tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post3447643209804454906..comments2023-06-22T10:30:27.914+02:00Comments on sollevazione: «NON PAGARE IL DEBITO PUBBLICO? UN ERRORE!» di Fiorenzo FraioliSOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.comBlogger6125tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-55830446164903202752013-03-27T18:41:22.405+01:002013-03-27T18:41:22.405+01:00(1) Che la crisi del capitalismo occidentale non d...(1) Che la crisi del capitalismo occidentale non dipenda dal debito pubblico, ça va sans dire. Se è per questo non dipende nemmeno dal "debito privato" poiché noi pensiamo che la sua causa sia da rintracciare nel declino del saggio di profitto del capitale —di qui l’ipertrofia finanziaria, ovvero la fuga dl ciclo di produzione delle merci e la tendenza a fare danaro giocando sui tassi d'interesse e la rendita. Processo questo, che spiega l'abnorme peso del sistema fondato sulla coppia debito-credito.<br /><br />(2) Detto questo, non è che se il malato è affetto da Aids il medico non gli cura la polmonite. Per dire che il problema del debito pubblico c'è e come! e non lo si deve negare solo per far dispetto ai neoliberisti. Anche Keynes si incazzerebbe a sentir dire che ... è un finto problema. Non parliamo poi di ciò che direbbe Karl Marx —vedi i suoi studi nei Grundrisse sul denaro e il capitale a interesse.<br /><br />(3) La spesa pubblica, anche se risultato di conquiste sociali, è pur sempre una sottrazione di quote di plusvalore complessivo. Si capisce dunque che in tempi di caduta del saggio di profitto e di concorrenza spietata, il capitale voglia riappropriarsene per rilanciare il ciclo di accumulazione.<br /><br />(4) Il concetto di «sostenibilità» non è neutrale. Sostenibile per chi? per cosa? Un governo popolare, che dovrebbe aumentare la spesa pubblica a fini produttivi potrebbe accettare di farsi addirittura garante del drenaggio di risorse dal lavoro al capitale, per di più quello finanziario estero? Per quale ragione un governo popolare dovrebbe onorare i debiti contratti dal regime precedente? Per non essere presi a schiaffi dai mercati finanziari ci si risponde. Qui i nostri critici diventano più realisti del re. Negli ultimi venti anni abbiamo avuto almeno una ventina di default (bancari e di debito sovrano), tra cui paesi come la Russia, il Messico, la Corea, la Thailandia, il Brasile, l'Argentina, la Turchia, la Polonia, l'Islanda, la stessa Svezia. Di recente solo nell'Unione sono andati in default de facto Irlanda, Grecia, Spagna, Portogallo e adesso Cipro —default e null'altro, dato che non possono finanziarsi sul mercato e sono assistiti da Ue e Fmi. Perché invece di farsi prendere dal panico non studiano questi casi? Se li studiassero scoprirebbero che i loro timori sono infondati e che i default (soprattutto se da debiti sovrani) sono misure fisiologiche proprio per riparare agli squilibri delle partite correnti tra diversi paesi. Ci sarebbe un modo per i debitori per non fare default: che i paesi creditori rinunciassero, in parte o in tutto, ai loro vantaggi. Il default unilaterale viene quando questa via è preclusa e il paese debitore rifiuta di precipitare nell'abisso.<br /><br />(5) Un governo popolare con atto unilaterale, cesserebbe di rimborsare le rate del debito verso le istituzioni finanziarie estere. Chiamiamola pure moratoria se non vi aggrada cancellazione, quind si tratta a muso duro sull'ammontare, sul montante, quindi sulle scadenze e il tasso d'interesse, ma mettendo davanti ad ogni altra considerazione l'interesse della comunità nazionale. Che poi questo precluda allo sganciamento dai mercati finanziari internazionali ciò è giusto, e lo è perché essi si fondano sul principio della predazione.<br /><br />(6) Va cancellato il debito che lo Stato ha verso le banche d'affari nazionali, ciò che risulta dal fatto che esse vanno nazionalizzate. Va invece rimborsato il debito verso il risparmio privato dei cittadini che avessero acquistato dei titoli pubblici (due fenomeni di ordine ben diverso che spesso i nostri critici confondo. Tuttavia, anche in questo caso, si può procedere con un patto di salvaguardia che preveda un allungamento dei tempi dei rimborsi senza escludere un temporaneo congelamento di essi —a tutela dei cittadini con un tasso d'interesse vantaggioso ma che non strozzi le finanze pubbliche.<br />Moreno Pasquinelli<br />SOLLEVAZIONEhttps://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-75688043174246519002013-03-26T18:46:07.280+01:002013-03-26T18:46:07.280+01:00Credo che si debba distinguere tra
