germania”. E lo
apprezzava proprio per questo, perché avrebbe implicato “la concezione
dello Stato minimo” e dunque un “mutamento di carattere costituzionale”
concepito per consolidare e rendere irreversibile un ordine economico
neoliberale: un ordine votato a “una redistribuzione delle
responsabilità che restringa il potere delle assemblee parlamentari ed
aumenti quelle dei governi”, e a determinare così un ripensamento
complessivo delle “leggi con le quali si è realizzato in Italia il
cosiddetto Stato sociale”<a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftn57" name="_ftnref57"><sup>[57]</sup></a>.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">
</span></span></span><span style="color: #444444;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">La riforma del Mes costituisce un ennesimo riscontro dell’attualità
di un simile programma. Anche per questo occorre rigettarlo e
considerare con sospetto i tentativi di ottenere meri ritocchi,
inevitabilmente incapaci di intaccare la complessiva ispirazione
neoliberale del mercato delle riforme.</span></span></span><br />
<br />
<br />
<b><span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"></span><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"></span></span></b><span style="font-size: x-small;"><span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">* Professore ordinario di Diritto comparato, Sapienza Università di Roma – Dipartimento di Scienze giuridiche</span></span></span><br />
<br />
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"></span></span></span><br />
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">** Fonte: <a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/">Politica e Economia</a></span></span></span><br />
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><br /><b><span style="font-size: small;">NOTE</span></b></span></span></span><br />
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref1">[1]</a> A. Rüstow (1938), in S. Audier, Le Colloque Walter Lippman: Aux origines du néo-libéralisme, Lormont, Bord de l’eau, 2012, p. 469 s. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref2">[2]</a> Sent. Pringle c. Government of Ireland del 27 novembre 2012, Causa 370-12. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref3">[3]</a> Cfr. A. Roberts, The Logic of Discipline. Global Capitalism and the Architecture of Government, Oxford, Oxford University Press, 2010. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref4">[4]</a> A. Somma, Il mercato delle riforme. Appunti per una storia critica dell’Unione europea, in Materiali per una storia della cultura giuridica, 2018, p. 167 ss. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref5">[5]</a> Cfr. M. Patrono, Diritto dell’integrazione europea, vol. 1 (Initium Europae), Torino, Giappichelli, 2013, p. 72. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref6">[6]</a> Cfr. la Carta de Intenções dirigida ao Fundo Monetário Internacional, in Boletim Trimestral – Banco de Portugal, 1983, 3, p. 5 ss. e la Carta de Intenções dirigida ao Fundo Monetário Internacional, ivi, 1984, 3, p. 5 ss. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref7">[7]</a> A.B. Nunes, The International Monetary Fund’s Standby Arrangements with Portugal, Gabinete de História Económica e Social – Documentos de Trabalho 44/2011. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref8">[8]</a> Political Aspects of the Mandate of the European Bank for Reconstruction and Development (versione 2013), www.ebrd.com/downloads/research/guides/aspects.pdf. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref9">[9]</a> Il completamento del mercato interno: libro bianco della commissione per il Consiglio europeo del 14 giugno 1985, Com/85/310 def. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref10">[10]</a> Regolamento 17 dicembre 2013 n. 1303. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref11">[11]</a> Regolamento 18 febbraio 2002 n. 332. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref12">[12]</a> Decisione del Consiglio europeo 25 marzo 2011 n. 199. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref13">[13]</a> I membri del Consiglio di amministrazione sono l’irlandese David Eatough, il tedesco Rolf Strauch, il francese Christophe Frankel, l’olandese Kalin Anev Janse, la belga Sofie De Beule-Roloff e la francese Françoise Blondeel. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref14">[14]</a> Considerando 12 Regolamento 21 maggio 2013 n. 472. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref15">[15]</a> Guideline on Precautionary Financial Assistance del 9 ottobre 2012, www.esm.europa.eu/sites/default/files/esm_guideline_on_precautionary_financial_assistance.pdf. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref16">[16]</a> Dettagli in www.esm.europa.eu/assistance/spain. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref17">[17]</a> Cfr. www.esm.europa.eu/assistance/cyprus e www.esm.europa.eu/assistance/greece. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref18">[18]</a> Guideline on Financial Assistance for the Direct Recapitalisation of Institutions dell’8 dicembre 2014, www.esm.europa.eu/sites/default/files/20141208_guideline_on_financial_assistance_for_the_direct_recapitalisation_of_institutions.pdf. