giovedì 31 maggio 2018

DIO MIO GIOVANNI TRIA ?! di Piemme

[ 31 maggio 2018 ]

Giovanni Tria potrebbe prendere il posto di Paolo Savona al Ministero dell'Economia se, come sembra, il governo giallo-verde fosse destinato a risorgere. 

Se un giudizio definitivo sulla vicenda della crisi istituzionale potremo darlo quando il quadro sarà più chiaro, quello su Tria possiamo invece già darlo. 

E lo traiamo, intanto, dalle prime cose che trapelano questa sera dagli organi di stampa, del tipo che il nostro... è per la flat tax finanziata con l'aumento dell'IVA (non a caso è amico di Brunetta).  Come ognuno capisce una vera e propria mostruosità: se i ricchi pagano meno tasse piangeranno le casse dello Stato, che andranno quindi rimpinguate a spese della grande massa dei cittadini. Come dire, un liberismo senza sé e senza ma. In termini teorici: uscire dalla crisi si può ma con politiche dal lato dell'offerta, non da quello (keynesiano) della domanda.

Ci siamo quindi tolti lo sfizio di ascoltare le dichiarazioni programmatiche che Tria svolse in un dibattito dal titolo "NO euro? Costi diretti e indiretti per l'Italia", svoltosi a Roma mercoledì 1 marzo 2017. Egli fece una prolusione e quindi rispose a delle domande.
Più sotto la video registrazione.

Tria inizia la sua prolusione in questo modo: «La domanda se uscire o no dall'euro è quasi fuorviante secondo me, perché io riterrei molto sbagliato rispondere sì, ma riterrei che non basta rispondere no». Di certo il Nostro non da l'impressione di essere un gigante, tantomeno in dottrine macroeconomiche. Anzi, per dirla tutta, pare un nano anche rispetto ad uno come Paolo Savona. Di certo non un ...."sovranista".

Ascoltando quel che disse viene fuori che egli, come del resto la gran parte degli economisti, anche liberisti e neoclassici, scopre l'acqua calda delle "criticità" e degli squilibri provocati dall'introduzione della moneta unica, ma resta a favore dell'euro e dell'Unione, poiché ritiene necessario per l'Italia il vincolo esterno perché è giusto puntare al pareggio di bilancio.

Avete capito?

Chi l'ha tirato in ballo come ministro? Il sospetto è che egli sia l'uomo voluto da Mattarella, come sentinella preposta a imbrigliare il governo giallo-verde. Che dire? Se esso resuscitasse davvero non nascerebbe certo sotto una buona stella....





"PIANO B" E ART. 65 di Emiliano Brancaccio

[ 31 maggio 2018 ]

«In termini ufficiosi, poi, si ragiona di “piano B” già da tempo tra gli addetti ai lavori, anche ai massimi livelli istituzionali. Chi reputa scandaloso un ragionamento sul “piano B” non ha capito molto dei problemi di tenuta dell’eurozona». 






* * * 

intervista a Emiliano Brancaccio di Giacomo Russo Spena


D. Professor Brancaccio, il “governo del cambiamento” di Salvini e Di Maio non riesce a partire. Cosa ne pensa? 

R. E’ un’ipotesi di governo appiattita sulle posizioni della destra xenofoba, con l’annuncio di una riforma fiscale a vantaggio pressoché esclusivo dei ricchi e la promessa di una caccia grossa all’immigrato, un facile capro espiatorio che non rappresenta affatto il problema principale delle lavoratrici e dei lavoratori italiani. Detto questo, la Lega e il M5S hanno la maggioranza parlamentare e quindi a mio avviso bisognerebbe lasciarli governare. 

D.Dunque Lei critica il veto del Presidente della Repubblica sulla lista dei ministri? 

R. Non ho le competenze per entrare nel dibattito tra i costituzionalisti sui poteri del Presidente. Mi limito a osservare che il veto di Mattarella ha gettato la Presidenza della Repubblica nel ring di una lotta politica feroce, che lascerà nuove ferite sul già fragile tessuto istituzionale del paese. Avrei preferito un esito diverso, che lasciasse il Quirinale al di sopra della contesa. 

D. Il dialogo istituzionale è precipitato sull’indicazione di Paolo Savona come ministro dell’Economia. Qual è il suo giudizio su di lui? 

R. Uno studioso di buone letture e una discreta penna, come ormai se ne vedono poche tra i colleghi economisti. Ma anche un liberista di vecchia scuola, che fino all’altro ieri pareva convinto che il debito pubblico italiano potesse essere ridotto a colpi di tagli drastici alla spesa pubblica e ulteriori dismissioni del patrimonio statale. L’esperienza infelice dell’austerity e delle privatizzazioni degli anni Novanta, a quanto pare, non gli è bastata. 

D. Però la pietra dello scandalo è stato il “piano B” per uscire dall’euro, che Savona ritiene necessario e che invece Mattarella e i suoi sostenitori considerano una bestemmia. 

R. Bisognerebbe ricordare che una proposta ufficiale di “piano B” era già stata resa pubblica diversi anni fa: è la soluzione di uscita della Grecia dalla moneta unica che venne avanzata dall’ex ministro delle Finanze tedesco Schauble e che l’Eurogruppo fece propria nel 2015. In termini ufficiosi, poi, si ragiona di “piano B” già da tempo tra gli addetti ai lavori, anche ai massimi livelli istituzionali. Chi reputa scandaloso un ragionamento sul “piano B” non ha capito molto dei problemi di tenuta dell’eurozona. Come a denti stretti riconosce persino il Presidente della BCE, sono problemi che restano in gran parte irrisolti e che inevitabilmente riaffioreranno alla prossima recessione, indipendentemente dal successo politico delle cosiddette forze anti-sistema. La questione, semmai, è “quale piano B”: ad esempio, quello di Schauble per la Grecia era da strozzinaggio, poiché pretendeva che i greci mantenessero i loro debiti in euro anche dopo aver abbandonato la moneta unica. 

D. Intanto però i mercati sono in subbuglio e lo spread sui titoli italiani è tornato a correre. C’è di nuovo sfiducia sulla tenuta dei conti pubblici? 

R. La sostenibilità dei conti pubblici c’entra solo in via secondaria. L’aumento dello spread dipende soprattutto dal risveglio delle scommesse sulle ipotesi di uscita dall’euro e di svalutazione di una ipotetica nuova moneta, con conseguente deprezzamento dei titoli denominati in essa. Non a caso il fenomeno sta riguardando non solo l’Italia ma anche gli altri paesi che potrebbero eventualmente seguirla al di fuori dell’eurozona. 

D. Se andremo a nuove elezioni, sarà una campagna elettorale condizionata dalle scommesse della finanza sul futuro dell’euro? 

R. E’ un rischio concreto. Eppure strumenti per contenere le interferenze dei mercati sulla politica esistono. 

D. Si riferisce agli interventi della Banca centrale europea? Circola voce che ieri la BCE abbia ridotto gli acquisti di titoli italiani lasciando che lo spread aumentasse. 

D. La valutazione sull’orientamento di politica monetaria non può essere fatta su archi di tempo così brevi. E’ vero, tuttavia, che nel direttorio BCE i conflitti sono sempre più aspri e che a un certo punto potrebbe prevalere la linea restrittiva dei cosiddetti “falchi”, come è già accaduto durante le passate crisi. Anche per questo occorre intervenire subito con misure ulteriori. 

D. Qual è la sua idea, Professore? 

R. Suggerisco l’applicazione immediata dell’articolo 65 del Trattato dell’Unione Europea [1] che ammette l’introduzione di controlli sulle fughe di capitali, e di tutti i dispositivi già previsti dall’attuale legislazione per ridurre la volatilità dei mercati finanziari. L’ex capo economista del FMI li definisce strumenti di “repressione finanziaria”. Che si vada a elezioni o meno, in questa fase decisiva per il futuro dell’Italia e dell’Unione sarebbe bene attivare fin d’ora questi strumenti legislativi per evitare interferenze dei mercati sulle prossime scelte politiche. Si tratta di una soluzione di buon senso quale che sia la nostra opinione sulla permanenza o sull'abbandono dell'eurozona. 

D. L’Italia potrebbe autonomamente introdurre queste misure di “repressione finanziaria” senza il consenso delle istituzioni europee? 

R. L’articolo 65 può essere applicato da uno stato membro se sussistono condizioni “di ordine pubblico” tali da rendere necessari i controlli sugli spostamenti di capitale da e verso l’estero. Le istituzioni europee hanno già ammesso un’interpretazione estensiva della definizione di “ordine pubblico” durante le crisi di Cipro e della Grecia. In quelle occasioni, però, l’articolo 65 fu applicato con un ritardo scandaloso, solo dopo una lunga agonia finanziaria che colpì duramente le economie di quei paesi e condizionò pesantemente le loro decisioni. L’Italia e gli altri paesi sotto attacco oggi possono e debbono rivendicare il diritto di applicare immediatamente i controlli sui capitali e le altre misure necessarie di “repressione finanziaria”, prima che sia tardi. 

D. Cottarelli sarebbe l’uomo giusto per avviare procedure di questo tipo? 

Ho dei dubbi. Temo rientri in quel filone di economisti secondo i quali il mercato ha sempre ragione e deve esser lasciato libero di operare. Un’idea che trova ampie smentite nella letteratura scientifica ma che purtroppo risulta ancora à la page in ambito politico. Con lui si rischia di applicare i controlli quando la situazione è già precipitata.

(30 maggio 2018)

NOTE

[1] Articolo 65 (ex articolo 58 del TCE) 1. 


1. Le disposizioni dell’articolo 63 non pregiudicano il diritto degli Stati membri: a) di applicare le pertinenti disposizioni della loro legislazione tributaria in cui si opera una distinzione tra i contribuenti che non si trovano nella medesima situazione per quanto riguarda il loro luogo di residenza o il luogo di collocamento del loro capitale; b) di prendere tutte le misure necessarie per impedire le violazioni della legislazione e delle regolamentazioni nazionali, in particolare nel settore fiscale e in quello della vigilanza prudenziale sulle istituzioni finanziarie, o di stabilire procedure per la dichiarazione dei movimenti di capitali a scopo di informazione amministrativa o statistica, o di adottare misure giustificate da motivi di ordine pubblico o di pubblica sicurezza. 
2. Le disposizioni del presente capo non pregiudicano l’applicabilità di restrizioni in materia di diritto di stabilimento compatibili con i trattati. 
3. Le misure e le procedure di cui ai paragrafi 1 e 2 non devono costituire un mezzo di discriminazione arbitraria, né una restrizione dissimulata al libero movimento dei capitali e dei pagamenti di cui all’articolo 63. 
4. In assenza di misure in applicazione dell’articolo 64, paragrafo 3, la Commissione o, in mancanza di una decisione della Commissione entro un periodo di tre mesi dalla richiesta dello Stato membro interessato, il Consiglio può adottare una decisione che conferma che le misure fiscali restrittive adottate da uno Stato membro riguardo ad uno o più paesi terzi devono essere considerate compatibili con i trattati nella misura in cui sono giustificate da uno degli obiettivi dell’Unione e compatibili con il buon funzionamento del mercato interno. Il Consiglio delibera all’unanimità su richiesta di uno Stato membro.

* Fonte: Micromega

mercoledì 30 maggio 2018

SPREAD/RISPARMI: MATTARELLA MENTE! di Broker anonimo

[ 30 maggio 2018 ] 

Il 27 maggio è una data che resterà scolpita nella storia della Repubblica. Quel giorno Mattarella ha impedito (lo ribadiamo: con un atto anticostituzionale) la nascita del governo M5s-Lega.
Egli ha quindi giustificato questo atto illegale con una colossale bugia: "la difesa del risparmio degli italiani". Vale la pena riportare per intero le sue panzane:
«E' mio dovere, nello svolgere il compito di nomina dei ministri che mi affida la Costituzione, essere attento alla tutela dei risparmi degli italiani". "L'incertezza sulla nostra posizione nell'euro ha posto in allarme gli investitori e i 
E lo spread è schizzato in alto proprio dopo il golpe...
risparmiatori, italiani e stranieri, che hanno investito nei nostri titoli di Stato e nelle nostre aziende. L'impennata dello spread, giorno dopo giorno, aumenta il nostro debito pubblico, e riduce le possibilità di spesa dello Stato per nuovi interventi sociali. Le perdite in Borsa, giorno dopo giorno, bruciano risorse e risparmi delle nostre aziende e di chi vi ha investito e configurano rischi concreti per i risparmi dei nostri concittadini e per le famiglie italiane. Occorre fare attenzione anche al pericolo di forti aumenti degli interessi per i mutui e per i finanziamenti alle aziende. In tanti ricordiamo, quando prima dell'unione monetaria europea gli interessi bancari sfioravano il venti per cento».

Nei giornali e nelle Tv di regime intonano la stessa antifona terroristica: "se sale lo spread sono minacciati i risparmiatori e cresce il debito pubblico"
Orbene abbiamo chiesto ad un broker (che ci ha chiesto di restare anonimo) il cui mestiere è appunto quello di offrire servizi finanziari a investitori e risparmiatori, come stanno davvero le cose. E che ci ha risposto? L'esatto opposto di quanto ha detto Mattarella.

*  *  *

D. Ci puoi parlare del nesso tra costo dello spread e debito pubblico? Questa mattina [ 30 maggio NdR] alcuni giornali parlano addirittura del rischio di default...

R. Non date retta. Leggo alcuni "economisti" per i quali l'innalzamento dello spread (peraltro provocato essenzialmente proprio dalle mosse maldestre del Quirinale) sarebbe costato all'Italia addirittura più di 30 miliardi. Si tratta di una fesseria al limite dell'incommentabile.
Com'è noto lo spread rappresenta (solo) il differenziale del tasso di interesse reale sui titoli di stato italiani rispetto a quelli tedeschi.
E' chiaro che nel lungo periodo l'aumento dei tassi rappresenterebbe un problema per il debito pubblico italiano. Ma ad oggi il costo dell'aumento dello spread di questi giorni è sostanzialmente pari a zero. Avete capito bene: vicino a zero. Questo per il banale motivo che lo spread è calcolato sui prezzi del mercato secondario. Ma lo Stato non opera su questo mercato, nel quale perdite o guadagni riguardano solo altri soggetti (banche, fondi di investimento, privati cittadini).