-questioni di ...Credo che si debba distinguere tra <br />-questioni di analisi economica (che ruolo ha il debito pubblico nella crisi attuale? qual è la sostenibilità del debito italiano qualora la banca centrale sia rimessa sotto il controllo del tesoro?)<br />-questioni di principio (è giusto oppure no pagare il debito pubblico? Eventualmente quale parte di esso è giusto non pagare?) <br />-questioni di strategia politica (è opportuno per gli antagonisti perseguire la strategia di rifiuto del debito pubblico? oppure bisogna puntare prioritariamente sul no-euro oppure no-eu, nazionalizzazione sistema bancario?).<br /><br />Quanto alla prima concordo con Fraioli. Il debito pubblico non è alla radice della crisi, ma solo la manifestazione più eclatante del suo stadio finale. Ovviamente esso è la clava con cui l’oligarchia eurista spinge a compiere le “riforme strutturali”. Tuttavia la crisi non si risolve rifiutando il debito, perché se non cambia il quadro monetario-finanziario-istituzionale (uscita dall’euro e ritorno della banca centrale sotto il controllo del tesoro, nazionalizzazione almeno parziale del sistema bancario) siamo solo liberi di ricominciare ad indebitarci per via degli squilibri nelle partite correnti (debito privato) e per il salvataggio delle banche. Compiute queste riforme, il debito attuale - legittimo o non legittimo che sia - ritorna ad essere perfettamente sostenibile, con in più un avanzo stratosferico nei bilanci pubblici.<br /><br />Quanto alla seconda mi pare scarsamente cogente. Io sono e mi sento un anticapitalista e se dovessi agire per puro principio, rifiuterei ogni debito contratto dal regime oligarchico borghese (o post-borghese, o finanziario-globale, come preferite). Ma certo di fronte alla prospettiva del governo terrei conto di questioni di rilevanza (gliela faccio oppure no a sostenere questo debito e a fare riforme strutturali di segno rivoluzionario?) e di convenienza (rifiutando il debito mi creerei più forti inimicizie? Troppo forti rispetto alle mie forze?) .<br /><br />Quanto alle questioni di strategia politica non so cosa dire, e soprattutto qui vorrei conoscere l’opinione della redazione. Quali sono le prospettive del comitato no-debito? Quanto è possibile spostare le forze al suo interno su posizioni no-euro no-ue, che sono quelle che contano davvero? La questione del debito farà più presa in futuro tra le classi popolari di quanta non ne farà la questione dell’euro? <br />Personalmente comincio a credere che la questione del rifiuto del debito pubblico non aiuti più di tanto la formazione del fronte interclassista di cui si ha bisogno per conquistare il potere, mentre invece può danneggiarla spaventando inutilmente i ceti piccoloborghesi. Posso sbagliarmi, ma mentre è giusto continuare a stigmatizzare il fatto che il debito pubblico è la clava, forse non lo è più insistere prioritariamente sul suo rifiuto.<br />Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/03271493516556390700noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-8994064356093856432013-03-26T16:07:14.755+01:002013-03-26T16:07:14.755+01:00Eco delle Rete ha ragione, abbiamo quindi corretto...Eco delle Rete ha ragione, abbiamo quindi corretto il titolo, poiché è il debito pubblico in questione. Come detto torneremo in modo più rigoroso sul tema pagamento/non pagamento del debito pubblico, ovvero sulla necessità di fare default per evitare l'abisso del nostro paese. <br /><br />Solo una nota: il post di "Chiara ped", ha almeno un merito, quello di mettere in luce che chiedere la cancellazione del debito pubblico non è affatto una misura..."bolscevica" — Fraioli si contraddice quindi, poiché non può dire che quella di Chiara ped è una "giusta osservazione" e accusare questa richiesta di essere "estremista".<br /><br />La verità è che i default sono la norma nella storia del capitalismo e che dei 300 e passa che il capitalismo ha conosciuto [vedi l'oramai noto testo "Questa volta è diverso" di Carmen M. Reinhart e Kenneth S. Rogoff ], solo uno è stato fatto da regimi rivoluzionari, quello bolscevico appunto.<br /><br /> Uno dei primi atti del governo di Lenin fu proprio quello di non ripudiare e quindi non pagare i debiti contratti dal regime zarista.<br /><br />Ecco, noi parliamo di un governo popolare che per quanto non socialista rivoluzionario non dovrebbe accollarsi i debiti assunti dai regimi precedenti.SOLLEVAZIONEhttps://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-49979571649657790572013-03-26T15:07:46.157+01:002013-03-26T15:07:46.157+01:00@Chiara Ped: giusta osservazione. Grillo sostiene ...@Chiara Ped: giusta osservazione. Grillo sostiene il ripudio del debito pubblico MA la sua linea politica non è quella di una rivoluzione socialista. Ribadisco quanto ho sostenuto nell'articolo: è il debito privato che deve essere parzialmente non ripagato, in una misura che sia ottimale rispetto agli interessi nazionali. Trattando, non serve neppure dirlo, "a muso duro". E le banche private eventualmente "salvate" con i soldi dei contribuenti (quindi a spese del debito pubblico) devono essere nazionalizzate.Fiorenzo Fraiolihttps://www.blogger.com/profile/13556924266268655501noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-12744711832126955852013-03-26T14:49:45.424+01:002013-03-26T14:49:45.424+01:00Pienamente d'accordo. Ma perchè quando Grillo ...Pienamente d'accordo. Ma perchè quando Grillo parla di Italia fallita e debito pubblico da non pagare non mi sembra miri ad una rivoluzione socialista? chiarapedhttps://www.blogger.com/profile/01687941483173994412noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-61778870830934529262013-03-26T14:00:19.856+01:002013-03-26T14:00:19.856+01:00Il titolo che avete scelto, «NON PAGARE IL DEBITO?...Il titolo che avete scelto, «NON PAGARE IL DEBITO? UN ERRORE!», non sintetizza correttamente il mio pensiero. Aggiungeteci, almeno, la parola "pubblico".Fiorenzo Fraiolihttps://www.blogger.com/profile/13556924266268655501noreply@blogger.com