tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post8525132363142950259..comments2023-06-22T10:30:27.914+02:00Comments on sollevazione: LA SOCIETÀ ITALIANA DOPO DIECI ANNI DI CRISI di Leonardo MazzeiSOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-57654016537377511622018-03-20T13:53:23.346+01:002018-03-20T13:53:23.346+01:00Pregevole analisi che ahimè rispecchia crudamente ...Pregevole analisi che ahimè rispecchia crudamente la realtà socio-economica italiana. Peccato che possa apparire un po' prolissa ma l'argomento è complesso ed anzi occorrerebbero ancora più tabelle.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-80437050192626441422018-03-19T13:15:02.896+01:002018-03-19T13:15:02.896+01:00Le considerazioni di Luca Tonelli sono corrette se...Le considerazioni di Luca Tonelli sono corrette se riferite al concetto di "povertà relativa", ma sbagliate se riferite al testo in oggetto, dove NON SI USA MAI il concetto di cui sopra.<br />Si usano invece altri tre indici: a) le persone a rischio di povertà ed esclusione sociale, b) le persone in situazione di grave deprivazione materiale, c) i poveri assoluti.<br /><br />a)Secondo i criteri ufficiali Eurostat rientra nella prima categoria (quella più ampia) "chi vive almeno una delle seguenti tre condizioni: povertà da reddito (persone a rischio<br />di povertà al netto dei trasferimenti sociali); povertà materiale (persone che soffrono gravi privazioni materiali); persone che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa.<br />L’intensità lavorativa di una famiglia si ottiene dal rapporto tra il numero totale di mesi lavorati in un anno da componenti della famiglia in età compresa tra 18 e 59 anni<br />e il numero stimato totale di ore che le stesse persone avrebbero potuto lavorare. La soglia-limite è pari al valore di 0,2".<br /><br />b)L’indicatore di grave deprivazione materiale è dato invece dalla percentuale di persone che vivono in famiglie che sperimentano almeno quattro tra i seguenti nove<br />sintomi di disagio: 1. non poter riscaldare adeguatamente l’abitazione; 2. non poter sostenere una spesa imprevista (il cui importo, in un dato anno, è pari a 1/12 del valore<br />della soglia di povertà rilevata nei due anni precedenti); 3. non potersi permettere un pasto proteico (carne, pesce o equivalente vegetariano) almeno una volta ogni due<br />giorni; 4. non potersi permettere una settimana di ferie all’anno lontano da casa; 5. non potersi permettere un televisore a colori; 6. non potersi permettere una lavatrice;<br />7. non potersi permettere un’automobile; 8. non potersi permettere un telefono; 9. essere in arretrato nel pagamento di bollette, affitto, mutuo o altro tipo di prestito. <br /><br />c) Le persone che vengono classificate come "poveri assoluti" sono quelle "che non riescono a raggiungere un livello di vita “dignitoso”, cioè socialmente accettabile. La soglia di povertà assoluta rappresenta il valore monetario di quel paniere di beni e servizi (alimentazione adeguata, abitazione, vestiario, salute, ecc.) ritenuti essenziali per ciascuna famiglia, calcolata in base al numero e all’età dei componenti, alla ripartizione geografica e alla dimensione del comune di residenza. Una famiglia è quindi definita assolutamente povera se sostiene una spesa mensile per consumi pari o inferiore a tale valore monetario".<br /><br />Tutti i dati utilizzati nella nostra inchiesta sono perciò relativi a queste classificazioni e niente hanno a che fare con il concetto di "povertà relativa" citato da Tonelli.Leonardo Mazzeinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-15639239080065758112018-03-17T16:37:38.958+01:002018-03-17T16:37:38.958+01:00Io faccio un appunto: la povertà relativa, così co...Io faccio un appunto: la povertà relativa, così come calcolata ora (e come spiegato in un grafico qui sopra), corrisponde alla % di popolazione che vive con un reddito inferiore al 60% della mediana nazionale.<br />Questo significa che in realtà non è affatto un indice di povertà...ma di disuguaglianza nei redditi nazionali. In un Paese in cui sono tutti poveri in canna questo dato sarà sottostimato rispetto ai Paesi dove c è un ceto ricco.<br />Così si spiega anche la maggior quota di poveri in Germania rispetto a diversi paesi dell Est.<br />Probabilmente non di rado un povero (secondo questa classificazione) tedesco può permettersi più cose di un non povero slovacco.<br />In un Paese come l Italia che viaggia a due velocità questo dato risulterà fortemente distorto. Mi spiego: si vive meglio con 950 euro a Potenza che con 1100 a Milano.però essendo la mediana appunto nazionale...e non considerando questa statistica l incidenza del costo della vita...il più povero dei due risulterà l abitante di Potenza.<br />Per aver un idea della povertà meglio guardare, a mio parere, ai poveri asdoluti...alle persone in stato di grave deprivazione materiale. Difatti passando a questo indicatore i Paesi dell Est, repubblica Ceca esclusa, risalgono - in peggio - prepotentemente la classifica e l Italia finisce per essere quasi in media UE.<br />Detto questo restiamo uno fra i Paesi col più ampio peggioramento di questi indicatori negli ultimi 10 anni.Luca Tonellihttps://www.blogger.com/profile/08427678680045781827noreply@blogger.com