Facciamo un esempio: se lo Stato ha emesso a prezzo 100 un titolo a 10 anni con interessi x, dopo 10 anni rimborserà quel titolo a prezzo 100 avendo pagato ogni anno l'interesse x. Se nel frattempo sul mercato secondario il valore del titolo muta, verso l'alto o verso il basso, questo per lo Stato non cambia niente.

Giova qui ricordare che i titoli del debito italiano (pari a circa 2300 miliardi) hanno una vita residua media di 7,4 anni. Dunque il grosso del debito non risente minimamente della volatilità dei mercati finanziari.

Il problema sorge solo nel medio-lungo periodo, perché se i tassi aumentano stabilmente lo Stato dovrà applicare interessi superiori ai titoli di nuova emissione. Ma quanti titoli emette annualmente lo Stato? Nel 2017 (anno giudicato particolarmente impegnativo) il tesoro ha emesso 260 miliardi di titoli. Questo vuol dire che se i tassi del mercato secondario si stabilizzassero su un aumento dell'1% rispetto ai valori attesi (ricordiamo che un aumento di 100 punti base equivale appunto all'1%), ed ammettendo un ennesimo importo di 260 miliardi annui, il costo per le casse dello Stato sarebbe di 2,6 miliardi. Cifra certo non disprezzabile, ma ben lontana da quella sparata da certi economisti di regime.
Ma questo calcolo di 2,6 miliardi è del tutto ipotetico, dato che i movimenti dello spread (come si è visto nella giornata di ieri) sono altamente volatili e nessuno può sapere quali saranno i valori futuri, comunque dipendenti assai più dalle scelte della Bce che dalle vicende politiche italiane.
Tornando agli assurdi calcoli che sentiamo fare dai media, facciamo presente che se l'attuale impennata dello spread dovesse durare una settimana il costo sarebbe all'ingrosso di 50 milioni di euro (2,6/52=0,05 md), se invece durasse un mese sarebbe di 216 milioni (2,6/12=0,216). 
Una "cifretta", a ben vedere, rispetto ai conti dello Stato, che smaschera come menzogne le cose che vengono dette.

D. C'è davvero un costo per i risparmiatori se sale lo spread?

R. Paradossalmente i risparmiatori non hanno alcun costo per l'aumento dello spread. Siccome essi acquistano normalmente i titoli per portarli alla scadenza, le fluttuazioni giornaliere dei prezzi non hanno per loro (salvo per chi si trovasse con l'urgenza di vendere sul mercato secondario, ma si tratta di una minoranza davvero infima) nessun rilievo. Viceversa, il risparmiatore che si trovasse ad avere una disponibilità finanziaria per investire, avrebbe solo da guadagnare dall'aumento dello spread. Non è difficile capire, infatti, che se ho centomila euro disponibili ed i tassi sono saliti dell'1% ne ricaverò un beneficio annuo di mille euro.

D. E qual è l'impatto dello spread sui mutui?

R. I terroristi di regime mentono anche su questo fronte. Non solo non c'è nessun legame meccanico tra spread e mutui, ma addirittura può essere vero il contrario, cioè l'aumento dello spread potrebbe favorire l'abbassamento dei tassi sui mutui. Ce lo spiega Vito Lops sul Sole 24 Ore di stamattina: «Il punto è che i momenti di tensione finanziaria, contrariamente a quanto si può credere in prima analisi, nel breve periodo giocano a vantaggio dei nuovi mutui e non certo ledono quelli già stipulati». Non c'è altro da aggiungere.


ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE E ALTO TRADIMENTO di Leonardo Mazzei

[ 30 maggio 2018 ]

MAZZEI SPIEGA PERCHÉ CI SONO SIA L'ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE CHE L'ALTO TRADIMENTO. LO FA COMPARANDO LA VICENDA ATTUALE A QUELLA DEL 1991 QUANDO I PROGENITORI DEL PD (PDS) CHIESERO DI PROCESSARE COSSIGA



Buffa la storia. Nel 1991 l’appena nato Pds – il secondo stadio del curioso serpentone metamorfico Pci-Pds-Ds-Pd, come lo chiamava Costanzo Preve – chiese l’impeachment dell’allora presidente Cossiga. Oggi, i nipotini dei pidiessini sono rimasti invece gli unici ad applaudire il Mattarella. Insieme a loro i rimasugli della vecchia Dc, con i quali han dato vita al più elitario dei partiti italiani: il Partito Democratico.

Ora, siccome i media di regime all’unisono difendono l’eversore del Quirinale, rovesciando la realtà delle cose al fine di convincerci che la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza, ci siamo andati a rileggere gli argomenti di allora. E lo abbiamo fatto attraverso le cronache de la Repubblica, cioè del massimo organo dell’attuale disinformazja sistemica.

Proponiamo perciò un istruttivo esercizio. Quello di mettere a confronto le accuse di allora a Cossiga (Pds 1991) con i fatti di oggi (Mattarella 2018). Pur nella diversità dei casi troveremo tante analogie. Naturalmente, l’attacco frontale al principio della sovranità popolare del Mattarella è ben più grave delle scorrerie del Cossiga di allora, ma qui ci interessa soprattutto mettere in luce il doppiopesismo, l’ipocrisia e la falsità dei disonesti patentati che oggi coprono, addirittura santificandolo, il sig. Sergio Mattarella. Alla fine giudicheranno i lettori. 


(le parti virgolettate sono tratte da la Repubblica del 7 dicembre 1991 – le sottolineature sono nostre)


Pds 1991 – Cossiga viene accusato di aver superato i limiti dei suoi poteri: «la tesi centrale della denuncia — messa a punto e sottoscritta dalle presidenze dei gruppi di Camera e Senato sulla base della bozza stilata da Luciano Violante — è che Francesco Cossiga li abbia "intenzionalmente" varcati per "modificare la forma di governo"».

Mattarella 2018 – Se un presidente della repubblica si arroga il diritto di impedire la formazione di un governo che ha dalla sua non solo la maggioranza parlamentare, ma anche (a differenza di tutti i governi precedenti) la maggioranza degli elettori, non siamo palesemente di fronte al tentativo di modificare la forma di governo, passando di fatto ad una incostituzionale repubblica presidenziale? Che ci dice in proposito Luciano Violante?

Pds 1991 - «Le ragioni della denuncia. Il presidente viene accusato di aver "interferito illegalmente nelle attività del Legislativo, dell'Esecutivo e del Giudiziario", e di aver avviato "l'esercizio di una propria funzione governante".



Mattarella 2018 – Non limitandosi ad “interferire”, il Mattarella ha scientemente bloccato l’attività legislativa, nonché impedito quella dell’esecutivo. Di più, sta cercando di mettere in piedi un esecutivo privo di base parlamentare al solo scopo di preservare l’allineamento del nostro Paese ai desideri della Germania, con ciò rovesciando il senso del voto del 4 marzo. E che abbia assunto l'esercizio di una propria funzione governante, è provato dal discorso tutto politico — altro che super partes! — della sera del 27 maggio.  

Pds 1991 – «Cossiga, sostiene il Pds, ha aperto un "incostituzionale circuito tra partiti e presidente", e assunto comportamenti da "capo di un partito" violando "un inderogabile dovere di imparzialità"». 



Mattarella 2018 – Sulla violazione dell’inderogabile dovere di imparzialità, non occorre spendere troppe parole. Lo schieramento di parte del Mattarella l’hanno capito tutti. Ma proprio tutti. Fingono di non capirlo solo i giornalisti (per ragioni di busta paga) e certi costituzionalisti da salotto (per ragioni di casta).


Pds 1991 – Questo comportamento da capo-partito, scrivono i pidiessini, avviene con: «La strumentalizzazione" dei media "per conquistarsi una parte dominante nei conflitti da lui stesso aperti"».


Mattarella 2018 – Leggere i giornali di questi giorni basta e avanza per ritrovare l’analogia con il 1991. Ma purtroppo l’appiattimento mediatico di oggi è ben più grave di quello di allora. Evidentemente il sistema si è affinato. Sta di fatto che le quotidiane veline del Quirinale sembrano l’unica fonte dei giornaloni del sistema.


Pds 1991 – Golpe ed “attentato alla Costituzione”. Evidentemente termini appropriati per i pidiessini di allora. Così riportava la Repubblica: «Dopo aver riassunto le funzioni e i poteri legittimi del presidente della Repubblica, la denuncia replica alle critiche di chi scorge nel tentativo di colpo di Stato l'unico possibile "attentato alla Costituzione". Il golpe, ammette il documento, è la "massima forma" di attentato alla Costituzione. Ma in realtà, proprio per i poteri di cui dispone il capo dello Stato, il reato "di regola non si consumerà con un colpo di Stato nelle forme classiche". E si concretizza, invece, in "ogni atto seriamente diretto, non a compiere un 'semplice' abuso, ma ad alterare illegittimamente i rapporti tra i poteri dello Stato". 

Mattarella 2018 – Eccoci spiegato dagli accusatori di allora — curiosamente i difensori di oggi — il perché l’accusa di “attentato alla Costituzione” sia del tutto imputabile al Mattarella, dato che esistono vari tipi di golpe, e quelli con il dispiegamento dei carri armati sono solo una piccola minoranza, mentre la prolungata azione per alterare illegittimamente i rapporti tra i poteri dello Stato è la forma tipica dei colpi di Palazzo, come quello messo in atto dal Mattarella in questi giorni.



Pds 1991 – Sempre con riferimento a «fatti diretti a mutare la Costituzione o la forma del governo con mezzi non consentiti» i pidiessini accusano Cossiga di usurpazione di potere politico. «A norma dell' articolo 287, Cossiga ha "usurpato un potere politico" di pertinenza del Parlamento quando ha minacciato di non firmare, e di fatto non ha ancora firmato, la proroga della Commissione stragi».


Mattarella 2018 – Ora, la Commissione stragi sarà stata pure importante, ma aver bloccato governo e parlamento non è un fatto di una gravità incommensurabilmente maggiore alle minacce cossighiane?


Pds 1991 – Questa l’ultima chicca: «Nella primavera scorsa, (Cossiga) si oppose all'ingresso del Pri nell'esecutivo in base al "singolare principio" dell'omogeneità di giudizi tra governanti e Quirinale».

Mattarella 2018 – Ventisette anni dopo, il “singolare principio” denunciato nel 1991 diviene normale prassi quirinalizia. 


C’è altro da aggiungere per far entrare in certe refrattarie zucche la gravità di quanto sta avvenendo? Chi scrive non si illude, che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Ma anche lorsignori non si illudano, che milioni e milioni di persone semplici hanno già capito, Capito tutto, forse fin troppo.   



PS - Mentre pubblichiamo questo articolo, sulle analogie tra i casi Cossiga e Mattarella, la situazione è più confusa che mai. Avendo voluto giocare la carta dello spread per terrorizzare gli italiani — la paura, ricordiamocelo sempre, è l'arma preferita da lorsignori — gli apprendisti stregoni del Quirinale si sono ritrovati con una situazione fuori controllo sui mercati finanziari. Situazione che loro stessi hanno prodotto con l'inevitabile drammatizzazione causata dal diktat mattarelliano del 27 maggio. Siamo cioè all'effetto boomerang, lo spread gli sta ritornando addosso e Cottarelli sarà forse una meteora più breve di Conte. Vedremo nelle prossime ore, ma di certo sappiamo di quale pasta "democratica" è fatto Mattarella, a quali interessi risponde, di quali azioni è capace. Probabilmente all'accusa di attentato alla Costituzione andrà aggiunta adesso anche quella di alto tradimento degli interessi nazionali. 

martedì 29 maggio 2018

MAZZINI: LA NAZIONE COME RELIGIONE di Roberto Ferretti


[ 29 maggio 2018 ]

Figura controversa quant'altre mai quella del patriota Giuseppe Mazzini, Nazionalista ma cosmopolita, egualitarista ma antimarxista, religioso ma profondo critico della politica antinazionale della Chiesa, anticapitalista ma non collettivista, statalista ma non statolatra.
Volentieri pubblichiamo questo saggio del Ferretti mentre il nostro Paese, vive una crisi osiamo dire esistenziale, una crisi che per sua stessa natura non può che spingere ad andare alle radici della moderna "vicenda italiana".

*  *  *

Dio al vertice, e un popolo d’eguali alla base: 
non abbiate altra formola, altra Legge morale

«Chi legge le opere e l’immenso epistolario di Giuseppe Mazzini difficilmente si sottrae al fascino dell’uomo. Ma, se dai suoi scritti cerca poi di ricavare un sistema, una piana teoria, vede svanire l’accento poetico, sente la puntura di proposizioni dogmatiche, l’inceppamento del cursus logico, e mette insieme qualcosa che ricorda i sistemi teologici ricuciti con massime evangeliche o l’esegesi cranica dei dottori musulmani. Ciò spiega come non sia mai esistito un vero mazzinianesimo, in senso stretto. Chi ha esperienza della storia capisce che siamo di fronte non ad un filosofo, ma ad una di quelle personalità in cui pensiero e azione sono indistricabilmente intrecciate: profeti e apostoli che incarnano un momento dell’ideale umano, come i profeti d’Israele, l’apostolo Paolo, Maometto, Lutero; uomini la cui dottrina non può essere intesa se non compenetrata con la loro personalità e con la loro intima esperienza. E man mano che gli anni lo discostano da noi, la figura del Genovese, uscendo dagli oblii e dai dispregi dei contemporanei e della generazione immediatamente successiva, appare sempre più grande. Sentiamo com’egli sia l’esperienza religiosa che sta alla base della terza Italia, anche se restiamo fuori di questa o quella credenza sua e del pavore della stretta osservanza della dottrina. Sentiamo come egli abbia ancora qualcosa da dire alla nostra età».