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref19">[19]</a> Non-paper for paving the way towards a Stability Union (9 ottobre 2017), <a href="http://media2.corriere.it/corriere/pdf/2017/non-paper.pdf.">http://media2.corriere.it/corriere/pdf/2017/non-paper.pdf.</a> <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref20">[20]</a> Regolamento 15 luglio 2014 n. 806. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref21">[21]</a> Comunicazione della Commissione: Ulteriori tappe verso il completamento dell’Unione economica e monetaria dell’Europa: tabella di marcia del 6 dicembre 2017, Com/2017/0821 fin. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref22">[22]</a> Comunicazione della Commissione su un Ministro europeo dell’economia e delle finanze del 6 dicembre 2017, Com/2017/0823 fin. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref23">[23]</a> Proposta di Regolamento sull’istituzione del Fondo monetario europeo del 6 dicembre 2017, Com/2017/827 fin. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref24">[24]</a> Comunicazione della Commissione: Ulteriori tappe verso il completamento dell’Unione economica e monetaria dell’Europa: tabella di marcia del 6 dicembre 2017, cit. V. anche il Documento di riflessione sull’approfondimento dell’unione economica e monetaria del 31 maggio 2017, Com/2017/291 fin. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref25">[25]</a> Ai sensi dell’art. 3 Direttiva 30 maggio 2001 n. 1049. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref26">[26]</a> Risoluzione del 14 marzo 2019, www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-8-2019-0218_IT.pdf <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref27">[27]</a> Deepening Europe’s Economic Monetary Union: Taking stock four years after the Five Presidents’ Report. Communication from the Commission to the European Parliament, the European Council, <br />the Council and the European Central Bank European Commission’s contribution to the Euro Summit on 21 June 2019, <a href="https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/economy-finance/emu_communication_en.pdf">https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/economy-finance/emu_communication_en.pdf</a>, p. 11. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref28">[28]</a> Lettera del Presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno al Presidente del Vertice Euro Donald Tusk del 25 giugno 2018, www.consilium.europa.eu/media/35798/2018-06-25-letter-president-centeno-to-president-tusk.pdf. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref29">[29]</a> Future cooperation between the European Commission and the European Stability Mechanism del 14 novembre 2018, www.consilium.europa.eu/media/37324/20181203-eg-1b-20181115-esm-ec-cooperation.pdf. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref30">[30]</a> Memorandum of Understanding on the working relations between the European Commission <br />and the European Stability Mechanism del 27 aprile 2018, www.esm.europa.eu/sites/default/files/2018_04_27_mou_ec_esm.pdf. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref31">[31]</a> In caso di divergenze nella valutazione circa la sostenibilità del debito e la capacità di rimborso, la Commissione prevale sulla prima, mentre il Mes sulla seconda (considerando 12a). <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref32">[32]</a> V. Giacché, Audizione presso le Commissioni riunite V e XIV della Camera dei Deputati (20 novembre 2019), www.centroeuroparicerche.it/wp-content/uploads/2019/11/20191120AudizioneCER20191120_new.pdf. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref33">[33]</a> Cfr. quanto osservato da S. Cesaratto ed E. Brancaccio nell’intervista condotta da A. Battaglia, Riforma Mes: tutti i problemi sul tavolo spiegati da 4 economisti (11 dicembre 2019), www.wallstreetitalia.com/riforma-mes-problemi. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref34">[34]</a> A. Bglioni e M. Bordignon, Fondo salva-Stati, cosa c’è e cosa no nella riforma (22 novembre 2019), www.lavoce.info/archives/62313/fondo-salva-stati-cosa-ce-e-cosa-no-nella-riforma. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref35">[35]</a> C. Clericetti, Riforma del Fondo salva Stati, fermate quel mostro (22 novembre 2019), <a href="http://clericetti.blogautore.repubblica.it/2019/11/22/riforma-del-fondo-salva-stati-fermate-quel-mostro.">http://clericetti.blogautore.repubblica.it/2019/11/22/riforma-del-fondo-salva-stati-fermate-quel-mostro.</a> <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref36">[36]</a> V. Giacché, Audizione presso le Commissioni riunite V e XIV della Camera dei Deputati, cit. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref37">[37]</a> I. Visco, Audizione presso le Commissioni riunite V e XIV della Camera dei Deputati (4 dicembre 2019), www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-governatore/integov2019/visco-audizione-4122019.pdf <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref38">[38]</a> I. Visco, L’Unione economica e monetaria: è ora di superare lo stallo, intervento al Seminario OMFIF-Banca d’Italia “Future of the Euro area”, Roma, 15 novembre 2019, www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-governatore/integov2019/Visco_OMFIF_15112019.pdf. