tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post4080182716626062173..comments2023-06-22T10:30:27.914+02:00Comments on sollevazione: HOLLANDE E GLI HOLLANDIANI DI CASA NOSTRASOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-80823368074651440252012-05-14T14:36:46.146+02:002012-05-14T14:36:46.146+02:00Non c'è una via d'uscita. Stanno venendo a...Non c'è una via d'uscita. Stanno venendo alla luce le conseguenze di 25 anni di sfacelo liberista, il grande magnamagna che ha deindustrializzato l'occidente. La bolla è stata gonfiata per un decennio tramite la crescita del debito, leggi finanza creativa, leggi falsificazioni contabili, ma siccome per qualcuno che si riempie le tasche ci dev'essere qualcun altro che paga, l'economia reale sta facendo valere le proprie ragioni.<br /><br />Tutti sanno che si avvicina lo sfascio e la Germania, essendo messa un po' meglio (ma non tanto: gli enti locali e le banche soprattutto locali stanno molto peggio delle nostre), cerca comprensibilmente di puntare i piedi per tenersi un po' sopra il gorgo.<br /><br />Quantomeno il mostro europeo ha i giorni contati. Bisogna vedere se i poteri forti non lo sostituiranno con una rete di comitati ed associazioni internazionali stile Bilderberg, volte a coordinare la politica delle dittature che non tarderanno a sostituirsi alle fatiscenti democrazie parlamentari.<br /><br />L'alternativa a questo stato di cose è un'ondata di rivoluzioni e di guerre europee. Coll'attuale livello di interdipendenza e senza un padrone (l'alta finanza) comune, mi sembra poco probabile che si possa tornare fluidamente a un sistema di equilibrio europeo vecchio stile.Lorenzonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-14826693594805566282012-05-14T13:40:52.007+02:002012-05-14T13:40:52.007+02:00Chi tratta con la germania senza mettere in discus...Chi tratta con la germania senza mettere in discussione il trattato UEM, prende in giro i propri elettori, e vale per Hollande e per il pd pro-Monti.<br /> <br />La "stampa" riporta come “cambio” di strategia la trattativa per la “eccettuazione”(dal deficit annuale), fino all’entrata in vigore del “fiscal compact”, nel 2014, delle spese per investimenti infrastrutturali e per pagamento alle imprese dei crediti arretrati verso la p.a. Ciò indicherebbe una ripresa dello spirito cooperativo (!?).<br /><br />L'accordo invece non implica alcuna vera cooperazione tedesca, nel senso inteso dalla teoria delle Aree valutarie ottimali (Mundell, Meade, ennesimi Nobel ignorati). Ciò in 2 direzioni:<br />1) espansione della domanda interna tedesca mediante allentamento dei vincoli di bilancio (loro) in modo da pareggiare STABILMENTE il differenziale di inflazione con gli altri paesi (in media tra punti 0,5 e 0,7). Loro crescerebbero di più ma non a scapito del deficit commerciale degli altri paesi UE e anche utilizzando il loro avanzo primario in spesa, il deficit e il debito "loro", in rapporto a un maggior loro PIL, rimarrebbero sostanzialmente stabili (es; un incremento delle retribuzioni pubbliche, certamente in potere del governo federale, in misura superiore all’inflazione anche di solo 1 punto, avrebbe effetti di traino della domanda e sui livelli retributivi privati nei servizi, mantenuti al di sotto della crescita della produttività di sistema) ;<br />2) precisazione della simmetria (indispensabile in un'AVO) del vincolo dell'indice inflattivo: cioè deve correggerlo non solo chi sfora in eccesso, ma anche chi sfora in “difetto”, sì da garantire non solo una tendenziale (e insufficiente) convergenza ma l'omogeneità immediata. La “omogeneità attualizzata" e stabilizzata, correggerebbe i differenziali di apprezzamento dei tassi di cambio reale e la progressiva cessazione degli squilibri delle partite correnti intra UEM.<br /><br />Conoscendo le cause degli squilibri (differenziali di inflazione e conseguenti tassi di cambio reale, alla base dell’indebitamento dei sistemi privati-bancari dei paesi con scarto inflattivo sfavorevole nonchè del trasferimento di tale indebitamento sui bilanci pubblici), le predette misure Moavero-Monti sono inefficienti: inalterate le cause strutturali degli squilibri, non evitano il riprodursi degli stessi, accelerato dal fiscal compact.<br /><br />Le misure ora negoziate:<br />-sono essenzialmente contabili e “transitorie”, con alta elasticità di recupero “restrittivo” nel medio. In termini di cassa (e di conseguente conteggio del deficit annuale e della derivante crescita del debito complessivo) spostano solo di circa 1 anno e mezzo il problema; <br />- all'entrata in vigore del fiscal compact, si avrebbe comunque un maggior stock di debito da correggere (con PIL comunque diminuito, anche se un pò meno, data la finalità non espansiva ma di “minor impatto” deflattivo delle misure in questione): le ulteriori manovre successive al 2013, dovrebbero rimangiarsi la liquidità concessa, aggravando inevitabilmente gli effetti recessivi del meccanismo;<br />- analogamente, dato il livello previsto di riduzione di spesa e aumento di tasse (non ancora in gran parte applicati) ritenuto necessario per il rientro, l'esclusione degli investimenti pubblici sarebbe poca cosa, dato che non sarebbero “aggiuntivi” al volume programmato della spesa: non propone questo il governo italiano, ma solo una moratoria a volumi inalterati. Cioè, solo limitate risorse gettate sul calo della domanda, che avrebbero effetti di “ritorno” spostati nel tempo, come tutti gli investimenti, al limite solo attenuando gli effetti recessivi dei tagli di spesa e di investimento, comunque vincolati e crescenti, post 2014;<br />-investimenti in infrastrutture nella misura ipotizzata e non anche estesi al punto di rinunciare ad azzerare il deficit nell’immediato, non risolvono il problema occupazionale (attenuato di poco), nè quello degli investimenti in istruzione e ricerca, di cui proprio non si parla e che dovrebbero essere esclusi stabilmente.Quarantottohttp://www.libero.itnoreply@blogger.com