Un giudizio così profondo fu espresso dal grande storico A. Omodeo (1889-1946). Va rilevato che, nonostante l’indubbia ammirazione manifestata dal nostro verso il profeta della Nuova Italia, si coglie un radicale attacco politico al Mazzini, che ha fatto purtroppo scuola. In tal senso non sarebbe mai esistito un mazzinianesimo. Non sarebbe mai esistita una dottrina politica e sociale mazziniana. Mazzini, “il fallito” di genio”: questo il Leitmotiv dell’ideologia liberale “globalista” cavouriana dell’epoca, fortezza strategica della grande borghesia italiana, che lo storico rielabora. Omodeo, quando scrisse queste pagine, che forse rimangono le più profonde, nonostante tutto, sull’impulso mazziniano, intendeva appunto difendere la veridicità storica e ideologica del liberalismo cavouriano rispetto alle ali estreme che andavano rialzando la bandiera del mazzinianesimo associandone il verbo alla possibilità di Rinascita storica e spirituale italiana: Fascismo da un lato, Giellismo dall’altro, che è politicamente altra cosa dall’Azionismo successivo (Cfr Belardelli, Nello Rosselli, Rubbettino 2007; De Luna, Storia del partito d’Azione, UTET 2006).Nella visione mazziniana dell’ideologia italiana nazionalpopolare, il Comunismo marxista sarebbe così estraneo allo spirito profondo della tradizione politica italiana, all’ “Italia del Popolo”: anzitutto poiché antimistico e antireligioso; poi perché nella visione del mondo di Mazzini, il Comunismo sarebbe addirittura, col suo classismo, una proiezione, per quanto estremizzata, del liberismo individualista e utilitarista. “A tal fine contrapponeva la propria dottrina del dovere a quella dei diritti individuali che stava alla base dell’erroneo indirizzo utilitaristico, comune econdo lui a tutte le correnti della democrazia contemporanea: “i Sansimoniani, i Fourieristi, gli Owenisti, i Comunisti…son tutti seguaci di Bentham” scriveva Mazzini (Belardelli, Mazzini, Mulino 2010, p. 21). Potrebbero notarsi talune affinità con il pensiero sociale proudhoniano, solo in parte concrete; Mazzini, infatti, col suo Cooperativismo, apparentemente vicino al pensiero di Proudhon, non si lasciava però avvincere avvolgere dalla furia del dileguare dell’anarchismo individualistico, rivendicando la sovranità giuridica ed etica dello Stato nazionale basato sul plebiscito e non sulla rappresentanza. Esplicita sarà invece in Sorel la revisione del marxismo fondata sulle basi dello spiritualismo etico mazziniano; il sociologo francese definì non a caso Mazzini politico il modello di un Socialismo religioso, ispirato, anticapitalista e antiplutocratico. 

Dunque, tornando ad Omodeo, chi scrive, ben più modesto, meno preparato e dotto del grande storico palermitano, ritiene però che non solo il mazzinianesimo è esistito ed esiste ma è probabilmente la quintessenza dell’ideologia nazionalpopolare italiana.  Cerchiamo di vederne brevemente, sinteticamente i punti fondamentali. Consapevoli che qualsiasi studio in tale direzione del Mazzini è riduttivo e monco, visto che esige una pratica politica all’altezza del tempo, dato che siamo di fronte al più geniale pensatore politico dell’era contemporanea.

L’Apostolato popolare


La visione mazziniana dell’Apostolato popolare muove dalla certezza che i concetti di Nazioni e Popolo non si basano su dati naturalistici e etnici ma su un fondamento metafisico. Come l’idea di Dio, come l’immagine dell’Angelo, la Nazione è un ente metafisico. Dunque, l’odierna polemica mondialista, anti-populista, ipotizzata su una base mazziniana sarebbe una sorta di attentato al concetto al divino. La principale missione che Mazzini si auto-assegna dai primissimi anni di militanza politica è quella di promuovere “l’associazione di tutti gli uomini che, per lingua, per condizioni geografiche, e per la parte assegnata loro dalla Storia, formano un solo gruppo, riconoscono uno stesso principio e si avviano, sotto la scorta d’un diritto comune, al conseguimento d’un medesimo fine” (EN, VI, p. 125). Quindi, le Nazioni ed i Popoli, che sono tali perché si riuniscono in Nazione, devono eseguire l’azione sacra, la volontà di Dio sulla terra “perché l’idea divina possa attuarsi” (EN, VI, p. 127). Le nazioni e i popoli sono in concreto Pensieri di Dio. Le Nazioni esigono cittadini animati da una superiore coscienza umana. Tale spiritualità suscita, plasma la adeguata condizione sociale che innalza il Popolo alla missione nazionale e alla coscienza del sacrificio e del dovere. Il messaggio mazziniano fa leva sul bisogno di sicurezza, di Fede. In questo senso, il mazzinianesimo è un attacco radicale al criticismo kantiano, ma anche all’eccessivo razionalismo panlogista hegeliano (non sappiamo se il Genovese abbia letto il filosofo tedesco, ma la sostanza non si modifica egualmente). Mazzini si lascia qui ispirare dal Lamennais, considerandolo come un profeta religioso e sociale che voleva unificare il cattolicesimo spiritualistico e mistico con la causa degli oppressi e dei diseredati. La missione italiana diviene, nella dottrina politica mazziniana, una questione teologica politica e al tempo medesimo religiosa. Probabilmente influenzato dalla visione, propria di A. Mickiewitz, basata sulla rappresentazione della Polonia come nazione martire, Mazzini reclama tale ruolo per l’Italia. Gli italiani sono il Cristo popolo, afferma con convinzione, ed egli il Cristo Uomo che sacrifica e sacrificherà sino al Martirio finale la sua intera vita per la redenzione italiana.
“Quando si nascondeva, era afflitto dal pensiero di dover portare con sé nella tomba il suo messaggio prima che il mondo potesse udirlo” (R. Sarti, La Politica come religione civile, Laterza 1997, p. 100).  
La nazionalità era per Mazzini una realtà spirituale che attendeva di manifestarsi, più permanente di qualsiasi finalità materiale; era una realtà intrinseca del mondo metafisico, assopita sino al risveglio causato dall’educazione e dall’esempio degli Apostoli del Popolo (EN, V, p. 123). In questo senso, Mazzini promuoveva la sua tattica di promozione dell’azione politica non soltanto per i suoi risultati a breve termine ma anche per il suo valore pedagogico “immortale”: l’azione politica era valida, pragmatica, anche quando conduceva a una sconfitta, perché era solo attraverso l’azione che il popolo spiritualizzava la coscienza politica.

L’Arcangelo della nazione, in questo caso del Popolo italiano, aveva così bisogno, per poter vivere nella materia, di Credenti. I credenti dovevano diffondere il vangelo della nazionalità nel popolo. Questi erano anche detti gli Apostoli del Popolo. Gli Apostoli del popolo non erano semplici militanti politici ma incarnazioni viventi del messaggio e della missione dell’Arcangelo. Dunque loro compito era mettere il popolo al contatto con la Verità (EN, IV, p. 378); muoversi tra il popolo pronti al martirio e al sacrificio (EN, IV, p. 320); il popolo italiano doveva essere conquistato dal loro senso martoriale, poiché “Il Popolo non è mai per coloro che stima deboli e da poco. Esso ama e segue i forti, e coi
forti combatte. E i forti son quelli che, in ogni circostanza, ad ogni momento, son presti a far testimonio, colla parola e colle opere, di tutta intera la fede dell’anima loro (Ivi, p. 322). Il suo sentirsi continuamente tradito, spiato, sorvegliato e assediato, dai nemici politici e dai potenti di tutto il continente ma anche dagli “amici”, che finirono per realizzare un presunto “Risorgimento” in larga parte alieno dal misticismo politico e dal repubblicanesimo demofilista del Genovese, finì per auto-rafforzare la sua immagine di figura storico-soteriologica simile al Cristo abbandonato da tutti nel Getsemani. Dall’immagine del Redentore tradito egli traeva la forza per combattere ed andare avanti, tra colpi alle spalle, ferite morali (ben più pesanti di quelle fisiche..), arresti, infamie di ogni tipo: il Maestro del vangelo dei nuovi tempi, quello della santità operativa Nazione e del Popolo, doveva essere abbandonato dai suoi discepoli e doveva essere lasciato con nessuna altra guida all’infuori della Voce del divino in lui.

In questo senso, Mazzini con la sua concezione “democratica” e mutualistica, si poneva in antagonismo politico strategico con quella che definiva l’ipocrisia demagogica e supercapitalista della Rivoluzione Borghese dell’89. La democrazia non era per il nostro esercizio dispotico e arbitrario di sovranità o tirannide da parte del popolo. Questa, oggi non a caso dominante, era per il Genovese la versione borghese e capitalista della democrazia. Al contrario, nella sua dottrina politica, o vi è Demofilia o vi è Oligarchia di plutocrati e capitalisti, anche quando compare mascherata da statalismo “socialista”. E la Demofilia mazziniana è anzitutto, soprattutto, redenzione metafisica del Popolo dalle mitologie nichiliste, materialiste che le diverse forme di “socialismo” vanno propagando. Questa Demofilia aveva il compito di risvegliare misticamente i popoli e porli sulla via del progresso, che era la via di Dio, non del progressismo tecnocratico e capitalistico dei nostri giorni.

Adolfo Omodeo definisce la Demofilia plebiscitaria e “antidemocapitalista” mazziniana il pensiero  rivoluzionario dell’800: “il pensiero apocalittico dei Nuovi Tempiun pensiero teocratico e visionario”….. Tale pensiero apocalittico affondava le sue radici nella meditazioni degli scritti dell’abate calabrese Gioacchino da Fiore (1130-1202) (EN, LXXIX, p. 90); non solamente quello sociale incentrato sulla missione universale della identità della “Roma del popolo”, la Terza Roma come è noto, ma anche quello più teologico incentrato sulla richiesta di una Terza via tra il materialismo e la religione tradizionale. La Terza via affermava la continuità della creazione, la realtà trascendente d’un Dio sorgente d’inesausta vita che si trasfonde nell’Infinito, ma al tempo stesso d’un divino vita vivente nell’umanità in forma di Pensiero e dunque forza che poteva, nella Immanenza, essere realizzata nella santità d’azione. Per il culto patrio, i vivi avevano l’obbligo di ricordare i morti in rituali e cerimonie. I monumenti erano altari sacri del Popolo che consacravano una comunione organica tra i vivi e i martiri della Patria e davano una dimensione di santità, trascendente ed immanente, al concetto di Nazione.  


Il Socialismo “religioso” mazziniano


Va premesso che la visione del Socialismo mazziniano scaturisce da un tentativo di sintesi di fasi strategiche e momenti politici in cui si delinea la proposta mazziniana. Egli spesso fa riferimento a se stesso nei termini di un Socialista ma al tempo stesso attacca a tutto tondo il socialismo della sua epoca. Va considerato che l’attacco mazziniano al socialismo è in realtà diretto a tutte le correnti ideologiche e filosofiche infettate dallo spirito del materialismo. Luis Blanc (1811-1892) era un obiettivo particolare a causa del suo principio secondo cui gli individui dovevano ricevere a seconda del loro bisogno. Il bisogno, secondo Mazzini, non era un’entità fissa che potesse servire da base per la ricompensa economica. Impostare una dottrina economica sul bisogno significava affermare una logica schiavista: erano le Opere che meritavano la ricompensa, perché il lavoro era, ancora prima che produzione materiale, azione morale-spirituale (EN, XLVII, pp. 107-110). Il Socialismo mazziniano è anzitutto religioso poiché postula che il materialismo è la radice d’ogni male, che il potere dissolvente del razionalismo causa malessere spirituale e intossicazione ideologica, che l’ossessione moderna e massonica per i diritti individuali è responsabile della perdita della comunità spirituale; di conseguenza il rimedio era unicamente nella declinazione sociale della formula ideologica medesima che fu sua sin dagli anni Trenta: Dio e Popolo

Il programma sociale mazziniano teorizza così la libera Associazione di individui in nuove "corporazioni", da ripristinare dopo la dissoluzione di queste operate dalla Rivoluzione Borghese d’89; nella polverizzazione di attività bancarie e di altri monopoli; in prestiti governativi per aiutare le piccole imprese; nell’imposta progressiva sui redditi; nell’esenzione delle tasse per i poveri; nella libera istruzione per tutti . Di contro al socialismo francese, macchiato dall’ateismo e dal materialismo, la via Italiana al Socialismo sarebbe stata invece caratterizzata dall’Associazione volontaria, dal culto della santità della patria e dalla libertà individuale nel rispetto comunitario (EN, XLII, p. 308). Uno dei punti fermi di tutte le Associazione operaie o Alleanze del Lavoro fondate su base mazziniana fu l’estinzione dell’odio di classe e la Concordia patriottica e il divieto dello sciopero se attuato sulla mera rivendicazione economica. A differenza di Marx, che parlava ai lavoratori in termini ideologici scientifici, Mazzini si affidava all’invocazione religiosa, parlando ai lavoratori il “linguaggio dell’amore” ed utilizzando un simbolismo di natura mistico-spiritualistica. Il capitalismo e il socialismo materialista sbagliavano allo stesso modo nel sottolineare la centralità dei diritti economici; entrambe queste ideologie definivano in maniera simile la felicità in termini economici e ciascuna non aspirava a null’altro che a un illusorio bene, parziale e deforme. La soluzione consisteva invece nel rompere tutti i legami con la filosofia materialista, puntando alla Repubblica sociale italiana fondata sulla già citata Demofilia. Gli operai sarebbero stati i soggetti sociali di questa vita repubblicana, in quanto erano coloro che davano forma, bellezza, senso alla materia priva di vita; Mazzini, che dedicò agli operai i Doveri dell’uomo, sosteneva che era un errore politico considerarli operai; questi erano anzitutto e prima di tutto italiani ed artisti sociali. 

