tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post3297130765922755340..comments2023-06-22T10:30:27.914+02:00Comments on sollevazione: DAVANTI AL NICHILISMO TECNO-MONDIALISTA di EosSOLLEVAZIONEhttp://www.blogger.com/profile/06518274623438799369noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-39077392888263274432017-07-20T14:36:49.864+02:002017-07-20T14:36:49.864+02:00La "tecnica" é un insieme di mezzi che p...La "tecnica" é un insieme di mezzi che possono essere utilizzati (subire passivamente l' utilizzo da parte di soggetti di azione) per dei fini.<br />L' attuale illimitatezza dell' utilizzo delle tecnica che in un mondo realisticamente e non fantascientificamente praticabile il quale é finito, oltre a creare ingiustizie e violenze immani, tende a distruggere il mondo stesso (o meglio, nel suo ambito, le condizioni oggettivamente necessarie alla sopravvivenza umana) é conseguenza dei rapporti di produzione dominanti: rapporti capitalistici, i quali impongono a ciascuna unità produttiva (impresa) in concorrenza con tutte le altre il perseguimento del max profitto possibile a breve termine e a qualunque costo (umano individuale, sociale, ambientale, ecc.), così dimostrando platealmente il loro essere oggettivamente superati dallo sviluppo raggiunto dalle forze produttive.<br /><br />Per questo, al di là dei fantasiosi auspici di Schmidt e di Severino, non sarà certo dalle loro elucubrazioni teoriche, bensì solo dalla lotta di classe che questa iniquissima e deprecabilissima tendenza oggettiva in atto potrà (forse!) essere superata, rivoluzionando i rapporti di produzione che condizionano gli usi (attuali ed eventualmente ben diversi futuri) della "tecnica".<br /><br />Giulio BonaliAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-52665427288874295202017-07-19T14:08:34.533+02:002017-07-19T14:08:34.533+02:00Ê interessante che proprio mentre l'istituzion...Ê interessante che proprio mentre l'istituzione, che ha fondato la sua fortuna egemonica sulle gesta e parole (presunte) del sedicente figlio di dio, sta implodendo, a sinistra ci impegniamo con gli "atei devoti" e non a parlare di "resistenza metafisica" (kathecon).<br /><br />Lascio volentieri ai Pera, Casini, Giovanardi, Adinolfi, Cacciari, e forminchioni vari spiegarci se ci salveremo con bergoglio o con bertone, se limitare l'orizzonte spirituale alla Grecia e al Medio oriente o spingerci più a oriente, qualche millennio prima. <br /><br />Qualche parola da un Patriota indiano in materia di Kathecon:<br /><br />"L'ORA DI DIO <br />Vi sono momenti in cui lo Spirito abita tra gli uomini ed il Respiro del Signore aleggia sulle acque del nostro essere; ve ne sono altri nei quali si ritira e gli uomini vengono lasciati agire con la forza o nella debolezza del loro egoismo. I primi sono periodi nei quali anche un piccolo sforzo produce grandi risultati e cambia il destino; i secondi quelli in cui anche un grande lavoro porta scarsi risultati. E' vero forse che gli ultimi sono preludio per i primi; forse l'alito del sacrificio che sale fino al cielo fa scendere la pioggia della bontà di Dio. Infelice è l'uomo o la nazione che al giungere del momento divino è addormentato o impreparato a riceverlo, perché la lucerna non è stata alimentata per accogliere l'ospite e le orecchie sono sorde al suo richiamo. Ma guai a coloro che pur essendo forti e pronti sprecano la loro forza o fanno cattivo uso del momento; vanno incontro ad una perdita irreparabile o ad una grande distruzione. Nell'ora di Dio monda la tua anima da ogni autoinganno, da ogni ipocrisia e da ogni vano autocompiacimento per poter vedere chiaramente nel tuo spirito e udire la sua chiamata".<br /><br />Il "Platone delle future generazioni", Aurobindo, ha una "parola buona" per tutti. Sempre tratto da "L'ora di dio":<br /><br />"Sullo Yoga - CERTEZZE <br />Nelle profondità si celano ulteriori profondità, nelle altezze un'altezza ancora maggiore. L'uomo giungerà più velocemente ai confini dell'infinito che alla pienezza del proprio essere, poiché quell'essere è l'infinito, è Dio. Aspiro ad una forza infinita, ad una conoscenza senza limiti e ad una gioia infinita. Potrò mai ottenerla? Si, ma la natura dell'infinito è non avere fine. Perciò non puoi dire io la ottengo, ma piuttosto io la divento. Solo così l'uomo può ottenere Dio, diventando Dio. prima di giungere a divenire Dio l'uomo può entrare in relazione con Lui. Entrare in rapporto con Dio è Yoga, l'estasi più grande e l'occupazione più nobile. Esistono rapporti tipici dello stadio attuale di evoluzione dell'umanità, chiamati preghiera, venerazione, adorazione, sacrificio, riflessione, fede, scienza e filosofia. Esistono altre relazioni che superano le nostre attuali capacità ed appartengono ad uno stadio evolutivo ancora da raggiungere. Tali sono le relazioni alle quali si giunge attraverso le pratiche conosciute sotto il nome di Yoga. Possiamo conoscerlo come Dio, come Natura, come il nostro Sé Superiore, come Infinito o come una qualche meta ineffabile. Così lo avvicinò Buddha, così lo avvicina il rigido Advaitin. Anche l'ateo può entrare in contatto con Lui. Al materialista Egli si rivela nella materia. Per il nichilista attende in agguato nel cuore dell'annichilimento. In qualunque modo gli uomini vengano a Me, così vengono accolti dal Mio Amore". <br /><br />...appassionarsi a cristo per me è come credere in salvini sapendo che il simbolo della lega appartiene all'ex cav. francescoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-85848471613830019672017-07-18T11:22:30.242+02:002017-07-18T11:22:30.242+02:00Complimenti all'autrice per lo studio. Dimostr...Complimenti all'autrice per lo studio. Dimostra una grande padronanza delle varie filosofie. NandoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8331350360694748810.post-68312997123500684002017-07-17T17:39:29.149+02:002017-07-17T17:39:29.149+02:00Uno scritto possente, ben sottolineato dalle altre...Uno scritto possente, ben sottolineato dalle altrettanto possenti immagini del Giudizio universale di Signorelli. Ci spinge ad approfondire la conoscenza, a sviluppare l'autocoscienza e soprattutto a porre come mèta ultima del nostro percorso individuale – filosofico o spiritualistico – la luce radiante del Cristo.Marina Sagramoranoreply@blogger.com