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref39">[39]</a> V. anche S. Cesaratto e M. D’Antoni, Quel Gattopardo del Mes (6 dicembre 2019), <a href="http://politicaeconomiablog.blogspot.com/2019/12/quel-gattopardo-del-mes.html?m=1.">http://politicaeconomiablog.blogspot.com/2019/12/quel-gattopardo-del-mes.html?m=1.</a> <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref40">[40]</a> Dichiarazione concordata all’Eurosummit del 29 giugno 2018, Eurosummit 2, Tsgc 9. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref41">[41]</a> I. Visco, Audizione presso le Commissioni riunite V e XIV della Camera dei Deputati, cit. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref42">[42]</a> Cfr. Transparency International, From Crisis to Stability. How to Make the European Stability Mechanism Transparent and Accountable (2017), <a href="https://transparency.eu/wp-content/uploads/2017/03/ESM_Report_DIGITAL-version.pdf.">https://transparency.eu/wp-content/uploads/2017/03/ESM_Report_DIGITAL-version.pdf.</a> <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref43">[43]</a> Risoluzione del 14 marzo 2019, www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-8-2019-0218_IT.html. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref44">[44]</a> Bundesverfassungsgericht, 7 settembre 2011, www.bundesverfassungsgericht.de/SharedDocs/Entscheidungen/DE/2011/09/rs20110907_2bvr098710.html. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref45">[45]</a> Bundesverfassungsgericht, 12 settembre 2012, www.bundesverfassungsgericht.de/entscheidungen/rs20120912_2bvr139012.html <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref46">[46]</a> Soprattutto parr. 4 e 5 Gesetz zur finanziellen Beteiligung am Europäischen Stabilitätsmechanismus (ESM-Finanzierungsgesetz) del 13 settembre 2012. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref47">[47]</a> B. van Roosebeke, Reform of the European Stability Mechanism (11 dicembre2018), www.cep.eu/fileadmin/user_upload/cep.eu/Studien/cepAdhoc_ESM/cepAdhoc_ESM_EN.pdf, p. 10. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref48">[48]</a> Così la Corte dei conti tedesca: Budesrechnungshof, Bericht an den Haushaltsausschuss des Deutschen Bundestages nach Par. 88 Abs. 2 Bho über die Risiken einer Reform des Europäischen Stabilitätsmechanismus für den Bundeshaushalt (27 maggio 2019), www.bundesrechnungshof.de/de/veroeffentlichungen/produkte/beratungsberichte/langfassungen/langfassungen-2019/2019-bericht-risiken-einer-reform-des-europaeischen-stabilitaetsmechanismus-esm-fuer-den-bundeshaushalt-pdf. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref49">[49]</a> Il punto è affrontato in una informata tesi di dottorato discussa preso l’Università di Colonia: O. Höing, Asymmetric Influence: National Parliaments in the European Stability Mechanism (2015), <a href="https://kups.ub.uni-koeln.de/6485/1/Hoeing_Dissertation.pdf.">https://kups.ub.uni-koeln.de/6485/1/Hoeing_Dissertation.pdf.</a> <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref50">[50]</a> C. Clericetti, Esm, una pseudo Bce-2 ancora più tedesca (28 novembre 2019), <a href="http://temi.repubblica.it/micromega-online/esm-una-pseudo-bce-2-ancora-piu-tedesca.">http://temi.repubblica.it/micromega-online/esm-una-pseudo-bce-2-ancora-piu-tedesca.</a> <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref51">[51]</a> S. Cesaratto e M. D’Antoni, Quel Gattopardo del Mes (6 dicembre 2019), cit. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref52">[52]</a> European Parliament – Economic Governance Support Unit, The 2019 proposed amendments to the Treaty establishing the European Stability Mechanism (ottobre 2019), www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/IDAN/2019/634357/IPOL_IDA(2019)634357_EE.pdf, p. 2. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref53">[53]</a> Cfr. Un piano per un’Unione economica e monetaria autentica e approfondita del 30 novembre 2012, Com/2012/777 fin. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref54">[54]</a> Verso un’Unione economica e monetaria autentica e approfondita. Creazione di uno strumento di convergenza e di competitività del 20 marzo 2013, Com/2013/165 fin. <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref55">[55]</a> E. Russo, Di grande interesse il dibattito sulla proposta di modifica del Meccanismo europeo di stabilità finanziaria (22 novembre 2019), <a href="http://enzorusso.blog/2019/11/23/di-grande-interesse-il-dibattito-sulla-proposta-di-modifica-del-meccanismo-europeo-di-stabilita-finanziaria.">http://enzorusso.blog/2019/11/23/di-grande-interesse-il-dibattito-sulla-proposta-di-modifica-del-meccanismo-europeo-di-stabilita-finanziaria.</a> <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref56">[56]</a> Future Financing of the Eu. Final Report and Recommendations of the High Level Group on own Resources (dicembre 2016), <a href="http://ec.europa.eu/budget/mff/hlgor/library/reports-communication/hlgor-report_20170104.pdf.">http://ec.europa.eu/budget/mff/hlgor/library/reports-communication/hlgor-report_20170104.pdf.</a> <br /><a href="https://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/inasprire-il-vincolo-esterno-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-e-il-mercato-delle-riforme/#_ftnref57">[57]</a> G. Carli, Cinquant’anni di vita italiana (1993), Roma e Bari, Laterza, 1996, p. 432 ss.</span></span></span></div>
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