La sua proposta per “l’unione di capitale e lavoro nelle stesse mani” aveva notevole risonanza tra gli artigiani romagnoli, ma anche toscani, umbri, marchigiani, dove i piccoli stabilimenti erano particolarmente numerosi e gli organizzatori mazziniani furono i primi a entrare in scena dopo l’unificazione nazionale. In queste regioni il movimento operaio mazziniano tenne duro contro i socialisti ufficiali (materialisti e antinazionali per la visione politica mazziniana) e i cattolici anche durante i primi decenni del XX secolo. In seguito, il movimento mazziniano confluirà nel Sindacalismo rivoluzionario.


Mazzini antimassone  


Una ingiusta e interessata polemica politica ha dipinto Mazzini quale massone. Ci si è avvalsi al fine peraltro anche di falsi costruiti ad arte: come la mai esistita corrispondenza con Pike (1809-1891). In realtà, come mostra Rosselli nel suo saggio “Bakunin e Mazzini”, come emerge dall’epistolario con F. Campanella, il Genovese non volle mai associarsi alla Massoneria e fu, anzi, politicamente decisamente antimassone. Come noto, il Genovese in più casi gridò forte che la Carboneria stessa, che non si può comunque schiacciare politicamente, indistintamente, sull’ideologismo massonico, era una istituzione senile che faceva danno alla causa nazionale. Peraltro egli cercò costantemente un canale di comunicazione politica con lo Stato pontificio, in funzione nazionalista, in funzione di consacrazione del culto comunitario della “santità d’Italia”; tale canale fu però sempre rifiutato dal Vaticano. Addirittura, Mazzini simpatizzò ideologicamente con l’enciclica di Pio IX, Quanta cura, (dicembre 1864) e con l’appendice, il Sillabo degli errori, che era l’elencazione degli errori del secolarismo e del materialismo. Il più preoccupante tra i movimenti materialistici del suo tempo era per Mazzini rappresentato dal cosiddetto “libero pensiero” massonico e positivista. “Le divergenze sui temi del libero pensiero e dell’anticlericalismo portarono Mazzini alla rottura con Luigi Stefanoni….un divulgatore della cultura positivista. L’anticlericalismo era riprovevole agli occhi di Mazzini. Le implicazioni filosofiche del libero pensiero ai suoi occhi comportavano una pericolosa tendenza verso il disimpegno…La vera minaccia proveniva non dall’avere troppa fede, ma dall’averne troppo poca” (R. Sarti, Op. Cit., p. 247). Di conseguenza, tra gli effetti più nefasti provocati dalla vittoria della frazione capitalista liberale e utilitarista del cavourismo su quella sociale mazziniana vi è stata una postuma antistorica “massonizzazione” del pensiero politico del Genovese, di cui i capofila, in questo secolo, furono la Fondazione La Malfa e a cui non fu estraneo lo stesso garante supremo del capitalismo della provincia Italia: E. Cuccia (1907-2000), fine stratega, ma di certo estraneo all’ethos religioso socialista mazziniano, fido scudiero della frazione strategica mondialista (radicalmente antitaliana) Meyer-Lazard.

Attualità politica di Mazzini statista?


Mazzini statista costituisce a nostro modesto parere l’archetipo dello statista italiano. Il realismo politico mazziniano, integrato nella dimensione certamente apocalittica ben rilevata da Omodeo, di cui si diceva prima, condusse il Genovese ad indicare, nella sua concezione del mondo, la missione dell’eroe di Stato nell’epoca contemporanea. E’ una missione che oggi gli analisti, i dotti, i corifei del capitalismo globale non esiterebbero a disprezzare come “Populista” e ultra-sovranista….  Ciò avvenne con la Repubblica Romana (12 febbraio 1849). 

Tale missione era costituita, nella dottrina politica mazziniana che si faceva in quel particolare momento di certo pratica sociale e azione di stato, dalla connessione con il potere spirituale dell’Anima di popolo e di nazione. Solo lo statista capace di realizzare tale comunione mistica era, agli occhi del nostro, un autentico capo nazional-popolare. 
«Nelle Rivoluzioni io non riconosco che gli uomini, i quali sono collocati alla testa del movimento per volere del popolo, abbiano responsabilità fuorché verso il popolo stesso, verso Dio, e verso la propria coscienza. L’unica legalità che io riconosco nelle Rivoluzioni sta nell’interrogare, nell’indovinare il potere del popolo e nell’attuarlo». (EN, LLXVII, p. 302).  
Esula dal presente scritto, che verte sulla esistenza o meno di una dottrina politica mazziniana, indagare sulle cause efficienti del tramonto della archetipica esperienza politica della Repubblica romana. Concludiamo questo modesto scritto, rievocando la figura di Mazzini statista traendola dalle antiche pagine del Saponaro:
«L'Assemblea Costituente elesse Mazzini al nuovo Triumvirato, insieme con Saffi e Armellini. Egli raccolse 132 voti, Saffi 125, Armellini 93. Divenne il capo unico. Dittatore senza terrore....L'Apostolo fu un buon amministratore, conciliando le grandi idee con la conoscenza e la pratica dei mezzi minimi. Mise ordine nella finanza disordinata senza ricorrere ad angherie, vendette o spoliazioni di beni ecclesiastici. Mandò denaro a Venezia e preparò un corpo di spedizione in soccorso del Piemonte. Preservò Roma dai delitti della piazza e della vendetta che minacciavano scatenarsi. Ripartì i beni rustici delle manomorte alle famiglie dei contadini. Aprì le stanze vuote del Sant'Uffizio ai senzatetto...Provvide all'armamento di un esercito che non c'era, abolì la pena di morte. "Qui a Roma non si può essere mediocrità morali. Dobbiamo agire come uomini che hanno il nemico alle porte, e in pari tempo come uomini che lavorano per l'eternità"...9 febbraio -3 luglio 1849. Tra queste 2 date la storia di Roma non è più storia ma epopea. La vita di Giuseppe Mazzini, nel mezzo del suo quarantaquattresimo anno, non è la vita di un solo uomo, è la vita dell'eterno spirito d'Italia da lui incarnato, dell'anima storica e poetica di tutto un popolo, carico di millenni di pensiero e di sventura...Sorse prodigiosa l'epopea della difesa del Vascello, di villa Spada, del Casino dei Quattro Venti, delle barricate ove le donne del popolo sostituivano i mariti caduti su gli spalti del Gianicolo. Morirono Daverio, Masina, Dandolo, Pietramellara, il fanciullo Morosini. Morì Luciano Manara, che il giorno innanzi aveva scritto: "Noi dobbiamo morire per chiudere con serenità il Quarantotto". Giacomo Medici restò immune tra le rovine fumanti del Vascello. Non morì Garibaldi serbato ad altra epopea: e la moglie Anita combatteva al suo fianco. Goffredo Mameli, ferito allo scontro del tradimento, e amputato poi alla gamba sinistra dal dottor Bertani, sopravvisse un mese, tra spasimi che lo spezzavano e speranze di gioia che lo portavano al delirio. La sera del 29 giugno (1849 NDC), padroni dei bastioni e di tutte le alture, i Francesi videro la città ardere per ogni finestra e per ogni terrazza dei fuochi votivi e multicolori in gloria del santo patrono: poi a notte un acquazzone si rovesciò a spegnere razzi e lampioncini, sola emerse luminosa nella tenebra la cupola del Tempio.Mazzini lanciò il suo terribile anatema: "Chiunque tocca da nemico il sacro suolo di Roma, è maledetto da Dio! ….Allora Mazzini discese all'Assemblea riunita in comitato segreto sul Campidoglio. C'era tra i deputati chi non lo vedeva da più settimane, e c'era chi lo vedeva ogni giorno. Apparve a tutti trasfigurato, più pallido, più scarno e acceso. Il volto dell'insonnia. Non era mutata la sua voce: nell'angoscia che gli mozzava il respiro, netta e armoniosa. I due capi (Mazzini e Garibaldi) si incontrarono fuor dell'aula, e lo sguardo che scambiarono non fu d'accordo. Allora accadde una scena impressionante: un uomo che su le barricate delle 5 giornate aveva combattuto intrepido, e ancora in quei giorni a Castel Sant'Angelo era stato animatore del popolo, apparve disperato e come demente, implorando la fine della resistenza inutile e inumana, che avrebbe distrutto la città senza salvare la repubblica. Era Enrico Cernuschi. E la capitolazione fu votata.....contro il suo parere (di Mazzini NDC)Ministri, deputati, molti capi militari lasciarono la città e ripresero la via dell'esilio. Mazzini, ormai in minoranza,discese dal Quirinale, ma non uscì da Roma».

Lettori fissi di SOLLEVAZIONE

Temi

Unione europea (953) euro (784) crisi (640) economia (630) sinistra (549) teoria politica (296) finanza (285) Leonardo Mazzei (282) M5S (275) P101 (251) grecia (247) Movimento Popolare di Liberazione (244) Governo giallo-verde (242) elezioni (239) imperialismo (237) sfascio politico (235) resistenza (226) Moreno Pasquinelli (225) sovranità nazionale (219) banche (215) internazionale (213) risveglio sociale (184) alternativa (168) seconda repubblica (167) Syriza (155) piemme (147) Tsipras (146) antimperialismo (135) debito pubblico (133) Matteo Renzi (131) programma 101 (129) spagna (122) filosofia (121) Francia (119) immigrazione (117) marxismo (117) PD (111) destra (111) sovranità monetaria (111) democrazia (109) costituzione (106) Matteo Salvini (104) neoliberismo (104) populismo (104) sollevazione (103) Stefano Fassina (97) islam (97) Grillo (94) Sandokan (94) elezioni 2018 (94) berlusconismo (91) proletariato (91) geopolitica (88) Carlo Formenti (86) Germania (86) Alberto Bagnai (83) Emiliano Brancaccio (83) austerità (80) bce (80) Medio oriente (79) Coordinamento nazionale della Sinistra contro l’euro (78) sindacato (77) Podemos (76) Stati Uniti D'America (75) referendum costituzionale 2016 (74) sinistra anti-nazionale (73) Mario Monti (72) guerra (72) capitalismo (70) Libia (66) Russia (65) capitalismo casinò (63) Sergio Cesaratto (62) Rivoluzione Democratica (61) rifondazione (61) Lega (60) globalizzazione (60) liberiamo l'Italia (60) CLN (59) Siria (59) CONFEDERAZIONE per la LIBERAZIONE NAZIONALE (57) bancocrazia (57) immigrati (57) Sicilia (56) Alexis Tsipras (55) Alitalia (54) cinque stelle (54) legge elettorale (54) sovranismo (54) Diego Fusaro (53) Legge di Bilancio (53) brexit (53) Lega Nord (52) Pablo Iglesias (52) moneta (52) referendum (52) socialismo (52) neofascismo (51) sionismo (51) sovranità popolare (51) Emmezeta (50) fiat (50) Manolo Monereo (49) Movimento dei forconi (49) solidarietà (49) campo antimperialista (48) sinistra sovranista (48) gilet gialli (46) immigrazione sostenibile (46) Beppe Grillo (45) Nichi Vendola (45) renzismo (45) Troika (44) Yanis Varoufakis (44) astensionismo (43) inchiesta (43) uscita dall'euro (43) Luciano Barra Caracciolo (42) Mario Draghi (42) Israele (41) liberismo (40) palestina (40) Mimmo Porcaro (39) patriottismo (39) Fiorenzo Fraioli (38) Ugo Boghetta (38) proteste operaie (38) sinistra patriottica (38) italicum (37) Giorgio Cremaschi (36) Karl Marx (36) Marine Le Pen (35) ambiente (35) fiscal compact (35) uscita di sinistra dall'euro (35) III. Forum internazionale no-euro (34) Luigi Di Maio (34) Ucraina (34) egitto (34) nazione (34) 9 dicembre (33) Def (33) azione (33) ISIS (32) Merkel (32) cina (32) default (32) fiom (32) iran (32) islamofobia (32) populismo di sinistra (32) scienza (32) Forum europeo 2016 (31) Sel (31) governo Renzi (31) unità anticapitalisa (31) Fabio Frati (30) ecologia (30) xenofobia (30) Nello de Bellis (29) Putin (29) catalogna (29) storia (29) eurostop (28) napolitano (28) nazionalizzazione (28) Assemblea di Chianciano terme (27) menzogne di stato (27) Donald Trump (26) Mauro Pasquinelli (26) USA (26) elezioni europee 2019 (26) nazionalismi (26) silvio berlusconi (26) Beppe De Santis (25) Comitato centrale P101 (25) Forum europeo (25) Nato (25) elezioni siciliane 2017 (25) religione (25) scuola (25) Europa (24) Movimento 5 Stelle (24) Quantitative easing (24) Venezuela (24) finanziarizzazione (24) Aldo Giannuli (23) Lavoro (23) Stato di diritto (23) antifascismo (23) manifestazione 12 ottobre 2019 (23) ora-costituente (23) razzismo (23) repressione (23) Coordinamento nazionale sinistra contro l'euro (22) Esm (22) Roma (22) emigrazione (22) keynes (22) nazionalismo (22) Chianciano Terme (21) Front National (21) Simone Boemio (21) Stato islamico dell’Iraq e del Levante (21) Unità Popolare (21) etica (21) Conte bis (20) Emmanuel Macron (20) Foligno (20) Laikí Enótita (20) Marcia della Dignità (20) Regno Unito (20) Vladimiro Giacchè (20) coordinamento no-euro europeo (20) crisi di governo (20) iraq (20) manifestazione del 12 ottobre (20) melenchon (20) minibot (20) tecnoscienza (20) umbria (20) MES (19) Mariano Ferro (19) Norberto Fragiacomo (19) Sicilia Libera e Sovrana (19) Tunisia (19) fronte popolare (19) Domenico Moro (18) Donbass (18) F.S. (18) Izquierda Unida (18) Noi siciliani con Busalacchi (18) lotta di classe (18) pace (18) senso comune (18) Assisi (17) Costanzo Preve (17) Forum europeo delle forze di sinistra e popolari anti-Unione europea (17) Jacques Sapir (17) Paolo Savona (17) Perugia (17) Pier Carlo Padoan (17) chiesa (17) complottismo (17) cosmopolitismo (17) euro-germania (17) media (17) piano B (17) Enrico Letta (16) Forum di Atene (16) Luciano B. Caracciolo (16) Marco Mori (16) Prc (16) Reddito di cittadinanza (16) Renzi (16) Tonguessy (16) appello (16) ballottaggi (16) casa pound (16) fascismo (16) internazionalismo (16) sciopero (16) vendola (16) Cremaschi (15) Daniela Di Marco (15) International no euro forum (15) M. Micaela Bartolucci (15) Salvini (15) clima (15) comunismo (15) diritto (15) indipendenza (15) internet (15) manifestazione (15) piattaforma eurostop (15) tasse (15) vaccini (15) 15 ottobre (14) Alessandro Visalli (14) Alitalia all'Italia (14) Brancaccio (14) Enea Boria (14) Ernesto Screpanti (14) Eurogruppo (14) Fridays for Future (14) MMT (14) Monte dei Paschi (14) Movimento pastori sardi (14) Stato Islamico (14) Turchia (14) Vincenzo Baldassarri (14) no tav (14) obama (14) potere al popolo (14) salerno (14) Alessandro Di Battista (13) Bersani (13) Chavez (13) Enrico Grazzini (13) Eos (13) Jobs act (13) Legge di stabilità (13) Marino Badiale (13) Virginia Raggi (13) Wilhelm Langthaler (13) acciaierie Terni (13) cultura (13) disoccupazione (13) femminismo (13) finanziaria (13) giovine italia (13) privatizzazioni (13) regionalismo differenziato (13) sardine (13) unione bancaria (13) Alfredo D'Attorre (12) Costas Lapavitsas (12) D'alema (12) Forum europeo 2015 (12) Giulietto Chiesa (12) Negri (12) Panagiotis Lafazanis (12) Sergio Mattarella (12) analisi politica (12) decreto salva-banche (12) europeismo (12) global warming (12) keynesismo (12) salari (12) terzo memorandum (12) 14 dicembre (11) AST (11) Aldo Zanchetta (11) De Magistris (11) Dicotomia (11) France Insoumise (11) Gennaro Zezza (11) Ilva (11) Papa Francesco (11) Pardem (11) Portogallo (11) Stato (11) Stefano D'Andrea (11) corruzione (11) de-globalizzazione (11) elezioni anticipate (11) iniziative (11) mediterraneo (11) nucleare (11) ordoliberismo (11) presidenzialismo (11) proteste (11) sindacalismo di base (11) sinistra Italiana (11) sovranismi (11) Art. 18 (10) Bagnai (10) Bruno Amoroso (10) Carl Schmitt (10) Claudio Borghi (10) Fausto Bertinotti (10) Fmi (10) Forum Internazionale Anti-Ue delle forze popolari e di sinistra (10) Forum di Roma 2019 (10) George Soros (10) Gianluigi Paragone (10) Giorgetti (10) Hollande (10) Jean-Luc Mélenchon (10) Lista del Popolo (10) Marco Passarella (10) Marco Zanni (10) OLTRE L'EURO (10) Ora (10) Paolo Barnard (10) Quirinale (10) Risorgimento Socialista (10) Terni (10) cattiva scuola (10) decrescita (10) diritti civili (10) facebook (10) fisco (10) golpe (10) islanda (10) legge di bilancio 2020 (10) povertà (10) taranto (10) ANTARSYA-M.A.R.S. (9) Algeria (9) Antonio Rinaldi (9) Argentina (9) Bernie Sanders (9) CGIL (9) Campagna eurostop (9) Diritti Sociali (9) Draghi (9) Forconi (9) Paolo Ferrero (9) Stato nazione (9) Terza Repubblica (9) ThyssenKrupp (9) Von Hayek (9) Wolfgang Schaeuble (9) bail-in (9) bipolarismo (9) classi sociali (9) cosmo-internazionalismo (9) deficit (9) futuro collettivo (9) il pedante (9) istruzione (9) liberalismo (9) medicina (9) moneta fiscale (9) necrologi (9) questione nazionale (9) sociologia (9) sovranità (9) tecnologie (9) Antonio Gramsci (8) Corte costituzionale (8) DOPO IL 4 DICEMBRE (8) Erdogan (8) F.f (8) Fratelli d'Italia (8) Genova (8) Goracci (8) Gran Bretagna (8) II assemblea della CLN (1-3 settembre) (8) Ingroia (8) Italia Ribelle e Sovrana (8) Julio Anguita (8) Landini (8) Lenin (8) Luca Massimo Climati (8) Mattarella (8) Mirafiori (8) Yanis Varoufakys (8) borsa (8) debitocrazia (8) destra non euro (8) elezioni anticapte (8) elezioni anticipate 2017 (8) elezioni siciliane (8) grexit (8) inflazione (8) lira (8) manifestazione 25 marzo 2017 (8) marxisti dell'Illinois (8) nuovo movimento politico (8) questione femminile (8) regionalismo (8) sardegna (8) seminario programmatico 12-13 dicembre 2015 (8) svalutazione (8) transfemminismo (8) trasporto aereo (8) unità anticapitalista (8) unità nazionale (8) Abu Bakr al-Baghdadi (7) Alessandro Chiavacci (7) Alternative für Deutschland (7) Articolo 18 (7) CUB (7) Cub Trasporti (7) Dino Greco (7) Ernesto Laclau (7) Flat tax (7) Franz Altomare (7) Gaza (7) Giancarlo D'Andrea (7) Giuseppe Angiuli (7) ISIL (7) Inigo Errejón (7) Je so' Pazzo (7) Jeremy Corbyn (7) Joseph Stiglitz (7) MMT. Barnard (7) Macron (7) Massimo Bontempelli (7) Maurizio Landini (7) Me-Mmt (7) Michele Berti (7) Nuit Debout (7) Oskar Lafontaine (7) Papa Bergoglio (7) Pil italiano (7) Riccardo Achilli (7) Samuele Mazzolini (7) Sapir (7) Seconda Assemblea P101 (7) Ttip (7) agricoltura (7) aletheia (7) anarchismo (7) autodeterminazione dei popoli (7) bankitalia (7) confederazione (7) contante (7) derivati (7) eurexit (7) eurocrack (7) giovani (7) il manifesto (7) incontri (7) magistratura (7) nazismo (7) patria e costituzione (7) pensioni (7) risorgimento (7) rivolta (7) rivoluzione civile (7) rossobrunismo (7) sanità (7) spread (7) trasporto pubblico (7) Ars (6) Banca centrale europea (6) Bazaar (6) Bottega partigiana (6) CETA (COMPREHENSIVE ECONOMIC AND TRADE AGREEMENT) (6) Carlo Galli (6) Casaleggio (6) Contropiano (6) Eros Cococcetta (6) Eugenio Scalfari (6) Franco Bartolomei (6) Frédéric Lordon (6) Giorgia Meloni (6) M.AR.S. (6) Maduro (6) Marx (6) Militant-blog (6) Nino galloni (6) No Renzi Day (6) Noi con Salvini (6) ORA! (6) Pcl (6) Pisapia (6) Polonia (6) REDDITO MINIMO UNIVERSALE (6) Regioni autonome (6) Sandro Arcais (6) Stato di Polizia (6) Target 2 (6) Teoria Monetaria Moderna (6) Thomas Fazi (6) Titoli di stato (6) Toni negri (6) USB (6) Ungheria (6) Viktor Orban (6) assemblea nazionale 2-3 luglio 2016 (6) automazione (6) beni comuni (6) cinema (6) fabrizio Marchi (6) famiglia (6) giovanni Tria (6) governo Gentiloni (6) ideologia (6) incontro internazionale (6) la variante populista (6) liberosambismo (6) migranti (6) no-Ttip (6) nuovo soggetto politico (6) populismo democratico (6) suicidi (6) suicidi economici (6) tecnica (6) terremoto (6) uber (6) utero in affitto (6) Alberto Negri (5) America latina (5) Angelo Panebianco (5) Anguita (5) Antonio Ingroia (5) Assad (5) Carola Rackete (5) Dario Guarascio (5) Decreto Dignità (5) Decreto sicurezza (5) Dimitris Mitropoulos (5) Federalismo (5) Federico Fubini (5) Ferdinando Pastore (5) Finlandia (5) Forza Italia (5) Franco Busalacchi (5) Giuseppe Mazzini (5) HAMAS (5) Hilary Clinton (5) Il popolo de i Forconi (5) Joël Perichaud (5) Kirchner (5) Lucca (5) Luigi De Magistris (5) MOHAMED KONARE (5) Marcello Teti (5) Mario Monforte (5) No Monti Day (5) No debito (5) Npl (5) Nuova Direzione (5) Paolo Becchi (5) Parigi (5) Partito tedesco (5) Pier Paolo Dal Monte (5) Rete dei Comunisti (5) Romano Prodi (5) Rosatellum 2 (5) Sharing Economy (5) Soleimani (5) Stathis Kouvelakis (5) TTIP (TRANSATLANTIC TRADE AND INVESTMENT PARTNERSHIP) (5) Trump (5) Val di Susa (5) Wolfgang Munchau (5) Yemen (5) afghanistan (5) alleanze (5) banche popolari (5) brasile (5) camusso (5) chiesa ortodossa (5) confindustria (5) cuba (5) debitori (5) decreto vaccini (5) di Pietro (5) donna (5) elezioni regionali 2015 (5) elezioni. Lega (5) fratelli musulmani (5) giornalismo (5) governo (5) greta thumberg (5) jihadismo (5) laicismo (5) massimo fini (5) pomigliano (5) procedura d'infrazione (5) proteste agricoltori (5) rifugiati politici (5) salvinismo (5) teologia (5) tremonti (5) wikileaks (5) 16 giugno Roma (4) ALBA (4) Africa (4) Alessandro Somma (4) Alessia Vignali (4) Altiero Spinelli (4) Andrea Ricci (4) Anna Falcone (4) Antonio Amoroso (4) Assange (4) Aurelio Fabiani (4) Autostrade per l'Italia (4) Bergoglio (4) Brigate sovraniste (4) CSNR (4) Candidatura d’Unitat Popular (CUP) (4) Carovana di solidarietà (4) Cesaratto (4) Charlie Hebdo (4) Chiavacci Alessandro (4) Città della Pieve (4) Claudio Martini (4) Comitato per il No nel referendum sulla legge costituzionale Renzi- Boschi (4) Consiglio nazionale ORA! (4) Coordinamento per la Democrazia Costituzionale (4) Corea del Nord (4) Danilo Calvani (4) Danilo Zolo (4) Deutsche Bank (4) Die Linke (4) Diego Melegari (4) Emanuele Severino (4) Ernesto Galli Della Loggia (4) Felice Floris (4) Francesco Giavazzi (4) Frente civico (4) Fronte Sovranista Italiano (4) GIAPPONE (4) Giuliano Pisapia (4) Giulio Regeni (4) Giulio Sapelli (4) Imu (4) Incontro di Roma (4) Italexit (4) JP Morgan (4) Jacques Nikonoff (4) Karl Polany (4) Kke (4) L'Altra Europa con Tsipras (4) Lafontaine (4) Laura Boldrini (4) Leonardo Mazzzei (4) Luciano Canfora (4) Luciano Gallino (4) Luciano Vasapollo (4) Lucio Chiavegato (4) Luigi Ferrajoli (4) Lupo (4) MPL (4) Marcello Minenna (4) Marchionne (4) Martin Heidegger (4) Morgan Stanley (4) Mosul (4) NO TAP (4) Noi sicialiani con Busalacchi (4) ONU (4) Oscar Lafontaine (4) Paolo Gerbaudo (4) Pci (4) Piattaforma di sinistra (4) Piero Bernocchi (4) Prodi (4) ROSSA (4) Rajoy (4) Sefano Rodotà (4) Sergio Starace (4) Simone Pillon (4) Slavoj Žižek (4) Stato d'emergenza (4) TAP (4) Tyssenkrupp (4) VOX (4) Varoufakis (4) Visco (4) Vladimiro Giacché (4) Xarxa Socialisme 21 (4) Xi Jinping (4) agricoltura biologica (4) al-Sisi (4) alceste de ambris (4) anarchici (4) antisemitismo (4) antisionismo (4) arancioni (4) bigenitorialità (4) califfato (4) carceri (4) cipro (4) coalizione sociale (4) crisi bancaria (4) cristianesimo (4) cristianismo (4) curdi (4) demografia (4) diritti di cittadinanza (4) donne (4) elezioni 2017 (4) elezioni comunali 2017 (4) elezioni siciliane 2012 (4) filo rosso (4) gender (4) il fatto quotidiano (4) informatica (4) intelligenza artificiale (4) irisbus (4) irlanda (4) italia (4) ius soli (4) legge del valore (4) legge di stabilità 2017 (4) parti de gauche (4) patrimoniale (4) porcellum (4) precarietà (4) presidente della repubblica (4) primarie (4) protezionismo (4) risparmio (4) salute (4) saviano (4) seminario (4) sinistra transgenica (4) sottoscrizione (4) spending review (4) spesa pubblica (4) statizzazione banche (4) terzo polo (4) transizione al socialismo (4) trattati europei (4) truffa bancaria (4) università (4) wikidemocrazia (4) xylella (4) 19 ottobre (3) Ahmadinejad (3) Alavanos (3) Albert Einstein (3) Alberto Alesina (3) Alfiero Grandi (3) Amodeo (3) Antonella Stirati (3) Aquisgrana (3) Arabia saudita (3) Armando Mattioli (3) Associazione Riconquistare la Sovranità (3) Atene 26-28 giugno (3) Aventino (3) BRIM (3) Barbara Spinelli (3) Benedetto Croce (3) Benetton (3) Bernd Lucke (3) Bin Laden (3) Bloco de Esquerda. (3) Cerveteri Libera (3) Cia (3) Ciudadanos (3) Comitato No Debito (3) Commissione europea (3) Coordinamento Democrazia Costituzionale (3) Coordinamento dei Comitati per il NO-Umbria (3) Coordinamento no E45 autostrada (3) Davide Serra (3) Dieudonné M'bala M'bala (3) Diosdado Toledano (3) EDWARD SNOWDEN (3) Eleonora Forenza (3) Ernest Vardanean (3) Eurasia (3) Fabio Nobile (3) Fabrizio Tringali (3) Fausto Sorini (3) Filippo Abbate (3) Francesco Neri (3) Francesco Salistrari (3) Fratoianni (3) Gianni Ferrara (3) Giorgio Lunghini (3) Giovanni Gentile (3) Giuliana Nerla (3) Giulio Bonali (3) Giuseppe Pelazza (3) Goofynomics (3) Gramsci (3) Guido Grossi (3) HELICOPTER MONEY (3) Hezbollah (3) ISTAT (3) Ilaria Bifarini (3) Iugoslavia (3) Ivan Cavicchi (3) Jens Weidmann (3) Jugoslavia (3) Leonardo SInigaglia (3) Lista Tsipras (3) Luca Ricolfi (3) Magdi Allam (3) Manolo Monero Pérez (3) Marcello Foa (3) Marco Bulletta (3) Marco Mainardi (3) Mario Volpi (3) Marxista dell'Illinois n.2 (3) Massimo De Santi (3) Massimo cacciari (3) Maurizio Fratta (3) Maurizio del Grippo (3) Milton Friedmann (3) Modern Money Theory (3) Moldavia (3) Morya Longo (3) Napoli (3) Nigel Farage (3) No Mes (3) No e-45 autostrada (3) Noi Mediterranei (3) Olanda (3) Palermo (3) Panagiotis Sotiris (3) Paola De Pin (3) Partito Italexit (3) Patrizia Badii (3) Pedro Montes (3) Pkk (3) Poroshenko (3) Rinascita (3) Rodoflo Monacelli (3) Ruggero Arenella (3) Salento (3) Sarkozy (3) Scenari Economici (3) Six Pack (3) Stavros Mavroudeas (3) Ugo Arrigo (3) Ungheria. jobbink (3) Ventotene (3) Viareggio (3) al-Nusra (3) alba dorata (3) austria (3) biotecnocrazia (3) bollettino medico (3) crediti deteriorati (3) debito (3) deflazione (3) deflazione salariale (3) diritto d'asilo politico (3) diritto di cittadinanza (3) divorzio banca d'Italia Tesoro (3) dollaro (3) economia sociale di mercato (3) elezioni 2020 (3) euroasiatismo (3) foibe (3) forza nuova (3) giustizia (3) inceneritori (3) indignati (3) ines armand (3) insegnanti (3) internazionale azione (3) legge di stabilità 2015 (3) legge truffa (3) machiavelli (3) maternità surrogata (3) mattarellum (3) mezzogiorno (3) minijobs. Germania (3) negazionismo (3) noE-45 autostrada (3) occidente (3) oligarchia (3) olocausto (3) partito (3) partito democratico (3) prescrizione (3) psicanalisi (3) quota 100 (3) rai (3) ratzinger (3) riforma del senato (3) robotica (3) sanità. spending review (3) sciopero generale (3) seminario teorico (3) senato (3) sme (3) social media (3) socialdemocrazia (3) sondaggi (3) sovranità e costituzione (3) sovrapproduzione (3) takfir (3) tassisti (3) terza assemblea P101 (3) tv (3) violenza (3) web (3) 11 settembre (2) 12 aprile (2) 25 aprile 2017 (2) 27 ottobre 2012 (2) A/simmetrie (2) ALDE (2) Ada Colau (2) Agenda Monti (2) Alberto Benzoni (2) Alberto Montero (2) Alétheia (2) Amando Siri (2) Amazon (2) Andalusia (2) Angelo Salento (2) Antonello Ciccozzi (2) Antonello Cresti (2) Arditi del Popolo (2) Armando Siri (2) Atlante (2) Baath (2) Bahrain (2) Banca (2) Bandiera rossa in movimento (2) Berretti Rossi (2) Bilderberg (2) Black Lives Matter (2) Blockchain (2) Bolivia (2) Bolkestein (2) Borotba (2) Brushwood (2) CISL (2) Carc (2) Carlo Clericetti (2) Carlo Freccero (2) Carlo Romagnoli (2) Cernobbio (2) Certificati di Credito Fiscale (2) Cesarina Branzi (2) Cgia Mestre (2) Chantal Mouffe (2) Cile (2) Cirimnnà (2) Civati (2) Claudia Castangia (2) Colonialismo (2) Comitato antifascista russo-ucraiono (2) Conte (2) Coordinamento europeo della Sinistra contro l’euro (2) Dani Rodrik (2) De Bortoli (2) Der Spiegel (2) Diem25 (2) Domenico Losurdo (2) Don Giancarlo Formenton (2) Dugin (2) EReNSEP (2) Edoardo Biancalana (2) Ego della Rete (2) Emilia Clementi (2) Emilia-Romagna (2) Emiliano Gioia (2) Enzo Pennetta (2) Eric Toussaint (2) Ettore Livini (2) European Quantitative-easing Intermediated Program (2) Extincion Rebellion (2) F.List (2) Federal reserve (2) Fidel Castro (2) Fidesz (2) Filippo Gallinella (2) Fiumicino (2) Forestale (2) Forum Internazionale antiEU delle forze popolari (2) Forum Popoli Mediterranei (2) Francesco Lamantia (2) Francesco Maria Toscano (2) Francesco Piobbichi (2) Franco Russo (2) Frosinone (2) Fulvio Grimaldi (2) Futuro al lavoro (2) Generale Pappalardo (2) Gentiloni (2) Giacomo Bracci (2) Giacomo Russo Spena (2) Giada Boncompagni (2) Giancarlo Cancelleri (2) Gig Economy (2) Giorgio Gattei (2) Giuliano Amato (2) Giuseppe Palma (2) Goldman Sachs (2) Google (2) Grottaminarda (2) Guido Viale (2) Hartz IV (2) Hegel (2) Hitler (2) Héctor Illueca (2) INPS (2) Incontro di Madrid 19/21 febbraio 2016 (2) Iniciativa za Demokratični Socializem (2) Iniziativa per il socialismo democratico (2) Italia Ribelle (2) Iugend Rettet (2) JULIAN ASSANGE (2) Jacopo Custodi (2) Javier Couso Permuy (2) Juan Carlos Monedero (2) Juncker (2) Junker (2) Kalergy (2) Ken Loach (2) Kostas Lapavitsas (2) Kurdistan (2) La Grassa (2) Lelio Basso (2) Lelio Demichelis (2) Loretta Napoleoni (2) Ltro (2) M-48 (2) Maastricht (2) Mali (2) Manolis Glezos (2) Marco Revelli (2) Marco Rizzo (2) Maria Elena Boschi (2) Maria Rita Lorenzetti (2) Mario Tronti (2) Mark Zuckerberg (2) Marocco (2) Massimo D'Antoni (2) Massimo PIvetti (2) Michele Serra (2) Michele fabiani (2) Microsoft (2) Militant (2) Moscovici (2) Movimento Politico d'Emancipazione Popolare (2) Mussari (2) Mélenchon (2) Nadia Garbellini (2) Netanyahu (2) Nicaragua (2) Omt (2) Oriana Fallaci (2) Ostia (2) Paolo Maddalena (2) Papa (2) Partito comunista (2) Patto di Stabilità e Crescita (2) Paul Krugman (2) Paul Mason (2) PdCI (2) Pdl (2) Piano di eradicazione degli ulivi (2) Piemonte (2) Pippo Civati (2) Portella della Ginesta (2) Preve (2) Quarto Polo (2) Raffaele Alberto Ventura (2) Reddito di inclusione sociale (2) Riccardo Bellofiore (2) Riccardo Ruggeri (2) Riscossa Italia (2) Roberto Ferretti (2) Rosanna Spadini (2) Rosarno (2) Rosatellum (2) Rozzano (2) Ryan air (2) SPD (2) STX (2) Sahra Wagenknecht (2) Salistrari (2) Schumpeter (2) Scilipoti (2) Scozia (2) Seconda Assemblea CLN (2) Sergio Bellavita (2) Sergio Cararo (2) Sergio Cofferati (2) Severgnini (2) Shale gas (2) Simone Di Stefano (2) Slovenia (2) Stato penale (2) Stefano Zecchinelli (2) Steve Bannon (2) Stiglitz (2) Tasi (2) Tasos Koronakis (2) Telecom (2) Terzo Forum (2) Thissen (2) Thomas Piketty (2) Tito Boeri (2) Tiziana Alterio (2) Tiziana Ciprini (2) Tltro (2) Tomaso Montanari (2) Tor Sapienza (2) Torino (2) Transatlantic Trade and Investment Partnership (2) Transnistria (2) Trilateral (2) UIL (2) UKIP (2) Umberto Eco (2) Ursula von der Leyen (2) Valerio Bruschini (2) Von Der Leyen (2) Vox Italia (2) Zagrebelsy (2) Zoe Constantopoulou (2) accordo del 20 febbraio (2) accordo sul nucleare (2) agricoltori indignati (2) al Serraj (2) al-Durri (2) al-qaeda (2) alawismo (2) animalismo (2) antimperialista (2) antispecismo (2) antropologia (2) atac (2) banche venete (2) battaglia d'autunno (2) blocco sociale (2) bontempelli (2) burkini (2) calunnia (2) casa (2) clausole di salvaguardia (2) cobas (2) comitato di Perugia (2) composizione di classe (2) comuni (2) comunicazione (2) debito privato (2) denaro (2) deregulation (2) domenico gallo (2) due euro (2) dughin (2) elezioni comunali 2015 (2) elezioni comunali 2019 (2) embraco (2) enel (2) energia (2) ennahda (2) esercito (2) eugenetica (2) expo (2) export (2) fake news (2) fecondazione eterologa (2) fincantieri (2) fine del lavoro (2) frontiere (2) gaypride (2) genetica (2) gennaro Migliore (2) geoeconomia (2) giacobinismo (2) governicchio (2) indignatos (2) industria italiana (2) intimperialismo (2) isu sanguinis (2) legge (2) legge di stabilità 2018 (2) lgbt (2) libano (2) liberi e uguali (2) libertà di pensiero (2) maidan (2) manifestazione 2 giugno 2018 (2) marina silva (2) mercantislismo (2) nazionalizzare le autostrade (2) no expo (2) non una di meno (2) omosessualità (2) ong (2) paolo vinti (2) pareggio di bilancio (2) parlamento europeo (2) patria (2) patto del Nazareno (2) patto grecia-israele (2) patto politico (2) peronismo (2) petrolio (2) pietro ratto (2) poste (2) poste italiane (2) proporzionale (2) province (2) razionalismo (2) reddito di base (2) ricchezza (2) riduzione parlamentari (2) rifiuti (2) riformismo (2) rivoluzione russa (2) rivoluzione socialista (2) scissione pd (2) serbia (2) shador (2) shoa (2) silicon valley (2) sinistra anticapitalista (2) sinistra critica (2) società (2) stagnazione secolare (2) stop or-me (2) studenti (2) tasso di cambio (2) transgender (2) transumano (2) ulivi (2) unioni civili (2) uniti e diversi (2) uscita da sinistra (2) vincolo di mandato (2) vota NO (2) "cosa rossa" (1) 100 giorni (1) 101 Dalmata. il più grande successo dell'euro (1) 11-12 gennaio 2014 (1) 14 novembre (1) 17 aprile (1) 19 ottobre 2019 (1) 1961 (1) 20-24 agosto 2014 (1) 25 aprile 2014 (1) 25 aprile 2015 (1) 25 aprile 2018 (1) 28 marzo 2014 (1) 31 marzo a Milano (1) 4 novembre (1) 5G (1) 6 gennaioMovimento Popolare di Liberazione (1) 8 settembre (1) 9 febbraio 2019 (1) 9 novembre 2013 (1) A. Barba (1) AL NIMR (1) Abd El Salam Ahmed El Danf (1) Aberto Bellini (1) Accellerazionismo (1) Achille Occhetto (1) Acqua pubblica (1) Adenauer (1) AirCrewCommittee (1) Alain Parguez (1) Alan Greenspan (1) Alan Johnson (1) Alba Libica (1) Albania (1) Albert Jeremiah Beveridge (1) Albert Reiterer (1) Albert Rivera (1) Alberto Perino (1) Alcoa (1) Aldo Barba (1) Aldo Bronzo (1) Aleksey Mozgovoy (1) Alemanno (1) Aleppo (1) Alesina (1) Alessandro Mustillo (1) Alessandro Trinca (1) Alex Zanotelli (1) Alexander Zakharchenko (1) Alterfestival (1) Alternativa per la Germania (1) Alì Manzano (1) Ambrogio Donini (1) Ambrose Evans Pritchard (1) Amedeo Argentiero (1) Amintore Fanfani (1) Amoroso (1) Anders Breivik (1) Andrew Brazhevsky (1) Andrew Spannaus (1) Angela Matteucci (1) Angelo di Carlo (1) Angus Deaton (1) Anis Amri (1) Anna Angelucci (1) Anna Lami (1) Anschluss (1) Anthony Coughlan (1) Antonella Stocchi (1) Antonio De Gennaro (1) Antonio Guarino (1) Antonio Rinaldis (1) Antonis Ragkousis (1) Antonis-Ragkousis (1) Apple (1) Arditi (1) Argo Secondari (1) Argyrios Argiris Panagopoulos (1) Arnaldo Otegi (1) Ars Longa (1) Art 81 (1) Art. 11 (1) Art.50 Trattato Lisbona (1) Articolo1 (1) Artini (1) Artuto Scotto (1) Ascheri (1) Atene (1) Athanasia Pliakogianni (1) Atlantia (1) Attali (1) Augusto Graziani (1) Australia (1) BDI (1) BORIS NEMTSOV (1) BRI (1) Banca d'Italia (1) Banca mondiale (1) Barcelona en comú (1) Bashar al-Assad (1) Basilicata (1) Bastasin (1) Battaglione Azov (1) Bazar (1) Bcc (1) Bekaert (1) Belardelli (1) Belgio (1) Benigni (1) Benoît Hamon (1) Bernard-Henri Levy (1) Bielorussia (1) Bifo (1) Bilancio Ue (1) Bini Snaghi (1) Bisignani (1) Bismarck (1) Black Panthers (1) Blade Runner 2049 (1) Boicotta Eurovision (1) Boikp Borisov (1) Bolsonaro (1) Bossi (1) Branko Milanovic (1) Brennero (1) Bretagna (1) Brigata kalimera (1) Brindisi (1) Britannia (1) Bruderle (1) Bruno Steri (1) Bruno Vespa (1) Bulgaria (1) ByoBlu (1) C.f.. Governo giallo-verde (1) CARTA DI FIRENZE 2019 (1) CCF (1) CNL (1) COMITATO OPERAI E CITTADINI PER L'AST (1) COSMOPOLITICA (1) Calabria (1) Calenda (1) Cambiare si può (1) Cameron (1) Cammino per la libertà (1) Cancellieri (1) Carchedi (1) Caritas (1) Carlo Candi (1) Carlo De Benedetti (1) Carlo Rovelli (1) Carmine Pinto (1) Casal Bruciato (1) Cascina Raticosa (1) Casini (1) Cassazione (1) Cassese Sabino (1) Catarina Martins (1) Cekia (1) Cesare Battisti (1) Checchino Antonini (1) Checco (1) Chiaberge Riccardo (1) Chiara Appendino (1) Chisinau (1) Chișinău (1) Christian Napolitano (1) Christian Rocca (1) Christoph Horstel (1) Circo Massimo (1) Cirinnà (1) Civitavecchia (1) Claudia Zeta (1) Claudio Maartini (1) Claudio Magris (1) Claus Offe (1) Concita De Gregorio (1) Confederazione europea (1) Conferenza d'apertura (1) Consiglio europeo del 26-27 giugno 2014 (1) Coord (1) Coordinamento europeo per l'uscita dall'Unione (1) Corea del Sud (1) Corriere della sera (1) Corte Europea sui diritti dell'uomo (1) Cosenza (1) Crimea (1) Cristina Re (1) Cuperlo (1) DDL (1) Dagospia (1) Daisy Osauke (1) Damiano palano (1) Dan Glazebrook (1) Daniela Conti (1) Daniele Manca (1) Danimarca (1) Dario Fo (1) Davide Bono (1) Davide Gionco (1) Davos (1) De Masi (1) De Vito (1) Debora Billi (1) Debt Redemption Fund (1) Del Rio (1) Denis Mapelli (1) Dichiarazione universale dei diritti umani (1) Dimitris Christoulias (1) Dio (1) Dmitriy Kolesnik (1) Domenico Quirico (1) Domenico Rondoni (1) Dominique Strauss-Khan (1) Don Sturzo (1) Donald Tusk (1) Duda (1) ECO (1) EPAM (1) Eco della rete (1) Eduard Limonov (1) Elctrolux (1) Eleonora Florenza (1) Elinor Ostrom (1) Elliott Gabriel (1) Emanuele Filiberto (1) Emilio Gentile (1) Emma Bonino (1) Emmanuel Mounier (1) Emmeffe (1) Enrica Perucchietti (1) Enrico Angelini Partigiano (1) Enrico Gatto (1) Enrico Rossi (1) Enrico padoan (1) Erasmo vecchio (1) Ernesto Pertini (1) Ernst Bloch (1) Eros Francescangeli (1) Erri De Luca (1) Etiopia (1) Ettore Gotti Tedeschi (1) Eugenio Scalgari (1) Eunoè (1) Eurispes (1) Europa a due velocità (1) Evo Morales (1) FF2 (1) Fabiani (1) Fabio Amato (1) Fabio De Masi (1) Fabio Dragoni (1) Fabio Mini (1) Fabio Petri (1) Fabriano (1) Fabrizio De Paoli (1) Fabrizio Rondolino (1) Falluja (1) Favia (1) Federazione delle Industrie Tedesche (1) Federica Aluzzo (1) Federico Caffè (1) Federico II il Grande (1) Ferrero (1) Fertility Day (1) Filippo Dellepiane (1) Filippo Nogarin (1) Filippo Santarelli (1) Fiorito (1) Florian Philippot (1) Folkebevægelsen mod EU (1) Foodora (1) Foro di Sao Paulo (1) Forum Ambrosetti (1) Forum dei Popoli Mediterranei (1) Forum di Assisi (1) Francesca Donato (1) Francesco Campanella (1) Francesco Cardinali (1) Francesco Garibaldo (1) Francesco Giuntoli (1) Francesco Lenzi (1) Francesco Magris (1) Franco Venturini (1) Frauke Petry (1) Fred Kuwornu (1) Freente Civico (1) Freud (1) Front de gauche (1) Fronte della gioventù comunista (1) Fuad Afane (1) Fukuyama (1) Fuori dall'euro (1) GMJ (1) Gabanelli (1) Gabriele Gesso (1) Gandhi (1) George Friedman (1) George Monbiot (1) Germanicum (1) Gesù (1) Gezi park (1) Giacomo Bellini (1) Giacomo Bellucci (1) Giacomo Vaciago (1) Giacomo Zuccarini (1) Giancarlo Bergamini (1) Gim cassano (1) Giordano Sivini (1) Giovanna Vertova (1) Giovanni De Cristina (1) Giovanni Lo Porto (1) Giovanni Schiavon (1) Giovanni Tomei (1) Giovanni di Cristina (1) Giulia Grillo (1) Giuliana Commisso (1) Giuliano Procacci (1) Giulio Ambrosetti (1) Giulio Girardi (1) Giulio Tarro (1) Giulio Tremonnti (1) Giuseppe Altieri (1) Giuseppe Guarino (1) Giuseppe Travaglini (1) Giuseppe Turani (1) Giuseppe Zupo (1) Glauco Benigni (1) Godley (1) Grasso (1) Graziano Priotto (1) Grecia presidio 9/9/19 (1) Guerra di liberazione algerina (1) Guglielmo Forges Davanzati (1) Guido Lutrario (1) Guido Ortona (1) Günther Anders (1) HSBC (1) Hainer Flassbeck (1) Haitam Manna (1) Haiti (1) Haver Analytics (1) Hawking (1) Heiner Flassbeck (1) Hillary Clinton (1) Hjalmar Schacht (1) Hong Kong (1) Huawei (1) Huffington Post (1) IPHONE (1) IRiS (1) IS (1) Ida Magli (1) Ignazio Marino (1) Il tramonto dell'euro (1) Ilaria Lucaroni (1) Illueca (1) Imposimato (1) Improta (1) Indesit (1) Indipendenza e Costituzione (1) Inge Höger (1) Intellettuale dissidente (1) International Forum of Sovereign Wealth Funds (1) Intesa Sanpaolo (1) Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (1) Italia dei valori (1) J.Habermas (1) JAMES GALBRAITH (1) JOBS ACT(ING) IN ROME (1) Jacques Delors (1) Jacques Rancière (1) James Holmes (1) James K. Galbraith (1) James Petras (1) Jaroslaw Kaczynsk (1) Jason Barker (1) Je so' Pazz' (1) Jean Claude Juncker (1) Jean-Claude Juncker (1) Jean-Claude Lévêque (1) Jean-Claude Michéa (1) Jean-Jacques Rousseau (1) Jean-Paul Fitoussi (1) Jeremy Rifkin (1) Jo Cox (1) Joel Perichaud (1) John Laughland (1) John Locke (1) John Pilger (1) Jorge Alcazar Gonzalez (1) Joseph De Maistre (1) Joseph Shumpeter (1) Josephine Markmann (1) João Ferreira (1) Jugend Rettet (1) Juha Sipila (1) Junge Welt (1) Kalecky (1) Kalergi (1) Kelsen (1) Kemi Seba (1) Kenneth Kang (1) Kiev (1) Kirill Vasilev (1) Kolesnik Dmitriy (1) Kosovo (1) Kostas Kostoupolos (1) Kostas-Kostopoulos (1) Kouachi (1) Koutsianas Pantelis (1) Kruhman (1) Ktragujevac (1) Kyenge (1) L'Aquila (1) La Pira (1) La forte polarizzazione (1) La sinistra e la trappola dell'euro (1) La via maestra (1) La7 (1) Lagarde (1) Lapo Elkann (1) Lars Feld (1) Lasciateci fare (1) Leave (1) Lecce (1) Left (1) Legge 194 (1) Legge Acerbo (1) Legge Severino (1) Leonardo Coen (1) Leopolda (1) Lettera aperta ai movimenti sovranisti (1) Lev Gumilev (1) LexitNetwork (1) Lia De Feo (1) Lidia Riboli (1) Lidia Undiemi (1) Liguria (1) Lillo Massimiliano Musso. Leoluca Orlando (1) Lituana (1) Livorno (1) Logistica. Ikea (1) London Corrispondent Society (1) Lorenzin (1) Lorenzin Beatrice (1) Lorenzo Alfano (1) Lorenzo Del Savio (1) Lorenzo Dorato (1) Lorenzo Fioramonti (1) Lorenzo Fontana (1) Loris Caruso (1) Luca Donadel (1) Luca Pagni (1) Lucarelli (1) Lucia Annunziata (1) Lucia Morselli (1) Luciana Castellina (1) Luciano Violante (1) Lucio Magri (1) Lucio garofalo (1) Luigi De Giacomo (1) Luigi Nanni (1) Luigi Preiti (1) Luigi Zingales (1) Luka Mesec (1) López Obrador (1) M. Pivetti (1) M48 (1) M5 (1) MH 17 flight paths (1) MNLA (1) MOSE (1) Macchiavelli (1) Macedonia (1) Maida (1) Manuel Monereo (1) Manuel Montejo (1) Manuela Cadelli (1) Manuela Carmena (1) Marcello Barison (1) Marcello De Cecco (1) Marcello Veneziani (1) Marcia Perugia-Assisi (1) Marco Bersani (1) Marco Carrai (1) Marco Cattaneo (1) Marco Di Steafno (1) Marco Ferrando (1) Marco Fortis (1) Marco Giannini (1) Marco Palombi (1) Marco Pannella (1) Marco Parma (1) Marco Rovelli (1) Marco Santopadre (1) Marcuse (1) Margarita Olivera (1) Maria Grazia Da Costa (1) Marina Calculli (1) Marina Minicuci (1) Mario Esposito (1) Mark Rutte (1) Maroni (1) Marta Fana (1) Martin Lutero (1) Martin Wolf (1) Marxista dell'Illinois n.1 (1) Massimiliano Panarari (1) Massimo Costa (1) Massimo Gramellini (1) Massimo Recalcati (1) Massimo Villone (1) Matt O'Brien (1) Mattei (1) Matteo Mameli (1) Matteo Pucciarelli (1) Mauricio Macri (1) Maurizio Alfieri (1) Maurizio Blondet (1) Maurizio Franzini (1) Maurizio Leonardi (1) Maurizio Lupi (1) Maurizio Molinari (1) Maurizio Ricci (1) Maurizio Sgroi (1) Maurizio Vezzosi (1) Maurizio Zenezini (1) Maurizio zaffarano (1) Mauro Alboresi (1) Mauro Bocci (1) Mauro Maltagliati (1) Mauro Scradovelli (1) Mauro Volpi (1) Maximilian Forte (1) Mdp (1) Me.Fo. (1) Melanchon (1) Meloni (1) Mentana (1) Meridionalisti Italiani (1) Merk (1) Merloni (1) Messico (1) Metallurgiche Forschungsgesellschaft (1) Micah Xavier Johnson (1) Michael Jacobs (1) Michael Ledeen (1) Michael Moore (1) Michelangelo Vasta (1) Michele Ainis (1) Michele Ruggero (1) Mihaly Kholtay (1) Milano (1) Milosevic (1) Milton Friedman (1) Mimmo Lucano (1) Mincuo (1) Ministero economia e finanza (1) Mladic (1) Mohamed bin Salman (1) Mohammad Javad Zarif (1) Monica Maggioni (1) Monicelli (1) Mont Pélerin Society (1) Montegiorgio in Movimento (1) Moshe Ya’alon (1) Moves (1) Movimento 77 (1) Movimento R(e)evoluzione (1) Movimento democratici e progressisti (1) Movimento di Liberazione Popolare (1) Movimiento 15-M (1) Mulatu Teshome Wirtu (1) Musk (1) NIgeria (1) Nadia Valavani (1) Naji Al-Alì (1) Nancy Fraser (1) Natale (1) Neda (1) Nepal (1) Nethanyahu (1) New York Times (1) Nicky Hager (1) Nicola Ferrigni (1) Nicolas Dupont-Aignan (1) Nicoletta Dosio (1) Nicolò Bellanca (1) Nimr Baqr al-Nimr (1) No Fertility Day (1) Noam Chomsky (1) Noelle Neumann (1) Noi sicialiano con Busalacchi (1) Norbert Hofer (1) Norberto Bobbio (1) Nord Africa (1) Norma Rangeri (1) Nsa (1) OCSE (1) OLTRE L'EURO L'ALTERNATIVA C'È (1) OPEC (1) OXI (1) Olimpiadi (1) Olmo Dalcò (1) Omnium (1) Onda d'Urto (1) Open Society Foundations (1) Orietta Lunghi (1) P 101 (1) P-Carc (1) P01 (1) PCE (1) PCdI (1) PIANESI MARIO (1) POSSIBILE (1) PRISM (1) PSUV (1) Pablo Stefanoni (1) Padre Pio (1) Paesi baschi (1) Pakistan (1) Palladium (1) Panagoitis Sotiris (1) Panos "Panagiotis" Kammenos (1) Paola Muraro (1) Paolo Ciofi (1) Paolo Di Martino (1) Paolo Giussani (1) Paolo Maria Filipazzi (1) Paolo dall'Oglio (1) Paremvasi (1) Partito Comunista Italiano (1) Partito Comunista d'Italia (1) Partito del Lavoro (1) Partito radicale (1) Pasolini (1) Pasquale Voza (1) Passos Coelho (1) Patto di stabilità (1) Paul "Elliot" Singer (1) Paul De Grauwe (1) Paul Steinhardt (1) Per una sinistra rivoluzionaria (1) Perù (1) Pettirossi (1) Piano nazionale per la fertilità (1) Piepoli (1) Pier Francesco Zarcone (1) Pier Paolo Pasolini (1) Pierfranco Pellizzetti (1) Piero Calamandrei (1) Piero Gobetti (1) Piero Ricca (1) Piero fassina (1) Piero valerio (1) Pierre Laurent (1) Pietro Attinasi (1) Pietro Ingrao (1) Pietro Nenni (1) Pil (1) Pil argentino (1) Pinna (1) Pino Corrias (1) Pino Prestigiacomo (1) Piotr Zygulski (1) Pisa (1) Pizzarotti (1) Pomezia (1) Porto Recanati (1) Postcapitalism (1) Presidenza della Repubblica (1) Profumo (1) Puglia (1) Quadrio Curzio Alberto (1) Quisling (1) RENAUD LAMBERT (1) RISCOSSA ITALIANA (1) ROSS@ Parma (1) Rachid Ghannoūshī (1) Radek (1) Raffaele Ascheri (1) Raffaele Marra (1) Raffaella Paita (1) Ramadi (1) Ramarrik de Milford (1) Ramon Franquesa (1) Rapporto Werner (1) Ras Longa (1) Razem (1) Realfonzo (1) Remain (1) Renato Brunetta (1) René Girard (1) Report (1) Repubblica di Lugànsk (1) Rete Sostenibilità e Salute (1) Riccardo Terzi (1) Riccardo Tomassetti (1) Rino Formica (1) Risorgimento Meridionale (1) Rita Di Leo (1) Rizzo (1) Robert Mundell (1) Roberta Lombardi (1) Roberto D'Agostino (1) Roberto D'Alimonte (1) Roberto D'Orsi (1) Roberto Fico (1) Roberto Grienti (1) Roberto Marchesi (1) Roberto Martino (1) Roberto Massari (1) Roberto Musacchio (1) Roberto Palmerini (1) Roberto Santilli (1) Rocco Casalino (1) Rohani (1) Roma 13 ottobre 2018 (1) Roma 21 novembre 2015 (1) Romney (1) Rosario Crocetta (1) Rossano Rubicondi (1) Rovereto (1) SENZA EURO(PA) (1) SI COBAS (1) SInistra popolare (1) SYLVAIN LEDER (1) Sacko Soumayla (1) Said Gafurov (1) Sakorafa (1) Salmond (1) Salonicco (1) Salvatore Biasco (1) Salvatore D'Albergo (1) Samaras (1) Samir Amin (1) Sandro Targetti (1) Santori (1) Schengen (1) Schlageter (1) Scottish National Party (1) Scuola austriaca (1) Scuola di Friburgo (1) Sebastiano Isaia (1) Serge Latouche (1) Sergeï Kirichuk (1) Sergio Bologna (1) Sergio Romano (1) Shaimaa (1) Shaimaa el-Sabbagh (1) Shakira (1) SiAMO (1) Sig­mar Gabriel (1) Silvana Sciarra (1) Slai Cobas (1) Slavoj Zizek (1) Solone (1) Sorrentino (1) Spoleto (1) Sraffa (1) Standard & Poor's (1) Stanis Ruinas (1) Stefania Giannini (1) Stefano Alì (1) Stefano Azzarà (1) Stefano Bartolini (1) Stefano Feltri (1) Stefano Lucarelli (1) Stefano Musacchio (1) Stefano Petrucciani (1) Stefano Zai (1) Steven Forti (1) Storace (1) Stratfor (1) Strikemeeting (1) Sudafrica (1) Susana Díaz (1) Svitlana Grugorciùk (1) Svizzera (1) TISA (TRADE IN SERVICES AGREEMENT) (1) TPcCSA (1) Tarek Aziz (1) Tariq Alì (1) Tempa Rossa (1) Tfr (1) Thatcher (1) Theodoros Koudounas (1) Theresa Mai (1) Thomas Szmrzly (1) Thomas Zmrzly (1) Tiziana Aterio (1) Tiziana Drago (1) Togliatti (1) Tommaso Nencioni (1) Tommaso Rodano (1) Tonia Guerra (1) Tony Manigrasso (1) Topos Rosso (1) Toscana (1) Tribunale dell'Aia (1) Trichet (1) Tripoli (1) Tuareg (1) Two Pack (1) UGL (1) UPR (1) Udc (1) Ugo Mattei (1) Ulrich Grillo (1) Unicredit (1) Unio (1) United Kingdom Indipendent Party (1) Utoya (1) VLADIMIR LAKEEV (1) Vagelis Karmiros (1) Valerio Colombo (1) Vallonia (1) Vasilij Volga (1) Veltroni (1) Venezia (1) Veronica Duranti (1) Versilia (1) Vertice di Milano (1) Viale (1) Viktor Shapinov (1) Vilad Filat (1) Vincent Brousseau (1) Vincenzo Sparagna (1) Viscione (1) Vito Lops (1) Vito Storniello (1) Vittorio Bertola (1) Vittorio Carlini (1) Vittorio da Rold (1) Von Mises (1) Vox Populi (1) W. Streeck (1) WHIRLPOOL (1) Walter Eucken (1) Walter Tocci (1) Warren Mosler (1) Washington Consensus (1) Wen Jiabao (1) Westfalia (1) Wilders (1) Wolfgang Streeck (1) Wolkswagen (1) Wozniak (1) YPG (1) Ytzhac Yoram (1) Zagrebelsky (1) Zaia (1) Zalone (1) Zbigniew Brzezinski (1) Zecchinelli (1) Zedda Massimo (1) Zizek (1) Znet (1) Zolo (1) Zygmunt Bauman (1) aborto (1) accise (1) adozioni (1) aggressione (1) agorà (1) al-Fatah (1) al-Ghwell (1) alba mediterranea (1) alberto garzon (1) alluvione (1) alt (1) alta velocità (1) amanda hunter (1) amnistia (1) amore (1) andrea zunino (1) antropocene (1) apocalisse (1) appoggio tattico (1) arcelor Mittal (1) aree valutarie ottimali (1) armi (1) arresti (1) asia argento (1) askatasuna (1) assemblea di Roma del 4 luglio 2015 (1) assemblea nazionale del 22 e 23 ottobre (1) ateismo (1) autogestione (1) autostrade (1) ballarò (1) battisti (1) benessere (1) big five (1) bilancia dei pagamenti (1) bioetica (1) biologia (1) black block (1) blocco costituzionale (1) blocco nero (1) bloomberg (1) bomba atomica (1) bonapartismo (1) brigantaggio (1) bufale (1) bullismo (1) calcio (1) califfaato (1) campagna di finanziamento (1) capitolazione (1) carlo Bonini (1) carlo Sibilia (1) carta dei principi (1) cassa depositi e prestiti (1) catastrofe italiana (1) catene di valore (1) cdp (1) censis (1) censura (1) chokri belaid (1) comitato (1) comitato per la salvaguardia dei numeri reali (1) commemorazione (1) confini (1) conflitto di interezzi (1) confucio (1) consiglio superiore della magistratura (1) contestazione (1) controcorrente (1) convegno di Copenaghen (1) coronavirus (1) coronovirus (1) cretinate. (1) curzio maltese (1) cybercombattenti (1) cyborg (1) dabiq (1) dall'euro (1) dalla NATO e dal neoliberismo (1) david harvey (1) decalogo (1) decescita (1) decrescita felice (1) decretone (1) democratellum (1) democratiche e di sinistra (1) democrazia economica (1) deportazione economica (1) depressione (1) di Monica Di Sisto (1) dichiarazione di Roma (1) dimissioni (1) dimitris kazakis (1) diritti dei lavoratori (1) dissesto idrogeologico (1) dracma (1) ebraismo (1) economie di scala (1) economist (1) ecosocialismo (1) egolatria (1) elezioni comunali 2018 (1) elezioni regionali 2019 (1) enav (1) enrico Corradini (1) erasmus (1) esercito industriale di riserva (1) espulsione (1) estremismo (1) eurasismo (1) euroi (1) evasione fiscale (1) fabbriche (1) fallimenti (1) fascistizzazione della Lega (1) felicità (1) femen (1) femminicidio (1) fiducia (1) finan (1) finaza (1) flessibilità (1) flussi elettorali 2016 (1) fondi avvoltoio (1) fondi immobiliari (1) fondi sovrani (1) forme (1) freelancing (1) fuga dei capitali (1) fusione dei comuni (1) genere (1) giusnaturalismo (1) global compact (1) gold standard (1) governabilità (1) governo neutrale (1) grande coalizione (1) gravidanza (1) grazia (1) guerra di civiltà (1) guerra valutaria (1) hansel e gretel (1) hedge funds (1) i più ricchi del mondo (1) il cappello pensatore (1) illiberale (1) ilsimplicissimus (1) import (1) import-export (1) incendi (1) independent contractor (1) india (1) indignados (1) indipendeza e costituzione (1) individualismo (1) indulto (1) intena (1) intervista (1) ius sanguinis (1) ivana fabris (1) joker (1) kafir (1) l (1) la grande bellezza (1) legalità (1) legge Madia (1) legge anticorruzione (1) legge antisciopero (1) legge di stabilità 2016 (1) leva (1) leva obbligatoria (1) lex monetae (1) libaralismo (1) libe (1) liberalizzazioni (1) liberazionne (1) liberiamo (1) libra (1) linguaggio (1) link tax (1) liste civiche. (1) loi El Khomri (1) lotga di classe (1) luddismmo (1) lula (1) madre surrogata (1) mafiodotto (1) maghreb (1) malaysian AIRLINES (1) mandato imperativo (1) manifesto del Movimento Popolare di Liberazione (1) manlio dinucci (1) manovra (1) marchesi Antinori (1) marcia globale per Gerusalemme (1) massacri imperialisti (1) massimo bray (1) massoneria (1) materialismo storico (1) matrimoni omosessuali (1) matteo bortolon (1) matteo brandi (1) megalamania (1) memoria (1) mercantilismo (1) mercato (1) mercato del lavoro (1) militarismo (1) modello spagnolo (1) modello tedesco (1) modernità (1) molestie (1) momento polany (1) monetarismo (1) moody's (1) nascite (1) nazion (1) nazional-liberismo (1) neokeynesismo (1) no allo spezzatino (1) no vax (1) nobel (1) nomine ue (1) norvegia (1) numero chiuso (1) obiezione di coscienza (1) occupy wall street (1) oligarchia eurista (1) openpolis (1) operaismo (1) ore lavorate (1) osvaldo napoli (1) pacifismo (1) palmira (1) partite iva (1) partiti (1) partito americano (1) partito brexit (1) partito umanista (1) pecchioli luigi (1) personalismo (1) petiziion (1) piaciometro (1) piano Silletti (1) piano nazionale di prevenzione (1) piero visani (1) piigs (1) politicamente corretto (1) politiche austeritarie (1) polizia (1) ponte Morandi (1) popolo (1) post-elezioni (1) post-operaismo (1) postumano (1) profughi (1) programma UIKP (1) progresso (1) qualunquismo (1) questione meridionale (1) quinta internazionale (1) rampini (1) rappresentanza (1) recensioni (1) regione umbria (1) rete 28 Aprile (1) ride sharing (1) rider (1) risparmio tradito (1) risve (1) riunioni regionali (1) rivoluzione (1) robot killer (1) rosabrunismo (1) rublo (1) salafismo (1) salir del euro (1) sandro veronesi (1) sanzioni (1) scie chimiche (1) sciopero della fame (1) seisàchtheia (1) sequestro minori (1) sfruttamento (1) sicurezza (1) siderurgia (1) sindalismo di base (1) sinismo (1) smartphone (1) social forum (1) sondaggio demos (1) specismo (1) spionaggio (1) squatter (1) stadio (1) startup (1) statuto (1) sterlina (1) strategia militare (1) stress test (1) sud (1) suez (1) supe-bolla (1) supply-side economics (1) svimez (1) taglio parlamentari (1) takfirismo (1) tango bond (1) tassiti (1) tempesta perfetta (1) terza fase (1) terzigno (1) terzo stato (1) tesaurizzazione (1) torre maura (1) tortura (1) transumanismo (1) trappola della liquidità (1) trasformismo (1) trasumanesimo (1) trenitalia (1) triptrorelina (1) trivelle (1) troll (1) uassiMario Monti (1) uberizzazione (1) ultimatum (1) vademecum (1) vadim bottoni (1) valute (1) vattimo (1) vertice di Roma (1) volkswagen (1) voucher (1) wahabismo (1) wahhabismo (1) xenobot (1) yuan (1) zanotelli (1) zapaterismo (1)